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COSA FARE E COME PREVENIRE IL BULLISMO

Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Interpersonale. COSA FARE E COME PREVENIRE IL BULLISMO. Dott.ssa Michela Pensavalli Psicologa Psicoterapeuta. Come intervenire:. Modalità di prevenzione

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COSA FARE E COME PREVENIRE IL BULLISMO

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Presentation Transcript


  1. Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Interpersonale COSA FARE E COME PREVENIRE IL BULLISMO Dott.ssa Michela PensavalliPsicologa Psicoterapeuta

  2. Come intervenire: • Modalità di prevenzione • Discutere e rendere sensibili e consapevoli nel quadro più ampio dello stare e lavorare“bene” a scuola • Rispettare le regole, non tollerare la violenza • Conoscere l’entità del fenomeno nella singola scuola e classe (questionario anonimo) • Attuare gli interventi necessari, in primis la salvaguardia delle vittime, ma anche degli stessi bulli

  3. DA EVITARE • USO DI UN LINGUAGGIO VIOLENTO • IL NON DARE PESO “Far finta di niente” • LA CONFUSIONE

  4. Nuove strategie di prevenzione: • Importanza della dimensione simbolica ed emotiva, che portano a dinamiche di gruppo, vissuti individuali e attese relazionali (raccontare e raccontarsi, sociodramma) • Confrontarsi con gli stessi bambini e ragazzi • Consapevolezza che la sola informazione è poco efficace

  5. Nuovi modelli educativi: • Promozione della partecipazione attiva e di forme di autogestione con momenti di ascolto • testimonianze dirette • consultazione breve di esperti

  6. Strategie • Migliorare l’osservazione da parte dell’adulto • Corretta individuazione da parte dell’adulto delle condotte violente • Utilizzare sanzioni eque e tempestive • Ruolo dell’adulto come tutore specialmente con i piccoli

  7. Tanti insegnanti possibili… • quelliche… “non sono mica psicologo” • quelliche… “ilrinnovo del contratto” • quelliche… “siamosempreisoliti” • quelliche… “con me non cisonoproblemi” • quelliche… “timettounanota!” • quelliche... “eppure è trent'annicheinsegnocosì...” • quelliche… “per iragazzisono come unadiloro” • quelliche… “è semprepeggio” • quelliche… “proviamo a parlarne…”

  8. Difensoredella vittima Astante indifferente / impotente / inconsapevole Vittima: passiva, provocatrice Bullo: leader, gregario, sostenitore Il docentepuòessere…

  9. Eppuregliinsegnanti… • … sono tra gli adulti di riferimento più importanti per gli adolescenti • … come adulti tra i ragazzi, sono educatori (e senza relazione non c’è apprendimento)‏ • … fanno parte del gruppo classe, partecipano alle dinamiche del gruppo • … sono ogni giorno conduttori di gruppo, anche se non sempre ne sono consapevoli • … sono i primi adulti che possono riconoscere le prepotenze e intervenire • … con il loro comportamento legittimano o interrompono l’omertà del gruppo

  10. Cosa un docentepuò fare

  11. L’insegnante contro il bullismo: • Cercare coesione con i colleghi e il dirigente • Stabilire un clima di classe in cui sia possibile confrontarsi, gestire conflitti, risolvere problemi • Curare la costruzione del gruppo sin dal principio • Porre attenzione alle dinamiche tra gli allievi • Interrompere le prepotenze che vede • Restituire responsabilità ai ragazzi sul loro stare insieme

  12. Contrastare il bullismo in atto • Confrontarsi con il consiglio di classe, con il dirigente • Chiedere la consulenza di esterni E poi… • Attivare percorsi educativi • Intervenire direttamente sulla situazione

  13. 1. I percorsi educativi • Da solo, con i colleghi, con altre istituzioni • Dentro alla disciplina • Lavoro in sottogruppi • Apprendimento cooperativo • Accanto alla disciplina • Schede di analisi delle dinamiche di gruppo • Confronto attraverso racconti, filmati, articoli… • Laboratori espressivi… • Giochi pedagogici sul conflitto, sulla comunicazione, sulla conoscenza reciproca…

  14. 2. Intervenire direttamente sulla situazione:contro il silenzio… Si pratica il bullismo per ignoranza, collusione, complicità. Spesso si pratica il bullismo per semplice passività e inazione : il grande coro della comunità osserva in silenzio ciò che succede tra il bullo e la sua vittima e non interviene.

