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IL LIVELLO DI SUSSIDIARIETA’ TRA DIRITTO ED ECONOMIA Jacques Pelkmans, 2005

IL LIVELLO DI SUSSIDIARIETA’ TRA DIRITTO ED ECONOMIA Jacques Pelkmans, 2005. di: -Cabrelle Carlo -Lovato Chiara -Marsilio Marco Todescato Laura. LA SUSSIDIARIETA’. Difficoltà di definirla in maniera concreta.

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IL LIVELLO DI SUSSIDIARIETA’ TRA DIRITTO ED ECONOMIA Jacques Pelkmans, 2005

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Presentation Transcript


  1. IL LIVELLO DI SUSSIDIARIETA’ TRA DIRITTO ED ECONOMIAJacques Pelkmans, 2005 di: -Cabrelle Carlo -Lovato Chiara -Marsilio Marco Todescato Laura

  2. LA SUSSIDIARIETA’ Difficoltà di definirla in maniera concreta Vi sono diversi approcci alla materia rispettivamente nel diritto e nell’economia

  3. Un’utile base per la ripartizione dei poteri nei diversi livelli di governo ASPETTO GIURIDICO ASPETTO ECONOMICO Valutazione altamente critica

  4. PUO’ IL DIRITTO EUROPEO FAVORIRE LA SUSSIDIARIETA’ ? • I giuristi europei sono scettici sulla possibilità che il concetto si incardini nella logica dei trattati e della giurisprudenza • Opinioni di Toth,Geelhoed, Dehousse,Estella

  5. POSSONO ESSERE RILEVANTI LE ECONOMIE DI SUSSIDIARIETA? • In economia, esiste una lunga tradizione di ricerca • Un modello utile è la teoria di Tinbergen

  6. MODELLO DI TINBERGEN • Opera una distinzione tra integrazione negativa e positiva • Entrambi i concetti nascono per raggiungere un maggiore livello di welfare per i paesi che cooperano tra loro

  7. INTEGRAZIONE NEGATIVA • Corrisponde alle esternalità oltre confine prodotte dall’azione di uno stato che vanno ad influenzare negativamente il welfare dei paesi partner • La liberalizzazione permetterà,dopo un periodo di aggiustamento,la mobilità tra i confini

  8. INTEGRAZIONE POSITIVA Se gli stati concordano tra loro forme di regolazione o di policy, sarà possibile internalizzare i problemi e giungere ad un policy making ottimale

  9. APPROCCIO DELL’INTEGRAZIONE vs Si chiede come l’integrazione può favorire l’aumento delle attività transfrontaliere APPROCCIO FEDERALISTA Si chiede quale sia il livello migliore di decentramento

  10. LA TEORIA ECONOMICA DEL FEDERALISMO Il punto di partenza consiste nel chiedersi se, in termini di miglioramento del welfare, sia utile accentrare le funzioni pubbliche economiche Per l’UE lo stato dell’integrazione economica è diverso dalla federazione

  11. PRIMA DIFFERENZA TRA UE E UNO STATO FEDERALE • Nella federazione il centralismo è un dato di fatto, per l’UE i costi politici di una centralizzazione istituzionale aumentano considerevolmente • Permane il potere di veto del singolo stato nella revisione dei Trattati

  12. SECONDA DIFFERENZA • Il mercato interno deve essere accettato politicamente prima che le economie della sussidiarietà possano produrre i loro benefici • Solo così si creano spill-over, complementarietà positive tra la politica dello stato A (parte del mercato) e di B

  13. TERZA DIFFERENZA L’UE non ha un sistema di tassazione comune, non ha un esercito, non ha un governo centrale, ha una politica estera comune inusuale

  14. MIGLIOR SODDISFAZIONE DELLE PREFERENZE • Policy makers in grado di “leggere” le preferenze degli elettori; • Politiche locali o regionali che meglio soddisfino gli elettori. MIGLIORAMENTO DI BENESSERE

