1 / 26

Metodologie e strumenti per fare educazione al genere

Associazione Il progetto Alice. Metodologie e strumenti per fare educazione al genere. La relazione trasformativa. 1) IL PIANO DEL SAPERE: fornire una preparazione multidisciplinare sul genere. 2) IL PIANO DEL SAPERE FARE: sviluppare competenze comunicative e relazionali.

london
Download Presentation

Metodologie e strumenti per fare educazione al genere

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Associazione Il progetto Alice Metodologie e strumenti per fare educazione al genere

  2. La relazione trasformativa 1) IL PIANO DEL SAPERE: fornire una preparazione multidisciplinare sul genere. 2) IL PIANO DEL SAPERE FARE: sviluppare competenze comunicative e relazionali. 3) IL PIANO DELL’ ESSERE: indirizzato ad una maggiore conoscenza del sé, dei propri valori, dei condizionamenti culturali, dei propri vissuti e delle proprie aspettative.

  3. La metodologia E’ la modalità con cui: 1) Si strutturano e si articolano una serie di apprendimenti; 2) Si conducono le attività didattiche; 3) Si attivano determinate tecniche; 4) Si predispone un setting e un ambiente adeguato; 5) Si sceglie il linguaggio più appropriato.

  4. L’importanza del linguaggio Porre l’attenzione alla differenza di genere nel linguaggio non significa intensificare le differenze, ma semplicemente non silenziarle con l’utilizzo di un linguaggio apparentemente neutro, ma in realtà androcentrico.

  5. L’importanza del linguaggio La diversità di genere non deve essere occultata, ma riconosciuta come luogo particolare che implica per uomini e per donne modalità diverse di esperienze, percorsi non simmetrici e non riducibili gli uni alle altre.

  6. Esempio Non è corretto utilizzare il genere maschile nei nomi dei mestieri, delle professioni e delle cariche, nel caso si riferiscano a donne. Declinare solo al maschile significherebbe creare situazioni ambigue, che non lasciano spazio per immaginare una professione adatta ad una donna, ma solo di pertinenza dell’uomo.

  7. Uso di metodologie didattiche attive Si intendono quelle tecniche e quei giochi che facilitano la partecipazione degli/lle studenti/esse nel processo educativo e che attivano un apprendimento che coinvolge sia il piano emotivo che quello intellettivo. Si tratta quindi di proposte di lavoro in aula che sviluppano la capacità di mettersi in gioco (corpo, mente e parola) attraverso l’uso di un setting più flessibile.

  8. Uso di metodologie didattiche attive 1) Saper proporre giochi e attività in modo creativo strutturando diversi tipi di attività (individuali, di coppia, in piccolo gruppo o in plenaria); 2) Saper offrire stimoli materiali (siano essi cartacei, video o digitali, ecc.); 3) Saper creare un clima di libertà,di interesse e reciproco ascolto; 4) Saper incoraggiare la partecipazione di tutti e stimolare la franchezza e la diversità di opinioni; 5) Aiutare ad elaborare e gestire i conflitti, far sperimentare e riflettere a partire dall’esperienza.

  9. Il ruolo dell’insegnante Funzione tradizionale 1) Offrire spunti teorici chiari; 2) Organizzare e programmare le attività; 3) Valutare il raggiungimento degli obiettivi e degli apprendimenti; 4) Utilizzare un linguaggio comprensibile; 5) Mantenere l’attenzione del gruppo classe.

  10. Il ruolo dell’insegnante Funzione trasformativa 1) Svolgere il ruolo di facilitatrice/ore 2) Saper condurre le attività didattiche proposte; 3) Porre un’attenzione costante alle differenze di genere.

  11. Le tecniche 1) la narrazione 2) il lavoro di gruppo 3) l’analisi dei casi 4) la visualizzazione 5) il brainstorming 6) il role play

  12. Le tecniche 7) la simulazione 8) le storie di vita o biografie 9) il problemsolving 10) la ricerca tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali

  13. (1) Il lavoro di gruppo 1) Permette il riconoscimento, lo sviluppo, il rafforzamento e la valorizzazione delle capacità relazionali e comunicative e della capacità più preziosa e difficile, la capacità di ascolto; 2) Promuove la creatività; 3) Favorisce la collaborazione; 4) Migliora l’autostima individuale.

