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La valorizzazione del territorio in ambito della L.R. 38/99 e s.m.i.

La valorizzazione del territorio in ambito della L.R. 38/99 e s.m.i. PARTE SPECIALE. Formazione ed aggiornamento O.D.A.F. Dr Agr.mo Massimiliano Frattale. PROGRAMMA. Esempio di un P.U.A. Griglia di analisi del PUA – atti propedeutici e modalità di analisi Modello verbale istruttorio

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La valorizzazione del territorio in ambito della L.R. 38/99 e s.m.i.

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  1. La valorizzazione del territorio in ambito della L.R. 38/99 e s.m.i. PARTE SPECIALE Formazione ed aggiornamento O.D.A.F. Dr Agr.mo Massimiliano Frattale

  2. PROGRAMMA • Esempio di un P.U.A. • Griglia di analisi del PUA – atti propedeutici e modalità di analisi • Modello verbale istruttorio • Dibattito

  3. Richiesta per la costruzione ad uso abitativo residenziale per un imprenditore agricolo in zona ed annessi agricoli. 1 - Premessa Il sottoscritto Dr Agr.mo xxx con studio in xxx (xx), Via xxxx , iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di xx al n xx, conformemente all’incarico ricevuto dal Sig. xxx, titolare dell’omonima azienda agraria sita in xxx, la cui sede legale è in via xxx, in data xxxx, ha provveduto alla redazione del P.U.A. (piano di Utilizzazione Aziendale) conformemente ai sensi e per gli effetti della Legge Regionale n.8 del 17/03/2003 per la valutazione dell’intervento di edificazione, da parte dell’imprenditore agricolo sopraccitato, in derogatio ai parametri urbanistici, per la costruzione di annessi rurali e residenza dell’imprenditore. La determinazione di procedere alla valutazione della suscettibilità di creazione dell’opera è nata dall’esigenza del titolare dell’attività di migliorare l’efficienza aziendale, nonché le condizioni di vita proprie e della propria famiglia. Lo scrivente ha pertanto provveduto ad effettuare tutti gli accertamenti ritenuti necessari, ad indicare il metodo di valutazione adottato al fine di dimostrare la congruità dell’intervento. Per adempiere al mandato affidatogli, il sottoscritto si è recato presso la sede legale, ubicata nel comune di xxx in via xxxx, in data xxxx per prendere visione di ogni documentazione necessaria, per assumere le informazioni e dati utili ai fini dell’implementazione della presente relazione.

  4. Modalità di implementazione della relazione • Il procedimento di valutazione verrà implementato seguendo i seguenti punti: • Analisi dei requisiti oggettivi: ciò al fine di verificare se il soggetto proponente rientra nella categoria imprenditoriale specifica indetta dalla norma per la quale si possa richiedere deroga ai parametri urbanistici giustificando le strutture che verranno poste in essere secondo un preciso piano programmatico, nonché la necessità di salvaguardia della destinazione agricola del suolo; ciò allineato con il “continuum” territoriale e rurale del comune di xxxxx. • 2. Analisi dei requisiti soggettivi: ovvero valutazione dell’U.L.U. in dipendenza della territorialità aziendale, vale a dire delle coltivazioni che sono impiantate secondo il piano programmatico individuale che l’azienda si impegna ad effettuare.

  5. – Analisi dei requisiti oggettivi Il Sig. xxxx, risulta imprenditore agricolo ai sensi dell’art. 2135 c.c. in quanto la tracciabilità dell’azienda omonima è acclarata dall’iscrizione al registro IVA con codice 01135 , e numero di partita 02xxxxxx. Un altro elemento identificativo è rappresentato dall’iscrizione alla C.C.I.A.A. con n. rea xxxxx. Tali atti risultano fondamentali per la configurazione fiscale ed identificativa dell’azienda. - Analisi dei requisiti soggettivi L’azienda risulta interamente ricadente nel comune di xxxxx, il cui centro aziendale sarà collocato in località xxxxx, in prossimità della futura residenza dell’imprenditore. L’azienda presenta un ordinamento olivicolo-viticolo e territorialmente è costituita da n. 6 lotti di terreno.