  15. Contro il relativismo… Quasi sempre il bullismo avviene quando il sistema nel suo insieme è connotato da un enorme relativismo morale e culturale. Quando le regole e le norme della convivenza civile vengono assoggettate alla “legge del taglione” e del più forte e si è interessati a tutelare la propria piccola individualità.

  16. La responsabilità educativa degli adulti È certo che la chiave per affrontare il problema del bullismo è l’adozione di una politica scolastica integrata, cioè un insieme coordinato di interventi che coinvolgano tutte le componenti scolastiche e nella quale gli adulti della scuola (inclusi i genitori) si assumono la responsabilità della relazione con i ragazzi.

  17. L’importanza della scuola Il bullismo spesso si genera e perpetua nel sistema scolastico. Qui il bullo mette a fuoco il suo profilo abusante e la vittima si condanna ad una difficile esperienza, invece di trovare occasioni di crescita ed autopromozione con una forte e potente compromissione del proprio modello di autostima.

  18. È dalla scuola quindi che bisogna cominciare per fare prevenzione, per promuovere una cultura che veda nel diverso semplicemente un altro modo di essere, né migliore, né peggiore, soltanto altro. È necessario valorizzare e promuovere i metodi e gli strumenti dell’intelligenza emotiva, in contrasto con la riduzionistica visione che pone il segreto del successo evolutivo nella performance

  19. Responsabilizzare e cooperare con i genitori • Incentivarli all’ascolto del figlio affinchè possano prendere seriamente in considerazione i suoi sentimenti e le sue paure. • Aiutarli a sostenere i figli ad esprimere le proprie idee in merito alla possibilità di cavarsela nelle situazioni  problematiche.

  20. Promuovere l’autonomia dei bambini e dei ragazzi, evitando di gestire tutto in prima persona e a posto loro (a meno che non sia assolutamente necessario) perché questo può farli sentire inadeguati.

  21. Lavorare a scuola e a casa per costruire la fiducia e l’autostima dei bambini e dei ragazzi. • Non chiamarli mai con nomi svalutativi o umilianti e non permettete a nessun altro di farlo. • Se la prepotenza è una presa in giro verbale si può aiutare l’allievo ad imparare ad ignorarla, così che il bullo non ottenga nessuna soddisfazione dal suo comportamento. Potete fare degli esercizi, per aiutarlo a prendere confidenza per es. con il modo di camminare passando davanti a testa alta, ecc.

  22. Dirigenti scolastici, insegnanti e personale non docente, che fare ? • elaborare una politica scolastica antibullismo • affrontare senza paure il problema con rilevazioni, discussioni, controllo degli spazi e dei momenti meno strutturati, ecc. • collaborare con alunni e genitori per rendere visibili le situazioni di prepotenza e per ricercare soluzioni ai conflitti sociali sottostanti • trovare il giusto equilibrio tra fermezza, comprensione e sostegno

  23. Cosa suggerire ai protagonisti? • chi subisce prepotenze - cercare aiuto e raccontare ciò che sta accadendo o è successo • chi si comporta da prepotente - cercare di mettersi nei panni della "vittima" dei propri comportamenti • chi sta a guardare - fare il possibile per modificare la situazione aiutando chi subisce a trovare la forza di chiedere aiuto a qualche persona adulta di fiducia

  24. COSA PUO’ FARE LA SCUOLA: nello specifico Lavorare sulla “maggioranza silenziosa” Svolgere attività con il gruppo-classe Coinvolgere il personale non docente Creare un’alleanza educativa con i genitori Attivare le agenzie del territorio

  25. Interventi: il CIRCLE TIME • “ E’ un tempo specifico in cui sia ragazzi che insegnanti stando seduti in cerchio, attraverso giochi, attività, discussioni, prendono consapevolezza di sé e degli altri, potenziando abilità come l’ascolto e la fiducia reciproca” ( Francescato e coll., 1986)

  26. - Momento di discussione per validare il “Protocollo di Intesa”- Vengono potenziate tutte le capacità di ascolto, di fiducia, reciproca e di confronto dell’altro- Dura da 30 minuti a 2 ore per una o più volte alla settimana- Si riflette su testi bibliografici (“Il signore delle mosche”, “i ragazzi della Via Pal”) o su film (“Tarzan di gomma”, “ Stand by me”)

  27. Interventi: “L’operatore amico” • Si tratta di un allievo che ha il compito di supportare i compagni di classe nella quotidianità • Viene scelto dai compagni, in collaborazione con gli insegnanti, in base alle caratteristiche personali e al desiderio di partecipare all’esperienza. • E’ subordinato al ruolo dell’adulto che lo supervisiona

