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L’italiano in una educazione linguistica integrata

L’italiano in una educazione linguistica integrata. Gianfranco Porcelli Milano, 5 maggio 2010. Vecchie abitudini. L’insegnamento di italiano LS o L2 risente negativamente di alcune pratiche invalse nella scuola italiana

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L’italiano in una educazione linguistica integrata

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Presentation Transcript


  1. L’italiano in una educazione linguistica integrata Gianfranco Porcelli Milano, 5 maggio 2010

  2. Vecchie abitudini • L’insegnamento di italiano LS o L2 risente negativamente di alcune pratiche invalse nella scuola italiana • In estrema sintesi, si passa dall’ortografia e grammatica elementare (parti del discorso, morfologia, poca sintassi) alla lettura dei testi, soprattutto letterari.

  3. “Terre di mezzo”? • La sintassi avanzata, la semantica (lessico, fraseologia, terminologia) e la pragmatica del discorso vengono spesso ignorate. • Invece è proprio lì che si concentrano i problemi in un approccio comunicativo. • Chi insegna italiano L2 o LS avverte subito che i problemi sono quelli, ma non sempre la sua formazione gli/le fornisce gli strumenti concettuali adatti.

  4. Spunti per una riflessione • L’insopprimibile necessità di “dar senso” • semantica e pragmatica • Completezza teorica e funzionale • le persone nel dialogo • i sistemi insaturi [...perplessi?] • le false analogie [vedi oltre] • False gerarchizzazioni [“non sa nemmeno... figuriamoci se...”]

  5. Linguistica “codicocentrica” • La lingua in potenza • Grammatica e grammatiche • formale • strutturalista-funzionale • generativo-trasformazionale • evoluzioni recenti: grammatica • dei “casi profondi” • dell’enunciazione, ecc.

  6. Linguistica “testocentrica” • La lingua in atto • realizzata nei testi • espressione della persona umana che tende al Vero, al Bello e al Giusto e ha l’insopprimibile esigenza di comunicare • Glottodidattica umanistica: • educazione linguistica che parte da questa idea di persona e di lingua

  7. Lingua materna e scuola - 1 • a) la lingua è strumento del pensiero, non solo perché lo traduce in parole [...] ma anche perché sollecita e agevola lo sviluppo dei processi mentali [...]; • b) la lingua è mezzo per stabilire un rapporto sociale [...];

  8. Lingua materna e scuola - 2 • c) la lingua è il veicolo attraverso cui si esprime in modo più articolato l'esperienza razionale e affettiva dell'individuo; • d) la lingua è espressione di pensiero, di sentimenti, di stati d'animo [...]; • e) la lingua è un oggetto culturale che ha come sue dimensioni quella del tempo storico, dello spazio geografico, dello spessore sociale.

  9. I compiti della scuola - 1 • Da queste definizioni scendono, per filiazione diretta, "i compiti della scuola elementare in questo campo": • a) fornire all'alunno i mezzi linguistici adeguati per operazioni mentali di vario tipo, quali, ad esempio: simbolizzazione, classificazione, partizione, seriazione, quantificazione, generalizzazione, astrazione, istituzione di relazioni (temporali, spaziali, causali, ecc.);

  10. I compiti della scuola - 2 • b) potenziare nell'alunno la capacità di porsi in relazione linguistica con interlocutori diversi per età, ruolo, status, ecc. e in diverse situazioni comunicative [...]; • c) offrire i mezzi linguistici progressiva-mente più articolati e differenziati per portare ad un livello di consapevolezza e di espressione le esperienze personali;

  11. I compiti della scuola - 3 • d) promuovere le manifestazioni espressive del fanciullo e il suo approccio al mondo della espressione letteraria; • e) avviare l'alunno a rilevare che la lingua vive con la società umana e ne registra i cambiamenti nel tempo e nello spazio geografico, nonché le variazioni socio-culturali [...].

  12. Dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali • La Scuola Primaria accompagna i fanciulli a passare dal mondo e dalla vita ordinati, interpretati ed agiti solo alla luce delle categorie presenti nel loro patrimonio culturale, valoriale e comportamentale al mondo e alla vita ordinati ed interpretati anche alla luce delle categorie critiche, semantiche e sintattiche, presenti nelle discipline di studio e negli ordinamenti formali del sapere accettati a livello di comunità scientifica.

