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Tipologie di campi elettromagnetici

D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81. Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212. Campi elettromagnetici. Tipologie di campi elettromagnetici. Un campo elettromagnetico è una regione dello spazio in cui c’è tensione elettrica.

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Presentation Transcript


  1. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 Campi elettromagnetici Tipologie di campi elettromagnetici Un campo elettromagnetico è una regione dello spazio in cui c’è tensione elettrica. È il caso, ad esempio, della regione di spazio in cui vi siano apparecchi elettrici o antenne per radiodiffusione e telefonia mobile. Ogni campo elettromagnetico è costituito da due grandezze: il campo elettrico e il campo magnetico che variano periodicamente nel tempo. I campi elettromagnetici sono presenti ovunque nel nostro ambiente di vita, ma sono invisibili all’occhio umano. Dei campi elettrici sono prodotti dall’accumulo locale di cariche elettriche nell’atmosfera, in occasione di temporali. Il campo magnetico terrestre fa sì che l’ago di una bussola si orienti lungo la direzione nord-sud ed è utilizzato da uccelli e pesci per la navigazione. Livello di fondo Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  2. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 Tipologie di campi elettromagnetici Al naturale livello di fondo si è aggiunto, al passo con l’evoluzione della tecnologia, l’elettromagnetismo delle sorgenti legate alle attività dell’uomo. Le emissioni a cui siamo maggiormente esposti sono presenti all’interno delle nostre case, generate dagli elettrodomestici da cui siamo circondati e che utilizziamo quotidianamente come la lavatrice, la lavastoviglie, l’aspirapolvere, la televisione, l’asciuga capelli, il rasoio elettrico, ecc. Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  3. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 Tipologie di campi elettromagnetici Definizioni e sorgenti I campi elettricisono creati da differenze di potenziale elettrico, o tensioni: più alta è la tensione, più intenso è il campo elettrico risultante. I campi magneticisi creano quando circola una corrente elettrica: più alta è la corrente, più intenso è il campo magnetico. La normativa: evoluzione La normativa: Titolo VIII D.Lgs. 81/2008 Effettuazione delle misure Norma CEI 211-6 Norma CEI 211-7 Un campo elettrico esiste anche se non c’è corrente. Se circola una corrente, l’intensità del campo magnetico varia con il consumo di potenza, mentre l’intensità del campo elettrico rimane costante. Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  4. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 • Campi elettromagnetici: caratteristiche • Campi elettrici esistono ovunque sia presente una carica elettrica positiva o negativa: Essi esercitano delle forze su altre cariche presenti entro il campo. L’intensità del campo elettrico si misura in volt al metro (V/m). Ogni condutore elettrico carico produce un campo elettrico. Il campo esiste anche se non circola alcuna corrente. Maggiore è la tensione, più alto è il campo elettrico a una determinata distanza dal conduttore. • L’intensità dei campi elettrici è massima vicino a una carica, o a un conduttore carico, e diminuisce rapidamente allontanandosi da questi. I conduttori, come ad esempio i metalli, schermano molto efficacemente i campi elettrici. Altri mezzi, come i materiali da costruzione e gli alberi, hanno una certa capacità di schermatura. • Quindi, i campi elettrici prodotti all’esterno da linee ad alta tensione sono attenuati dalle pareti, dagli edifici e dagli alberi. Quando gli elettrodotti sono interrati, il campo elettrico in superficie è a malapena misurabile. Tipologie di campi elettromagnetici La normativa: evoluzione La normativa: Titolo VIII D.Lgs. 81/2008 Effettuazione delle misure Norma CEI 211-6 Norma CEI 211-7 Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  5. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 • Campi elettromagnetici: caratteristiche Tipologie di campi elettromagnetici I campi magnetici derivano dal moto delle cariche elettriche. L’intensità del campo magnetico si misura in ampere al metro (A/m); in genere, nella ricerca sui campi elettromagnetici, gli scienziati usano invece un’altra grandezza a questa collegata, l’induzione magnetica (misurata in tesla, T, o nei suoi sottomultipli come il micrtotesla, μT). A differenza dei campi elettrici, un campo magnetico si produce soltanto quando un apparecchio è acceso e circola della corrente elettrica. Più alta è la corrente, maggiore è l’intensità del campo magnetico. Come i campi elettrici, anche quelli magnetici sono massimi vicino alla loro sorgente e diminuiscono rapidamente a distanze maggiori. I campi magnetici non vengono bloccati dai materiali comuni, come le pareti degli edifici. La normativa: evoluzione La normativa: Titolo VIII D.Lgs. 81/2008 Effettuazione delle misure Norma CEI 211-6 Norma CEI 211-7 Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  6. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 Tipologie di campi elettromagnetici Riassumendo: Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  7. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 Tipologie di campi elettromagnetici • I campi così definiti, concatenati tra loro, determinano nello spazio la propagazione di un Campo Elettromagnetico. • Un’altra grandezza da considerare è anche l’onda elettromagnetica, che rappresenta il fenomeno fisico attraverso il quale l’energia elettromagnetica può trasferirsi da luogo a luogo per propagazione ed è costituita da due grandezze che variano periodicamente nel tempo: il campo elettrico ed il campo magnetico. • La caratteristica fondamentale che distingue i campi elettromagnetici e ne determina le proprietà è la “frequenza”, che rappresenta il numero di oscillazioni effettuate dall’onda in un secondo e la cui unità di misura è l’Hertz (Hz). • Strettamente connessa alla frequenza è la “lunghezza d’onda” ovvero la distanza percorsa dall’onda • durante il tempo di oscillazione. Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  8. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 Tipologie di campi elettromagnetici La normativa: evoluzione La normativa: Titolo VIII D.Lgs. 81/2008 Effettuazione delle misure Norma CEI 211-6 Norma CEI 211-7 Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  9. