1 / 43

Bambini e media

. . Aiutiamoci. Per le famiglie e soprattutto per i bambini, per aiutarci ed aiutarli a districarsi

Faraday
Download Presentation

Bambini e media

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


    1. Bambini e media

    2. Aiutiamoci Per le famiglie e soprattutto per i bambini, per aiutarci ed aiutarli a districarsi “da SOLI” nel complesso mondo dei media, in particolare della televisione, che per diffusione ed intrinseco potere persuasivo occupa tra questi il posto d’onore.

    3. “Non c’è democrazia senza partecipazione, non c’è cittadinanza attiva senza formazione, non c’è formazione senza informazione, cultura, consapevolezza critica. Se vogliamo che i media servano la vita democratica di un paese, dobbiamo partire da un approccio democratico ed educativo ai media. La scuola è necessaria” L. Jospin UNESCO a Toulouse ( luglio1990) sul futuro della Media Education “Al giorno d’oggi l’educazione ai media è di importanza vitale per poter esercitare una cittadinanza piena e attiva, così come lo è stata l’alfabetizzazione all’inizio del XIX secolo” Viviane Reding, Commissaria responsabile della Società dell’informazione e dei media. Media Education alla scoperta del Mago di Oz

    4. Un occhio ai grandi … I GENITORI Siamo nel 2008 Ricordiamo la tv del passato? Nati negli anni ‘60 agli albori della Tv Lavoriamo spesso entrambi e ad alti ritmi Desideriamo per i figli un’educazione nuova, libera da pregiudizi e stereotipi sessisti, libera da condizionamenti esterni, completa, universale, etica ed ecologica, rispettosa delle innate, meravigliose caratteristiche del fanciullo: l’uomo e la donna di domani

    5. I BAMBINI e LE BAMBINE Età tra i 3 ed i 5 anni, scuola materna Età tra i 6 ed i 10 anni, scuola elementare Per lavoro giocano, o giocherebbero, ad altissimi livelli Hanno diritto per se stessi ad amore, rispetto e ad un’educazione nuova che li aiuti a diventare veramente gli uomini e le donne del futuro: felici, liberi e pensanti.

    6. Se lo conosci... Breve storia della Tv nascita e prima infanzia nel mezzo del cammin... oggi: matura o vecchia? I programmi dalla A di Action man alla Z di Zorro Gli effetti Gli effetti fisici Gli effetti psichici Gli effetti sociali

    7. TV: nascita e prima infanzia La Televisione della nostra infanzia “la paleotelevisione” (Eco, 1981) Nasce nel 1954 Un'unica emittente (la RAI, partecipata dallo Stato) Palinsesto settimanale: Tv Festiva per poche ore al giorno Mission: EDUCARE prima di tutto Dipendenza pubblicitaria quasi assente (Carosello) Disattenzione all’Audience Programmi: Varietà settimanali, grandi eventi, quiz, serial, film solo di Lunedì (no concorrenza al Cinema) “Non è mai troppo tardi”, o sì?

    8. TV: nel mezzo del cammin.. La transizione con l’avvento della TV commerciale (1975-1985) Tre reti RAI, tre partiti di riferimento 1976 la Corte costituzionale ammette la Tv privata purché in ambito locale Nascono i programmi contenitori ed i talk show (vip, jet set, strapotere dei conduttori, Costanzo, Vespa, ecc.) Importazione massiccia di serial, sitcom, soap operas, telenovelas, cartoons ed infine anche FILM Il cinema è in crisi: chiudono il 58% delle sale e le vendite di biglietti calano del 65% … e noi?

    9. TV: oggi è adulta o vecchia? La Televisione della loro infanzia “la neotelevisione” Duopolio (tre reti RAI contro tre reti Mediaset dal 1984) Palinsesti giornalieri: TV feriale 24h su 24 Mission: prima di tutto INTRATTENERE tutti a tutti i costi Il boom dei Reality show: aule di tribunale, casi umani, risse, tradimenti, incidenti stradali e disastri vari. Ma non basta, servono sensazioni ancora più forti, la real TV o TV verità: eventi strani e drammatici, sentimenti personali ed emozioni anche intime della gente comune, fino ad arrivare alla ripresa continua (24 ore su 24) come nel Grande Fratello.

