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a cura di: Ilaria Barbaresi Francesco Cambiotti Flavia Franchini

Facoltà di Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica. LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE. a cura di: Ilaria Barbaresi Francesco Cambiotti Flavia Franchini. Docente: Prof. Giuseppe Catalano. Corso di Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche. Agenda.

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Presentation Transcript


  1. Facoltà di Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE a cura di:Ilaria BarbaresiFrancesco CambiottiFlavia Franchini Docente: Prof. Giuseppe Catalano Corso di Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche

  2. Agenda • Struttura del sistema pensionistico • Perché nasce la previdenza complementare • Modalità d’intervento pubblico • Organismi competenti • Tipologie di fondi • Adesioni • Prospettive future

  3. I Tre Pilastri

  4. Evoluzione Normativa • Legge delega n. 421/1992 • Delega al Governo per la razionalizzazione e la revisione delle discipline in materia di sanità, di pubblico impiego, di previdenza e di finanza territoriale. • Decreto n. 124/1993 • Disciplina delle forme pensionistiche complementari, a norma dell'art. 3, comma 1, lettera v), della legge 23 ottobre 1992, n. 421. • Legge 8 agosto 1995 n. 335 (riforma Dini) • Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare. • Decreto n. 47/2000 • Riforma della disciplina fiscale della previdenza complementare. • Decreto legislativo 5 dicembre 2005 n. 252 • Disciplina delle forme pensionistiche complementari.

  5. Perché nasce? • Passaggio da sistema retributivo a contributivo tramite la riforma Dini del 1995 • Considerevole abbassamento dei tassi di sostituzione • Necessità di integrare la pensione obbligatoria per garantire un adeguato reddito ai pensionati • Esternalità negative: Possibili ripercussioni sull’economia nazionale e diminuzione del potere d’acquisto di una parte della popolazione • Previdenza complementare Bene meritorio

  6. I tassi di sostituzione Fonte: Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario 2013

  7. Come funziona • Accantonamento regolare di una parte dei risparmi durante la propria vita lavorativa, per ottenere una pensione che si aggiunga a quella corrisposta dagli enti di previdenza obbligatoria. • Forma di risparmio a cui lo Stato riconosce agevolazioni fiscali particolari. • Si basa sul regime della cosiddetta contribuzione definita e sul sistema a capitalizzazione. La somma accantonata dipende: • dall’importo dei contributi versati alla forma pensionistica complementare; • dalla lunghezza del periodo di versamento; • dai rendimenti ottenuti, al netto dei costi, con l’investimento sui mercati finanziari dei contributi versati.

  8. Modalità dell’intervento pubblico (I) Vantaggi fiscali • Contribuzione

  9. Modalità dell’intervento pubblico (II) Esempio Si assiste ad un beneficio fiscale in presenza di previdenza complementare pari a 456€.

  10. Modalità dell’intervento pubblico (III) • Rendimenti sono tassati all’11% rispetto al 12,5% che si applica invece alle forme di risparmio finanziario. • Pagamento della pensione complementare Le aliquote sono particolarmente favorevoli se confrontate con le aliquote Irpef ordinarie, che attualmente variano dal 23% al 43% divise in cinque scaglioni di reddito. L’imposta è inferiore anche rispetto a quella prevista per il TFR che il lavoratore decide di lasciare in azienda.

  11. Modalità dell’intervento pubblico (IV) Esempio • Il signor Bianchi è un lavoratore dipendente che ha partecipato ad una forma pensionistica complementare contribuendo per 35 anni. • Riceve una pensione pari a € 7.000 annui. Di cui € 4.900 sono imputabili ai contributi versati, per i quali ha usufruito della deducibilità fiscale, mentre € 2.100 sono il frutto di rendimenti conseguiti durante gli anni di partecipazione. • Per effetto del sistema di tassazione, al signor Bianchi viene applicata l’aliquota agevolata del 9% sulla parte corrispondente ai contributi dedotti. • La pensione al netto delle tasse è pari a [7.000 - (4.900*9%)] = 6.559.

