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2. L’azienda

2. L’azienda. Ragioneria Generale ed Applicata – Sede di Fano. L’AZIENDA. UN ISTITUTO : organismo composto da sistemi coordinati e complementari di persone (organizzazione), beni (patrimonio) e operazioni (gestione)

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  1. 2. L’azienda Ragioneria Generale ed Applicata – Sede di Fano

  2. L’AZIENDA • UN ISTITUTO: organismo composto da sistemi coordinati e complementari di persone (organizzazione), beni (patrimonio) e operazioni (gestione) • ECONOMICO: si prendono decisioni per adattare mezzi scarsi a fini molteplici • DURATURO: l’azienda sopravvive oltre la vita fisica delle persone e dei beni • CHE PRODUCE BENI E SERVIZI: crea utilità per la soddisfazione dei bisogni umani • Attraverso la trasformazione fisica beni e la produzione di servizi destinati alla vendita (aziende industriali e di servizi) • Attraverso il trasferimento dei beni nel tempo e nello spazio (azienda mercantile) a.a 2010/2011

  3. schema del comportamento umano L’AZIENDA E I BISOGNI UMANI FINALITA’ GENERALE DELL’AZIENDA SODDISFARE BISOGNI UMANI persone fini bisogni attività economica ATTIVITA’ ECONOMICA (produzione e consumo di beni economici) FINI BISOGNI La gestione d’azienda deve tenere conto sia dei bisogni espressi dai soggetti inseriti nell’organizzazione (personale) che dei bisogni espressi dagli utilizzatori dei prodotti realizzati (clientela) Comportamenti irrazionali e meccanismi ingannatori (agggressività diretta o dislocata, compensazione, razionalizzazione) • Impostazione del comportamento aziendale: • Orientamento al marketing • Orientamento alla produzione … a.a 2010/2011

  4. Bisogni umani e attività economica BISOGNI UMANI BENI ECONOMICI PROCACCIAMENTO DI BENI ECONOMICI ATTIVITA’ DI CONSUMO ATTIVITA’ CREATIVA PRODUZIONE DI BENI ECONOMICI ATTIVITA’ ECONOMICA Attività umana finalizzata al soddisfacimento dei bisogni richiedenti consumo, e quindi produzione, di beni economici Reciproci condizionamenti Nessi consequenziali a.a 2010/2011

  5. LA SCALA GERARCHICA DEI BISOGNI DI ABRAM MASLOW Importanza dello studio dei bisogni per comprendere i fini alla base dei comportamenti umani AUTOREALIZAZZIONE capacità di svilupparsi autonomamente STIMA DEGLI ALTRI status, prestigio, potere STIMA DI SE’ conoscenza, successo, indipendenza SOCIALI appartenenza al gruppo SICUREZZA protezione vita fisica FISIOLOGICI bere, mangiare Bisogni in tensione Bisogni ragionevolmente soddisfatti a.a 2010/2011

  6. L’Economia Aziendale ha per oggettol’azienda Studio dell’ ATTIVITA’ ECONOMICA svolta dalle aziende • Gran parte dell’attività economica si svolge all’interno di • Istituti • = organismi composti da più sistemi coordinati fra loro • all’interno dei quali gli elementi agiscono secondo linee di interrelazione • = somma di più sistemi tra essi coordinati. • tre sotto-sistemi principali: • Un sistema di PERSONE (ORGANIZZAZIONE) • Un sistema di BENI (PATRIMONIO/CAPITALE) • Un sistema di OPERAZIONI (GESTIONE) * Vedi slide 15 l’oggetto proprio dell’Economia Aziendale è l’ORDINE STRETTAMENTE ECONOMICO DI UN ISTITUTO (ossia il sistema degli accadimenti economici) a.a 2010/2011

