1 / 27

Il ruolo del Patronato

Il ruolo del Patronato. LE MALATTIE PROFESSIONALI NELLA PROVINCIA DI BRESCIA “IL CONTENZIOSO STRAGIUDIZIALE E GIUDIZIALE” Dott. Ferdinando Brandi Consulente Inca- CGIL Brescia. Ruolo e funzioni del Patronato.

renee
Download Presentation

Il ruolo del Patronato

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Il ruolo del Patronato LE MALATTIE PROFESSIONALI NELLA PROVINCIA DI BRESCIA “IL CONTENZIOSO STRAGIUDIZIALE E GIUDIZIALE” Dott. Ferdinando Brandi Consulente Inca- CGIL Brescia

  2. Ruolo e funzioni del Patronato • Regolamentati dal legislatore già nel 1947, sono strutture di assistenza e tutela dei cittadini e dei lavoratori • LEGGE N°152 /2001 stabilisce una nuova disciplina per i Patronati • Persone giuridiche di diritto privato che svolgono un servizio di pubblica utilità • Semplice assistenza per compilazione e consegna domande di prestazioni previdenziali • Attività di Tutela in sede: amministrativa, medico-legale • Tutta l’attività, per previsione normativa, è rivolta sia agli iscritti che ai non iscritti • E’ gratuita per la parte amministrativa e medica. Richiesta una piccola partecipazione alle spese legali nei casi di ricorso al giudice del lavoro • Il ruolo del patronato, necessariamente di parte e discrezionale, trova fondamento nel patrocinio ai lavoratori ai quali INAIL nega il riconoscimento di: infortunio-malattia professionale- rendita ai superstiti

  3. L’iter valutativo del singolo caso di riconoscimento e indennizzo di MP • Fase Amministrativa di riconoscimento della MP -Ricorso Medico in caso di: Mancato riconoscimento della MP Richiesta di maggiore grado di invalidità • Presentando Ricorso Medico legale si richiede espletamento della Collegiale Medica • Tutela Legale

  4. La sottostima e sottovalutazione delle MP in Italia in Lombardia e a Brescia • La sottonotifica :… ad es. per i tumori il 4% attribuito alla genesi prof.le sec la stima di Doll e Peto vorrebbe dire 50.000 casi denunciati dal 2001 al 2005 invece dei 6292 • Il mancato riconoscimento e i mancati indennizzi da parte dell’INAIL • Il Decreto 38/2000: malgrado il suo “carattere sperimentale” ha di fatto modificata la preesistente normativa, riducendo drasticamente i valori tabellari • IL Mandato Sociale dell’INAIL: la tutela privilegiata del rischio lavorativo di cui fa parte il cosiddetto “danno tutelato”, in relazione ad una doverosa partecipazione comunitaria verso coloro che si espongono a determinati rischi personali, appare di fatto pressocchè abolita (Cerfeda-Marchello, 2007)

  5. Numero nuove MP denunciate ogni 100.000 lavoratori dipendenti 1998-1999 • DANIMARCA 525 • BELGIO 275 • SVIZZERA 176 • SVEZIA 175 • GERMANIA 174 • ITALIA 159 • FRANCIA 137 • FINLANDIA 101 • AUSTRIA 108 • LUSSEMBURGO 62 • PORTOGALLO 58 • GRECIA 35 • SPAGNA nd Fonte INAIL 2001-Riportati da L.Riboldi e G.Catenacci nel G.Ital..Med..Lav.Erg.2005;27:3, Suppl., 48-56

  6. BELGIO SVIZZERA SPAGNA FRANCIA SVEZIA DANIMARCA AUSTRIA GERMANIA ITALIA PORTOGALLO LUSSEMBURGO GRECIA 143 123 113 109 89 87 47 40 29 24 18 3 Numero nuove MP riconosciute ogni 100.000 lavoratori dipendenti-1998-1999 Fonte INAIL 2001-Riportati da L.Riboldi e G.Catenacci nel G.Ital..Med..Lav.Erg.2005;27:3, Suppl., 48-56

