1 / 51

Migrazioni e sviluppo rurale

Migrazioni e sviluppo rurale. Alessandra Corrado Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università della Calabria a.corrado@unical.it. Indice. Migrazioni e sviluppo Agricoltura e migrazioni Le migrazioni nelle aree rurali del Sud Italia La paradigmaticità del contesto calabrese

Download Presentation

Migrazioni e sviluppo rurale

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Migrazioni e svilupporurale Alessandra CorradoDipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università della Calabria a.corrado@unical.it

  2. Indice • Migrazioni e sviluppo • Agricoltura e migrazioni • Le migrazioni nelle aree rurali del Sud Italia • La paradigmaticità del contesto calabrese • La Piana di Gioia Tauro e il caso Rosarno • La Piana di Sibari e il progetto Casa La Rocca

  3. Carrosio 2012

  4. Carrosio 2012

  5. Trasformazioni delle aree rurali • Campagne differenziate (Morgan et al. 2000) • Intensivizzazione dell’agricoltura • Migrazioni come esercito di riserva? • Nuovi abitanti e migrazioni (King 2000) • Nuovi bisogni • Multifunctional migrations in rural areas (Kasimis 2008) • La globalizzazione delle campagne

  6. Differentiated countryside • Mass food markets: terreni dell’agrobusiness ad alta produttività, alta intensità di capitali, colture GM • Quality food markets: agricoltura di qualità in grado di trattenere valore aggiunto (biologica e dalla forte identità locale) • Agriculturally related changes: multifunzionalità, ovvero diversificazione aziendale (accoglienza, ricreazione, turismo) • Rural restructuring (non agricultural): usi del territorio rurale con forte impatto ambientale o per residenzialità

  7. I quattro modelli territoriali • Ambrosini 2010

  8. Modellomediterraneodellemigrazioni • composizione policentrica delle migrazioni, per la presenza di molteplici gruppi nazionali e per l'emergere continuo di nuove componenti • segmentazione in rapporto al mercato del lavoro, in base alla specializzazione etnica, effetto della stigmatizzazione su criteri razziali combinata con la ri-spazializzazione e ri-organizzazione capitalistica (King 2000) • Concentrazionepresenzeirregolari • Rilevanzaeconomiasommersa e lavoronero • apparente paradosso della coesistenza tra immigrazione e disoccupazione. • la domanda di lavoro locale si esprima in ambiti lavorativi poco qualificati, mal retribuiti, con un elevato grado di precarietà, mentre l'offerta di lavoro autoctono è costituita da giovani spesso con elevato titolo di scolarizzazione, che scelgono di emigrare a loro volta.

  9. Modello californiano di agricoltura • Intensivizzazione dell’agricoltura • Necessitàdilavoromigrante (flessibile, abbondante, e disposta ad eccettarebassisalari) come necessitàstrutturale per lo sviluppo del settore • Ciclidisostituzioneetnica • Razzismo come una “giustificazioneideologica” per la violenzadellerelazionisocialiagrarie (Berlan 2008): • “barriere artificiali”, corrispondenti alle barriere amministrative legali, create al fine di trattenere la mobilità della manodopera, di garantire il sottoimpiego e l’esistenza di un “esercito di riserva” di lavoratori agricoli per i bisogni dell’agricoltura intensiva.

  10. Un modello mediterraneo di agricoltura • Liberalizzazione del commercio agricolo • Competizione diretta con le importazioni dai (MPCs) chehannofirmatoaccordidiliberocommercio con l’UE • 35 regioni UE (localizzateprevalentementenelSuddell’Europa) in cui frutta e verdura (insieme con la produzioneolivicola) rappresentanopiù del 45% dellaproduzionelorda del settoreagricoloregionale • Difficoltà reddituali vissute dalle aree agricole specializzate nella produzione di F&V, in Italia e Spagna • lagged response of supply when assets are specific and lack flexibility (colturepermanenti, piccoleaziende) • sovrapproduzione • Crescente peso della capacità di negoziazione della GDO

  11. MPCs • decrease of the total area of cultivated land in corn • more intensive large-scale agriculture • decreased soil quality • undernourished people • food import-dependent region