  7. L’AZIENDA: DIFFERENTI TEORIE INTERPRETATIVE L’azienda è vista, rappresentata, studiata come essere vivente (Ceccherelli distingue “organismi” che regolano la produzione (aziende produzione) e “organismi” che regolano il soddisfacimento dei bisogni (aziende di erogazione) LA TEORIA ORGANICISTICA L’azienda è vista, rappresentata, studiata come insieme di elementi interrelati e coordinati verso il raggiungimento di un medesimo risultato (Von Bertalanffy,’40; Bertini, 1990) LA TEORIA SISTEMICA LA TEORIA CONTRATTUALISTICA L’azienda è vista, rappresentata, studiata come insieme di contratti (filone istituzionalista, Commons, Coase, ‘30): nexus of contracts, utile per identificare una trama di rapporti contrattuali tra individui a.a 2010/2011

  8. LA TEORIA SISTEMICA L’azienda è un sistema: APERTO Interazioni con l’esterno e con l’interno: Interazione dinamica di parti (sistema sociale) Omeostasi: attitudine a mantenere condizioni di equilibrio dinamico Processi e Strutture (“statiche” nel breve, dinamiche nel tempo e nello spazio DINAMICO Molteplicità degli elementi che lo compongono Molteplicità delle relazioni tra gli elementi (sub-sistemi del sistema azienda) Il valore del sistema è > del valore della somma degli elementi COMPLESSO La gestione si basa su ipotesi esterne ed interne di funzionamento e sulla correlata fissazione di obiettivi. Il sistema aziendale è sottoposto a rischi particolari e generali PROBABILISITICO FINALIZZATO Perseguimento dell’equilibrio economico a valere nel tempo (Giannessi E.) a.a 2010/2011

  9. RELAZIONI TRA AZIENDA E MERCATI MERCATO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA MERCATO DEI CAPITALI MERCATO DEGLI APPROVVIGIONA-MENTI MERCATO DELLE VENDITE AZIENDA STATO ENTI PUBBLICI MERCATO DEL LAVORO a.a 2010/2011

  10. Relazioni tra AZIENDA e AMBIENTE SOCIO-ECONOMICO Associazioni di categoria Religione Vincoli ambientali Ambiente socio-culturale Tecnologia Mercati di acquisizione Mercati di sbocco Azienda Sistema economico Legislazione Sindacati Sistema politico a.a 2010/2011

  11. Principali categorie di soggetti legati all’AZIENDA Fornitori Organi politici Sindacati Dipendenti Azienda Finanziatori Consumatori Amministrazione finanziaria Clienti a.a 2010/2011

  12. Acency Cost Theory Jensen, Meckling, 1976 LA TEORIA CONTRATTUALISTICA Si privilegia il ruolo dell’azienda come strumento di governo. L’azienda è il “luogo” di attività a carattere intenzionale, ossia riconducibile a determinati soggetti. • Il filone dell’economia neoclassica rappresenta invece la funzione dell’azienda • come funzione di produzione tesa a massimizzare la differenza tra costi-ricavi e • “astraendo” rispetto ai profili strutturali, organizzativi dell’impresa ed evidenziando • Gli aspetti impersonali, traducibili in equazioni economiche. • L’economia aziendale italiana distingue tra: • Gestione oggettiva (riferibile ai fatti) • Gestione soggettiva (riferibile ai soggetti) Quindi recupera sia il filone istituzionalista che quello dell’economia neoclassica. Con Zappa l’approccio istituzionalista è rafforzato: L’azienda è concepita come istituto atto a perdurare e come coordinazione economica in atto, istituita e retta dall’uomo. L’approccio contrattualistico insiste sul carattere soggettivo dell’azienda ma ne svuota la sostanza, riconoscendo come unico ruolo quello degli individui a.a 2010/2011

  13. DEFINIZIONE E CONCETTO DI AZIENDA Enfasi sull’aspetto oggettivo Definizione giuridica (art. 2555 c.c.): “L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa” Definizione di IMPRESA tratta dalla nozione di IMPRENDITORE (art. 2082 c.c.): “E’ imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi” Definizione parziale e derivata Enfasi sull’aspetto soggettivo • La dottrina aziendalistica ha evidenziato differenti che caratterizzano l’azienda: • Aspetti strutturali • Aspetti dinamici • Aspetti strutturali e dinamici TRE FILONI DI STUDIO a.a 2010/2011

