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Terza Lezione

Terza Lezione. Contenuti Il ruolo sociale di un blog Il ruolo personale di un blog La cittadinanza nella blogosfera: problemi di democrazia Appendice: il caso blog vs. giornalismo. Che vantaggi porta la produzione di un blog, all'autore e al lettore (alla società)? (cf. Blood 2002):

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Presentation Transcript


  1. Terza Lezione Contenuti • Il ruolo sociale di un blog • Il ruolo personale di un blog • La cittadinanza nella blogosfera: problemi di democrazia • Appendice: il caso blog vs. giornalismo

  2. Che vantaggi porta la produzione di un blog, all'autore e al lettore (alla società)? (cf. Blood 2002): Un blog: Serve a filtrare informazioni Fornisce contesti Promuove cultura mediatica Fornisce punti di vista alternativi Incoraggia la valutazione (analisi critica) Promuove la partecipazione Il ruolo sociale del blog

  3. Un blog filtra le informazioni “for every one, the great task of the future will not be to gain access to more information, but to develop avenues to information that genuinely enhances our understanding, and to sceen out the rest” (p. 12) Il blog è più efficace di un qualunque motere di ricerca, perché l'agente umano offre una selezione ragionata delle infomazioni : il blogger non seleziona le notizie per parole chiave, ma per il contenuto riportato e per i suoi collegamenti al discorso rilevante: I blog permettono di selezionare informazioni già scremate, solitamente commentate “A good weblog on any subject provides a combination of relevance, intelligent justaposition, and serendipity” Il ruolo sociale del blog

  4. Un blog fornisce contesti Il blogger “esperto” del suo argomento è capace di selezionare le notizie rilevanti, e creare collegamenti a notizie apparentemente distanti. Risponde alla carenza dei Msm (MainStream Media) di guardare oltre la prospettiva “del potere”, o dell'editor (il blogger come editor di sé stesso) Il ruolo sociale del blog

  5. Un blog promuove cultura mediatica Si impara a riassumere articoli, criticare l'impostazione di un contenitore ufficiale di informazioni Si capisce quanto la presentazione di una notizia influisce sulla sua ricezione (sia confrontando le headlines dei msm, sia analizzando il feedback dei visitatori ai propri headlines) La scelta di un linguaggio più o meno neutrale diventa una scelta maggiormente consapevole Le stessa capacità si esercitano nello scrivere i linktexts L'utente che visita diversi blog su un argomento applica la stessa capacità di analisi anche ai blog Il ruolo sociale del blog

  6. Un blog fornisce punti di vista alternativi Il blogger non deve rendere conto ad alcun editore: è perciò libero di promuovere la propria visione del mondo apertamente E' una caratteristica essenziale dei blog quella di essere spazi centrati e marcatamente personali L'utente che legge molti blog si trova a confronto con prospettive ben marcate (senza condizionamenti né giri di parole) Il lettore è simolato a mettersi in discussione e confrontarsi Il ruolo sociale del blog

  7. Un blog incoraggia l'analisi critica Il blogger facilita l'accesso alle fonti. In questo modo facilita al lettore la possbilità di confronto tra modi diversi di presentare la stessa notizia, non solo nella forma, ma anche nel contenuto Nel linkare una fonte con la quale è in disaccordo, non solo il blogger si identifica e si rende riconoscibile (costruisce la propria identità), ma invita il lettore a confrontare la fonte con la sua stessa posizione I “biases” assumono un ruolo diverso rispetto a quello dei msm. Nei msm, la descrizione “orientata” della notizia rimane chiusa in sé stessa. Il bias del blog lo rende riconoscibile e allo stesso tempo fornisce il lettore degli strumenti per valutare se adottare lo stesso bias o meno Il ruolo sociale del blog

  8. Un blog promuove la partecipazione Il blog vive (NB. molte volte fuor di metafora) della capacità di coinvolgere i lettori nel dialogo. Non di interessarli e basta (come un msm, o un sito di news), ma di coinvolgerli direttamente in un dialogo partecipato Lo strumento dei commenti si rivela essenziale (cf. le varie dispute su chi non lascia lo spazio per i commenti). Prima dei commenti, era comunque uso lasciare la propria mail, sollecitando scambi e commenti. “Readers become writers” (p. 18) Il blog è uno srumento aperto, e non chiuso come, ad es., i giornali o la televisione (la cui unica possibilità di interagire si limita a telefonate in trasmissione o lettere dei lettori) Il ruolo sociale del blog

