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2. L'Activity Based Costing (ABC): . L'evoluzione del contesto di riferimento.Le modificazioni intervenute nelle strutture dei costi di prodotto.Le critiche alle metodologie contabili tradizionali.I nuovi approcci e la logica di funzionamento dell'ABC.La determinazione dei costi di prodotto in base alle attivit
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1. 1 Activity Based Costing CLEA a.a. 2007/2008
2. 2 L’Activity Based Costing (ABC): L’evoluzione del contesto di riferimento.
Le modificazioni intervenute nelle strutture dei costi di prodotto.
Le critiche alle metodologie contabili tradizionali.
I nuovi approcci e la logica di funzionamento dell’ABC.
La determinazione dei costi di prodotto in base alle attività.
Il confronto fra la metodologia ABC e quella per centri di costo.
3. 3 L’evoluzione del contestodi riferimento Negli ultimi decenni il quadro competitivo, e con esso il contesto di riferimento delle imprese, ha subito una profonda evoluzione.
Ciò ha portato ad una revisione critica nella definizione degli orientamenti, delle metodologie e degli strumenti informativi da parte delle aziende.
4. 4 L’evoluzione del contesto di riferimento: gli effetti
5. 5 Le modificazioni intervenute nelle strutture di costo di prodotto Tutto ciò si è tradotto in una radicale modificazione del rapporto fra costi diretti e costi indiretti di prodotto.
I costi connessi con la manodopera diretta e con i consumi di materie prime incidono sul costo del prodotto in misura assai meno rilevante che in passato.
6. 6 Le modificazioni intervenute nelle strutture di costo di prodotto Allo stato attuale bisogna considerare che:
la scelta fra le possibili opzioni nel ripartire i costi indiretti sul prodotto causa ora effetti assai più rilevanti sulla quantificazione del costo del medesimo;
eventuali “errori” nell’operare tali scelte si possono più facilmente ripercuotere in termini di successive errate decisioni;
7. 7 Le critiche alle metodologie tradizionali Con ciò le metodologie tradizionali sono state accusate di essere intrinsecamente incapaci di determinare un costo pieno di prodotto privo di distorsioni, in quanto, anche quando adottano i centri:
riflettono la struttura organizzativa e non la “trasversalità” dei processi;
non evidenziano adeguatamente i costi della complessità gestionale;
8. 8 Le critiche alle metodologie tradizionali portano a “spalmare” sui prodotti costi indiretti senza riflettere l’effettivo consumo di risorse;
finiscono, quindi, per generare “sovvenzioni incrociate” fra i prodotti stessi.
9. 9 Le critiche alle metodologie tradizionali Con la metodologia per centri di costo:
ai centri di costo ausiliari (ma anche comuni) vengono allocati anche costi relativi ad attività svolte per i prodotti e non per i centri produttivi;
con i “ribaltamenti” sui centri produttivi si perde la “riconoscibilità” di questi costi, che concorrono in modo indistinto a formare le quote imputate ai centri utenti.
10. 10 Le critiche alle metodologie tradizionali Gli stessi centri finali finiscono per accogliere costi indiretti piuttosto “eterogenei”, per i quali l’utilizzo di un’unica base di ripartizione non è in grado di riflettere il “fabbisogno” delle diverse tipologie di prodotto.
11. 11 Le critiche alle metodologie tradizionali Conseguentemente:
i centri ausiliari accolgono crescenti costi indiretti riconducibili ad attività di supporto;
il ribaltamento di questi costi sui centri produttivi è incoerente e distorsivo;
il costo di prodotto così determinato è inattendibile, poiché non riflette le attività che sono state consumate.
12. 12 I nuovi approcci e la logica di funzionamento dell’ABC La logica di fondo delle nuove metodologie è così riassumibile:
sono le attività che consumano risorse e, di conseguenza, generano costi;
i “prodotti” richiedono lo svolgimento di attività;
i costi imputati ai prodotti dovrebbero riflettere l’assorbimento di attività e di risorse.
13. 13 I nuovi approcci e la logica di funzionamento dell’ABC La metodologia più nota fra quelle scaturite dai “nuovi approcci” è l’Activity Based Costing (ABC) o “contabilità dei costi basata sulle attività”.