  14. 1) Primo FILONE (ORGANICO-STRUTTURALE) Si focalizza sulla struttura materiale del sistema azienda, e quindi sull’aspetto statico (persone e beni), trascurando l’aspetto dinamico. 2) Secondo FILONE (INTERPRETAZIONE DINAMICA) Si concentra sugli aspetti dinamici (operazioni) delle operazioni aziendali La concezione dinamica è elaborata da Zappa G. e ripresa dagli aziendalisti aderenti alla sua teoria (Amaduzzi A., 1978, 1978; Bertini U., 1990, Ferrero G., 1980; Onida, 1971; Zanda G, 1974) 3) Terzo FILONE (INTERPRETAZIONE COMPLESSA) Considera congiuntamente gli aspetti strutturali e dinamici delle operazioni aziendali (Ceccherelli, 1966; Giannessi, 1979) “L’azienda è un istituto economico destinato a perdurare, che, per il soddisfacimento dei bisogni umani, ordina e svolge in continua coordinazione la produzione o il procacciamento o il consumo della ricchezza” (G. Zappa, Le produzioni nell’economia delle imprese, 1957) “L’azienda è un complesso economico che sotto il nome di un soggetto giuridico (titolare) ed il controllo di un soggetto economico ha vita in un sistema continuamente rinnovantesi e mutevole di operazioni attuabili mercè una duratura, sebbene rigida, organizzazione del lavoro, per la soddisfazione di bisogni umani, in quanto questa richieda produzione o acquisizione e consumo di beni economici” (ONIDA P., 1954) a.a 2010/2011

  15. 1) “Organizzazione di persone e di beni economici, indispensabile per il raggiungimento del fine o di più fini dell’ente” (V. Vianello, 1935) “… organizzazione di beni (persone e cose materiali) che svolgono una determinata attività umana, in vista di uno o più bisogni da soddisfare” (U. De Dominicis, 1950). 2) “… somma di fenomeni o negozi o rapporti da amministrare relativi ad un cumulo di capitali che formi un tutto a sé, o a una persona singola, o a una famiglia, o ad un’unione qualsivoglia, od anche soltanto una calasse distinta di quei fenomeni, negozi, rapporti” (F. Besta, 1922). “un sistema dinamico di operazioni” (T. D’Ippolito, 1953). “… un sistema di forze economiche che sviluppa, nell’ambiente di cui è parte complementare, un processo di produzione o di consumo, o di produzione e consumo insieme …” (Aldo Amaduzzi, 1953). “ sistema generale di accadimenti economici” (C. Masini, 1970). 3) “Strutturalmente … mezzi economici e forze di lavoro costituite n rapporto alla quantità di mezzi disponibili ed alla particolare attività che intendono svolgere; dinamicamente … complessi operanti nei quali l’attività di lavoro deliberativa ed esecutiva di una o più persone si applica ai beni che formano la dotazione dell’azienda per aumentarne l’utilità o il rendimento, per ottenere cioè un risultato economicamente utile” (A. Ceccherelli, 1955). “ … può essere intesa come una unità elementare dell’ordine economico generale, dotata di vita propria e riflessa, costituita da un sistema di operazioni, promanante dalla combinazione di particolari fattori e dalla composizione di forze interne ed esterne, nel quale i fenomeni della produzione, della distribuzione e del consumo vengono predisposti per il conseguimento di un determinato equilibrio economico, a valere nel tempo, suscettibile di offrire una rimunerazione adeguata ai fattori utilizzati e un compenso, proporzionale ai risultati raggiunti, al soggetto economico per conto del quale l’attività si svolge” (E. Giannessi, 1960, p. 46). a.a 2010/2011