  6. Tali lotti, inquadrati nel contesto generale aziendale e dall’analisi della conduzione, sono rispettivamente dettagliati dalla griglia seguente: [vedasi allegato dei contratti di affitto legittimanti il titolo di conduzione ]

  7. Analisi del contesto rurale La dislocazione degli appezzamenti di terreno è un elemento che, purtroppo, da decenni si è consolidato nella provincia di Frosinone; anche se non sono presenti dati statistici, da indagini effettuate in loco per altre aziende agrarie, si evince che mediamente le stesse posseggono una suddivisione di più appezzamenti in cui 2-3 rappresentano il parametro quantitativo generale. Tale frammentazione fondiaria contribuisce ad incrementare le giornate di tempo e di lavoro dell’imprenditore, a maggior ragione per il fatto che l’azienda ricade nella porzione di XXXX classificata come svantaggiata [Foglio 40] in cui l’orografia del paesaggio rurale denota appezzamenti dotati di acclività significativa, in taluni casi vi è la presenza di roccia affiorante, in cui le produzioni di interesse agrario compatibili con il paesaggio sono ascrivibili all’olivo ed alla vite (si noti a proposito l’ortofoto in cui si evince in maniera rispondente quanto appena delineato). Infatti, proprio per quanto sopra detto, è volontà dell’imprenditore agricolo convertire appezzamenti che lo stesso gestisce, ed alcuni attualmente coltivati a prato, in oliveto specializzato, ciò in funzione di massimizzare il profitto che l’azienda neo costituita è in grado di ottenere sia in termini di reddito, che in termini di allineamento con il paesaggio rurale, che assumerebbe un valore aggiunto alla vendita di un prodotto tipico dei paesi del Mediterraneo, ma ancor più delle zone locali. Da una recente indagine di mercato si è assistito ad un progressivo aumento del prezzo unitario di vendita dell’olio di oliva extravergine, che attualmente oscilla tra i 7,50 ed 8,00 euro Kg. In una più capillare analisi del contesto rurale, lo scrivente si è adoperato ad effettuare una valutazione per i settori olivicolo e viticolo avente come oggetto la quantificazione dell’U.M.A. (Unità Minima Aziendale) nonché il reddito unitario ricavabile dalle coltivazioni effettuate.

  8. In merito allo studio territoriale sono state analizzate aree produttive a vigneto dislocate in 8 zone ed i parametri studiati sono rispettivamente: • ETA’ DEL VIGNETO • SESTO DI IMPIANTO • CULTIVAR PREVALENTE • OPERAZIONI COLTURALI EFFETTUATE • GIACITURA • PRODUZIONI UNITARIE • COSTI • Dallo studio sono emersi i seguenti valori:

  9. In merito alle operazioni colturali effettuate in campo si evince un significativo valore legato alla concimazione, trattamenti, trasporti vari e potatura, operazioni effettuate sulla totalità delle aree vitate, mentre a decrescere si annoverano la vangatura (operazione effettuata dal 75% del campione), zappatura ( operazione effettuata dal 25% del campione) e per ultima l’aratura (dal solo 13% del campione). Inerentemente la giacitura su cui ricadono le aree vitate analizzate si ha che il 63% di queste ricadono in zone caratterizzate da media acclività (con pendenze oscillanti dall’11% al 20%), mentre a decrescere si ha che il 25% ricade in aree pianeggianti (con pendenze fino al 10%) e solo il 12% ricade in aree acclivi (con pendenze maggiori del 20%) e quindi con difficoltà legate alla meccanizzazione integrale.

  10. Inerentemente alle produzioni unitarie si hanno valori variabili e dipendenti da fattori correlati al sesto di impianto, al terreno agrario e non solo come livello di fertilità dello stesso ma anche in seno all’acclività, alle operazioni colturali ed all’età del vigneto. Dall’analisi di questi fattori, nonché dalla ricerca storica sulle produzioni si sono riscontrati i seguenti valori: Da tale grafico infatti si evince che il 50% delle aziende oggetto di studio ha una produzione medio ordinaria oscillante tra le 8 e 10 tonnellate per ettaro di prodotto, mentre solo il 14% del campione supera le 10tonnellate ed il 13% hanno produzioni tra le 6 e le 8 tonnellate come per altro 13% risultano produzioni inferiori alle 6 tonnellate per ettaro, ciò correlato all’età del vigneto analizzato poiché risultante giovane.