L’elemento centrale è dunque dato dalle “attività”, definibili come aggregati di operazioni elementari tecnicamente omogenee.
14. 14 I nuovi approcci e la logica di funzionamento dell’ABC In estrema sintesi, ai fini del calcolo del costo di prodotto, l’ABC si prefigge lo scopo:
di determinare il costo di prodotto come costo pieno;
di eliminare le distorsioni causate da una ripartizione scorretta dei costi indiretti di prodotto.
15. 15 La determinazione dei costi di prodotto in base alle attività La realizzazione di un sistema ABC richiede preliminarmente:
l’individuazione delle attività rilevanti;
l’identificazione della determinante di costo o cost driver: cioè del fattore che determina il sostenimento del costo per ciascuna tipologia di attività.
16. 16 La determinazione dei costi di prodotto in base alle attività Le fasi in cui si articola la metodologia ABC possono essere così sintetizzate:
1. imputazione dei costi diretti ai prodotti;
2. individuazione delle attività ed imputazione alle medesime dei relativi costi sostenuti nel periodo;
3. individuazione del cost driver di ciascuna attività;
17. 17 La determinazione dei costi di prodotto in base alle attività 4. quantificazione del volume di attività del periodo, in termini di tale unità di misura;
5. calcolo dei costi per unità di attività;
6. imputazione ai prodotti dei costi di attività sulla base del fabbisogno di attività manifestato nel periodo.
18. 18 La determinazione dei costi di prodotto in base alle attività Non tutti i costi indiretti, tuttavia, possono essere attribuiti ai prodotti attraverso questa metodologia, vi sono infatti costi:
indiretti industriali,
indiretti commerciali,
indiretti amministrativi e generali aziendali,
che richiedono l’utilizzo di modalità tradizionali.
19. 19 La determinazione dei costi di prodotto in base alle attività Con l’ABC il costo pieno di prodotto è quindi determinato dalla somma:
del costo delle materie prime;
del costo della manodopera diretta;
di altri costi diretti;
delle quote dei costi dell’attività X;
delle quote dei costi dell’attività Y;
delle quote di costi generali aziendali.
20. 20 Confronto fra la metodologia ABC e quella per centri di costo Con la “tradizionale” metodologia per centri di costo si perviene a determinare il costo pieno del prodotto attraverso la somma dei costi diretti e di quote dei costi indiretti dai centri di costo senza che vi sia un’analisi delle cause generanti i costi indiretti.
L’associare i costi alle attività che li generano consente di valutare se esse generano valore in misura proporzionata rispetto alle risorse che consumano.
21. 21 La catena del valore Un riferimento teorico per le metodologie di gestione dei costi per attività è il modello del vantaggio competitivo di M.Porter.
In tale teorizzazione la ricerca dei fattori critici di successo va condotta - business per business - scomponendo ogni business nelle attività componenti al fine di individuare le “attività generatrici di valore”.
22. 22
23. 23 Activity based costing Introdurre, eliminare, semplificare o modificare tecnicamente dei prodotti comporta l’insorgere o il cessare di attività.
24. 24 Activity Based Costing Questa metodologia ha come obiettivo quello di determinare costi di produzione di lungo periodo, cioè configurazioni di costo il cui comportamento risulta variabile per fenomeni osservabili in periodi non brevi: diversi dalle variazioni di volume di prodotto, che nel breve condizionano il comportamento dei soli costi variabili.
25. 25 Valore per il cliente Ciò che è disposto a pagare al fine di poter disporre del prodotto creato dall’azienda.
Per l’azienda si ha profitto solo se il prezzo spuntato sul mercato è maggiore del costo sostenuto per fabbricare il prodotto.
26. 26 Metodologia dell’analisi della catena del valore Identificazione della catena del valore del settore e dell’azienda
identificazione delle determinanti di costo che regolano ciascuna attività che crea valore
effettuazione di interventi per sviluppare il vantaggio competitivo
27. 27 Attività che creano valore Le attività devono essere separate in relazione ai seguenti elementi:
rappresentano una quota significativa dei costi operativi
l’andamento dei costi è diverso da quello di altre attività
vengono svolte in maniera diversa dai concorrenti
consentono la differenziazione
28. 28 Sviluppare il vantaggio competitivo Occorre controllare le determinanti di costo meglio dei concorrenti o riformulare la catena del valore della propria azienda.