  16. La vita delle persone nella società umana è caratterizzata dal sorgere e dall’evolversi di ISTITUZIONI di varia natura, ossia di regole e strutture di comportamento relativamente stabili per i singoli e per i gruppi. Le società umane che assumono i caratteri di istituzioni sono denominate ISTITUTI * ISTITUTO Vedi slide 46-58 “Un istituto si presenta come un complesso di elementi e di fattori, di energie e di risorse personali e materiali. L’attività economica si svolge tipicamente in istituti e per relazioni tra istituti” (Airoldi, Brunetti, Coda, 1989, p. 37). Tre grandi classi di istituti: le famiglie, le imprese, gli istituti pubblici terrritoriali. Delle tre classi di istituti, l’ordine economico è rappresentato dall’azienda. Si parla di: aziende di consumo e patrimoniali familiari, di aziende di produzione e di aziende composte pubbliche. Queste tre classi di aziendesono accomunate dal fine generale del soddisfacimento dei bisogni umani e dal mezzo costituito dall’attività economica. Le tre classi si differenzianoper i fini immediati e quindi per le strutture caratteristiche in termini di assetto istituzionale, combinazioni produttive, organismo personale e assetto tecnico e organizzativo e di patrimonio (Airoldi, Brunetti, Coda, 1989, p. 37). a.a 2010/2011

  17. Differenza tra istituto e azienda L’istituto si configura come “complesso di elementi e di fattori, di energie e di risorse personali e materiali rivolti ad un insieme di fini comune” (C. Masini, Lavoro e risparmio, 1970, p. 13) L’azienda si configura come “l’ordine economico di qualsivoglia istituto sociale” (C. Masini, Lavoro e risparmio, 1970, p. 13) a.a 2010/2011

  18. IL SISTEMA DELLE PERSONE (ORGANIZZAZIONE) tre sotto-sistemi del sistema azienda Un sistema di PERSONE (ORGANIZZAZIONE) Un sistema di BENI (PATRIMONIO/CAPITALE) Un sistema di OPERAZIONI (GESTIONE) L’ORGANIZZAZIONE è un sistema coordinato di persone che si prefigge dir aggiungere un più razionale impiego del lavoro umano in relazione agli obiettivi aziendali. Essa si realizza attraverso • SUDDIVISIONE e SPECIALIZZAZIONE delle attività; • COORDINAZIONE delle attività in un sistema integrato di obiettivi, poteri e responsabilità • definizione degli obiettivi e delle funzioni da svolgere, per raggiungere gli obiettivi programmati • scomposizione/ricomposizione delle funzioni da svolgere per creare ruoli da assegnare alle persone • specificazione per ogni ruolo dei compiti e delle responsabilità • definizione delle linee di influenza AUTORITARIO e NON AUTORITARIA per indirizzare le persone • definizione delle PROCEDURE operative (modalità di funzionamento delle funzioni) Fasi del Processo organizzativo a.a 2010/2011

  19. criteri di divisione del lavoro tra le persone, presenti all’interno dell’azienda delibera degli organi, delle funzioni e delle relazioni o linee di influenza tra gli organi definizione della struttura organizzativa cioè l’insieme dei ruoli (o comportamenti attesi) e delle linee di influenza Gli organi aziendali possono essere suddivisi su tre livelli: organo volitivo organo direttivo organo esecutivo soggetto che prende le decisioni aziendali e definisce le linee strategiche da seguire traduce in direttive operative le linee strategiche dettate dell’organo volitivo è composto da tutti coloro che, materialmente, eseguono quanto definito dall’organo direttivo a.a 2010/2011

  20. SCOMPOSIZIONE E RICOMPOSIZIONE FUNZIONI Ogni organo svolge una determinata funzione, all’interno della quale vi saranno differenti ruoli e compiti assegnati alle persone. Come creare una struttura organizzativa efficiente? è necessario stabilire le relazioni, che collegano i diversi organi, per definire con chiarezza come e con chi comunicare all’interno del proprio reparto, della propria funzione e dell’intera azienda. A B C D Produzione (da scomporre e ricomporre tra 4 ruoli) Vendita (da scomporre in modo da avere 2 ruoli) Acquisti (da ricomporre in modo da avere 2 ruoli) Amministrazione a.a 2010/2011