  11. Inerentemente i costi medi del vigneto si annoverano i seguenti:

  12. In merito allo studio territoriale sono state analizzate aree produttive a oliveto dislocate in 8 zone ed i parametri studiati sono rispettivamente: • ETA’ DELL’OLIVETO • SESTO DI IMPIANTO • CULTIVAR PREVALENTE • OPERAZIONI COLTURALI EFFETTUATE • GIACITURA • PRESENZA TERRAZZAMENTI • PRODUZIONI UNITARIE • COSTI • Dallo studio sono emersi i seguenti valori:

  13. In merito alle operazioni colturali effettuate in campo si evince un significativo valore legato alla concimazione, trattamenti, trasporti vari e potatura, operazioni effettuate sulla totalità delle aree vitate, mentre a decrescere si annoverano la concimazione (operazione effettuata dal 88% del campione), zappatura e vangatura ( operazioni effettuate ciascuna dal 50% del campione).

  14. Inerentemente la giacitura su cui ricadono le aree olivetate analizzate si ha che il 62,5% di queste ricadono in zone caratterizzate da media acclività (con pendenze oscillanti dall’11% al 20%), mentre a decrescere si ha che solo il 12,5% ricade in aree pianeggianti (con pendenze fino al 10%), mentre il restante 25% ricade in aree acclivi (con pendenze maggiori del 20%) e quindi con difficoltà legate alla meccanizzazione integrale. Viene altresì rilevato che diversi oliveti ricadenti nelle aree Valle S. Angelo-Ercolana-Ara la Stella presentano strutture di regimazione idraulico agraria di notevole importanza (terrazzamenti mediante muretti a secco), che non solo rappresentano un elemento paesaggistico importante, ma assolvono, per propria funzione, a finalità di contrasto di fenomeni erosivi.

  15. Inerentemente, parimenti ai vigneti, le produzioni unitarie mostrano valori variabili (oscillanti tra le 2 e le 5 tonnellate di drupe per ettaro) e dipendenti da fattori correlati al sesto di impianto, al terreno agrario e non solo come livello di fertilità dello stesso ma anche in seno all’acclività, alle operazioni colturali ed all’età dell’oliveto ed alle alternanze produttive. Dall’analisi di questi fattori, nonché dalla ricerca storica sulle produzioni si sono riscontrati i seguenti valori: Da tale grafico infatti si evince che il 62,5% delle aziende oggetto di studio ha una produzione medio ordinaria oscillante tra le 4 e le 5 tonnellate per ettaro di prodotto, mentre solo il 37,5% del campione supera le 2 tonnellate.

  16. Inerentemente i costi medi dell’oliveto si annoverano i seguenti:

  17. Descrizione delle dotazioni aziendali (art. 7 L.R. n. 8 del 17/03/03 lettera a) L’azienda in questione è, come precedentemente affermato costituita in n.6 corpi fondiari, e presenta un ordinamento produttivo olivicolo-viticolo. La giacitura dell’azienda è rispettivamente la seguente: Terreno pianeggiante 60% della S.A.U. (superficie agricola utilizzata) Terreno acclive 35% della S.A.U. Terreno fortemente acclive 5% della S.A.U. Superficie irrigua 0% della S.A.U. Mediamente la tipologia di terreno rappresentativa dell’azienda è quella medio impasto tendente all’argilloso. La distanza tra il centro aziendale e la strada principale è di mt 20, e l’altitudine dell’azienda, mediamente, si colloca nella zona di pianura-collina, a circa 580 m s.l.m.. Prospetto riassuntivo superfici aziendali coltivate: Arboree (Ha)(*): 3,34 di cui regime di quote per superfici vitate pari ad Ha 0,30

  18. (*)

  19. Descrizione parco macchine: La consistenza del parco macchine aziendale, e il relativo valore viene riportato dal seguente formato tabellare: *) Q rei.ne = quota reintegrazione (€); Q acc. = quote accumulate (€) [Formula applicabile] Descrizione fabbricati (art. 7 L.R. n. 8 del 17/03/03 lettera c): Attualmente l’azienda non possiede fabbricati.