  14. (2) Il lavoro di gruppoSetting 1) Si suddivide la classe in gruppi di lavoro; 2) Ogni gruppo di lavoro è composto da 4-7 allieve/allievi; 3) L’ abbinamento gruppo allieve/i è opportuno che venga fatto dall’insegnante tenendo in considerazione il genere delle allieve/i (gruppi solo femminili/maschili o misti), il livello di apprendimento, il grado di socializzazione, la tendenza ad assumere ruoli di leadership positiva o negativa ecc…

  15. (3) Il lavoro di gruppoSvolgimento 1) Dare una consegna chiara del compito da svolgere; 2) Dare un tempo stabilito entro cui si lavora in gruppo; 3) Fornire regole precise da rispettare; 4) Predisporre materiale da utilizzare: cartelloni, fotocopie, libri, riviste ecc…

  16. (4) Il lavoro di gruppoSvolgimento 1) Dopo aver lavorato nei gruppi è preferibile che tutta l’attività si concluda con una discussione nel grande gruppo/classe. 2) E’ opportuno che si crei un clima di libertà, interesse e ascolto reciproco. 3) In particolar modo nella conduzione di un gruppo di discussione è fondamentale imparare ad accogliere e ad accettare le opinioni di tutti, a non dare giudizi e valutazioni, portare la propria idea come una delle possibili posizioni sul tema, e prestarte attenzione oltre che ai contenuti, ai sentimenti che emergono nel gruppo.

  17. (1) L’Analisi dei casi Questo metodo consiste nel presentare la descrizione di una situazione problematica relativa a fatti acccaduti in ambiente reale e far riflettere le studentesse e gli studenti in classe.

  18. (2) L’Analisi dei casi 1) Favorisce la capacità di analizzare un’azione; 2) Aiuta a prendere decisioni in tempi reali; 3) Stimola a partecipare attivamente ad una discussione di gruppo, sapendo esporre con chiarezza e immediatezza diversi punti di vista e alternative di soluzioni.

  19. Il BrainstormingIl Brainstorming Questa modalità prevede la espressione libera di idee rispetto ad un tema, ad un contenuto ed un compito da portare a termine. In questo caso gli obbiettivi sono incoraggiare la creatività e facilitare la partecipazione.

  20. (1) La Visualizzazione Questa metodologia permette di utilizzare immagini di vario genere o filmati (films, video, documentari ecc..) come materiale didattico .

  21. (2) La Visualizzazione Comporta far riferimento al vedere come processo mentale per: selezionare riconoscere categorizzare significare interpretare

  22. (3) La Visualizzazione La funzione dell’ immagine : sostitutiva: surrogato della realtà, reazione emotiva documentaria: scopo conoscitiva, al servizio della realtà estetica: arte

  23. (4) La Visualizzazione L’utilizzo delle immagini sollecita una elevata attivazione della persona, sul fornte del pensiero, così come sul fronte delle emozioni ed è proprio questa ordine di stimolazione che a creare le condizioni per l’avvio di un significativo processo di apprendimento.

  24. (1) Il Role-Play Questa tecnica consiste nel far interpretare alle allieve/i protagoniste/i una rappresentazione scenica, con ruoli definiti, che prende spunto da una situazione o problema da esaminare riferita a vari ambiti della vita (il lavoro, la scuola, il tempo libero, ecc..).

  25. (2) Il Role-Play In questo modo, la situazione viene vissuta e non solo analizzata e rappresenta un momento di convolgimento emotivo delle allieve/i. Permette di: 1) Esplorare i propri e altrui vissuti; 2) Comprendere la diversità; 3) Esprimere forme di comunicazioni non solo verbali; 4) Assimilare e comprendere ad un livello più profondo la problematica esaminata.

  26. (3) Il Role-Play Possono esserci diverse modalità di strutturazione per esempio: - Divisione in sottogruppi. - assegnazione di ruoli. - rappresentazione. - discussione finale.

More Related