  21. Dal processo organizzativo la struttura organizzativa, rappresentabile graficamente mediante organigrammi collegamento funzionale, basato sul grado di specializzazione, che differenzia gli organi, anche appartenenti allo stesso livello Gli organi si collegano tra loro secondo due direzioni principali: direzione verticale e direzione orizzontale Linea di influenza strettamente gerarchica INFLUENZA AUTORITARIA INFLUENZA NON AUTORITARIA a.a 2010/2011

  22. Possibili STRUTTURE ORGANIZZATIVE struttura gerarchica di tipo piramidale: il potere decisionale è accentrato nella mano di un solo soggetto/organo e ciascun membro dell’organizzazione riceve ordini da un solo diretto superiore e allo stesso deve rispondere per il suo operato. struttura funzionale: il potere decisionale e i compiti relativi alla direzione vengono suddivisi tra più organi di pari grado, ognuno specializzato in una determinata funzione ciascuno dei quali dipende dall’organo volitivo. struttura gerarchico-funzionale (line e staff): suddivisione tra due tipi di organi. Gli organi di line, svolgono attività direttive ed hanno potere decisionale; gli organi di staff sono organi consultivi di assistenza agli organi di line. struttura multi divisionale: la responsabilità di direzione viene ripartita in divisioni ciascuna delle quali gestita da un suo dirigente. struttura a matrice adatta soprattutto per quelle aziende che lavorano su commessa o per progetto. In questa struttura troviamo due tipi di dirigenti entrambi dipendenti dall’organo volitivo: i manager di funzione e i manager di progetto. a.a 2010/2011

  23. struttura gerarchico-funzionale a.a 2010/2011

  24. struttura multi divisionale a.a 2010/2011

  25. struttura a matrice a.a 2010/2011

  26. problema organizzativo: quale stile di direzione? Modalità di comportamento che gli organi direttivi assumono verso i subordinati basato sull’accentramento del potere decisionale attuato mediante il comando Di tipo AUTORITARIO Di tipo PARTECIPATIVO fondato sul consenso e sulla delega di potere decisionale a.a 2010/2011

  27. inventario bilancio IL SISTEMA DEI BENI (PATRIMONIO/CAPITALE) tre sotto-sistemi del sistema azienda Un sistema di PERSONE (ORGANIZZAZIONE) Un sistema di BENI (PATRIMONIO/CAPITALE) Un sistema di OPERAZIONI (GESTIONE) Rappresenta l’insieme dei mezzi funzionali all’attività svolta dall’azienda e che sono organizzati secondo un rapporto di interrelazione per il comune scopo della produzione. Ha caratteristiche qualitative e quantitative in continuo mutamento. Il patrimonio può essere esaminato secondo due aspetti Tecniche di stima ASPETTO QUALITATIVO ASPETTO QUANTITATIVO “Il capitale, quale entità astratta è una grandezza variamente configurabile nel suo valore, in relazione alle diverse finalità che ne ispirano la valutazione”. (Onida P., Economia d’azienda, 1971). a.a 2010/2011

  28. INVENTARIO • Elenca gli elementi del patrimonio secondo le caratteristiche fisiche e funzionali (kg, euro, colli, ..), per cui essi non possono essere sommati • Evidenzia l’ ASPETTO QUALITATIVO del patrimonio: come complesso coordinato di beni (materiali, persone, macchinari, denaro, ecc..) espressi in quantità eterogenee BILANCIO • In particolare, il prospetto di STATO PATRIMONIALE contenuto nel documento di bilancio riporta il valore di ogni elemento del patrimonio (prodotti 20 euro, impianti 300 euro, debiti, 30 euro, ecc..) • Evidenzia l’ ASPETTO QUANTITATIVO del patrimonio: come fondo omogeneo di valori finanziari ed economici, attivi e passivi, espressi nella moneta contabile e sommabili fra loro. a.a 2010/2011