Tre semplici domande:
ridurre i costi mantenendo il valore (ricavi)
aumentare il valore mantenendo i costi
ridurre gli assets investiti nell’attività
29. 29 COA tradizionale SCM Diverso ruolo delle informazioni contabili che devono facilitare lo sviluppo della strategia
Le strategie si differenziano per priorità di obiettivi, differenti fattori di successo, diverse prospettive e diversi comportamenti
i sistemi di misurazione dei costi e i sistemi di controllo influenzano i comportamenti delle persone
30. 30 COA tradizionale SCM I sistemi di calcolo dei costi e di controllo devono pertanto consentire la verifica che il comportamento del sistema e dei suoi componenti sia coerente con la strategia adottata.
Il calcolo dei costi ed il loro controllo devono essere orientati in modo diverso a seconda delle strategie prescelte
31. 31 Le determinanti di costo Variabili che meglio spiegano le variazioni di costo per unità di prodotto.
Nella COA tradizionale il volume di produzione.
Nello SCM detto parametro è insufficiente per spiegare il comportamento dei costi.
32. 32 Le determinanti di costo Il costo si considera causato da molti fattori fra loro correlati in modo complesso, per cui capire il comportamento dei costi significa capire il complesso sistema delle iterazioni fra le varie determinanti.
Variabili strutturali (economie di scala, integrazione verticale, complessità, ecc.)
variabili operative (capacità di operare con successo: qualità totale, utilizzo capacità produttiva, ecc.)
33. 33 Obiettivi ABC Attribuire in modo significativo e pertinenti il consumo di risorse sui prodotti
migliorare la rilevanza dell’analisi di redditività
semplificare e razionalizzare la costruzione ed il calcolo del costo unitario di prodotto.
34. 34 La logica del sistema ABC Alcuni prodotti sono costruiti in un contesto semplice ed altri in un contesto complesso.
Due idee in sintesi:
determinazione attività e cost pools
ricerca dei cost drivers espressivi delle attività
35. 35 Aspetti positivi Consente di comprendere la dinamica dei costi di struttura
individua le determinanti di costo per il miglioramento del processo
individua le attività senza valore aggiunto che vanno eliminate
consente di analizzare le attività complesse
36. 36 Implementazione di un sistema ABC Analisi dei processi produttivi/funzionali
analisi della struttura dei costi
determinazione degli activity pull
determinazione dei cost drivers
progetto completo del sistema dei costi di prodotto
implementazione del sistema
37. 37 Analisi dei processi produttivi Comprendere la natura delle attività svolte identificando il flusso di attività
identificare gli elementi di base che determinano i costi
comprendere i collegamenti tra i singoli processi al fine di individuare i flussi delle attività
38. 38 Analisi della struttura dei costi Porta a pesare il valore di ogni attività
definire le caratteristiche di costo per natura
identificare i centri di responsabilità più significativi
identificare le nature di costo prevalente per ciascun centro, offrire indicazioni per la scelta dei cost drivers
39. 39 Determinazione centri di costo Definire la base strutturale del sistema di calcolo
determinare i centri di costo rappresentati dai cost pull
verificare la coerenza tra i centri e le deleghe di responsabilità
40. 40 Determinazione cost drivers Definizione dei meccanismi di funzionamento
verifica del peso delle singole attività nei vari centri
individuazione dei parametri rappresentativi del consumo delle risorse al fine di conoscere i cost drivers ossia i meccanismi di funzionamento per il calcolo dei costi
41. 41 Realizzare l’ABC Il successo di un sistema Activity Based dipende da due condizioni parallele: la definizione di appropriati strumenti di misurazione delle performance economiche e il disegno di una struttura organizzativa che coinvolga tutti gli operatori aziendali nella gestione dei processi transfunzionali.
42. 42 Alcune cause di insuccesso Realizzazione di un semplice sistema di COA
ossessiva ricerca della misurazione precisa e puntuale dei costi
eccessiva attenzione ai tecnicismi contabili
mancato coinvolgimento di tutti gli operatori aziendali