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2009 CARITAS IN VERITATE

2009 CARITAS IN VERITATE. SULLO SVILUPPO UMANO INTEGRALE NELLA CARITÀ E NELLA VERITÀ. un’enciclica tra continuità e novità. «intendo rendere omaggio e tributare onore alla memoria del grande pontefice Paolo VI, riprendendo i suoi insegnamenti sullo sviluppo umano integrale ».

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2009 CARITAS IN VERITATE

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Presentation Transcript


  1. 2009CARITAS IN VERITATE SULLO SVILUPPO UMANO INTEGRALE NELLA CARITÀ E NELLA VERITÀ un’enciclica tra continuità e novità «intendo rendere omaggio e tributare onore alla memoria del grande pontefice Paolo VI, riprendendo i suoi insegnamenti sullo sviluppo umano integrale»

  2. La Chiesa e la “questione sociale” nelle Encicliche 1891 Leone XIII RERUM NOVARUM Magna charta della Chiesa per la questione sociale 1941 Pio XII RADIOMESSAGGIO Sull’uso dei beni materiali, il lavoro e la famiglia 1931 Pio XI QUADRAGESIMO ANNO Restaurazione dell’ordine sociale dopo la crisi mondiale del 1929 1961 Giovanni XXIII MATER ET MAGISTRA Sulla riaffermazione dei diritti della persona 1963 Giovanni XXIII PACEM IN TERRIS Pace tra tutte le genti, fondata sulla verità, la giustizia, l’amore, la libertà 1965 CONCILIO VATICANO II GAUDIUM ET SPES Costituzione pastorale su “La Chiesa nel mondo contemporaneo”

  3. 1967 Paolo VIPOPULORUM PROGRESSIO Questione sociale come dimensione mondiale «I popoli della fame interpellano oggi in maniera drammatica i popoli dell’opulenza» «..se lo sviluppo è il nuovo nome della pace, chi non vorrebbe cooperarvi con tutte le sue forze? » 1971 Paolo VIOCTOGESIMA ADVENIENS 80° della Rerum Novarum - riprende il tema della trasformazione del mondo con un appello universale a maggior giustizia 1978Giovanni Paolo I RADIOMESSAGGIO URBI ET ORBI La Chiesa, in questo sforzo comune di responsabilizzazione e risposta ai problemi lancinanti del del momento, è chiamata a dare al mondo quel « supplemento d'anima » che da tante parti si invoca 1981Giovanni Paolo II LABOREM EXERCENS La dignità della persona nel luogo di lavoro 1987 Giovanni Paolo II SOLLICITUDO REI SOCIALIS Riflessione sulla complessa realtà dell’esistenza dell’uomo nella società, alla luce della fede 1991Giovanni Paolo II CENTESIMUS ANNUS Centenario della Rerum Novarum Verso le cose nuove di oggi, post guerra fredda dopo la caduta del Muro

  4. Il NOSTRO TEMPO Il fenomeno predominante è la GLOBALIZZAZIONE Ossia l’Esplosione dell’interdipendenza Planetaria che comporta: • Opportunità: di crescita per uscire dal sottosviluppo • Rischio di Perdita del Senso e della Direzione • Nel Mondo: • nuove divisioni tra i popoli • Nella Società: • da “comunità di persone” a merce da vendere/comprare • Nell’Economia: • Dalla produzione dei beni alla speculazione finanziaria • Nel Lavoro: • Produzioni di esuberi, sopravvivono solo i più efficienti Qual è l’INTENTO DELL’ENCICLICA? offrire una “bussolasicura e affidabile” - offrire “direzione” per uscire dalla crisi e per uno sviluppo veramente umano data della pubblicazione: vigilia del G8, in piena crisi economico finanziaria

  5. Carita’ nella Verità La proposta di Benedetto XVI per un vero sviluppo integrale: La CARITA’ è amore ricevuto e donato La VERITA’ è quella della Ragione e della Fede La carità ha Origine in Dio che è Amore e illuminata dalla luce della Verità segna la strada per lo «sviluppo integrale dell’uomo e dei popoli» e quindi per «giustizia – pace – bene comune» Capitolo 1° Messaggio della Populorum progressio Il papa riprende il messaggio dell’enciclica di Paolo VI perchè la dottrina della chiesa è coerente nel tempo nei suoi insegnamenti, ma occorre trovare nuove modalità per esprimerla per tener conto dell’evoluzione del mondo

