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Io e la matematica

Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano Facoltà di Scienze della Formazione Primaria. Io e la matematica. Lucia Corbetta matricola 3707544.

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Io e la matematica

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Presentation Transcript


  1. Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano Facoltà di Scienze della Formazione Primaria Io e la matematica Lucia Corbetta matricola 3707544

  2. La mia Matematica Commedia Nel mezzo del cammindi questo esaminmi ritrovai in una selva oscura e con un po’ di curiosità e paurainiziai a rifletterin che posto la matematica volessi metter.State sereni non pensate a quello,il mio rapporto con la matematica è sempre stato bello!

  3. E già sin da piccina ho preferito giochi matematici: LEGO per costruire una casina per ospitar parenti e amici! Oppure i CHIODINI messi sempre in ordine come soldatini! E i NUMERI da unire? mi divertivan a non finire!

  4. All’asilo poco ci sono andata, la mia nonna mi ha curata. Lei che penna in mano faceva i conti di che fin i soldi facevano. Non capivoquei numeri scritti così, ma di certo li copiavo, quello sì! E la mamma con il calcolatore mi faceva aspettar per ore… quel rumore con lo scontrino era per me un bellissimo giochino.

  5. I quasi sei anni, senza gravi malanni, sono arrivati e i numeri tanto sognati han preso significato e la matematica ho sempre amato! Con Antonia, la mia maestra, non ho mai fatto di numeri una minestra. Lei che tutto mi insegnava spesso mi sgridava per un’acca tralasciata o una pagina pasticciata. Ma mai e poi mai lo ha fatto per un calcolo inesatto

  6. Misure, problemi o equivalenze erano veramente mie competenze di questo ne ero fiera e in matematica facevo sempre più carriera. Ciò che tra tutto preferivo era la geometria: aree, perimetri, altezze e così via Mi facevan respirare e mai affaticare. Di questo un grande grazie proprio a lei mia maestra dare vorrei…

  7. Arrivati alle medie, ricordo ancora di matematica la prima ora. La professoressa era entrata e mi ha subito interrogata! Tabelline e divisioni han messo subito in moto i miei neuroni. Delle medie poc’altro ricordo ma il gusto per la matematica non scordo.

  8. Il tempo delle scelte arrivò da settembre che farò? La mia mamma mi vedeva ragioniera, mio papà studentessa del liceo che vicino a casa era… Ma io le idee le avevo chiare: volevo solo insegnare. Iniziò così la mia avventura, ma stavolta con un po’ di paura, all’Istituto Magistrale dove non volevo cominciar male!

  9. Stavolta un uom professor per la mia materia del cor. Vero uomo di Sicilia metteva veramente paura a tutta la squadriglia. La classe prima bene andò ela paura a poco a poco scemò, anche se il Prof. una risata sotto i suoi baffi simmetrici non l’ha mai fatta

  10. Arrivò la seconda che non fu di certo feconda! Latino, Filosofia, Storia e Italiano studiavo, a Matematica nemmeno ci pensavo! Credevo di riuscir a sopravviver, ma invece il prof. cinque iniziò a scriver! E mi ritrovai con un cinque e mezzo a fine maggio!!! Mi disse un falso saggio: “Non preoccuparti, hai solo una lieve insufficienza è una piccola, piccolissima carenza di certo ti promuoveranno bene anche quest’anno!”

  11. Nulla di più falso e tendenzioso, infatti accanto al mio nome vi era un cinque rosso e con batticuore a più non posso lessi:” RECUPERA MATEMATICA” non sentivo più questa materia come una grande amica. L’estate da incubo iniziò e Pitagora con Euclide il mio miglior amico diventò. A settembre mi presentai più agitata che mai!

  12. Tutto andò più che bene e solo a questo punto capì che il prof. aveva fatto bene. Mi rinnamorai della materia e il nostro rapporto tornò ad essere una meraviglia. Arrivò la maturità matematica uscirà? Certamente! La portai all’orale ovviamente!

  13. E quando il commissiario, che non ricordo se si chiamasse Mario, mi chiese il teorema delle tre perpendicolari avevo gli occhi che brillavan come fari! Ora insegno, ma nè matematica nèdisegno… come fare penso sia complicato a far piacere la materia che il più delle volte ho amato!