  12. Immigrati nell’agricoltura del Sud • migranti irregolari, perché entrati senza permesso di soggiorno oppure con il permesso di soggiorno scaduto; • richiedenti asilo in attesa dell’audizione presso le commissioni territoriali o denegati, a cui è stata concessa alcuna forma di protezione umanitaria, • rifugiati e migranti regolari in condizioni di precarietà (ad es. perché espulsi dalle imprese del Nord in crisi), • migranti con permesso di lavoro stagionale o assunti a tempo indeterminato

  13. Dinamiche migratorie • di transito, prima di un successivo trasferimento, • di ripiego o di retrocessione, dalle regioni del centro-nord, in seguito alla crisi, • circolatorie, per la transumanzadi coloro che si muovono tra le regioni del Sud per le diverse campagne agricole, o per la mobilità ricorrente di anno in anno (ovvero di stagione in stagione), in particolare da Romania e Bulgaria • stagionali, in virtù dei permessi di soggiorno temporanei; • di stanzializzazione

  14. Fattori di attrazione nelle aree rurali del Sud • minor costo dei beni primari • Disponibilità di alloggi e minor costo degli affitti • Opportunità occupazionali in agricoltura o nell’economia sommersa • lavori delle 5P (Precari Pesanti Pericolosi Poco pagati Penalizzati socialmente) • necessità di fuggire controlli e tensioni, più comuni nelle aree urbane • soprattutto per i migranti in condizioni di irregolarità o esposti al rischio di irregolarità per l’effetto combinato con la Legge Bossi-Fini del 2002 e le norme previste dal “Pacchetto Sicurezza” (L.94/2009)

  15. Presenza anticiclica • “nei paesi a capitalismo avanzato è possibile rintracciare un meccanismo a polmone che attira ed espelle lavoratori immigrati a seconda della congiuntura economica” (Perocco 2003, p.406), • nei contesti rurali meridionali, nelle fasi di crisi economica, addensamento e sovrapposizione sul medesimo territorio di vecchi e nuovi cicli migratori stagionali

  16. Nuovo razzismo? fattori comuni rafforzanti il razzismo nelle aree rurali: • l’isolamento degli immigrati o dei membri di minoranze culturali rispetto alla popolazione autoctona o fra loro stessi; • 2) la mancanza di infrastrutture per soddisfare le necessità di base degli immigrati e delle minoranze e per promuovere la loro integrazione (Blaschke and Ruiz Torres, Racism in Rural Areas, European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia, 2002).

  17. The rural ghettos *J. C. Checa Olmos, M. A. ArjonaGarrido (2006) ** Medici Senza Frontiere (2008) Boreano Almeria

  18. O razzializzazione? • il razzismo o la razializzazione come prodotti da processi socio-economici e da meccanismi politico-istituzionali che differenziano gli status e le condizioni di soggetti di nazionalità diverse, in rapporto alle comunità locali e all’interno delle aree rurali. • le diverse nazionalità, le minoranze comunitarie risultano essere transitorie e mobili, in virtù dei cambiamenti politici, economici e culturali.

  19. migrante sub-sahariano • Stereotipizzazione: più resistente alla fatica e al lavoro agricolo • utilizzo a corto raggio, intensivo e a cottimo, • Estrema mobilità - residenza formale il “distretto della clandestinità” di Castelvolturno (Caruso 2011), o domicilio presso i Centri di Accoglienza Richiedenti Asilo di Bari, Foggia o Crotone. • Migrante dall’Est Europa • stabilizzazione in “grigio.” • impiego agricolo extrastagionale • Migrazione circolare • sedentarizzazione

  20. Nelle aree rurali il ruolo delle migrazioni appare rilevante non solo nei processi di trasformazione dei modelli di agricoltura – attraverso la compressione dei costi salariali – ma anche in rapporto alla ristrutturazione delle economie familiari e dei rapporti sociali – ad esempio per la sostituzione di donne e giovani locali nel lavoro agricolo, ma anche nei lavori di cura.

