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Chi è il medico veterinario comportamentalista?

Chi è il medico veterinario comportamentalista?. Colui che indaga Il modo in cui l’animale agisce di fronte ad una particolare situazione. Colui che si chiede perché l’animale ha un determinato comportamento.

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Chi è il medico veterinario comportamentalista?

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Presentation Transcript


  1. Chi è il medico veterinariocomportamentalista? • Colui che indaga Il modo in cui l’animale agisce di fronte ad una particolare situazione. • Colui che si chiede perché l’animale ha un determinato comportamento. • Colui che chiarisce come si è sviluppato un soggetto, come è cresciuto e qual è il suo background esperenziale.

  2. PERCHE’ PUO’ ESSERE IMPORTANTE LA SUA CONSULENZA? • Perchè il medico comportamentalista può chiarire i dubbi del proprietario, rispetto ai modi in cui l’animale agisce in un determinato contesto. • Perché può fornire delle soluzioni ai proprietari, atti ad eliminare i comportamenti non desiderati dell’animale. • Perché educa il proprietario dell’animale al corretto mantenimento dei risultati raggiunti.

  3. Chi PASSA PIU’ TEMPO CON l’animale? CHI SI PREOCCUPA DI NUTRIRLO? ALTRI FIGLI GENITORI L’ESSERE UMANO rappresenta sempre un soggetto di riferimento in funzione alle diverse necessità di cui abbisogna l’animale (fisicità, contatto, ATTRIBUZIONE DI AFFETTO, nutrimento, pulizia, movimento, ESPLORAZIONE AMBIENTALE, ecc...)

  4. CENSIMENTO SULLA PRESENZA DI ANIMALI D’AFFEZIONE NEL LICEO FERMI

  5. CENSIMENTO SULLA PRESENZA DI ANIMALI D’AFFEZIONE NEL LICEO FERMI

  6. IL FURETTO IL FURETTO E’ UN GRANDE ESPLORATORE; AMA INFILARSI NELLE STRETTOIE OPPURE NEI PERTUGI.

  7. IL FURETTO IL FURETTO EMANA UN ODORE CHE Può RISULTARE FASTIDIOSO. Alcuni proprietari tentano erroneamente di eliminare questo problema portando l’animale dal veterinario per asportare le ghiandole perianali (utili alla marcatura del territorio): il cattivo odore non è attribuibile a queste ghiandole, ma alla cute. L’apparato dentale del furetto, MOLTO affilato, presenta 4 canini piuttosto grandi, quindi bisogna evitare che morda: è necessario fare attenzione nel maneggiarlo. info: www.aaefuretti.it/scheda/scheda1.htm

  8. IL FURETTO E’ importante sterilizzare i furetti, siano essi maschi o femmine, per evitare la comparsa di tumori. Il furetto è un mustelide, quindi parente della puzzola.

  9. I risultati del censimento hanno mostrato tanto interesse riguardo al cavallo, ma cosa è bene sapere su questo animale? • I maneggi a Bologna: • G.e.s.e. (San Lazzaro) - web:www.geseclub.com • Cà fortuzzi (Sasso Marconi) • San Patrignano (Rimini)

  10. Il cavallo Avere un cavallo, o comunque fare equitazione, non significa soltanto cavalcare. Ci sono alcune operazioni fondamentali da imparare per il mantenimento di questo animale, tra cui: Lavaggio, asciugatura, scrub STRIGLIATURA Fig.1 Fig.2

  11. Il cavallo • LAVAGGIO E ASCIUGATURA (con o senza lampade) o scrub. subito dopo aver cavalcato e’ importante lavare il cavallo con un getto d’acqua per eliminare il sudore il prima possibile dalla pelle; successivamente si può utilizzare uno strumento, scrub (fig.1), composto da una lamella sottile di metallo che velocizza l’asciugatura dell’animale (per terminare questa fase può anche essere utile portare l’animale “al passo”). Alcuni maneggi sono dotati di lampade specifiche d’ausilio per la fase di asciugatura. • STRIGLIATURA. Consiste nella fase finale della pulizia del cavallo, con l’utilizzo della striglia (fig.2); oltre alle ultime tracce di sudore, o di sporco, in questo modo viene asportato anche il pelo morto dalla cute dell’animale.