  29. ASPETTO QUALITATIVO il capitale dell’impresa può essere definito come l’insieme complementare di beni materiali e immateriali di diritto o di fatto a disposizione dell’impresa, per lo svolgimento dell’attività economica di produzione (Onida P, 1970).. Art. 810 c.c. ‘Sono beni tutto ciò che può formare oggetto di diritti’: beni materiali e immateriali sia di proprietà sia utilizzati in virtù di un diritto di godimento, come uso ed usufrutto).’ a.a 2010/2011

  30. Ripartizioni e suddivisioni del patrimonio dal punto di vista qualitativo In base al legame temporale con l’impresa: – Attivo immobilizzato: beni o attività che cedono la loro utilità per più anni • Immobilizzazioni materiali • Immobilizzazioni immateriali • Immobilizzazioni finanziarie • Magazzino immobilizzato – Attivo circolante: beni o attività che cedono la loro utilità entro l’anno o che sono già in forma liquida (come il denaro) • Magazzino a breve • Liquidità differite • Liquidità immediate • Dal punto di vista giuridico: – Beni di proprietà – Beni di terzi (es. beni in leasing o in conto lavorazioni) • A seconda del legame con l’attività tipica dell’impresa: – Beni principali: senza i quali non è possibile svolgere l’attività caratteristica (es. macchinari e impianti) – Beni accessori: non indispensabili, ma utili, presenti in azienda a seguito di scelte gestionali (es. immobili civili) a.a 2010/2011

  31. ASPETTO QUANTITATIVO “Sotto l’aspetto quantitativo il capitale viene considerato come fondo omogeneo di valori, la cui entità è espressa sinteticamente da un solo valore rendendo possibili eventuali comparazioni nel tempo e nello spazio” (D’Amodeo D., 1965). I componenti del patrimonio rilevati sotto l’aspetto qualitativo non sono sommabili perché di natura eterogenea. È tuttavia possibile operare una omogeneizzazione mediante la valutazione, cioè l’attribuzione a ciascun bene di un valore monetario (a seconda dei casi, valore nominale, valore di mercato, costo di acquisto, costo di produzione ecc.). I beni così espressi possono essere sommati e fornire quindi una misura sintetica del Capitale. Il prospetto nel quale i valori monetari dei beni vengono esposti è denominato Stato Patrimoniale (S.P.) o Stato dei Capitali. Utilizzando il prospetto di Stato Patrimoniale è possibile effettuare: un’analisi, sia patrimoniale (relativa al complesso dei beni che compongono l’azienda espressi in valori monetari) un’analisi finanziaria (attenta al rapporto tra i flussi in entrata e quelli in uscita). a.a 2010/2011

  32. Per quanto riguarda la valutazione quantitativa, il capitale può assumere configurazioni diverse, ognuna di esse capace di soddisfare una capacità conoscitiva differente: • capitale di costituzione • (misurazione del capitale iniziale) • capitale di funzionamento • (valore attribuito al patrimonio aziendale in funzione della determinazione del reddito da assegnare all’esercizio) • capitale economico • (stima del valore dell’azienda in funzione della sua capacità di produrre reddito) • capitale di liquidazione • (valore del patrimonio aziendale risultante dalla vendita per stralcio dei beni dell’azienda, ceduti separatamente) Crescente importanza degli elementi intangibili del capitale a.a 2010/2011

  33. STATO PATRIMONIALE ATTIVITA’ (DARE) Cassa E 100 Prodotti E 200 Macchine E 300 Fabbricati E 400 Totale attiv. E 1.000 PASSIVITA’ (AVERE) Debiti cambiari E 200 Totale passiv. E 200 Cap. netto E 800 Tot.a pareggio E 1.000 a.a 2010/2011

  34. Il capitale proprio o capitale netto (CP) rappresenta il capitale messo a disposizione dal soggetto aziendale al momento della costituzione ed incrementato o diminuito dal risultato dell’andamento aziendale. Il capitale di credito (CC) rappresenta tutti i debiti che l’azienda ha nei confronti dei creditori. Il totale Attività e uguale al totale INVESTIMENTI Il totale Passività e Netto e uguale al totale delle FONTI DI FINANZIAMENTO (CC + CP) Se le Attività sono superiori alle Passività: A – P = Capitale Netto Se le Attività sono inferiori alle Passività: A – P = Deficit Patrimoniale (o Passivo Netto o Passivo Scoperto) a.a 2010/2011