  21. Il ghetto Il ghetto gioca un ruolo centrale nella gestione simbolica dei conflitti sociali e evidenzia due questioni strategiche: • il riconoscimento della diversità “etnica” e il suo impatto sulla organizzazione sociale e sulle rappresentazioni simboliche; • la gestione della territorializzazione dell’ineguaglianza sociale, ovvero il tentativo di controllare un sistema segregativo, per cui alcuni gruppi sono confinati in aree specifiche in funzione del loro status (socio-economico o politico), o della loro posizione nella gerarchia dei gruppi di appartenenza. • Nei ghetti, il “nero” è il colore dominante, o comunque la provenienza dal continente africano, essendovi anche molti migranti maghrebini.

  22. Scioperi e rivolte • 1999, Palazzo San Gervaso, sciopero contro le condizioni degradanti di vita e di lavoro a cui erano sottoposti • 2010 Rosarno • Castel Volturno • 2011 Nardò

  23. nel luglio del 1994 demolizione del ghetto di Villa Literno • nel 2006 distruzione del ghetto di Cassibile (SR), • novembre del 2009 sgomberi del ghetto di San Nicola Varco (SA) nel • nel gennaio del 2010 sgombero dell.ex fabbrica Rognetta a Rosarno (RC)

  24. Meccanismi di sfruttamento sono rappresentati dalle forme di ingaggio o di soggiorno (regolare/irregolare), dalle modalità di retribuzione a giornata/a cottimo, dalla strutturazione dei rapporti lavorativi nel tempo (turn over/continuità), dall’offerta di servizi (trasporto, alloggio, cibo, intermediazione lavorativa). • la “frammentazione etnica” dello stato sociale, con l’esclusione, limitazione o acquisizione illegittima di servizi e benefici previdenziali.

  25. Uccelli di passaggio • La circolazione imposta (o la migrazione temporanea) si configura più come un argomento politico, nell’interesse dei paesi di arrivo come anche di quelli di origine - secondo il cosiddetto modello win-win - piuttosto che come una necessità tecnica (Castles 2006; Vertovec 2007). • l’idea della circolazione o della stagionalità rappresenta una ingiunzione alla mobilità forzata: lo straniero deve restare un “uccello di passaggio”, destinato a non fissarsi. • Precarizzazione delle condizioni di vita e di lavoro,

  26. Doppio sfruttamento • sfruttamento del lavoro migrante nei campi • appropriazione indebita dei contributi previdenziali e dell’accesso alla disoccupazione agricola • Strozzatura dei canali di accesso alla regolarizzazione a causa dell’occultamento del fabbisogno lavorativo, alla base della Programmazione delle quote di ingresso lavoratori extracomunitari . prevista dalla legge 189/2002 Bossi-Fini.

  27. in mancanza di uno strumento pubblico che agevoli la mediazione culturale tra le comunità migranti, il mondo del lavoro e i diritti ad esso connessi, il ruolo del grand frère assume anche una funzione di utilità sociale per indirizzare i migranti verso i servizi sociali e sanitari difficilmente accessibili a causa di barriere linguistiche e culturali.

  28. Centri di accoglienza e campi di identificazione all’interno di aree meridionali con una forte e storica presenza di bracciantato migrante stagionale: Manduria, Kinisia, Santa Maria Capua Vetere, Palazzo San Gervasio , Crotone

  29. Periodi di raccolta PlainofRosarno_GioiaTuaro PlainofSybaris

  30. La Calabria come contesto emblematico • Territorio di frontiera e di transito • Sfruttamento in agricoltura • Femminilizzazione delle migrazioni • Ruralizzazione delle migrazioni • CIE di Lamezia Terme • CARA di Crotone • Esperienze di accoglienza (Riace)

  31. Sistemi del lavoro migrante in agricoltura • Sistemidelleareedipianura, diGioiaTauro-Rosarno, di Sibari, e diCirò-Crotone • Immigratiirregolari • Attivitàdiraccolta (agrumi, olive, uva, finocchi); • Il sistemadellaPianadiLameziaTerme • Impieghiregolari e piùstabili • Serre, floricoltura e vivai • Il sistemadellearee interne e marginali (Valle dell’Esaro, Sila) • impiego fisso nella zootecnia e nella raccolta delle patate.

