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classificazione dei tessuti proposta nel 1894 da Giulio Bizzozzero

classificazione dei tessuti proposta nel 1894 da Giulio Bizzozzero. un organo può essere costituito da: cellule che si replicano continuamente ( cellule labili ), come ad esempio gli epiteli di rivestimento (epidermide, endometrio, mucose);

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classificazione dei tessuti proposta nel 1894 da Giulio Bizzozzero

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  1. classificazione dei tessuti proposta nel 1894 da Giulio Bizzozzero • un organo può essere costituito da: • cellule che si replicano continuamente (cellule labili), come ad esempio gli epiteli di rivestimento (epidermide, endometrio, mucose); • cellule che non si replicano continuamente ma che sono capaci di divisione cellulare in risposta ad esigenze omeostatiche (cellule stabili), come i tessuti ghiandolari (ad esempio, fegato dopo epatectomia); • cellule che sono incapaci di divisione cellulare (cellule perenni), come ad esempio alcuni tipi di cellule altamente specializzate (neuroni, cellule muscolari cardiache).

  2. 10 miliardi di eritrociti e 10 miliardi di leucociti prodotti ogni ora

  3. orprogenitor cell most often in cycle most often quiescent

  4. Compartimento Staminale • cellule staminali • Compartimento Proliferativo (o “di transito”) • progenitori (cellule proliferanti indifferenziate) • clonogenici • non-clonogenici • Compartimento Differenziativo • - precursori (cellule incapaci di proliferare e andate • incontro a differenziazione iniziale) • - cellule mature (differenziazione terminale) • ________________________ • “Linea” differenziativa: la progressione da un progenitore clonogenico (che viene “commissionato” a differenziare verso un determinato tipo cellulare funzionale) al compartimento differenziativo (corrispondente).

  5. un tessuto è composto pertanto delle seguenti sottopopolazioni cellulari: • cellule staminali • responsabili della “memoria” del tessuto • progenitori, clonogenici e non clonogenici, responsabili della crescita del tessuto • precursori • cellule mature, • responsabili della funzione fisiologica del tessuto

  6. La divisione nei compartimenti staminale e proliferativo/di transito consente di produrre un alto numero di cellule mature a fronte di un numero di divisioni delle cellule più immature – le cellule staminali - estremamente ridotto. Le cellule staminali, e quindi il loro corredo di informazioni, risultano così il più possibile protetti dal rischio di mutazioni, la cui “fissazione” avviene a seguito dell’attraversamento del ciclo mitotico. Quindi, cosa sono le cellule staminali? cosa sono le cellule clonogeniche?

  7. Clone: popolazione di cellule derivata da un unico progenitore e capace di cospicua espansione numerica prima dell’innesco del differenziamento (le dimensioni di un clone sono ampiamente variabili). ________________________________________ Cellula Clonogenica (Lajtha, 1979): cellula capace di proliferare estensivamente prima dell’innesco del differenziamento (il differenziamento terminale è usualmente accoppiato all’arresto mitotico). Cellula Staminale (Wilson, 1896): cellula ancestrale della linea germinale del nematode Ascaris megalocephala. Cellula Staminale (definizione moderna): cellula con capacità di esteso o illimitato auto-mantenimento (cioè di generare cellule con caratteristiche sostanzialmente identiche a quelle della cellula progenitrice) combinata con la capacità di generare una progenie differenziata di almeno un tipo cellulare. Cellula Staminale Ematopoietica: cellula capace di ripopolare un midollo aplastico con tutte le cellule del sistema linfo-ematopoietico.

  8. Proprietà della cellula staminale: • capacità di divisione simmetrica / asimmetrica; • alta attività telomerasica • Proprietà accessorie della cellula staminale: • multipotenza differenziativa; • capacità di permanere in stato di quiescenza replicativa

  9. Modelli di divisione delle cellule staminali asimmetrica simmetrica simmetrica modulazione ambientale • Morrison SJet al – Cell 1997; 8:287

  10. Telomeres Telomeres are specialized non-coding DNA sequences located at the ends of chromosomes. In humans, telomeres are composed of repeats of the TTAGGG (10 kilobase pairs) sequence. Approximately 50-100 bp of this sequence is lost with each cell division. This loss eventually results in the reduction to a critical length which is associated with growth arrest and cellular senescence. Telomeres provide a protective capping function, preventing degradation as well as undesiderable recombination events such as chromosome end-to-end fusion commonly associated with broken chromosome ends.

  11. Telomerase Telomerase is an RNA-dependent DNA polymerase composed of two major subunits: an RNA component, that serves as a template for enzyme activity and a catalytic subunit with reverse transcriptase activity. Telomerase extends or maintains telomeric DNA length so that replicative senescence is avoided. While most normal human somatic cells exhibit no detectable telomerase activity, highly proliferative cells such as germline cells, trophoblasts, endometrial cells, stem cells, and up to 95% of cancer cells express telomerase to varying degrees.

  12. Attivazione acquisizione della capacità di rispondere a stimoli proliferativi (= acquisizione di “competenza”; = transizione G0 > G1); Amplificazione proliferazione che precede la determinazione; espansione numerica della sottopopolazione staminale (= auto-mantenimento / self-renewal); porta alla generazione di progenitori clonogenici multipotenti, incapaci di automantenimento; Determinazionerestrizione del potenziale differenziativo a poche/una linea differenziativa (= restrizione di linea / commitment); perdita della multipotenza e dell’assetto genomico germinale; porta alla generazione di progenitori clonogenici oligo- o mono-potenti; Differenziazione acquisizione del fenotipo specifico di una linea differenziativa; si accompagna alla perdita di clonogenicità e allo sviluppo iniziale di proprietà linea-specifiche (progenitori non clonogenici morfologica- mente identificabili); porta alla generazione di precursori incapaci di proliferare (post-mitotici); Maturazionecompletaacquisizione da parte dei precursori di proprietà funzionali linea-specifiche (= differenziazione terminale); Espansione clonale prodotto della amplificazione della cellula staminale e della proliferazione dei progenitori clonogenici e dei progenitori non clonogenici.