  28. E’ un sostegno per i nuovi arrivatiAiuta i compagni seguendo la programmazione dei docenti • Rappresenta la delineazione del ruolo di counsellor tra pari • Può essere affiancato da un altro compagno in formazione come lui • Riceve costantemente training di formazione dagli adulti docenti e/o esperti

  29. Interventi: “Peereducation” • E’ una metodologia di intervento basata sulla condivisione di informazioni, atteggiamenti e comportamenti da parte di un gruppo di ragazzi che agiscono con un’intenzione educativa su un gruppo più ampio • I ragazzi scelti seguono un percorso di formazione che riguarda prevalentemente l’area dell’educazione alla salute, che potenzia lo scambio di informazioni sui comportamenti pericolosi (fumo, droghe, comportamenti sessuali a rischio)

  30. La P.E. è suddivisa in due programmi: • - Un programma orientato al Progresso Cognitivo • - Un programma orientato al cambiamento di atteggiamenti e alla modifica di codici di comportamento che creano disagio giovanile • Si attua coinvolgendo gli allievi delle scuole medie inferiori e superiori progettando non sulla classe ma sull’intera scuola, interventi relazionali focalizzati sull’ascolto e sulla trasmissione di informazioni

  31. Interventi: tecniche cooperative tra coetanei • Incontri mensili di supervisione insieme all’utilizzo da parte dell’insegnante di una strategia 1 volta a settimana • Role-play • Discussioni in gruppi di lavoro • Giochi cooperativi (problemsolving) • Interpersonal processrecall : intervista per analizzare il livello simbolico del processo (esplorazione di sé, percezione degli altri, il proprio comportamento, valutazione e supposizioni, riflessioni, conclusione)

  32. …E per gli insegnanti: • Fare pause durante la lezione • Mantenere un tono della voce alto e ritmato • Modalità creative di lezione (uso di powerpoint, immagini e materiale portato dagli studenti stessi) • Lavori in piccoli gruppi------ collaborazione tra gli allievi • Ricordare costantemente le regole stailite nel “Protocollo di Intesa” • Rinforzare le condotte positive

  33. Interventi: Gestione spazio – temporale di prevenzione • Gestione attenta degli spazi scolastici (evitare spazi bui o luoghi che impediscono lo sguardo) • Docenti in aula prima degli allievi • Uscita ordinata degli studenti • Atteggiamento autorevole • Ridefinizione costante delle regole dell’Istituto • Disposizione dei banchi, a ferro di cavallo intorno alla cattedra • Studenti protagonisti attivi della loro crescita

  34. Creazione di una banca dati dove riportare ogni fenomeno di bullismo • Verificare per un paio di volte all’anno attraverso l’uso di un test anonimo la percezione degli alunni e degli insegnanti della sicurezza nella scuola

  35. Interventi: Il “protocollo di intesa” • E’ un progetto che va inserito nel POF • Si definiscono al suo interno i comportamenti GIUSTI e ACCETTABILI e SBAGLIATI e VIETATI • Ragazzi, docenti, genitori, controfirmano l’atto, dunque la RESPONSABILITA’ delle sanzioni è di TUTTI • Al suo interno si trovano termini giuridici per ridefinire gli atti di bullismo, perché molti di questi spesso infrangono la legge.

  36. Comportamenti vietati ed inaccettabili- pericolosi e dannosi per la persona • Sequestro di persona • Violenza sessuale • Possesso di oggetti pericolosi (armi) • Consumo e spaccio di sostanze stupefacenti a scuola • Lesioni personali gravi • Interruzione pubblico servizio

  37. Cosa fare? • 1. Chiedere scusa alla vittima e alla classe • 2. Parlare con il preside • 3. Convocare la famiglia • 4. Chiamare le forze dell’ordine • 5. Supporto psicologico • 6. Sospensione da scuola unito a percorso rieducativo

  38. Comportamenti vietati ed inaccettabili- pericolosi e dannosi contro la persona o il partimonio • Furto • Estorsione • Danneggiamento • Appropriazione indebita • Percosse • Lesioni personali • Diffamazione • Sequestro di persona • Violenza privata • Minacce

  39. Cosa fare? • 1. Chiedere scusa in classe • 2. Parlare con il preside • 3. Restituire l’oggetto o ripagarlo • 4. Convocare la famiglia • Se recidivo chiedere un sostegno psicologico e un percorso rieducativo

  40. Comportamenti vietati: • Bestemmiare • Oltraggiare qualsiasi fede • Fumare all’interno dei locali • Sputare • Scrivere sui muri • Sporcare deliberatamente