  9. Perché tenere un blog? Vantaggi Si diventa scrittori migliori Si sviluppa una maggiore autoconsapevolezza Si è stimolati a diventare pensatori critici Ci si crea (si impara a crearsi) una reputazione Si creano “connected businness” [esercizi…] Il ruolo personale di un blog

  10. Perché tenere un blog? Motivazioni Granieri 2005, pp. 22-23: Il giorno di San Valentino del 2004 a Napoli […] si è tenuta una tavola rotonda sui rapporti tra weblog e scrittura. Nonostante la qualità dei relatori, non fu una serata felice […]. Il lancio dell’Ansa riportò la notizia di «un incontro di diaristi anonimi dalla sessualità incerta». DeKerckhove si affrettava a dichiarare al «Mattino» che il blog «è la prima creatura della Rete che dimostra la vera maturità del mezzo. Non credo che sia un’esibizione dell’io, ma piuttosto del rapporto con gli altri». Qual’è il rapporto tra “esibizione dell’io” e “rapporto con gli altri”? Perché si tiene un blog? [esercizi...] Il ruolo personale di un blog

  11. …Granieri: la blogosfera come “parte abitata della rete” Se non è possbile definire i blog, è possibile definire i bloggers? Granieri (vs. Zambardino): Blogger è un termine che non mi dice nulla da quando non siamo più un manipolo di early adopters. I blogger sono tanti, milioni di milioni, come le stelle di Negroni... Ormai dire «blogger» non definisce nulla. I tanti individui che aggiornano un weblog hanno in comune solo una serie di abilità procedurali (loggare, pubblicare un post) e un set di regole redazionali (linkare la fonte, stabilire relazioni, ecc.) che però oggi come da più parti si sottolinea coincidono con lo stare in Rete. ) Problemi di cittadinanza

  12. Utente: va benissimo per gli utenti di word e o di un prodotto acquistato (quando il senso si estende ad user experience). L'utenza è un concetto che, sebbene implichi l'azione di usare, ha in sè la passività di chi utilizza una cosa nei margini definiti dal progettista. Secondo me in rete il senso di "esserci" è diverso: l'utente «usa» (ed è un concetto vicino al modello tradizionale del pay-per-use), difficilmente «partecipa alla creazione di valore». Cittadino: [...] la Rete è uno spazio mediale ed uno spazio pubblico [...] in cui si modifica la percezione della realtà e si eleborano opinioni. E' un processo che ha molto a che fare con il senso di res publica e di partecipazione che a me piace considerare vita pubblica e quindi cittadinanza politica e culturale. Usare «cittadini» in alcuni contesti, definisce la partecipazione ad un ambiente in cui si formano (ed esprimono) opinioni. Individuo: mi pare risalti bene (contrastivamente) con il concetto di massa non identificata se non statisticamente. E credo che calzi benissimo per un contesto di espressione e relazione che si costruisce sulle preferenze personali e non sulla ricezione di pochi messaggi che arrivano da pochi centri. [...] Problemi di cittadinanza

  13. Se parliamo di cittadini, in che tipo di società vivono? Assunto teorico: il web come “società” essenzialmente democratica: Il network come struttura in cui tutti i punti hanno pari possibilità di essere raggiunti L’accessibilità come fonte di informazioni non filtrate E’ questa una rappresentazione fedele? Problemi di cittadinanza

  14. La metafora del “navigare”: ...eploratori (internet explorer) che, partendo da casa (homepage), si mettono in navigazione (surf), vanno alla ricerca (search engine) di siti (websites) lontani, per osservare (browse) quello che trovano... ...portano indietro informazioni... filtrate e selezionate Problemi di cittadinanza

  15. Fuor di metafora, distinguiamo tra: Random surfer Chi seleziona le pagine a partire da un punto determinato Random searcher Chi seleziona le pagine a partire da un motore di ricerca Cf. Web Dragons Problemi di cittadinanza