  13. Indicazioni scuola primaria (segue) • In questo passaggio, tiene conto che gli allievi ‘accomodano’ sempre i nuovi apprendimenti e comportamenti con quelli già interiorizzati e condivisi, e che il ricco patrimonio di precomprensioni, di conoscenze ed abilità tacite e sommerse già posseduto da ciascuno influisce moltissimo sui nuovi apprendimenti formali e comportamentali.

  14. Indicazioni scuola primaria (segue) • Alla luce di questa dinamica, la Scuola Primaria favorisce l'acquisizione da parte dell'alunno sia della lingua italiana, indi-spensabile per tutti i fanciulli alla piena fruizione delle opportunità formative scolastiche ed extrascolastiche, sia di una lingua comunitaria, l’inglese, privile-giando, ove possibile, la coltivazione dell’eventuale lingua madre che fosse diversa dall’italiano.

  15. Il dato di novità: • “l’eventuale lingua madre che fosse diversa dall’italiano”: • -- non solo plurilinguismo, ma pluriculturalità • integrazione come arricchimento reciproco • mediazione interculturale

  16. La costante: un’idea forte di EDUCAZIONE LINGUISTICA • “quella tanta parte dell’educazione generale che si esplica attraverso le lingue naturali” • lingua materna • lingua nazionale • lingua/e comunitaria/e • lingue classiche • si esplica mediante integrazione

  17. Approcci all’analisi linguistica • Approccio tecnico-grammaticalistico • La lingua come codice • La semantica a-referenziale • L’uomo “parlato dalla lingua” • Approccio umanistico-pragmatico • La lingua come testo • La semantica referenziale • L’uomo “parla la lingua”

  18. Il codice • Analisi grammaticale come • presa di coscienza dei fenomeni • denominazione dei fenomeni (nominalismo) • Questioni di terminologia grammaticale • “sintagma”, “complemento”, ecc. • coordinamento interlinguistico

  19. I limiti della grammatica • Le categorie semantiche di base (genere, numero, tempo) • Etichette fuorvianti o inadeguate • Le incoerenze dei suffissi

  20. Numero singolare o plurale?“qualche libro” vs. “alcuni libri”

  21. Parliamo di sesso • I giorni della settimana • Tavolo/a/i/e • Ragazzo/a • Il sole, la luna, la donna e i tedeschi • Vizi maschili e virtù femminili ???

  22. Tavolo/a/i/e

  23. Il cane ha … 4 zampe / famecategoriale vs. deittico

  24. Pregi e limiti della derivazione • Bello →bellezza, contento →contentezza • Ma… caro → carezza? • Chi risponde dà una risposta • Chi propone fa una proposta • …ma chi dispone non dà una *disposta • …e soprattutto chi suppone non… osta

  25. Vocaboli • parole • verbi frasali • sintemi o polywords (chemin de fer,in spite of, gatto delle nevi) • collocations (indurre in...) • idioms (*di punto in giallo) • proverbi • ecc.

  26. Riformulazione • Mario ha pelato le patate • Le patate sono state pelate da Mario • È Mario che ha pelato le patate • Chi ha pelato le patate è Mario • ? Sono le patate che sono state pelate da Mario • ? Ciò che è stato pelato da Mario sono le patate • * Che cosa è stato pelato da Mario sono le patate

  27. Il “tronco comune” • Principio, assioma, criterio, regola, norma, deduzione, teorema, corollario • Dato, osservazione, induzione, inferenza, quantificazione, generalizzazione • Problema, ricerca, metodo, procedura, processo, analisi, sintesi • Innovazione, sviluppo, dinamica • Conclusione, risultato, prova, dimostrazione, scoperta

  28. Il “tronco comune” • Processi logici • Causa ed effetto • Inferenza “se… allora…” / “se e solo se… allora” • Ordinamento, seriazione, catalogazione, raggruppamento

  29. Se (ma non “solo se”…)

  30. Contatti • www.anils.it • gp.anils@yahoo.it (per ANILS e SeLM) • www.gporcelli.it • gianfrancoporcelli@yahoo.it

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