  20. Analisi della P.L.V. Tale analisi viene computata in relazione alle rese produttive medie annue per il comprensorio in cui ricade l’azienda, come precedentemente stabilito da un’indagine nel comprensorio Est del Comune di XXX, nonchè dei valori di mercato ordinari rappresentativi della zona. Nel computo di analisi verranno calcolati i valori medi produttivi dell’oliveto in condizioni di piena produzione. Produzioni vegetali (a) Si considera una produzione media, considerando gli anni di carica e scarica per pianta di circa 10 kg drupe, con oliveto specializzato di 250 p.te /Ha) 3.1.1 Prodotti vegetali trasformati (*) si considera una resa alla trasformazione pari al 18%.

  21. La P.L.V. totale risultante presenta un valore di € 16.728,00 ANALISI DEI COSTI – DELL’UNITA’ PRODUTTIVA

  22. CALCOLO DELLE U.L.U. (unità lavorative uomo ex-ante/ex-post) N.B. una U.L.U. corrisponde a 1.800 ore annue di lavoro in azienda, ovvero a 225 giornate/anno. (*) Il coefficiente si applicherà nel seguente modo: Zone montane e svantaggiate, aree naturali protette * + 20 %* Aziende a conduzione biologica * + 20 %* Recupero di sottoprodotti aziendali + 1% Produzioni a scopi energetici + 3% Aziende agricole con tempo lavoro per attività agricola < a 2080 ore + 1% Aziende agricole con tempo lavoro per attività agricola > a 6000 ore - 1% Frammentazione poderale +1% Coltivazione e/o allevamento di varietà locali a rischio di erosione genetica +1% Utilizzazione di fonti energetiche alternative e sistemi finalizzati al risparmio energetico +1%

  23. R.N. (reddito netto) PER U.L.U. (unità lavorative uomo). Alla luce di quanto sopra descritto si ha che il RN/ULU risulta essere pari a: € 9.468,61/ 1 U.L.U. = € 9.468,61, valore conforme con quanto prescritto dall’art. 2135 del c.c. in materia di definizione di IA (imprenditore agricolo).

  24. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI PROGRAMMATI (art. 7 L.R. n. 8 del 17/03/03 lettera b) Necessità dell’imprenditore è quella di creare locali atti al deposito prodotti ante trasformazione, locali di stoccaggio dei prodotti agricoli, deposito macchine ed attrezzature, piccolo punto vendita e migliorare le proprie condizioni di vita connesse all’attività rurale che lo stesso ha avviato. La necessità di quanto testè dichiarato è data non solo nel migliorare l’efficienza aziendale, uniformandosi alle norme di igiene e rispetto dell’ambiente, ma anche a potenziare le strutture logistiche che valorizzeranno in toto l’azienda (vedasi locale punto vendita) nell’ambiente rurale in cui la stessa è calata. La finalità della residenza, se da una parte assolve al compito principe di ospitare stabilmente l’imprenditore e la sua famiglia, dall’altro rientra nella logica aziendale nel creare un punto logistico in cui vengono accentrate le funzionalità di sorveglianza e vendita delle proprie produzioni. A maggior ragione tenendo in considerazione che la figura imprenditoriale de quo, al momento attuale, non possiede alcuna struttura residenziale propria. L’intervento verrà a porsi in essere nell’appezzamento di proprietà dell’I.A. al foglio 40 particella n. (classificata dal PRG come E) a ridosso dell’impianto vitato e, al fine di mitigare l’impatto antropico nell’ambito del rapporto superficie cementata/S.A.U., verrà progettata in due piani; ciò in completo allineamento con la suddetta norma regionale, in quanto “fermo restando l'obbligo di procedere prioritariamente al recupero delle strutture esistenti, la nuova edificazione in zona agricola è consentita soltanto se necessaria alla conduzione del fondo e all'esercizio delle attività agricole e di quelle ad esse connesse” [art.5 L.R. n.8 del 17/03/2003]. Al fine di giustificare le dimensioni dei vari locali, verrà di seguito studiato il dimensionamento completo del cespite partendo dagli aspetti squisitamente collegati alle capacità produttive che l’azienda possiede.