  7. GRECIA FRANCIA SVIZZERA BELGIO SVEZIA AUSTRIA PORTOGALLO LUSSEMBURGO FINLANDIA GERMANIA ITALIA DANIMARCA 90 79 78 52 51 44 41 30 24 23 18 15 Percentuale MP riconosciute rispetto a quelle denunciate 1998-1999 Fonte INAIL 2001-Riportati da L.Riboldi e G.Catenacci nel G.Ital..Med..Lav.Erg.2005;27:3, Suppl., 48-56

  8. MP denunciate, riconosciute e indennizzate dal 2001-2005 in Lombardia Dati INAIL-Da Quaderni di Medicina Legale del Lavoro N. 6/2006

  9. Valori assoluti MP denunciate, riconosciute e indennizzate – Industria e Servizi- Brescia Dati INAIL-Da Quaderni di Medicina Legale del Lavoro N. 6/2006

  10. Valori % MP riconosciute e indennizzate industria e servizi- Brescia Dati INAIL-Da Quaderni di Medicina Legale del Lavoro N. 6/2006

  11. Malattie definite e indennizzate tra il 2001 ed il 2005 distinte tra tabellate e non tabellate Dati INAIL-Da Quaderni di Medicina Legale del Lavoro N. 6/2006

  12. Frazione attribuibile al lavoro • Mesoteliomi fino a 80% • BPCO fino a 50% • Tumori polmonari fino a 40% • Patologie della colonna fino a 40% • Tumori naso-sinusali fino a 33% • Malattie della pelle fino a 25% • Tumori vescicali fino a 24% • Asma bronchiale fino a 18% • Interstiziopatie polmonare fino a 15% • Malattie infettive fino a 08% S. Porru. La sottonotifica e la pretesa di diagnosi perfetta di una malattia professionale e lavoro-correlata, Quaderni di Medicina Legale del Lavoro n.3-2007

  13. Andamento delle principali m. Professionali riconosciute in Francia (2000-2002) Patologia da sovraccarico biomeccanico 74% Autore E. OcchipintiCEMOC-EPM-MILANO

  14. Le difficoltà del riconoscimento di malattia lavoro-correlata • La malattia lavoro-correlata riconosce nel lavoro uno dei possibili agenti eziologici • Si tratta molto spesso di definire una “probabilità” di origine occupazionale • E’ necessaria una corretta definizione della esposizione per la quantificazione del rischio, spesso difficile da acquisire • L’ onere della prova divenuto troppo oneroso per il lavoratore rende impossibile l’esercizio di un diritto Costituzionalmente riconosciuto

  15. I criteri per il riconoscimento • La coerenza tra l’anamnesi professionale, le conoscenze tecnolgiche, le evidenze epidemiologiche e il modello causale, in assenza di altre cause efficienti, deve fornire criterio sufficiente per il giudizio di causa professionale • Anche la concausa lavorativa che abbia una idonea efficacia causale deve essere riconosciuta responsabile di malattia occupazionale • Il DVR fatta salva naturalmente la sua qualità può essere fonte di orientamento,ma associata ad altre fonti informative, spesso anche quelle su base testimoniale

  16. Mal prof.li valori percentuali domande accolte/domande inoltrate 2001-2006 dati INCA-Brescia Totale inoltrate = 3832001: 71 2004: 49 2002: 87 2005: 58 2003:662006:52

  17. MP Collegiali richieste/effettuate Inca Brescia

  18. Dati generali sui tumori tutelati 1996-2007 INCA-Brescia Tumori tutelati: n°103 –(17 sino a 2000- 86 dal ‘01) • Ca polmonari: 76- mesoteliomi: 19 - altri 8 (vescica-cardias-tiroide-laringe..LL) Agenti causali responsabili di Ca polmonare • Amianto:17 casi- amianto +silice:8 casi- silice sola o in altre ass.ni: 27 casi- altri agenti:Cr-IPA-fumi diesel-verniciatura Tumori professionali riconosciuti da INAIL • Mesoteliomi: 7 casi • Ca polmonari: 20 casi ( 6 amianto-6 silice in silicosi -2 silice+ amianto-2 vernici-2 fumi diesel 2 ) • Leucemia linfatica :1 caso