  16. In una situazione ideale (pari accessibilità), vorremmo: random surfer = random searcher Cioè: che la possbilità di ogni pagina di essere raggiunta attraverso un motore di ricerca fosse (statisticamente) la stessa di essere raggiunta attraverso una navigazione “casuale”. Situazione fisiologicamente impossibile (Conoscenza degli indirizzi specifici, pagine non linkate, pagine senza link, etc.) Problemi di cittadinanza

  17. I motori di ricerca suppliscono alle carenze degli utenti... ...ma offrono notizie filtrate e selezionate... attraverso il ranking dei risultati. Problemi di cittadinanza

  18. Page Rank (Google) Una giustificazione intuitiva è la seguente: una pagina può avere un alto Page Rank se su di essa puntano molte pagine, oppure poche pagine con un alto Page Rank. Sempre intuitivamente, pagine citate da molti punti nel Web hanno il valore per essere cercate, così come una pagina che magari ha una sola citazione, però proveniente da Yahoo! O da siti simili, ha ugualmente il suo valore. Se infatti una pagina non è di alta qualità, o è solo un link che non porta a nulla, è prevedibile che non sia linkata da Yahoo! (S.Brin, L.Page, The Anatomy of a Large-Scale Hypertextual Web Search Engine, in Granieri 2005, p. 42) (qui un laureato in dsc a Bologna su Google) Problemi di cittadinanza

  19. La ricerca deve garantire: Velocità Pertinenza (ci sono tante ricerche quanti sono gli utenti) Rilevanza Il Page Rank stabilisce la popolarità di un sito. La popolarità è il successo... ...e il link la sua moneta. (con PageRank) scambiarsi link = scambiarsi popolarità Problemi di cittadinanza

  20. Non tutti i nodi del network hanno la stessa importanza: Effetto: Chi ha più link tenderà naturalmente a ricevere più link: principio del rich get richer Problemi di cittadinanza

  21. In un gruppo sociale la distribuzione della ricchezza segue la legge dell’80/20, cioè: Il principio di Pareto La maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause (considerando grandi numeri). Secondo la "legge 80/20" (i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche di numerosi fenomeni e sono solo indicativi), in genere l'80% dei risultati dipende dal 20% delle cause. (Wikipedia) Vilfredo Pareto Problemi di cittadinanza

  22. Uno studio ha dimostrato che la legge 80/20 vale per le pagine web(v. Web Dragons, p. 183). Clay Shirky ha avuto lo stesso risultato sui soli blog. In uno slogan «Diversity plus freedom of choice creates inequality» Problemi di cittadinanza

  23. Power Laws, Weblogs and Inequality To see how freedom of choice could create such unequal distributions, consider a hypothetical population of a thousand people, each picking their 10 favorite blogs. One way to model such a system is simply to assume that each person has an equal chance of liking each blog. This distribution would be basically flat - most blogs will have the same number of people listing it as a favorite. A few blogs will be more popular than average and a few less, of course, but that will be statistical noise. The bulk of the blogs will be of average popularity, and the highs and lows will not be too far different from this average. In this model, neither the quality of the writing nor other people's choices have any effect[...]. But people's choices do affect one another. If we assume that any blog chosen by one user is more likely, by even a fractional amount, to be chosen by another user, the system changes dramatically. Alice, the first user, chooses her blogs unaffected by anyone else, but Bob has a slightly higher chance of liking Alice's blogs than the others. When Bob is done, any blog that both he and Alice like has a higher chance of being picked by Carmen, and so on, with a small number of blogs becoming increasingly likely to be chosen in the future because they were chosen in the past. Think of this positive feedback as a preference premium. The system assumes that later users come into an environment shaped by earlier users; the thousand-and-first user will not be selecting blogs at random, but will rather be affected, even if unconsciously, by the preference premiums built up in the system previously. Problemi di cittadinanza

  24. Bilancio Non significa che la blogosfera non sia una “società” democratica. Ma L’ideale della “pari accessibilità” è falsato: la blogsofera risente delle stesse limitazioni, disparità e ineguaglianze che si creano in altri gruppi sociali: Problemi di cittadinanza