  32. The Sybaris Plain • Citrus fruit production • Small-medium farms • Cooperatives • Criminal organization • Fromemigrationabroadtoimmigration Maghrebins and EasternEuropean • Growing competition from Spain and Morocco • New Eastern European markets • Commercial brokers and big Retailers pressures • permanent crops and monocolture • Innovationshutdown • Supplydisorganization Almeria • The widest and mostproductivehorticulturaldistrict in Europe • 30.000 heofcontinuouscyclesgreenhousessystems (invernaderos)de-seasoning • >1,7 miliardi € per year • Fromemigrationabroadtoimmigration Maghrebin and EsternEuropean • Small-mediumproperties (3,5 he medium size) • Public/Private Research-Productionconnections • technologization and standardizationof production • New entrepreneurs • Global distributionnetworks

  33. Agriculture Dependence • Distribution • Technology • Finance • Growing competition • income difficulties • Social conflicts • Food insecurity

  34. La Piana di Gioia Tauro Superficie 653 km2 Popolazione 142.634 Densità Piana 256 ab./km2 Regione 133 ab./km2

  35. La crisi di Rosarno • Contesto occupazionale locale • Migranti occupano una parte di mercato del lavoro solo “formalmente” occupato dal bracciantato locale. • Solo il 25% del bracciantato locale ufficialmente registrato svolge di fatto attività agricole. • Politiche agricole UE • Dai premi alla produzione al disaccoppiamento • Necessità manodopera a basso costo per competitività di mercato (Importazione a basso costo di agrumi e succhi) • Politiche migratorie • Irregolarità, clandestinizzazione, discriminazione • Turn-over e sostituzione bracciantato agricolo con neocomunitari • Controllo sociale e incidenza sulla filiera produttiva da parte della ‘ndrangheta • Pressioni caporalato + disagio abitativo, economico e sociale estremo

  36. Ex cartitiera

  37. Ex opera Sila

  38. Ex opera Sila

  39. La vita nei silos

  40. v

  41. …le arance non cadono dal cielo…

  42. Disagio abitativo • Indagine conoscitiva sul disagio abitativo degli immigrati nell’Italia meridionale • Ministero della Solidarietà Sociale • Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia 2000-2006” • Campania, Puglia, Calabria, Sicilia.

  43. Soluzioni abitative • rete amicale o parentale • datore di lavoro • Centri di accoglienza • Squatting • mobilità alloggiativa, soprattutto nei primi 5 anni di soggiorno • Segregazione territoriale e marginalità sociale

  44. Criticità del disagio abitativo dei migranti

  45. L’analisi del disagio abitativo • Disagio estremo : siti impropri, dall’occupazione abusiva di impianti industriali abbandonati o di edifici fatiscenti, all’insediamento presso discariche, in vecchi stabili abbandonati fino ad arrivare alla condizione di homeless. • Alloggi inadeguati : collocazione abitativa del tutto insufficiente rispetto agli standard minimi di igiene e abitabilità (camere condivise, alloggi in pessime condizioni, affitti irregolari).

  46. Ciclicità del lavoro migrante

  47. Casa La Rocca. Accogliere per integrare • Sede: Centro storico Cassano Ionio • Partners: Cidis onlus, Comune di Cassano all’Ionio, COLDIRETTI, Diocesi di Cassano • Finanziamenti: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali • Obiettivi: • Accoglienza • inserimento socio-economico e scambio culturale • Rivitalizzazione centro storico

  48. Servizi per l’emersione sociale • 5 sportelli di orientamento e intermediazione abitativa • Comuni coinvolti: Cassano all’Ionio, Castrovillari, Cosenza, Francavilla Marittima e Corigliano Calabro • Supporto a 600 migranti, 300 intermediazioni abitative richieste, di cui 100 attualmente soddisfatte. • Mappatura del territorio per individuazione alloggi da utilizzare in locazione o da destinare ad operazioni di recupero • Servizi di orientamento al lavoro

More Related