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L’ A N F O R A. Un contadino metteva ogni giorno sulla groppa del suo asino due anfore poi si recava alla fonte. Le due anfore erano diverse:una bella nuova, l’altra vecchia e piena di screpolature.
E N D
Un contadino metteva ogni giorno sulla groppa del suo asino due anfore poi si recava alla fonte. • Le due anfore erano diverse:una bella nuova, l’altra vecchia e piena di screpolature.
La prima si sentiva orgogliosa e non perdeva occasione per far notare la sua perfezione:”Io non perdo neppure una goccia d’acqua!” • La seconda, consapevole dei suoi limiti, si mortificava.
Un giorno, stanca della sua umiliazione, si confidò con il suo padrone: • ”Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. • Perdona, ti prego, la mia debolezza!”
Passò qualche giorno finché, durante il viaggio, il padrone si rivolse all’anfora screpolata e le disse:”Guarda il bordo della strada.” • “Ma è bellissimo, è tutto pieno di fiori!” Esclamò l’anfora.
“Hai visto? Tutto questo grazie a te.” Disse il contadino. • “Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho solo comprato un pacchetto di semi, li ho gettati lungo la strada, e senza saperlo o volerlo, tu ogni giorno li innaffi.”
La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel giorno pianse di gioia.
Un giorno una cara sorella mi regalò un’anfora con questo messaggio; dopo averlo letto piansi di gioia e compresi che se lei capiva le mie debolezze e mi apprezzava, tanto più lo avrebbe fatto Geova.
Siamo tutti pieni di ferite e screpolature ma, se vogliamo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni…
… e forse non ci rendiamo conto di quanto grande possa essere il conforto che possiamo dare compiendo anche un piccolo gesto. • Proverbi 15:23