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Corso di laurea triennale in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali

Corso di laurea triennale in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali. Prof. Paolo Andreani AA 2006 - 2007. Limite convenzionale dell’atmosfera. l'esosfera, compresa tra i 500 e i 1.000 km circa da terra.

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Presentation Transcript


  1. Corso di laurea triennale in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali Prof. Paolo Andreani AA 2006 - 2007

  2. Limite convenzionale dell’atmosfera l'esosfera, compresa tra i 500 e i 1.000 km circa da terra termosfera - compresa tra i 90 e i 500 km da terra circa - una grande zona, molto calda, anch'essa permeata dalla ionosfera ionosfera: non si lascia attraversare dalle onde radio ma le riflette sulla Terra, dove vengono captate Mesosfera 50-90 km, dove ha luogo il curioso fenomeno delle nubi nottilucenti. stratosfera, compresa tra 15-50 km, che include una fascia di ozono Troposfera compresa tra 0-15 km da terra fenomeni meteorologici

  3. Composizione chimica Nitrógeno 78.48% Oxígeno 20.95% Bióxido de Carbono 0.3% Hidrógeno 0.00005% Ozono (Variable) gas rari Argón 0.93% Neón 0.0018% Helio 0.0005% Criptón 0.0001% Xenón 0.000008%

  4. L'atmosferacostituisce un sistema dinamico molto complesso: movimenti e spostamenti sono responsabili dei diversi climi e del tempo metereologico, delle perturbazioni e dei venti. La troposfera. Comprende circa il 75% della massa dell'atmosfera e si estende fino a circa 15 chilometri di altezza. All'equatore raggiunge i 16 chilometri, ai poli non supera i 10. La continua diminuzione della temperatura mano a mano che ci si allontana dalla superficie. La temperatura cala di circa 6,5° al chilometro

  5. Nella troposfera l'aria calda si sposta dall'equatore verso i poli, mentre l'aria fredda segue il percorso inverso.Questo movimento è responsabile del sistema dei venti.

  6. Perché piove? • Le nubi sono composte da gocce d'acqua e da aghetti di ghiaccio di piccolissime dimensioni. • Se la temperatura del cielo raggiunge i - 40 ° C, gli aghetti di ghiaccio tendono ad ingrossarsi a spese delle goccioline d'acqua. • Quando diventano sufficientemente pesanti, i cristalli precipitano verso terra. • Quando il suolo e l'aria più vicina alla superficie hanno temperature molto basse, l'acqua può arrivare a terra in forma di neve. • Viceversa, se la temperatura è troppo alta, come accade nelle regioni desertiche, l'acqua finisce per evaporare prima di giungere sul terreno.

  7. Le nubi sono costituite da piccolissime gocce d'acqua e da aghetti di ghiaccio in sospensione • si formano attorno a microscopici, invisibili nuclei di pulviscolo, che sono presenti nell'atmosfera. • nuvole a sviluppo verticale dette cumuliformi - altitudini 5.000 ai 18.000 metri. • nubi estese in senso orizzontale dette stratiformi. • - stratocumuli • - i nembostrati • - strati a bassa quota (max 2.500 metri) • - gli altostrati e gli altocumuli (da 2.500 a 6.000 metri) • - i cirri, i cirrostrati e i cirrocumuli (oltre i 6.000 metri).  • - chiare: nubi alte, trasparenti, costituite prevalentemente da aghetti di ghiaccio • - scure: si tratta di nubi costituite da gocce d'acqua che la luce non può attraversare, portano la pioggia.

  8. Fasce climatiche terrestri

  9. Carta climatica d’Italia

  10. L’energia solare • In media, solo il 47% della radiazione globale viene assorbita dal suolo. • Il restante 53% viene riflesso nello spazio, diffuso o assorbito nell'atmosfera o ancora restituito al suolo. • La superficie terrestre emette nuovamente, a sua volta, una radiazione. • Grazie alla presenza nell'atmosfera di anidride carbonica (CO2), la maggior parte di questa radiazione emessa nuovamente dalla Terra - il 90% - viene trattenuta e rimandata sulla superficie.

  11. processo naturale che fa sì che la temperatura della Terra sia circa 33°C più calda di quanto lo sarebbe senza la presenza di questi gas. • Il Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC) • la temperatura media del pianeta sia aumentata di circa 0,6°C dal 1861 • ulteriore aumento tra 1,4 e 5,8°C nel periodo fra il 1990 e il 2100.