  6. Capitolo 2° Lo sviluppo umano oggi è uno sviluppo vero? «l’autentico sviluppo dell’uomo riguarda la totalità della persona in ogni sua dimensione» Dio chiama ogni uomo a realizzarsi come tale con Responsabilità e nella Libertà Lo sviluppo c’è stato, ha tolto dalla miseria miliardi di persone e continua oggi MA Ci sono ancora Distorsioni e Problemi drammatici, messi ancora più in risalto dall’attuale situazione di CRISI La crisi ci pone improrogabilmente di fronte a scelte che riguardano sempre più il destino stesso dell’uomo» E’ un’occasione per ripensare l’attuale modello di sviluppo, Rivederne le finalità

  7. Benedetto XVI affronta le difficoltà , i problemi del nostro tempo,nella prospettiva di un nuovo sviluppo: Ricchezza - Povertà - Fame - Ritrovato ruolo politico dello Stato - Sistemi di protezione/previdenza - Precarietà - Sicurezza alimentare - Diritto all’acqua Quali vie percorrere nell’economia globalizzata ? Capitolo 3° • la sorprendente risposta del papa: • DONO - GRATUITA’ -FRATERNITA’ • E’ una novità ? • SI’ per la società utilitarista – produttivista • NOperché la gratuità è presente nella nostra vita in molteplici forme, spesso non riconosciute a causa di una visione solo produttivistica e utilitaristica MISSIONE: Portare la logica del Dono Gratuità Amicizia dentro le attività economiche 1 . Il mercato già richiede atteggiamenti di fiducia negli scambi solidarietà tra gli operatori 2. Un mercato senza “solidarietà” = produce “esuberi” e “assistenzialismo”

  8. «La grande sfida che abbiamo davanti a noi .. è mostrare … che nei rapporti mercantili il principio di gratuità e la logica del dono come espressione della fraternità possono e devono trovare posto entro la normale attività economica». Come coniugare le esigenze del mercato, efficienza ed esigenze della fraternità, il dono ? Esistono già esperienze economiche improntate alla fraternità? SI esperienze di economia solidale che si collocano al di fuori del binomio esclusivo Mercato (produce ricchezza) - Stato (distribuisce ricchezza) il binomio mercato-stato corrode la socialità, mentre le forme economiche solidali, creano socialità: TERZO SETTORE - ECONOMIA DI COMUNIONE FORME COOPERATIVE - RESPONSABILITA’ SOCIALE IMPRESE

  9. Capitolo 4° Quale Nuova Cultura per lo Sviluppo dei popoli ? NO alla cultura individualistica – utilitaristica dei diritti senza doveri «molte persone, oggi, tendono a coltivare la pretesa di non dovere niente a nessuno, tranne che a se stesse. Ritengono di essere titolari solo di diritti e incontrano spesso forti ostacoli a maturare una responsabilità per il proprio e l’altrui sviluppo integrale» scandalose contraddizioni tra: rivendicazione di diritto al superfluo - mancanza del necessario per vivere • SI’ alla cultura dei diritti e dei doveri, la sola garanzia per affrontare le molte questioni connesse con lo sviluppo dei popoli • Problemi da affrontare in modo nuovo: • Crescita demografica • Valore della vita umana • Famiglia • Rapporto tra impresa ed etica • Rapporto uomo/ambiente

  10. Capitolo 5° dalla cultura dei diritti e dei doveri una nuova cultura della relazione NO all’uomo solo individuo alla Società come somma di individui SI all’uomo relazione (immagine di Dio –Trinità) alla Società come persone in relazione «Non è isolandosi che l’uomo valorizza se stesso, ma ponendosi in relazione con gli altri e con Dio. …Ciò vale anche per i Popoli» QUALI RELAZIONI per governare la globalizzazione per uno sviluppo umano? 1.SUSSIDIARIETÀ 2. SOLIDARIETA’ strettamente connesse Solidarietàsenza sussidiarietà = assistenzialismo che umilia Sussidiarietàsenza solidarietà = particolarismo sociale • Sussidiarietà: • Principio secondo cui occorre affidare un compito, una responsabilità alla unità più bassa in grado di soddisfarlo e cioè ad un individuo piuttosto che alla comunità o a una minore ed inferiore comunità piuttosto che ad una più alta società “perché è l'oggetto naturale di qualsiasi intervento nella società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva (subsidium) le membra del corpo sociale, non già di distruggerle e assorbirle”

  11. PROBLEMATICHE ATTUALI espressioni di relazioni sociali Cooperazione allo sviluppo Accesso all’educazione Turismo internazionale Fenomeno migratorio Dignità del lavoro umano Mondo del lavoro e Sindacati Finanza Associazioni di consumatori Pervasività dei mass media