  14. Perché proprio in rima? Ho iniziato per gioco a scrivere questi versi pensando proprio a Dante, Sommo Poeta, che ha utilizzato tanta matematica per comporre il suo capolavoro. La Divina Commedia è infatti composta da trecantiche suddivise complessivamente in cento canti: il primo canto dell'Inferno viene considerato un prologo a tutta l'opera: in questo modo si ha 1 canto iniziale più 33 canti per ciascuna cantica, con un chiaro riferimento numerico alla Trinità.

  15. Tutti i canti sono scritti in terzine (TRE versi) incatenati composti da 11 sillabe. La lunghezza di ogni canto va da un minimo di 115 versi ad un massimo di 160; l'intera opera conta complessivamente 14.233 versi. La MATEMATICA è stata quindi fondamentale per Dante. Probabilmente la Commedia non sarebbe così Divina se non ci fossero i riferimenti numerici della trinità e una divisione in versi e sillabe così precisa.

  16. In genere si dice che i matematici siano freddi, che non sappiano godersi la vita, ma la vita è anche fatta di matematica. Se ci riflettiamo i “numeri” non pervadono e non danno solo significato alla “Divina Commedia”, ma a tutte le azioni che quotidianamente noi compiamo. Per esempio… ecco la mia giornata tipo:

  17. Ogni mattina mi sveglio alle 6.30, mi lavo mi vesto. Verso le 7.00 esco di casa e con la mia automobile percorro 26 km per raggiungere la scuola dove insegno. Parcheggio la macchina. Valico il cancello della scuola verso le 7.50.Firmo sul registro delle presenze: io sono l’insegnante numero 9. Insegno Religione Cattolica in 11 classi e ho 235 alunni. Organizzo il materiale che mi servirà nella giornata. Se mi servono delle schede, mi avvicino al fotocopiatore digito il mio codice 11453 e selezionando il numero di fotocopie premo il tasto “star” .

  18. Aspetto che arrivi qualche mia collega e ci beviamo un caffè alla macchinetta: costa € 0.35 e non è il massimo in fatto di qualità. A scuola abbiamo due distributori di bevande uno per le bevande fredde e uno per quelle calde. Alla 8.15 suona la campanella, i bambini allegramente entrano in classe. Controllo le presenze e le assenze e comunico il numero dei bambini che si fermano in mensa per il pranzo. Si inizia a lavorare e se usiamo il libro comunico ai bambini il numero della pagina. Alle 10.15 suona l’intervallo: abbiamo 15 minuti di intervallo. In genere mi prendo un caffè o mi mangio una mela. Si riprende a lavorare.

  19. Alle 12.15 terminano le lezioni del mattino: i bambini escono due a due e vanno in bagno a lavarsi le mani. Uno dei cinque bidelli accompagna fuori i bambini che pranzano a casa. Sono pochi i bambini che vanno a casa: 7 su 261 totali. Il buono mensa costa € 4.20, i bambini mangiano poco e spesso il 75% del pasto va buttato. Alle 14.15 si riprendono le attività con lezioni pomeridiane. I bambini sono più stanchi è già 6 ore che sono a scuola. In genere nelle lezioni del pomeriggio cerco di proporre attività più simpatiche e meno impegnative: leggo una storia o, a volte, guardiamo una videocassetta. I 120 minuti del pomeriggio passano ed ecco che suona la campanella delle 16.15.

  20. I bambini escono. La campanella a scuola suona 6 volte. Sistemo le mie cose, se c’è qualche collega, davanti ad un caffè della macchinetta, ci raccontiamo la giornata. Pensandoci bene bevo almeno quattro caffè della macchinetta. Mi rimetto in macchina percorro 26 km per tornare a casa. Ogni 10 giorni mi fermo a far rifornimento. In genere 49 litri pagando circa 52 €. Pago con il Bancomat. Digito il codice segreto 333333. E mi avvio verso casa.

  21. Di solito rincaso verso le 17.30.Se sono particolarmente stanca faccio un bagno nell’idromassaggio senza superare però i 20 minuti. Leggo o studio fino alle 19.30. Ceno. Accendo il computer… controllo la posta elettronica e poi studio. Se c’è qualcosa di interessante accendo la Tv e mi metto sul divano. Verso le 23.30 vado a letto.

  22. I NUMERI fanno parte della VITA

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