  25. dimensionamento Nello specifico, verranno analizzati: Deposito macchine ed attrezzature agricole, area stoccaggio prodotti fitosanitari (p.f.) e concimi; locale di deposito e vendita, area stoccaggio recipienti ed imbottigliamento; fabbricato abitativo per la residenza dell’I.A.: • Mezzi presenti e necessari per le attività specifiche aziendali allineati con l’indirizzo produttivo dell’azienda:

  26. Deposito stoccaggio prodotti fitosanitari e concimi. Tale area deve essere confinata e separata dalle altre aree, poiché, ai sensi del D.P.R. 290/01, nonché per le più elementari norme di sicurezza, tali edifici dovranno essere chiusi a chiave, muniti di cartellonistica ben visibile di pericolo e dotati di buona areazione, nonché di dispositivi antincendio (qualora vengano acquistati prodotti comburenti). Al fine di fornire un corretto computo dimensionale, specificatamente per il deposito di concimi, è opportuno fare una valutazione media annua dell’utilizzo di concimi azotati, fosfatici e potassici. Per far ciò quindi sono stati presi in considerazione gli asportati delle colture (fonte Regione Lazio: misura 214 “Pagamenti Agroambientali” Reg. CE 1698/05), per cui si ha: Considerando il titolo medio dei concimi, si avrà, per tipologia rispettivamente: Nitrato ammonico: 27% (titolo in N) Perfosfato minerale : 18% (titolo in P2O5) Cloruro di potassio : 50% (titolo in K2O)

  27. Da cui annualmente i fertilizzanti utilizzabili da parte della neo azienda sono pari a: (*) si considera una sovrapposizione di 6 confezioni ed una superficie unitaria di 1 mq/confezione Inerentemente la superficie di ingombro dei prodotti fitosanitari, essa sarà data dalla seguente

  28. Locale di deposito prodotti ante vendita (cantina). Tale locale sarà deputato allo stoccaggio temporaneo del prodotto prima della vendita e sarà munito di: recipienti per lo stoccaggio dell’olio; piccola macchina imbottigliatrice munita di soffiatore; area in cui vengono stoccate le bottiglie vuote ed altro materiale per il confezionamento. Verrà di seguito computata la superficie dell’area: Quantitativo olio mediamente producibile (kg/y) : 2.400 Peso specifico olio di oliva (kg/l) : 0,914 Volume olio mediamente producibile (l) : 2.400/0,914 = l 2.626 Capacità bottiglia (l/bott.) = 0,75 N° bottiglie necessarie ( + 10% per rottura; difetti fabbricazione, ecc.) = (2.626/0,75)* 1,10 = 3.852, in cifra tonda 4.000 bottiglie; diametro medio bottiglia (m) = 0,085 per una superficie per confezione di 6 bottiglie pari a = 0,045 mq/conf. [dimensioni medie delle bottiglie in cm]

  29. Si avrà pertanto: 4.000 bottiglie / 6 bottiglie*conf.^-1 = 667 confezioni considerando che lo stoccaggio delle confezioni si proietterà per un’altezza pari a m 1,5 (ciò onde evitare possibili rotture del materiale), si avrà: Dimensione volumetrica della confezione: mc ( 0,255 * 0,30 * 0,17 ) = mc 0,0115 1,5 m / 0,30 m (h singola confezione) = 5 confezioni verticali per singola fila per un’altezza di stoccaggio di 1,5 m. 667 confezioni / 5 confezioni per singola fila = n° file 133 133 file * 0,045 mq = 6 mq area stoccaggio bottiglie