  12. Capitolo 6° la tecnica e lo sviluppo dei popoli atteggiamento molto critico verso l’influenza dalla mentalità tecnico-scientifica «Lo sviluppo tecnologico può indurre l’idea dell’ autosufficienza della tecnica stessa quando l’uomo, interrogandosi solo sul come, non considera i tanti perché dai quali è spinto ad agire. E’ per questo che la tecnica assume un voltoambiguo» • la“mentalità tecnicistica” • Non riconosce valori morali • Fa coincidere il “vero” con il “fattibile” • Emargina di fatto e di principio ogni questione sul senso delle cose I temi del rapporto tra TECNICA e Umanità MASS MEDIA – BIOETICA - PIANIFICAZIONE EUGENETICA - EUTANASIA - NEUROSCIENZE «l’uomo non deve essere ridotto ai soli processi neurologici del cervello»

  13. Per guardare “oltre” la ideologia tecnologica occorrono «Occhi nuovi e un cuore nuovo, in grado di superare la visione materialistica degli avvenimenti umani e di intravedere nello sviluppo un “oltre” che la tecnica non può dare» Messaggio finale «la maggior forza a servizio dello sviluppo è quindi un “umanesimo cristiano” ravvivato dalla carità e guidato dalla verità»

  14. PUNTI FERMI della ENCICLICA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA 1.PRIMATO della PERSONA2.SOLIDARIETA’ 3.SUSSIDIARIETA’ 4.BENE COMUNE 1° primato della PERSONA SOGGETTO – CENTRO – FINE di tutta la vita economico-sociale SOGGETTO di DIRITTI FONDAMENTALI vita – libertà – famiglia – lavoro … 2° Principio di SOLIDARIETA’ =RECIPROCITA’=INTERDIPENDENZA «l’esercizio della solidarietà all’interno di ogni società è valido, quando i suoi componenti si riconoscono tra di loro come persone»

  15. 3° Principio diSUSSIDIARIETA’ AUTONOMIA dei soggetti sociali RAPPORTO DINAMICO tra le molterealtà sociali e istituzionali «Né lo Stato,né alcuna società devono mai sostituirsi all’iniziativa e alla responsabilità delle persone e delle comunità intermedie in quei settori in cui esse possono agire, né distruggere lo spazio necessario alla loro libertà..» 4° principio del BENE COMUNE Condizioni richieste per unavitaveramente umana relativamente alle disponibilità: materiali - culturali - ambientali - relazionali - spirituali del contesto sociale in cui si vive realizzazione dei diritti fondamentali per tutti e per ciascuno Istruzione di base per tutti - Acqua potabile per tutti Cura della salute Lavoro … Casa

  16. PRINCIPIO connesso con il BENE COMUNE Destinazione universale dei beni «Dio ha destinato la terra con tutto quello che in essa è contenuto all’uso di tutti gli uomini e popoli, sicché tutti i beni cresti devono pervenire a tutti con equo criterio, avendo per guida la giustizia e per compagna la carità»(comp. N. 171) NB: tra i beni da destinare a tutti in modo equo sono i beni della conoscenza umana = innovazioni tecnico-scientifiche PER APPROFONDIRE: Pontificio Consiglio della giustizia e della pac «Compendio della dottrina sociale della Chiesa» 2004 n. 9: «Il documento offre un quadro complessivo delle linee fondamentali del “corpus” dottrinale dell’insegnamento sociale cattolico»

  17. Caritas In Veritate - 2009 L’Enciclica ci propone obiettivi di alto livello Eccone alcuni: Disarmare Alleggerire o cancellare i debiti dei paesi poveri Semplificare gli stili di vita ed eliminare lo spreco nelle nazioni ricche Sviluppare politiche pubbliche per il pieno impiego e la sicurezza del lavoro Sostituire la politica della quantità della produzione con quella della qualità della vita Recuperare il rapporto tra uomo e natura Dare una valenza di comunione e fraternità alla globalizzazione Fondare una nuova economia basata sull’etica

  18. In pratica cosa può fare ognuno di noi per contribuire ad applicare il messaggio sociale della Chiesa ed in particolare della Caritas in Veritate? • Le domande che ci possiamo fare prima di Agire • Come è stato prodotto ciò che sto acquistando? • A chi vanno i profitti legati al mio acquisto? • Quanto ho bisogno di acquistare nuovi oggetti a basso costo? • Posso limitare i miei sprechi? • Cosa posso fare per aiutare i più sfortunati sia nelloro paese che nel mio?

  19. IL Fare, L’Essere L’ENCICLICA DI TUTTI I GIORNI Le cose che posso fare tutti i giorni un po’ per giorno per rendere attuale il messaggio dell’enciclica: Acquistare prodotti Equo Solidali  Praticare l’accoglienza verso gli emigranti  Finanziare o collaborare con organizzazioni che lavorano per lo sviluppo  Far crescere il contributo del pensiero cristiano nella politica con l’impegno personale Essere portatori di pace nelle situazioni di tutti i giorni  Adozione a distanza per permettere la crescita delle persone più sfortunate

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