  25. Inequality occurs in large and unconstrained social systems for the same reasons stop-and-go traffic occurs on busy roads, not because it is anyone's goal, but because it is a reliable property that emerges from the normal functioning of the system. The relatively egalitarian distribution of readers in the early years had nothing to do with the nature of weblogs or webloggers. There just weren't enough blogs to have really unequal distributions. Now there are. (Shirky, ibidem) E adesso abbiamo anche gli aggregatori... Problemi di cittadinanza

  26. Consequentia mirabilis Più si linka, più si è linkati vs. The mantra of stickiness The weblog points its visitors to other sites. Commercial websites spent years chasing the mantra of “stickiness”: the ability to get visitors who came to their sites to stay there, even creating policies that prohibited the inclusion of external links anywhere on their sites. Weblogs have no such aspirations. Webloggers understand that people will regularly visit any website that reliably provides them with worthwhile content, even when that content is on another site. As counterintuitive as it may seem from an old-media perspective, weblogs attract regular readers precisely because they regulary point readers away. (Blood 2002, pp. 9-10) Appendice: blog vs. giornalismo

  27. Come stanno le cose oggi? Stanno cambiando? * Il caso iPhone: Articolo del Corriere.it citato da Manteblog novità: uso massiccio di link esterni (non senza critiche) Appendice: blog vs. giornalismo

  28. Ma nel complesso... Quanti giornali usano blog? Ecco una selezione (qui lista completa quotidiani italiani) L’Unità: niente blog (ma forum) Manifesto: niente blog Liberazione: niente blog Libero: niente blog Avvenire: niente blog (ma forum) Il Giornale: niente blog Il Mattino: niente blog Gazzetta del mezzogiorno: niente blog La Padania: niente blog Appendice: blog vs. giornalismo

  29. La Stampa: ha blog dei giornalisti e blog dei lettori i blog dei lettori hanno anche più visibilità sulla homepage Corriere: niente blog (ma forum) Sabelli Fioretti (esterno) c’è un blog-elezioni, che non è affatto un blog Un articolo su blog/msm... senza nessun link! Quotidiano.net: molti blog quasi mai ci sono link esterni (se non legati al giornale) quasi mai commenti... Il Riformista: si appoggia a Il cannocchiale non si capisce se i blogger sono esterni o giornalisti pochi link esterni, pochi commenti Secolo XIX: ha i suoi blog pochi link esterni, pochi commenti Gazzetta dello Sport: pare avere un solo blog pochi link ad altri blog, ma ha comunque link esterni Appendice: blog vs. giornalismo

  30. Repubblica: molti blog, si appoggia Kataweb generalmente: non tantissimi link, ma moltissimi commenti eccezione: Vittorio Zambardino Il Sole24Ore: nessun blog nella categoria “link utili” c’è il colegamento a Blogosfere ... Appendice: blog vs. giornalismo

  31. Vittorio Zambardino, Auto Crescono. Non si sa cosa cresce. Ma crescono. E’ il numero di persone che leggono i blog in qualche modo associati ai siti dei giornali online americani, che secondo i dati di Nielsen Netratings passano da 1,2 milioni nel 2005 a 3,7 nel 2006. Fa ancora più impressione in termini percentuali: +210%. [...] I giornali sono valide, potenti, onorate locomotive che tirano treni dalla lunga storia. All’improvviso si sono accorti che ci sono altri mezzi di trasporto. I viaggiatori si servono anche dell’auto (anche nel senso riflessivo del parola “auto”), si autoinformano. Ma la locomotiva non è fatta per rimanere senza vagone. Viaggiare (informare) è la sua vita, quindi sta provando a proporre alle auto di viaggiare insieme. Ha trovato il modo di caricarsi le auto addosso? No, non ancora, ma in questo anno che è appena cominciato ci proverà in ogni modo. [...] E’ probabile che il modo più efficace sia anche quello più semplice e privo di diavolerie tecnologiche. Quello del link, della citazione diretta ed onesta. [...] e questo lo si può fare per ogni spunto, dato, idea, mettendo in filigrana quel percorso intellettuale che ogni articolo costituisce e che è sempre fatto di piccole appropriazioni, con una tecnica che ricorda la costruzione dei nidi. Non perché siano disonesti i giornalisti, ma... ... perché è così che funziona il pensiero umano. Appendice: blog vs. giornalismo

  32. ...fine... Laboratorio sul blog

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