  35. INDICE DI INDEBITAMENTO È possibile analizzare la struttura delle singole sezioni (Attività e Passività) mediante appositi indici LEVERAGE RATIO CAPITALE DI CREDITO CC = CAPITALE PROPRIO CP esprime il grado di indebitamento dell’azienda mediante il rapporto tra capitale di credito e capitale proprio: 200 0,25 800 a.a 2010/2011

  36. Per quanto concerne la struttura finanziaria, è possibile, mediante un apposita riclassificazione delle voci dello Stato Patrimoniale, ricavare altri indici (tecnica dei quozienti) • rendere coerenti i criteri di classificazione del bilancio con le esigenze di analisi economiche e finanziare; • facilitare la lettura dei dati contenuti nel bilancio agevolando la formulazione di giudizi riguardo allo svolgimento dei fatti di gestione ed ai valori da essa prodotti. CURRENT RATIO (indice di solvibilità) ATTIVITA’ CORRENTI PASSIVITA’ CORRENTI QUICK RATIO (indice di liquidità) ATTIVITA’ CORRENTI - MAGAZZINO PASSIVITA’ CORRENTI a.a 2010/2011

  37. I valori dello Stato Patrimoniale sono stati ordinati: per le Passività, in base al tempo di rimborso; per le Attività, in base alla liquidità (l’attitudine del bene a trasformarsi in denaro). criterio di riclassificazione finanziario, basato sulla riconversione dei valori in forma liquida a.a 2010/2011

  38. La gestione: intera vita dell’impresa anno di costituzione 1998 fine dell’attività aziendale 2009 IL SISTEMA DELLE OPERAZIONI (GESTIONE) tre sotto-sistemi del sistema azienda Un sistema di PERSONE (ORGANIZZAZIONE) Un sistema di BENI (PATRIMONIO/CAPITALE) Un sistema di OPERAZIONI(GESTIONE) La gestione è il sistema delle operazioni successive e simultanee svolte durante la vita dell’impresa finalizzate al raggiungimento degli obiettivi prefissati La gestione: intera vita dell’impresa a.a 2010/2011

  39. Tutte le operazioni di gestione si svolgono succedendosi senza soluzione di continuità dalla costituzione alla cessazione dell’azienda. Tuttavia, la programmazione ed il controllo della gestione riguardano generalmente lassi di tempo più brevi denominati periodi amministrativi (generalmente coincidenti con l’anno solare). L’insieme/il sistema delle operazioni, e quindi di gestione, svolte all’interno di un periodo amministrativo viene denominato esercizio, anch’esso coincidente con l’anno solare. concetto economico (insieme delle operazioni). concetto temporale (parte della vita aziendale dalla durata di dodici mesi) a.a 2010/2011

  40. I comportamenti di gestione possono essere studiati facendo riferimento: • all’intera attività aziendale • oppure, nell’ambito del quadro globale di lungo periodo, a particolari aree decisionali nel breve periodo. • • Un solo periodo • amministrativo • (un anno) • SINGOLE AREE AZIENDALI • • Più periodi • amministrativi • (medio-lungo periodo) • L’INTERA AZIENDA La gestione investe il piano strategico (le strategie di sviluppo dell’impresa) Si avvale di funzioni di tipo Direzionale: di organizzazione, di programmazione, di controllo e di leadership La gestione opera a livello di sub-strategie (relative ai vari campi gestionali) Si avvale di funzioni di tipo Operativo: tecnologica, commerciale, di produzione, del personale, ricerca e sviluppo finanziaria, di contabilità, di sicurezza a.a 2010/2011

  41. MODELLI GESTIONALI IN CAMPO STRATEGICO • Modello RIPETITIVO: le azioni come conseguenza di variazioni ambientali • Modello DIFENSIVO: le azioni come risposta anticipata ai mutamenti dell’ambiente esterno • Modello di SVILUPPO: l’innovazione è perseguita come sforzo autonomo a.a 2010/2011