  30. Area stoccaggio recipienti ante imbottigliamento: Al fine di massimizzare l’efficienza aziendale dovrà essere prevista un’area deputata ad accogliere i recipienti contenenti olio ante imbottigliamento; tale area dovrà avere dimensioni sufficienti e computate in funzione della capacità massima di produzione aziendale. Pertanto il computo sarà dato dalle seguenti: produzione annua ottenibile (l) : 2.626 Dimensione del singolo recipiente (m) : 0,365 x 0,70 Capacità di stoccaggio (l) = 50 N° max di recipienti = 2.626/50 = 52 Recipienti effettivamente utilizzabili (viene considerato il 40 % del numero max di recipienti in quanto, anche per motivi economici, si presume che una parte, viene immediatamente svuotata per il riempimento delle bottiglie) = 52 * 0,40 = 20 Superficie di ingombro = 1 mq/recipiente Superficie totale di ingombro recipienti ante imbottigliamento = 20 x 1 = 20 mq La scelta di tali recipienti, è stata effettuata in funzione del massimizzare la tracciabilità e rintracciabilità del prodotto, in quanto ad ogni recipiente verrà assegnato un lotto che verrà successivamente riportato nell’etichettatura della bottiglia, secondo le norme cogenti. [dimensioni medie dei recipienti in cm]

  31. Area di imbottigliamento: L’imbottigliamento sarà costituito dalla semplice macchina, la quale, ha una modesta superficie di ingombro stimata mediamente intorno ai 4 mq. Area stoccaggio cassette per la raccolta delle olive e strumenti per la defogliazione: mq 6 Superficie deputata a passaggio e camminamento: mq 10 Area vendita: Viene prevista la presenza di un’area di vendita caratterizzata da una piccola superficie di 10 mq in cui oltre ad una piccola sottoarea deputata ad assaggio, è presente un ufficio in cui svolgere le mansioni di gestione e ricevimento ordini.

  32. Per cui il totale dell’area strettamente funzionale ed asservita all’azienda, sarà dato dalla tabella riassuntiva seguente:

  33. Area residenziale-abitativa. Il dimensionamento dell’area residenziale, avente comunque la funzione di massimizzare la gestione dell’azienda in termini di sorveglianza e logistica, verrà effettuato considerando le dimensioni biometriche dei residenti, identificati come la famiglia dell’imprenditore. La struttura residenziale verrà asservita all’azienda per quanto citato e quindi, acquisirà tutti i caratteri di ruralità. I soggetti residenti e costituenti il nucleo familiare saranno composti da: Imprenditore agricolo Coniuge dell’imprenditore 2 figli In merito all’art. 5 della L.R. 8/03 comma 5 in cui viene riportato che “Le strutture adibite a scopo abitativo, salvo quanto diversamente e più restrittivamente indicato dai piani urbanistici comunali, dai piani territoriali o dalla pianificazione di settore, non possono, comunque, superare il rapporto di 0,01 metri quadri per metro quadro, fino ad un massimo di 300 metri quadri per ciascun lotto inteso come superficie continua appartenente alla stessa intera proprietà dell’azienda agricola” , considerando anche gli aspetti normativi dettati dal nuovo P.T.P.R., in considerazione dell’art. 51 dello stesso: superficie fondiaria a ragguaglio: Ha.a.ca. 4.02.90Iedr = 0,01 mq/mq [edificabilità massima 300 mq] Calcolo dell’edificabilità legale massima per il lotto appartenente ad unico Comune e sul quale si intende edificare (vedasi planimetria allegata) = 13.300 mq [lotto ] x 0,01 mq/mq = 133 mq Pertanto, alla luce degli interventi programmati da parte dell’I.A. , si ha che la superficie edificabile è congrua con quanto indicato dalla norma (130 mq < 133 mq).

  34. Dimensionamento La logica della creazione del fabbricato parte dall’interpolazione delle misure biometriche per singolo soggetto e del numero di persone che, oltre il titolare aziendale, vi risiederanno. Pertanto, considerando che un nucleo familiare risulta mediamente composto da 4 persone, e considerando la dimensionalità che ciascun soggetto ha (vedasi figura) verranno calcolati i seguenti spazi vitali e quindi la superficie che il cespite dovrà possedere per rispondere ai requisiti minimi confacenti con gli obiettivi sopracitati: [FONTE MANUALE HEPLI II Edizione]

  35. Complessivamente si avrà che la superficie calpestabile minima calcolata della residenza dell’imprenditore è di circa 80 mq, in cui i parametri minimi e requisiti igienico-sanitari principali dei locali dell’abitazione saranno dati dalla seguente:

  36. Tale superficie verrà ripartita rispettivamente nei seguenti locali: Ingresso. Dovrà avere le seguenti caratteristiche: essere ben definibile ed isolato dal resto della casa isolare la parte intime della casa comunicare con la cucina e con il reparto dei locali di servizio comunicare con uno spogliatoio Per evitare disagi occorre considerare le “distanze sociali”, intese come la distanza minima di sicurezza nei confronti di un estraneo e che sono valutabili in un minimo di 2,10 m. Disimpegno. Raccorda ambienti diversi; si prescrive una larghezza minima di 0,90 m. Se con funzione di deposito, la dimensione sarà data dalla profondità dello stipo, più la larghezza dello sportello aperto, sommato allo spazio necessario al passaggio (distanza minima fra le due pareti compresa tra 0,90-1,40 m).

  37. Cucina. La sua organizzazione dipende dallo spazio che le è stato destinato: Se lo spazio è molto piccolo: sarà un vano aperto sulla camera da pranzo e la sua profondità non potrà essere inferiore a quella degli apparecchi in essa contenuti (0,4 –0,7 m). Se lo spazio è maggiore, si può riservare il locale alla sola preparazione dei cibi (7 – 10 mq), o integrare soggiorno e pranzo, con dimensione minima di 20 mq per 4 persone, considerando 1,5 mq per ogni persona in più. Nell’abitazione asservita alla azienda è importante che la cucina sia collegata con uno spazio dispensa di almeno 2 mq. Soggiorno. E’ lo spazio interno principale in cui vengono introdotti gli ospiti. Va disposto in posizione centrale rispetto alla distribuzione complessiva dell’alloggio. Considerando che nella casa rurale le funzioni del cucinare, pranzare e ricevere sono spesso concentrate sarà bene prevedere cucina e soggiorno gravitanti sulla zona pranzo aperta sui due ambienti.

  38. Camere da letto. Tendono ad occupare una superficie variabile, che aumenta in relazione al numero dei vani dell’alloggio, dal 50% dell’area totale negli alloggi composti da 4 vani, al 75% per gli alloggi di 7 vani. Il reparto notturno va nettamente distinto dal reparto diurno sinora considerato, e raggruppato intorno ai servizi igienici. In particolare si ha: Camera dei genitori con una superficie media di circa 14-18 mq, meglio se di forma quadrata, onde consentire l’agevole sistemazione del letto al centro della stanza. Camera dei figli dovrà avere una dimensione non inferiore a 9-11 mq nel caso di letto singolo, ovvero 14-18 mq nel caso di due letti. Servizi igienici. Areazione naturale per bagno principale e 4 apparecchi sanitari: lavabo, vasca da bagno, bidet, doccia. E’ opportuno preferire disposizioni che prevedano apparecchi sistemati in una sola parete. Dimensioni minime, stabilite a partire dall’ingombro necessario per gli impianti in esso contenuti, vengono fissate in: 3,50 mq per gabinetti con più di 3 apparecchi. Posizioni tipiche dei locali igienici sono: Nel reparto notte: tra camere da letto e, dal momento che il bagno è sempre meno profondo delle camere, si otterrà un disimpegno di risulta. Nel reparto giorno: a contatto con la cucina, in modo da sistemare la tubazione in un unico condotto, e ridurre lo sviluppo delle diramazioni orizzontali. Viene prescritto per gli apparecchi erogatori di acqua, data l’incidenza sempre maggiore sul territorio nazionale della necessità di razionalizzazione idrica, di dispositivi miscelatori che ne economicizzino gli apporti.