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 Tipologie di campi elettromagnetici • Frequenza e lunghezza d’onda sono legate tra loro e sono connesse con l’energia trasportata dall’onda. L’energia trasportata presenta proprietà diverse a seconda delle frequenze associate all’onda; pertanto, se queste ultime sono estremamente elevate essa è tale da essere ionizzante, cioè in grado di provocare fenomeni di rottura molecolare quindi di modificare lo stato della materia. In questo caso siamo in presenza di radiazioni ionizzanti. • Nel caso in cui l’associazione dell’energia all’onda avviene a frequenze basse non avverrà la ionizzazione e di conseguenza la rottura molecolare; ci troviamo allora in presenza di radiazioni non ionizzanti (NIR), che hanno una frequenza compresa tra 0 Hz e 300 GHz, ed è a queste che ci si riferisce quando si parla di inquinamento elettromagnetico. INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  10. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 Tipologie di campi elettromagnetici • Le NIR oggetto della nostra attenzione possono a loro volta venire suddivise in:* campi elettromagnetici a frequenze estremamente basse (ELF);* radiofrequenze (RF);* microonde (MO). Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  11. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 • La classificazione delle onde elettromagnetiche, in base alla frequenza e alla lunghezza d’onda, viene indicata con il nome di spettro elettromagnetico. Tipologie di campi elettromagnetici La normativa: evoluzione La normativa: Titolo VIII D.Lgs. 81/2008 Effettuazione delle misure Norma CEI 211-6 Norma CEI 211-7 Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  12. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 Tipologie di campi elettromagnetici Ai fini della valutazione dei rischi di esposizione a campi elettromagnetici, si fa riferimento a limiti leggermente diversi: La normativa: evoluzione La normativa: Titolo VIII D.Lgs. 81/2008 • 0 Hz – 10 KHz : Range di BASSA FREQUENZA Indicazioni operative fornite dalla NORMA CEI 211-6 Effettuazione delle misure • 10 KHz – 300 GHz : Range di ALTA FREQUENZA Norma CEI 211-6 Indicazioni operative fornite dalla NORMA CEI 211-7 Norma CEI 211-7 Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  13. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 • Quindi: Tipologie di campi elettromagnetici • Sorgenti in • BASSA FREQUENZA La normativa: evoluzione La normativa: Titolo VIII D.Lgs. 81/2008 SORGENTI MONITORABILI, esempi • Sorgenti in • ALTA FREQUENZA Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  14. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 • La normativa di riferimento Tipologie di campi elettromagnetici Il D.Lgs.9 aprile 2008, n. 81, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008, supplemento ordinario n. 108/L, al Titolo VIII, capo IV, costituisce il recepimento della Direttiva 2004/40 CE del 29 aprile 2004, così come modificata dalla Direttiva 2008/46 CE del 23 aprile 2008 e determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall'esposizione ai campi elettromagnetici nella gamma di frequenza compresa tra 0 Hz e 300 GHz. Le disposizioni riguardano la protezione dai rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall'assorbimento di energia, nonché da correnti di contatto; non disciplinano la protezione da effetti a lungo termine, inclusi eventuali effetti cancerogeni, né riguardano i rischi causati dal contatto con i conduttori in tensione. La normativa: evoluzione La normativa: Titolo VIII D.Lgs. 81/2008 Effettuazione delle misure Norma CEI 211-6 Norma CEI 211-7 Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  15. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 • La normativa di riferimento Tipologie di campi elettromagnetici La Direttiva 2008/46 CE ha prorogato il termine ultimo per l’effettuazione dei monitoraggi al 30 aprile 2012; ciò nonostante la valutazione specifica viene effettuata in ottemperanza al disposto dell’art. 28 del D.Lgs. 81/2008, che prevede l’obbligo, da parte del Datore di lavoro, di valutare tutti i rischi per la sicurezza e la salute e dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari. La normativa: evoluzione La normativa: Titolo VIII D.Lgs. 81/2008 Analisi del Titolo VIII Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  16. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 • Nota la normativa, Tipologie di campi elettromagnetici • COME SI EFFETTUANO LE MISURE? La normativa: evoluzione I riferimenti normativi operativi sono costituiti dalla Norma CEI 211-6 “Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell’intervallo di frequenza 0 Hz – 10 KHz, con riferimento all’esposizione umana” e dalla Norma CEI 211-7 “Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettromagnetici nell’intervallo di frequenza 10 KHz – 300 GHz, con riferimento all’esposizione umana”, linee guida fondate su basi scientifiche che contengono utili prescrizioni per effettuare correttamente le misure dei campi. La normativa: Titolo VIII D.Lgs. 81/2008 Effettuazione delle misure Norma CEI 211-6 Norma CEI 211-7 Protocollo di misura Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  17. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 Si opera quasi sempre in campo vicino, zona all’interno della quale i campi non sono tra loro correlabili: per ogni sorgente monitorata, si devono eseguire misure distinte di campo elettrico E e di campo magnetico H (la sonda utilizzata rimane la stessa, vengono semplicemente modificate le impostazioni di settaggio). Il campo elettrico E è condizionato dalla presenza del corpo umano: la misura pertanto va effettuata in assenza dell’operatore e/o con tecnico rilevatore a distanza adeguata (minimo mt 5,00), utilizzando il treppiede ed il cavo a fibre ottiche per non interferire con il campo emesso dalla sorgente monitorata. La norma non definisce tempi di misura, che sono quindi lasciati alla discrezione del tecnico rilevatore. La sonda deve essere posizionata a 1 – 1,5 metri di altezza, ovvero presso la posizione dell’organo bersaglio. E’ sufficiente una sola misura in banda larga, ma se i risultati superano il 75% del pertinente valore di azione, è doveroso ripetere la misura in banda stretta. Tipologie di campi elettromagnetici La normativa: evoluzione La normativa: Titolo VIII D.Lgs. 81/2008 Effettuazione delle misure Norma CEI 211-6 Norma CEI 211-7 bassa frequenza Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