  12. L’effetto serra

  13.   Nella figura sono rappresentate graficamente le variazioni previste per la metà   di questo secolo nelle temperature medie annuali. Le variazioni sono ipotizzate   sulla base dei valori di temperatura odierni nel caso in cui vi sia un aumento   totale nelle concentrazioni atmosferiche dei gas serra equivalente ad un   aumento annuo di anidride carbonica dell'1%.  Fonte: Hadley Centre for Climate Prediction and Research.

  14. Altri Effetti sul clima • lo scioglimento dei ghiacci artici provocato dal riscaldamento globale provocherà un potenziamento delle correnti oceaniche provenienti dall’Artico. • Queste causeranno la deviazione della Corrente del Golfo del Messico che attualmente lambisce le coste dell’Europa Occidentale. • a Dicembre in Normandia (Francia) la temperatura si aggira attorno allo 0 centigrado • in Canada, alle stesse latitudini si raggiungono spesso i –30°C. • le regioni che sono sottoposte alla ricaduta delle emissioni di biossido di zolfo si stanno in genere raffreddando. • Le nuvole di solfati atmosferici prodotti dalle emissioni industriali raffreddano l’atmosfera riflettendo la luce solare verso lo spazio

  15. L’INQUINAMENTOATMOSFERICO l’inquinamento atmosferico è la presenza nell'atmosfera di sostanze che causano un effetto misurabile sull’essere umano, sugli animali, sulla vegetazione o sui diversi materiali; queste sostanze di solito non sono presenti nella normale composizione dell’aria, oppure lo sono ad un livello di concentrazione inferiore. di origine antropica naturali primari cioè liberati nell'ambiente come tali (come ad esempio il biossido di zolfo ed il monossido di azoto) secondari (come l’ozono) che si formano successivamente in atmosfera attraverso reazioni chimico-fisiche.  nei luoghi confinati, come gli edifici, viene indicato come inquinamento interno o indoor. negli ambienti aperti viene definito esterno (o outdoor) circa 3.000 contaminanti dell’aria, prodotti per lo più dalle attività umane con i vari processi industriali, con l’utilizzo dei mezzi di trasporto o in altre circostanze

  16. Gli inquinanti primari sono quelli emessi nel corso dei processi di combustione il monossido di carbonio il biossido di carbonio gli ossidi di azoto (principalmente sottoforma di monossido di azoto) le polveri gli idrocarburi incombusti anidride solforosa Gli inquinanti secondari si formano dagli inquinanti primari (sia antropogenici che naturali) a seguito di modificazioni di varia natura che, coinvolgono l’ossigeno atmosferico e la luce. Diffusione Trasporto Deposizione ossidi di azoto + idrocarburi + luce solare biossido di azoto (NO2) - ozono (O3) - ossidazione degli idrocarburi Aldeidi – perossidi - di acidi nitriloperacetici (PAN) - acido nitrico - nitrati - nitroderivati - specie chimiche minori smog fotochimico

  17. La dispersione dei contaminanti in atmosfera è determinata dai fenomeni di diffusione turbolenta e di trasporto delle masse d’aria. La rimozione degli inquinanti è determinata dai vari processi di deposizione. i processi meteorologici che regolano il comportamento delle masse d’aria nella troposfera (lo strato più basso dell’atmosfera).

  18. l’inquinamento di origine naturale meno pericolosi e non si concentrano mai sulle grandi città.  Le polveri e i vari gas emessi dai vulcani, dagli incendi delle foreste e dalla decomposizione dei composti organici i composti gassosi costituiscono cicli naturali, in equilibrio tra le varie parti del sistema. l’introduzione di grandi quantità di composti compromettere i naturali cicli biochimici preesistenti. Le polveri provenienti dal Sahara possono viaggiare nell’aria per migliaia di Km per poi giungere non solo in paesi relativamente vicini come l’Italia e la Grecia, ma anche in zone più remote come il Regno Unito. Le radiazioni ionizzanti sono in grado di produrre, direttamente o indirettamente, la ionizzazione degli atomi e delle molecole.

  19. origine antropogenica le combustioni in genere rappresentano la causa principale delle emissioni di ossido di azoto; i motori dei mezzi di trasporto rappresentano tipicamente la causa principale delle emissioni di monossido di carbonio. grandi sorgenti fisse (industrie, impianti per la produzione di energia elettrica ed inceneritori) piccole sorgenti fisse (impianti per il riscaldamento domestico) da sorgenti mobili (il traffico veicolare) i combustibili fossili per il riscaldamento domestico, è una fonte significativa di inquinamento ambientale di particolati e di biossido di zolfo il traffico contribuisce alle emissioni di questi inquinanti La benzina col piombo (l’ex benzina rossa), il traffico può contribuire per l’80-90% alla concentrazione atmosferica di biossido di zolfo

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