  13. Compartimento ………………..cellule staminali quiescenti staminaleattivazione (induzione competenza; G0>G1) ▲▼ cellule staminali attivate  progressione G1>S amplificazione (del compartimento staminale) ▼ Compartimento ……………….progenitori clonogenici proliferativo multipotenti determinazione (commitment) ▼ progenitori clonogenici linea-ristretti espansione clonale ▼ progenitori non clonogenici proliferazione terminale differenziazione iniziale arresto mitotico ▼ Compartimento ………………. differenziativo precursori maturazione (differenziazione terminale) ▼ cellule mature

  14. L’espansione clonale è basata sul bilanciamento tra proliferazione e differenziazione La differenziazione terminale o maturazione è accoppiata all’arresto della proliferazione, in modo che: 1) l’espansione numerica non sia bloccata da una precoce maturazione, con produzione di un numero insufficiente di cellule; 2) la maturazione non sia inibita, con produzione di un numero eccessivo di cellule non funzionali.

  15. Potenziale differenziativo di cellule staminali e progenitori Totipotenza: capacità di una cellula staminale embrionale di dare origine a tutti i tipi cellulari dell’embrione e degli annessi embrionari. Pluripotenza: capacità di una cellula staminale embrionale di dare origine a tutti i tipi cellulari dell’embrione. Multipotenza: capacità di una cellula dell’animale adulto di dare origine a tutti i tipi cellulari di un tessuto. Oligopotenza: capacità di una cellula dell’animale adulto di dare origine a più di un tipo cellulare. Monopotenza: capacità di una cellula dell’animale adulto di dare origine a un solo tipo cellulare.

  16. cellule staminali somatiche (SSc) cellule staminali embrionali (ESc) CAPACITA’ PROLIFERATIVA: molto elevata CAPACITA’ PROLIFERATIVA: elevata CAPACITA’ DIFFERENZIATIVA: normalmente ristretta al tessuto di appartenenza CAPACITA’ DIFFERENZIATIVA: praticamente illimitata una volta individuate le condizioni TUMORIGENICITA’: molto elevata TUMORIGENICITA’: assente o molto limitata TRAPIANTO

  17. meccanismi di controllo • del compartimento staminale • La caratterizzazione di un sistema staminale (quello ematopoietico è stato il primo ad essere studiato sistematicamente e caratterizzato in dettaglio) prevede di stabilire i meccanismi di controllo di: • 1) amplificazione • 2) restrizione differenziativa

  18. meccanismi di controllo • del compartimento staminale • peculiarità microanatomiche e metaboliche • del tessuto (microambiente della “nicchia” staminale e microambiente “esterno”) • espressione di geni protettori della staminalità • 3) fattori solubili stimolatori selettivi (?) della amplificazione staminale • 4) fattori solubili “classici” (citochine) stimolatori dell’espansione clonale

  19. the Stem Cell Niche model (Schofield – 1978) Spradling A et al - Nature 2001; 414:98

  20. meccanismi di controllo • del compartimento staminale • peculiarità microanatomiche e metaboliche • del tessuto (microambiente della “nicchia” staminale e microambiente “esterno”) • espressione di geni protettori della staminalità • 3) fattori solubili stimolatori selettivi (?) della amplificazione staminale • 4) fattori solubili “classici” (citochine) stimolatori dell’espansione clonale

  21. I geni Nanog e Oct-3/4 genes mantengono la pluripotenza di cellule staminali embrionali VEGF induce cellule del mesoderma a generare cellule staminali ematopoietiche; SHh, ligando di Ptc/Smo, induce espansione delle cellule staminali; Delta e Jagged, ligandi di Notch-1, inibiscono il commitment, consentendo l’amplificazione delle cellule staminali; Wnt, ligando di Frizzled o di LRP-5/6, induce l’espressione di Notch-1 e di HoxB4 e l’amplificazione delle cellule staminali;

  22. meccanismi di controllo • del compartimento staminale • peculiarità microanatomiche e metaboliche • del tessuto (microambiente della “nicchia” staminale e microambiente “esterno”) • espressione di geni protettori della staminalità • 3) fattori solubili stimolatori selettivi (?) della amplificazione staminale • 4) fattori solubili “classici” (citochine) stimolatori dell’espansione clonale

  23. meccanismi di controllo del compartimento staminale meccanismi di controllo del compartimento proliferativo meccanismi di controllo del compartimento differenziativo

  24. Fattori di regolazione solubili: • prodotti a distanza, all’esterno del tessuto (endocrinia) • prodotti da altre cellule presenti nel tessuto (paracrinia) • prodotti da cellule adiacenti alle cellule-bersaglio (iuxtacrinia) • 4) prodotti dalle stesse cellule-bersaglio (autocrinia)

  25. Categorie di citochine regolatrici dell’ematopoiesi: 1)Attivatori (delle cellule staminali) inducono competenza (transizione G0>G1) stimolano la amplificazione (progressione G1>S>G2>M) (FL, KL/SCF, TPo, G-CSF, IL6, IL11) 2)Induttori sostengono la sopravvivenza inducono la restrizione di linea stimolano la proliferazione (GM-CSF, IL3, IL4, IL7, IL11) 3)Fattori linea-specifici sostengono la sopravvivenza stimolano la proliferazione inducono la differenziazione (M-CSF, G-CSF, TPo, EPo, IL5)

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