  15. 3 significati di imposizione/disciplina • “VOICE” : modo in cui si esprimono gli elettori; • “REPLACEMENT”: la possibilità di “rimpiazzare” i policy makers che non rispondono alle preferenze; • “EXIT”: spostamento in altre località qualora le preferenze non vengano soddisfatte. base del PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ

  16. PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ è, in sostanza, una regola di attribuzioni per un ottimale disegno istituzionale PRESUPPOSTO:località o regioni non sono in alcun modo interdipendenti; COSTI:la soddisfazione di certe preferenze possono richiedere politiche pubbliche locali troppo costose L’interdipendenza fra regione crea ESTERNALITA’ POSITIVE O NEGATIVE

  17. ESEMPI DI ESTERNALITA’ Misura della regione “A” EFFETTI POSITIVI Regione “B” Efficacia positiva ridotta Proibizioni o regole comuni a livello centrale possono internalizzare questi problemi!!

  18. PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ ispirato alla TEORIA ECONOMICA DEL FEDERALISMO Ha origine nelle FUNZIONI ECONOMICHE DELLO STATO Fornire i beni pubblici Sono beni indivisibili e inappropriabili, non sono rivali nel consumo e non possono essere esclusi dalla fornitura PROBLEMA DI FREE-RIDE Risolvibile assegnando ad un solo Stato la fornitura di un bene pubblico e riservando a tale Stato la possibilità di tassare il bene per coprire i costi.

  19. PRIMA: stabilire il mercato interno e farlo funzionare DOPO: emergenza per i servizi e la libera circolazione dei capitali, la redistribuzione e la stabilizzazione macro-economica RUOLO DELL’UE SUL MERCATO INTERNO “funzione allocativa” Fattori più importanti

  20. TRATTATO DI AMSTERDAM ART. 5 Restringe l’applicazione della sussidiarietà alle funzioni economiche pubbliche dove le competenze sono concorrenti fra gli Stati Membri e l’UE. L’AZIONE DELL’UE DEVE SODDISFARE DUE CONDIZIONI: L’UE deve dimostrare che la “necessità di agire insieme” è data dalle economie di scala o dalle economie di confine. Ogni azione deve essere proporzionale all’obiettivo desiderato. Si devono inoltre considerare i COSTI DI DIFFERENZIAZIONE e le MISURE da adottare (più o meno vincolanti)

  21. GRADO DI CENTRALIZZAZIONE Superato il test CREDIBILITA’ DELLA COOPERAZIONE CREDIBILITA’ BASSA SE: l’informazione è altamente imperfetta o asimmetricamente distribuita, vi sono forti incentivi alla frode e l’abilità di imporre delle sanzioni collettive è percepita minimamente NON AVVIENE LA COOPERAZIONE CENTRALIZZAZIONE

  22. I 4 PASSI DEL TEST DI SUSSIDIARIETA’ 1) Identificare se una misura ricade entro l’area delle competenze concorrenti; 2) Applicare i vari criteri; 3) Verificare se una cooperazione credibile è fattibile; 4) Definire il limite di attuazione.

  23. 5 punti selettivi sull’applicazione del test L’UNIFORMITA’ DELLA LEGGE COMUNITARIA come giustificazione alla centralizzazione POLITICHE DEGLI SCAMBI quindi il potere di contrattazione è amplificato a livello centrale L’UE è ricca nella sua diversità di preferenze LA SUSSIDIARIETA’ necessariamente confinata a livello europeo CENTRALIZZAZIONEcome termine generico

  24. SUSSIDIARIETA’ ED EFFICIENZA EUROPEA Liberalizzazione e centralizzazione

  25. La logica della sussidiarietà implica che l’ampia liberalizzazione richieda alcuni gradi di centralizzazione oltre che di integrazionenegativa 3 esempi: 1) Quando il mutuo riconoscimento è in pericolo; 2) Diritti esclusivi nel campo dei servizi di pubblica utilità; 3) Servizi finanziari e mercato dei capitali.