  12. Il cavallo Il ritorno nel box. Solo quando il cavallo è completamente asciutto lo si può rimettere nel box; se fa freddo è bene usare una copertina. Alcuni maneggi sono provvisti di paddock per la sgambatura dei soggetti oppure il riposo dell’animale. in entrambi i casi comunque è bene tenere separati i cavalli, infatti certi maneggi sono provvisti di recinti a bassa tensione elettrica per evitare spiacevoli scontri oppure accoppiamenti indesiderati tra gli animali.

  13. Il cavallo I cavalli, di norma, vengono castrati. Perché? Il motivo principale è quello di migliorare la socievolezza dell’animale. Per quale motivo alcuni vengono tenuti “interi”? La ragione è legata al prestigio di uno specifico esemplare, quindi finalizzata alla riproduzione. VARENNE

  14. Il cavallo I cavalli maschi quindi vengono castrati per evitare scontri con altri maschi oppure accoppiamenti incontrollati con le fattrici (le femmine). Questi accoppiamenti possono avvenire molto spesso, considerando il fatto che le fattrici vanno in calore una volta al mese e sono ricettive al maschio per circa una settimana (il livello di ricettività può essere rilevato con l’utilizzo di un kit specifico che misura la concentrazione di estrogeni). Dopo la fecondazione, la gravidanza della femmina di cavallo dura circa 11 mesi.

  15. Il cavallo Normalmente il cavallo, come specie, partorisce un solo puledro. La frequenza di parti gemellari è ancora più bassa che nel caso umano; tuttavia, quando succede solitamente uno dei due muore (il più debole). Nello sviluppo del puledro è interessante ricordare che gia dopo poche ore le sue capacità motorie gli permettono di darsi alla fuga in caso di pericolo, o comunque di stare “in piedi” autonomamente; l’allattamento dura circa 11 mesi, dopo i quali si passa alla auto-alimentazione.

  16. BOVINI e suini Nel caso dei bovini d’allevamento, in particolare la mucca, la produzione di latte non è riconducibile al legame madre-figlio; infatti una mucca può generare latte, indipendentemente dalla presenza del vitello. Tuttavia è necessario che sia stata montata, affinché la mungitura sia possibile: questa fase può andare avanti per circa un anno, fino alla monta successiva (in realtà bisogna considerare alcuni mesi di “pausa” utili alla fase di gravidanza). Nel caso dei suini, il numero di figli può arrivare anche fino a sette (se il capo d’allevamento è più “vicino” al cinghiale il numero di figli si ferma a due o tre). Mentre i maschi, castrati, vengono sempre macellati; le femmine vengono usate come fattrici.

  17. Malattie infettive negli animali d’allevamentonorme di comportamento Il buiatra è un medico veterinario specializzato nello studio dei bovini; è colui che, tra l’altro, ordina l’abbattimento dei colli malati nel caso di malattie infettive oppure epidemie (come nel caso della mucca pazza). Alcuni allevatori utilizzano, se l’avanzamento della malattia lo permette, dei farmaci che curano specifiche patologie, ma che danno inizio ad un “periodo di sospensione” durante il quale i prodotti dell’animale (latte o carni) non possono essere consumati. Altri preferiscono utilizzare, in caso di patologie non gravi, prodotti omeopatici che evitano di affrontare il “periodo di sospensione”. Infine, in alcuni allevamenti si preferisce abbattere subito l’animale malato, in modo da poterne consumare le carni oppure il latte.