  18. D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 Titolo VIII, capo IV – Artt. 206, 212 Se le misure vengono effettuate in campo vicino, zona all’interno della quale i campi non sono tra loro correlabili, per ogni sorgente monitorata si devono eseguire una misura di campo elettrico E ed una misura di campo magnetico H (si utilizzano pertanto due sensori differenti). Se le misure vengono effettuate in campo lontano, i campi elettrico e magnetico sono tra loro correlabili secondo la relazione E = 377 H: in tal caso è consentito effettuare la misurazione dell’intensità di un campo soltanto ricavando algebricamente l’intensità dell’altro. Il campo elettrico non è condizionato dalla presenza dell’operatore (le sonde vengono montate direttamente sullo strumento). I tempi di misura devono essere di almeno 6 minuti, ed è necessario effettuare almeno 2 misure: a 1,1 e 1,9 metri da terra; se la differenza fra le due supera del 25% il valore più elevato, allora è indispensabile compierne una terza a 1,5 metri da terra; il risultato è espresso come media tra le misure eseguite. In relazione agli strumenti a disposizione, si compiono misure solo in banda larga (ad eccezione dell’intervallo di frequenza fra 10 e 100 KHz, per cui è possibile usufruire del sensorePMM EHP-50C, dotato di selezione banda stretta). Tipologie di campi elettromagnetici La normativa: evoluzione La normativa: Titolo VIII D.Lgs. 81/2008 Effettuazione delle misure Norma CEI 211-6 Norma CEI 211-7 alta frequenza Protezione dei lavoratori Ecolav Service S.r.l. dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici

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