  26. Abuso del principio di sussidiarietà nel mercato del lavoro.

  27. La regolazione del mercato del lavoro è considerata una competenza di ogni singolo Stato membro • La stabilizzazione del mercato interno del lavoro non è ancora avvenuta • Il principio di sussidiarietà appare svuotato in quanto la libera circolazione del lavoro è strozzata sistematicamente o comunque accettata solo se è sicuro che rimanga insignificante.

  28. Per quanto riguarda il lavoro migratore nell’UE prevale ancora il principio del controllo del paese ospitante. Questo crea alcuni problemi tra i quali: -Insidia la libera circolazione - Preclude la concorrenza dello stipendio (maggior vantaggio) - Conseguente riduzione della richiesta di lavoro migrante regolare - Accentua l’incertezza circa i diritti, le regole in quanto scoraggia l’armonizzazione - I migranti e i lavoratori transfrontalieri non sono sufficientemente protetti

  29. Interventi per attenuare gli effetti del controllo: • La Corte Europea di Giustizia ha attenuato alcune conseguenze del controllo; • Il rapporto Veil del 1997 ha dimostrato che il movimento dei lavoratori non si può considerare ancora libero; • Nel 2001 la Commissione ha cominciato ad affrontare le barriere alla mobilità di frontiera del lavoro. Prevale ancora la frammentazione

  30. Non propensione ad accettare la vera e propria circolazione del lavoro comporta POCA ARMONIZZAZIONE! Aumento delle rigidità L’unica armonizzazione riguarda: Salute e sicurezza nel posto di lavoro

  31. Soluzioni possibili: Una legislazione di protezione dell’occupazione a livello dell’UE sottoforma di mutuo riconoscimento L’attuazione di questo piano d’azione è molto lontana!!!

  32. Percezione erronea del principio di sussidiarietà Principio unidirezionale indicato solo nei casi di decentralizzazione

  33. Timore della centralizzazione Più forte quando vige l’unanimità UNANIMITA’ VMQ • concorrenza di imposta • standard di sicurezza nucleare • infrastrutture

  34. UNANIMITA’ I veti generano molte discrezionalità per gli Stati membri Valutazione costi / benefici

  35. TASSAZIONE L’applicazione dell’IVA non supera la prova della proporzionalità Troppo costosa per le imprese Soluzione: principio di origine Benessere economico Troppa centralizzazione Problema: Clearing House

  36. Occorrerebbe una competenza europea in ambito di tassazione??? Il comportamento in comune richiede un cambiamento costituzionale e contiene parecchi rifugi fiscali fuori dell’UE Ma l’alternativa implica soluzioni complicate e intrusive e dipendenza dai rifugi fiscali esterni

  37. La sovranità completa di imposta in un mercato interno genuino e profondo è inefficiente Nella tassa sulle corporazioni di impresa le esternalità negative possono causare una “corsa verso il basso” Livelli bassi di merci e servizi pubblici

  38. Le numerose differenze nella base d’imposta tendono a generare distorsioni competitive Intento per una base comune di imposta Compromesso: armonizzare la base d’imposta, adottare un tasso minimo comune basso sopra il quale mantenere viva la concorrenza

  39. INFRASTRUTTURE L’ERT ha dato l’allarme circa i molti “collegamenti mancanti” da un punto di vista europeo Rifiuto di assegnare al livello europeo i poteri infrastrutturali sufficienti per realizzare il transito e i collegamenti efficaci e con minori costi.