  18. Cane 240 - Gatto 216 Il censimento effettuato al Liceo Fermi mostra una maggiore concentrazione di cani e gatti, sia in termini di possesso che di desiderio. Quindi, di seguito, vediamo alcune situazioni-tipo del rapporto uomo-cane

  19. Il cane - calore Porti il cane al parco, nel periodo del calore. la femmina sarà ricettiva per i maschi. E’ utile usare il guinzaglio e rimanere sempre vicini all’animale

  20. Il cane - calore Può essere utile anche Frapporsi oppure prendere in braccio il cane, quando un maschio è nei paraggi

  21. Il cane - aggressività Il tuo cane è particolarmente aggressivo. I motivi possono essere svariati. Ecco Alcune situazioni-tipo. MINACCIA esterna

  22. Il cane - aggressività dolore

  23. Il cane - aggressività Conquista e difesa della risorsa cibo

  24. Il cane Quali sono i luoghi dove poter acquisire un cucciolo? allevatore negozio privato canile

  25. Il cane • L’allevatore: • È In genere, specializzato in pochi tipi di cani. • È disposto a fare molta strada per trovare gli elementi migliori da far accoppiare. • può avere un “marchio di fabbrica” , chiamato affisso,se risponde a determinati criteri e possiede specifici risultati. • Può essere utile reperire informazioni dai precedenti utenti, prima dell’acquisto. • Il privato: • È un appassionato di cani, che possiamo definire “allevatore non professionista”. • Non produce un numero alto di cuccioli. • Può essere utile reperire informazioni dai precedenti utenti, prima dell’acquisto.

  26. Il cane • Il canile: • È In genere occupato nel recupero, cura ed adozione di cani di origine ignota (abbandoni, cucciolate di privati, oppure randagismo). • ha una varietà ampia di tipologie di cani. • Non possiede, solitamente, cani di valore espositivo oppure con pedigree (al massimo, con pedigree ignoto). • ha soggetti la cui forza genetica, in genere, è massima. • non effettua vendite, ma solo adozioni. • Resta importante il recupero di informazioni sul canile, prima di effettuare l’adozione. • Il negozio: • Vende cani a prezzi bassi, di qualità espositiva minima. • Importa da ogni parte del mondo, quindi con varie problematiche legate a malattie, staccamento dalla madre, il viaggio, maltrattamenti. • non può fare differenze di prezzo tra soggetto con pedigree e non; Il pedigree, se c’è, non va pagato.

  27. Il cane Può succedere che i cani facciano dei danni in casa. Quando il danno è di modica entità può essere ricondotto alla normalità; altre volte, quando la gravità del danno aumenta oppure lo stesso è circoscritto ad una zona specifica, come la porta di casa, invece rappresenta il sintomo di un malessere, per esempio: l’ansia da separazione.

  28. Il cane Il cane mostra comportamenti aggressivi nei confronti di animali di altre specie. Questo è normalissimo, fa riferimento al concetto di aggressività predatoria. Il cane considera rivali tutte le specie conosciute dopo i sette-otto mesi di vita, manifestando verso queste comportamenti aggressivi. Questo tipo di aggressività, chiamata predatoria, non si presenta, quindi, nelle relazioni con “animali amici”. Pertanto è utile aumentare al massimo il numero di animali che entrano in relazione con il cucciolo.

  29. Il cane Il cane mangia soltanto in presenza del proprietario. sintomo di ansia da separazione. Cosa fare? Meglio prevenire, per esempio dando da mangiare ai cuccioli e poi uscendo dalla stanza, in modo che i cani fin dall’inizio si abituano a mangiare in assenza di una precisa persona. Inoltre, dopo un tempo di circa 10 minuti è bene togliere la ciotola piena o vuota che sia, Così il cane si abitua al fatto che ci sono momenti precisi riservati ai pasti (almeno due al giorno). A volte, però, questo comportamento mette in evidenza il potere del cane nei confronti del proprietario; come se il cane dicesse: “Guardami, io mangio piano piano e tu mi aspetti!” (IPER-DOMINANZA)

  30. Il cane Se il cane convive con il padrone, deve sempre assumere il pasto dopo il proprietario, in modo che la prevalenza gerarchica sia sempre dalla parte del proprietario e non viceversa. Il cane deve considerare la ciotola come unica fonte possibile di alimento: se vogliamo dare del cibo al cane dobbiamo metterlo nella ciotola e non darglielo a mano (in futuro il nostro cane non elemosinerà il pasto dalle mani di estranei oppure dai nostri ospiti).