  39. Locali accessori: lavanderia, stenditoio, autorimessa, e cantina consentono di aumentare la funzionalità dell’abitazione e saranno in dipendenza dello spazio residuale sopra calcolato. Parametri energetici di dispersione termica della residenza. Alla luce delle nuove norme edificatorie che impongono uno studio delle dispersioni termiche della struttura affinché queste vengano minimizzate, si rimanda alla relazione del tecnico progettista, come anche i parametri di collocazione del cespite in rispetto alle edificazioni e/o strade adiacenti

  40. VINCOLO DI INEDIFICABILITA’ (art. 58 L.R. 38/99 commi 1 e 2) Ai sensi della succitata norma viene riportata la superficie per la quale il Sig. XXXXX XXXX si impegna a vincolare il fondo ad inedificabilità temporanea:

  41. VINCOLO DI ASSERVIMENTO (art. 7 L.R. 8/03 p.to 5 comma e) Ai sensi della succitata norma viene riportata la superficie per la quale il Sig. XXXXX XXXX si impegna a vincolare il fondo all’asservimento dei fabbricati rurali rispetto ai terreni alla cui capacità produttiva sono riferiti:

  42. COMPATIBILITA’ CON I PIANI SOVRAORDINATI PTPR (art. 7 L.R. 8/03 p.to 2 comma c) In merito alla conformità dell’opera rispetto alle norme dettate dal PTPR del Lazio, si rileva quanto segue: L’area non risulta interessata dai beni paesaggistici ai sensi dell’art. 134 lettere a), b) c) del Codice (Urbani), pertanto le edificazioni per le quali si richiede P.d.C. in deroga ai parametri edificatori, non vanno in alcun modo a confliggere con quanto riportato nelle Norme del PTPR; a tal fine si riporta testualmente quanto è scritto nell’art.6 delle Norme del Piano Territoriale Paesistico del Lazio: “ Comma 1 – Nelle parti di territorio non interessate dai beni paesaggistici ai sensi dell’art. 134 lettere a), b), c) del Codice, il PTPR costituisce un contributo conoscitivo ed ha efficacia esclusivamente propositiva e di indirizzo per l’attività di pianificazione e programmazione della Regione, delle Province e dei Comuni, nonché degli altri soggetti interessati dal presente Piano. Comma 2 – Nelle parti del territorio di cui al comma 1, gli strumenti di pianificazione e programmazione degli enti sopra indicati e le loro varianti possono recepire le proposte e gli indirizzi del PTPR adeguandoli alle specifiche realtà locali. [Stralcio Tav. B – PTPR] Comma 3 – Nelle aree che non risultano interessate dai beni paesaggistici le scelte operate in sede di piani urbanistici o di piani settoriali possono costituire un contributo al quadro conoscitivo del PTPR.” Riportando inoltre quanto scritto all’art. 7 (misure di salvaguardia del PTPR e dei piani paesistici vigenti ed adottati) si ha : (…omississ…) “comma 4 – Per la parte del territorio interessato dai beni paesaggistici, immobili ed aree, indicati nell’art. 134 lettere a) e b) del Codice, fino all’approvazione del PTPR resta ferma l’applicazione delle norme di PTP vigenti; in caso di contrasto tra le disposizioni del PTPR adottato e dei PTP vigenti prevale la disposizione più restrittiva”.

  43. Cronoprogramma o Piano programmatico Esso rientra non solo nell’evidenziare l’aspetto temporale dipendente dalla creazione della costruzione; esso dà luogo anche alla durata del “piano” correlato allo sviluppo aziendale, anche in riferimento all’art. 5 L.R. 8/03. Nel caso dell’azienda in questione, considerando il parametro RN, poiché sia l’aspetto delle produzioni unitarie sia quello dell’ampliamento territoriale (fatti salvi futuri ed auspicabili sviluppi aziendali negli ambiti territoriali) rimangono nel tempo invariati, si ha la seguente proiezione temporale:

  44. CONCLUSIONI Pertanto, in ottemperanza al D.M. 05/07/1975, considerando altresì che la scelta verte su un unico fabbricato in cui vengono separate le pertinenze su due piani, mitigando il parametro superficie cementificabile / S.A.U. aziendale, si considera congrua una superficie pari a 130 mq per le pertinenze funzionali, mentre 80 mq per quelle residenziali facenti capo agli obiettivi che il titolare dell’azienda agricola si prefigge, fatte salve le eventuali osservazioni esperite dagli Enti predisposti. Firma dell’Imprenditore Agricolo per accettazione del contenuto della presente relazione _____________________ Timbro e firma del Tecnico redattore ______________________________

  45. SINTESI

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