  12. Modalità dell’intervento pubblico (V) Fondi di garanzia Il fondo di garanzia tutela il lavoratore quando il datore di lavoro insolvente ometta di versare i contributi alle forme di previdenza complementare, ovvero ne versi in misura minore. (Art 9-bis, DL n. 103/91, DL n. 80/92, art. 21 c.7 DL 252/2005) Il fondo è finanziato da una quota del contributo di solidarietà, a carico del datore di lavoro, sulle somme versate alla previdenza complementare. (C. 2 dell'art. 9bis del DL n. 103/91 convertito, con modificazioni, nella legge n. 166/91)

  13. Covip - Commissione di vigilanza sui fondi pensione La Covip, viene istituita con DLGS n.124/1993, ed inizia ad operare nella sua attuale configurazione - come persona giuridica di diritto pubblico - nel 1996. Con DLGS n.252/05, art. 18, si disciplinano i compiti della COVIP: • autorizza i fondi pensione ad esercitare la propria attività e approva i loro statuti e regolamenti; • tiene l’albo dei fondi pensione autorizzati ad esercitare l’attività di previdenza complementare; • vigila sulla corretta gestione tecnica, finanziaria, patrimoniale e contabile dei fondi pensione e sull’adeguatezza del loro assetto organizzativo; • assicura il rispetto dei principi di trasparenza nei rapporti tra i fondi pensione ed i propri aderenti; • cura la raccolta e la diffusione delle informazioni utili alla conoscenza dei problemi previdenziali e del settore della previdenza complementare; • ha il potere di formulare proposte di modifica legislativa in materia di previdenza complementare. Il neo-eletto presidente è Rino Tarelli.

  14. Mefop - Sviluppo mercato fondi pensione La MefopS.p.a è stata fondata nel 1999. Al suo interno raccoglie un ampio panorama di fondi pensione (circa 80 soci) e la partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che detiene la maggioranza assoluta delle azioni. Mefop è stata creata con l’obiettivo di studiare, interpretare e comunicare la previdenza complementare per favorirne lo sviluppo. L’attuale presidente è Mauro Maré.

  15. Tipologie di Fondi

  16. Rendimenti Fonte: Relazione annuale COVIP 2012

  17. Costi Fonte: Relazione annuale COVIP 2012

  18. Il caso del Trentino Alto Adige/Sudtirol • In base allo Statuto speciale di autonomia, la legge regionale n. 3 del 27 febbraio 1997 ha previsto l’introduzione di diversi interventi finalizzati a supportare la popolazione nella costituzione di una pensione complementare. • Tra questi spicca la fondazione di un proprio Istituto previdenziale dotato di un capitale finanziario: il PensplanCentrumSpA. • I destinatari sono coloro che risultano residenti in Regione e che sono iscritti da oltre due anni a un fondo pensione aperto o chiuso.

  19. Adesioni Fonte: Relazione annuale COVIP 2012

  20. I motivi della non adesione

  21. Prospettive Future • Promuovere una campagna informativa ampia riguardo il primo e il secondo pilastro. • Possibile ridefinizione dei tre pilastri: primo pilastro di base con precise condizioni di accesso (anzianità/contribuzione), il secondo a ripartizione contributivo obbligatorio e il terzo a natura volontaria. • Incentivare i fondi pensione ad individuare soluzioni di mercato, volontarie, senza vincoli di portafoglio, per far affluire le risorse alle Pmi, al fine di arginare la tendenza ad investire in obbligazioni pubbliche e azionarie in prevalenza estere. «Tutte le verità sui sistemi pensionistici» di Mauro Marè - Il Sole 24 Ore

  22. Bibliografia-Sitografia • Bosi P. (2012) Corso di scienza delle finanze, Il Mulino • COVIP (2012) Relazione Annuale 2012 • ARAN (2013) Quarto rapporto sulla previdenza complementare nel settore pubblico contrattualizzato • Ragioneria Generale dello Stato (2013) Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario • www.mefop.it • www.covip.it • www.ilsole24ore.it • www.pensplan.com • www.inps.it

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