  31. Il cane il cane può diventare aggressivo quando ci si avvicina alla sua ciotola. per prevenire l’iper-attaccamento alla ciotola il cane deve considerare questa come una nostra concessione. Quando, ad esempio, diamo da mangiare al cane, dobbiamo prima associare la ciotola ad un rapido comando, ad esempio “seduto!”. In realtà, Non si fa altro che usare la naturale posizione di richiesta-cibo del cane che è appunto la posizione da “seduto”. soltanto dopo concediamo il pasto: La ciotola diventa un premio, non una proprietà esclusiva del cane.

  32. Il cane Il cane sale sul letto del padrone. il cane deve essere abituato all’utilizzo di una copertina, dovunque essa si trovi; si può in seguito sfruttare la copertina come “lascia passare”, ad esempio per un luogo altrimenti inaccessibile come il letto del padrone. NO SI

  33. Il cane CONSIGLI UTILI • Educare il cucciolo a non pretendere il contatto, ma a favorirlo se ordinato dal padrone. • Educare il cucciolo al richiamo del padrone evitando l’associazione al guinzaglio ma semmai al cibo-premio. • Prestare attenzione al rischio di comparsa di sintomi da ansia da separazione.

  34. Il gatto Il gatto domestico, diversamente da quello selvatico, bene si adatta agli ambienti umani. Ciò nonostante è bene ricordare alcune cose nel momento in cui decidiamo di prenderne uno. Dove prenderlo? Valgono gli stessi criteri esposti prima nel caso del cane (anche se la scelta più comune è quella del gattile, oasi felina e passaparola).

  35. Il gatto Quali cure necessità il cucciolo fino al momento della castrazione? Sverminatura, vaccinazione, alimentazione. • I parassiti intestinali sono acquisiti dal cucciolo, prima di nascere, se la madre ne è infetta (è necessaria la sverminatura). • I vaccini più comuni sono quelli contro la felv, gastroenterite virale e peritonite virale. Attenzione, contro la fiv non esistono vaccinazioni! • L’alimentazione specifica per cuccioli contiene più proteine, ad ogni modo la cosa più importante è apportare la dose giusta di cibo giornaliera.

  36. Il gatto • Perché è importante fare castrare il proprio gatto domestico? • Per limitare l’ampiezza del suo territorio. • Per eliminare l’odore sgradevole dell’urina che i gatti interi utilizzano per le marcature. • Per ridurre il rischio del contagio da FIV. Chi può effettuare l’operazione di sterilizzazione? L’unica figura certificata e adatta a fare questo è il medico veterinario.

  37. Il gatto Il gatto è un animale individualista; si pone sempre al vertice del gruppo. “Si basta da solo”, quindi avere un gatto socializzato è meglio. Il passaggio da uno a due gatti è molto importante, mentre il salto da due a più gatti è molto meno rilevante . In situazioni complicate preferisce ritirarsi, per valutarle in autonomia. soltanto dopo si espone. altre volte preferisce rifugiarsi nell’isolamento per qualche tempo.

  38. Riferimenti bibliografici • Medicina comportamentale del cane e del gatto, Raimondo Colangeli Sabrina Giussani, Poletto Editore, 2004 Milano. • Clinical behavioral medicine for small animals, Karen L. Overall, Mosby, 2000 St.Louis. • Psicologia canina, William E. Campbell, C.G. Edizioni medico scientifiche, 1981 Santa Barbara. • Treatment of behavior problems in dogs and cats, Henry R. Askew, Blackwell Science, 1996 Berlino. Contatti Esplora la sezione Sportello 4 Zampe nel sito del Liceo Fermi! Dott. Antonio Andina Medico veterinario mobile: 320-8941552 e-mail: antonio.andina@libero.it

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