  41. Cosa si intende per percorso riabilitativo: • La sanzione non è fine a sé stessa • Sanzioni pecuniarie (finanziare progetti anti bullismo a carico del bullo e della famiglia) • Finanziare progetti a sostegno del fenomeno di cui si tratta • La persona artefice del fatto deve partecipare attivamente alla progettazione dell’evento

  42. Interventi: Coinvolgere i genitori • Famiglie dei bulli: eccessivamente differenziate e con eccessivo distacco dal mondo esterno • Famiglie delle vittime: eccessivamente unite e chiuse, mondo interno percepito come sicuro e mondo esterno percepito come minaccioso • Le vittime provocatrici (bulli-vittime): famiglie disgregate, caotiche, conflittuali con pessima comunicazione

  43. E’ importante che i genitori vengano coinvolti ed aiutino il bambino o il ragazzo a: 1. Facilitare il suo sentirsi parte del gruppo 2. Abituarlo a esercitare la teoria della mente ( a pensare, programmare, ordinare le soluzioni ai problemi) • Aumentare la sua fiducia e la sua capacità di farsi aiutare nei casi di aggressione

  44. Strategie con le famiglie: • Sensibilizzarle sul fenomeno • Creare la presa di coscienze del ruolo del genitore nel fenomeno • Offrire spazio e tempo per l’ ascolto • Creare relazioni tra genitori • Individuare e confrontarsi sulle strategie

  45. CONTRIBISCE ALLA CREAZIONE DI UN CLIMA SCOLASTICO FAVOREVOLE ALL’APPRENDIMENTO COINVOLGE I GENOTORI SU ASPETTI EDUCATVI MIGLIORA LO STAR BENE COSTITUISCE IL TERRENO SOCIALE PER L’EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ FAVORISCE ATTEGGIAMENTI COLLABORATIVI E COOPERATIVI LA RIDUZIONE DEL BULLISMO CONTRIBUISCE ALLA PREVENZIONE DELLA DELINQUENZA RAFFORZA LE VITTIME E LE TOGLIE DALL’ISOLAMENTO

  46. In sunto: per ridurre il BULLISMO • Anzitutto conoscerlo e dando il giusto valore ai comportamenti prepotenti • Rilevandolo nei singoli contesti educativi, portando allo scoperto le situazioni nascoste • Fermando gli episodi nel preciso momento in cui li vediamo e successivamente cercando di capirne le cause • Supportando e sostenendo prioritariamente le vittime, anche quando non ci sembrano simpatiche o riteniamo che colludano con l’aggressore: questo può essere il problema!

  47. … per ridurre il BULLISMO • Stimolare e favorire la cultura del “raccontare” ciò che accade in un clima di chiarezza e fermezza • Considerando i bulli come persone da aiutare, oltre che da “fermare” • Assicurando ai nostri figli o alunni un ambiente sicuro in cui possano crescere imparando a fronteggiare e gestire la complessità e le difficoltà della vita, proteggendoli e responsabilizzandoli sugli eventi difficili da gestire per la loro età.

  48. AD ESEMPIO ALCUNE SCUOLE: • Hanno istruzioni anti-bullismo e procedimenti per affrontare i singoli episodi • Incoraggiano tutti quelli che subiscono prepotenze, o che sono stati testimoni di episodi di bullismo, a parlarne con qualcuno • Hanno le “cassette delle prepotenze” dove le persone possono lasciare dei biglietti con su scritto quello che sta avvenendo • Fortificano i comportamenti tendenti al vittimismo (vedi test individuante il ruolo di vittima) • Hanno incontri tra studenti o perfino i “tribunali” dove i problemi come il bullismo vengono discussi e trattati dagli alunni

  49. Test sull’inclinazione ad esser VITTIMA Di seguito c'è un test per scoprire se sei "vittima" di un "bullo". Rispondi V se è vero ed F se è falso. • 1. Si diverte a tormentarti ? V F • 2. Gli piace prenderti in giro o deriderti ? V F • 3. Considera divertente vederti sbagliare o farti male ? V F • 4. Sottrae o danneggia oggetti che ti appartengono ? V F • 5. Si arrabbia spesso con te ? V F

  50. 6. Ti accusa per le cose che gli vanno male ? V F • 7. E' vendicativo nei tuoi confronti se gli ha fatto qualcosa di spiacevole? V F • 8. Quando gioca o fa una partita con te vuole essere sempre il vincitore? V F • 9. Ricorre a minacce o ricatti per ottenere quello che vuole ? V F Se hai risposto Vero ad almeno 3 delle domande è molto probabile che tu sia vittima di un bullo.

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