  42. Di quali funzioni si avvale la gestione? POLITICHE REALIZZATE NEI VARI SETTORI GESTIONALI • A LIVELLO STRATEGICO – FUNZIONI DIREZIONALI: • ORGANIZZAZIONE (definizione dei livelli gerarchici, dei ruoli, delle linee di influenza) • PROGRAMMAZIONE (sistema delle decisioni) • CONTROLLO (tra quanto preventivato e quanto ottenuto e individuazione delle cause) • LEADERSHIP (guida del sistema di persone nei processi di decisione, esecuzione, controllo) • A LIVELLO DI SUB-STRATEGIE – FUNZIONI OPERATIVE: • COMMERCIALE • PRODUZIONE • FINANZIARIA • CONTABILE • PERSONALE • RICERCA E SVILUPPO Funzioni: tecnologiche, commerciali, finanziarie, contabilità, sicurezza) a.a 2010/2011

  43. LEADERSHIP Sovraintende a tutto il comportamento dell’azienda CONTROLLO DECISIONE ESECUZIONE FEED-BACK (meccanismo di correzione) a.a 2010/2011

  44. Se analizziamo i comportamenti di gestionecon riferimento a particolari aree decisionali nel breve periodo, rientriamo nel campo delle sub-strategie o, meglio, delle politiche realizzate nei vari settori gestionali (produzione, vendita, finanza, ecc.). • Rispetto all’area cui ci si riferisce, si possono individuare: • La gestione commerciale e di marketing • La gestione della produzione • La gestione finanziaria • La gestione contabile • La gestione del personale • La gestione della ricerca e sviluppo a.a 2010/2011

  45. LA GESTIONE a.a 2010/2011

  46. Schema sintetico della struttura delle aziende L’assetto istituzionale è sovraordinato agli altri elementi e le combinazioni economiche sono l’elemento centrale ASSETTO ISTITUZIONALE Lettura diagonale: relazioni organismo personale /assetto organizzativo e patrimonio/assetto tecnico Organismo personale Combinazioni economiche Assetto organizzativo Assetto tecnico Lettura orizzontale: le combinazioni economiche viste negli assetti organizzativo e tecnico Patrimonio Lettura verticale: lavoro e capitale a.a 2010/2011

  47. Le combinazioni economiche Riguarda l’insieme delle operazioni economiche svolte dalle persone che operano nelle aziende Le operazioni • Si aggregano in processi e in coordinazioni e combinazioni parziali; • Si dividono in operazioni della gestione caratteristica, patrimoniale, finanziaria e dei tributi; • Sono analizzabili in termini di unitarietà, estensione e dinamicità a.a 2010/2011

  48. Il patrimonio Il PATRIMONIO è l’insieme delle condizioni di produzione e di consumo di pertinenza dell’azienda in un dato momento. • Il lavoro non fa parte del patrimonio • Il patrimonio è composto da elementi passivi e attivi • Anche se osservato “in un dato momento” il patrimonio è un’entità dinamica, frutto delle combinazioni economiche passate e condizione di svolgimento dei processi economici futuri a.a 2010/2011

  49. Il personale L’ORGANISMO PERSONALE rappresenta l’insieme delle persone che con il proprio lavoro partecipano direttamente allo svolgimento dell’attività aziendale. Ogni azienda si presenta con un organismo personale vario e mutevole per: • Composizione e struttura • Dimensioni (assolute e relative) • Livello di dinamicità (numero di ingressi e uscite, trasferimenti, progressioni di carriera, ecc.) a.a 2010/2011

  50. L’assetto tecnico E’ la configurazione fisico-tecnica dell’azienda relativa cioè: • Agli elementi materiali del patrimonio= impianti, fabbricati, merci, attrezzature, ecc. • Ai processi produttivi = a seconda delle caratteristiche del processo produttivo diversi sono i risultati aziendali (in termini di flessibilità, costi, qualità delle condizioni di lavoro, ecc.) a.a 2010/2011

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