  19. MP Tumori 1996-07- Inca Brescia

  20. MP da sovraccarico arto sup e colonna: 2000-05 Inca Brescia

  21. Riconoscimenti in via legale di MP tumori e MP da sovraccarico • Tumori: definiti 54- riconosciuti 45: in fase legale 17 (38%)- esito positivo fase legale: 85% • Mal da sovraccarico: definiti 72- riconosciuti 25:in fase legale 9 (36%)-esito positivo fase legale: 52%

  22. Il confronto INAIL-Patronatonell’azione di tutela per la MP Non si ha un vero confronto nel merito tra le parti • Manca una comunicazione sulle ragioni del mancato riconoscimento della MP (soprattutto in riferimento all’esposizione) • La documentazione, consegnata solo al lavoratore, riguarda gli esami ma non viene dato Il giudizio medico-legale • La collegiale come strumento importante per un confronto vero nel merito sul singolo caso, e come occasione di conoscenza completa di tutta la documentazione agli atti, viene concessa in una minima percentuale di casi • In realtà il sostegno al diniego del riconoscimento della natura tecnopatica delle lesioni viene motivato sulla base della definizione delle condizioni di esposizione risultanti dal DVR redatto dall’impresa

  23. IL DVR e il suo utilizzo da parte dell’INAIL per il riconoscimento del nesso causale Il DVR sec.i criteri del DLgs 626/94 è finalizzato ad esclu-sivi scopi di prevenzione e controllo del rischio profes-sionale. Il suo utilizzo per la caratterizzazione dell’esposi-zione professionale nella valutazione del nesso di causa appare impropria sotto i diversiprofili: giuridico: è un documento di parte la cui redazione è di esclusiva responsabilità datoriale tecnico: la stima dell’esposizione se non condotta con rigoro-sa metodologia statistica non rappresenta quella vera se non in un ampio campo di variabilità medico legale: in quanto la valutazione è riferita quasi sempre ad una esposizione attuale no espressiva di quella storica Da G.Cassina, L. Della Torre – Le malattie professionali perdute –Quaderni di Medicina Legale de Lavoro N. 3/2007 -INCA

  24. Le proposte del Patronato INCA • Per tutte le MP e in specie per no tab.te necessario confronto tra INAIL e Patronati su documentazione da considerare idonea con sufficiente approssimazione e credibilità • Si propone che l’inail nei casi controversi tenga presente la casistica già raccolta, discussa e definita per un certo settore o addirittura per una certa Azienda e che valuti con “competente terzietà” la documentazione prodotta dalle parti (Azienda e lavoratore ) • Vengono condivise, ma dovrebbero essere applicate, le indicazioni dell’INAIL con la lettera del 16/febbraio 2006 prot.7878/bis su criteri per il riconoscimento del nesso causale.

  25. Da lettera INAIL16 febbraio 2006 prot.7878/bis “….. Il lungo periodo di latenza ….. Il rapido mutamento delle tecnologie produttive fa siche la situazione oggettivamente riscontrabile al momento della denuncia della malattia professionale è radicalmente diversa da quella esistente all’epoca rispetto alla quale va valutata l’eziologia della malattia stessa….. In conseguenza di ciò e del lento decorso delle patologie…..ci si dovrà avvalere dei dati ….. della letteratura scientifica, delle informazioni tecniche, ricavabili da situazioni di lavoro con caratteristiche analoghe….. utile a formulare un giudizio fondato su criteri di ragionevole verosimiglianza.”

  26. Ma anche…. • Le regole di valutazione dei postumi permanenti introdotte dal D. Lgs 38/2000 vanno riviste per un più equilibrato giudizio sul danno subito dal lavoratore ed esiti più equi di indennizzo

  27. Infine un augurio • ……che la sfida del Convegno sia raccolta in pieno per un lavoro di confronto reale e nel merito dei diversi soggetti che in uno spirito generale di collaborazione realizzino al meglio l’obbiettivo della prevenzione e della tutela

More Related