  40. VMQ Nel mercato interno i poteri di pianificazione sono soggetti agli indirizzi ambientali rigorosi a causa di esternalità negative di frontiera Non appena i rischio sono alti Direttive rigorose Costo di centralizzazione giustificato

  41. Sistema a 3 strati: • principi regolatori nazionali • direttive EURATOM e aderenza volontaria agli standard si sicurezza • Convenzioni intergovernative L’UE ha solo gli standard di sicurezza di base Ogni Stato è libero di adottare regole più rigorose Innalzamento livelli minimi

  42. Contorni funzionali dei poteri nazionali Dove sono? 2 temi: • sanità pubblica • mezzi di comunicazione

  43. SANITA’ PUBBLICA L’organizzazione ed il finanziamento della cura della salute e dei sistemi di protezione sociale sono di competenza nazionale Tuttavia ci sono numerosi aspetti del mercato interno che si applicano: • libera circolazione dei professionisti medici, delle medicine e dei dispositivi medici • mutuo riconoscimento del diploma • sicurezza degli alimenti

  44. ART. 152 EC : “l’azione comunitaria può essere complementare alle politiche nazionali (..) per assicurare un livello elevato di sanità pubblica (..) mentre esclude l’armonizzazione delle leggi e delle regolazioni degli Stati membri” Qual è l’elemento complementare?? Inizialmente si è pensato: • Ricerca e sviluppo comuni contro le malattie gravi per abbattere i costi; • Interesse comune alle informazioni di qualità.

  45. Alla fine degli anni ’90 si è compreso che il ruolo dell’UE non poteva essere così modesto per 3 motivi: 1) Decisioni della ECJ: libero movimento dei pazienti e rimborso delle spese in determinati casi; 2) Minacce alla salute provenienti dalla frontiera richiedono la coordinazione stretta e misure preventive comuni per mantenere la riservatezza; 3) Punto di vista più attivo sul collegamento fra la salute e la prosperità.

  46. David Byrne: principi fondamentali sulla strategia sulla salute nell’UE • agenzia europea sulla prevenzione e controllo delle malattie • direzione europea nelle organizzazioni internazionali nella sanità pubblica • cooperazione fra i sistemi di salute • ricerca congiunta • portale europeo per informazioni certe • eHealth • tessera sanitaria europea

  47. MEZZI DI COMUNICAZIONE Inizialmente non erano citati tra le attività complementari o di sostegno a livello europeo quindi la competenza “esclusiva” era riservata ai governi nazionali Oggi invece si può parlare di mercato interno dei servizi di broadcasting basato sull’integrazione negativa e positiva delle infrastrutture di comunicazione Il mercato audiovisivo interno è basato sulla libera circolazione dei servizi Gli Stati non possono limitare i servizi ricevuti dagli altri stati membri Concorrenza regolatrice

  48. Sistema del broadcasting doppio: servizio pubblico e servizio commerciale Diminuisce la discrezionalità degli stati membri Tutto si è mosso a livello europeo: la pluralità dei mezzi è da considerare un interesse pubblico legittimo Mutamento col tempo delle competenze nazionali verso la ricerca di un’azione comune

  49. Verso interessi pubblici unitari? • 2 settori • JHA . Justice home affairs. Giustizia e affari interni. • Bene pubblico unitario che emerge (principalmente) dall’abolizione delle frontiere interne; e la creazione quindi di un libero movimento di persone fisiche e/o giuridiche. • Una proposta incompleta e’ inconsistente verrebbe sfruttata da cercatori di asilio, immigranti economici,criminali,ecc… • CFSP. Common foreign and security policy. PESC. • Bene pubblico comunitario per eccellenza. il dibattito circa la credibilita’ o meno di questo settore dipende non tanto dalla mobilita’ tra confini all’interno del mercato europeo; ma piu’ che altro dalla convinzione che l’U.E. in quanto comunita’ di “valori” dovrebbe fornirsi di mezzi per difendere e promuovere questi valori internamente ma anche all’esterno.

  50. Ritorno agli Stati membri? • “Ministeri delle spese” • LIVELLO NAZIONALE • Salute pubblica. • Infrastrutture. • Educazione. Si trovano a livello degli Stati membri • Difesa. e questo è giustificato da considerazioni • Politica sociale. SUSSIDIARIE

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