    10. TV: oggi è adulta o vecchia? La Televisione della loro infanzia “la neotelevisione” e forse oltre Dipendenza pubblicitaria elevatiSSima Pubblico come "mercato”: i target-groups Grande attenzione all’Audience (nel 1986 nasce l’Auditel ) Confusione tra audience e gradimento Programmi molteplici, vari e caratterizzati dalla divisione in brevi frammenti narrativi di immediata comprensione Famiglia mononucleare in cui entrambi i genitori lavorano, maggioranza di figli unici, necessaria presenza di Tate. Tempo dedicato al dialogo con i figli: 18 minuti al giorno

    11. I programmi della Tv di oggi Le principali categorie FICTION TELENOVELAS - SOAP OPERA - SITCOM - SERIES GIOCHI E QUIZ INFORMAZIONE - POLITICA - INFOTAINMENT CULTURA - EDUCAZIONE - EDUTAINMENT CARTOON FILM REALITY SHOW - DOCU-SOAP - TRASH TV

    12. I programmi per i bambini di oggi DA RIVEDERE I programmi per loro: mattino dalle ore 7.00 alle ….. winx ecc pomeriggio dalle ore …. yu-gi-ho dragon ball ecc sera film con bollino verde film con bollino giallo film con bollino rosso

    13. Gli effetti su atteggiamenti, opinioni e valori Effetti diretti o immediati si hanno quando l'esposizione al messaggio concorre a modificare la probabilità di attuare un dato comportamento; sono legati soprattutto ai messaggi di violenza, messaggi relativi ai suicidi (effetto Werther) ed altri comportamenti imitabili, ed alla pubblicità Effetti indiretti o a lungo termine riguardano l'influenza che la rappresentazione della realtà, offerta dai media, esercita nel lungo periodo sulla costruzione sociale del mondo da parte delle audiences, sul modo in cui gli individui si rappresentano la realtà oggettiva.

    14. EFFETTI

    15. Effetti fisici e psichici In alcuni casi si parla di “Psicopatologie indotte da dinamiche televisive improprie” Stati d’ansia, fobie, paranoie Insonnia, incubi notturni Falsa memoria In altri casi un nome specifico non c’è ma gli effetti sì Stanchezza oculare Fenomeni di semi ipnosi.. Attacchi di epilessia Pubertà anticipata

    16. L’immagine domina incontrastata Il dominio della visione I due emisferi Le probabili e le reali conseguenze di una eccessiva stimolazione visiva (emisfero destro): Cambiamenti fisici nei tracciati neurali Ignoranza di ritorno Maggiore condizionabilità Sovra stimolazione ormonale… Isolamento

    17. Dove sta andando questa società? Dall’homo sapiens all’homo videns (G. Sartori) Dalla tradizione orale e scritta a quella visiva Presenza e ruolo dei genitori ieri ed oggi Dalle tradizionali agenzie di socializzazione (famiglia, scuola, comunità parrocchiale e quant’altro) alla TV, maestra di vita Isolati dentro e fuori tutti in casa ed ad ognuno la propria TV La realtà è veramente tale solo in TV “Crediamo soltanto a ciò che vediamo, perciò, da quando c'è la televisione, crediamo a tutto”. (D. Hildebrandt) “La televisione dà l'illusione di rappresentare la realtà” e “facciamo fatica a capirlo, che la televisione può mentire”. (J. Le Goff)

    18. I valori trasmessi Belli spesso basta Vincenti ma non sempre bravi Ricchi ma non sempre onesti Fortunati ‘che lavorare stanca! e per le DONNE.. Belle e basta! Ed allora largo a veline, letterine, vallette & C. tutti blocchi di partenza per neo aspiranti al ruolo di... famose Mogli (od altro) di… (il rinomato percorso per il successo al femminile)

    19. Italia: tempo trascorso dai minori di diversa età davanti alla TV ogni giorno.

    20. La comprensione dei bambini I minori costituiscono un “pubblico speciale”, dotato di un grado incompleto di comprensione del mondo, un pubblico che trova nel piccolo schermo il principale veicolo di valori, visioni della vita e ruoli sociali, prima ancora di aver avuto una esperienza diretta della realtà. (Aimée Dorr Tv and children. A special medium for a special audience, Sage, Usa, 1986) La Teoria del bambino competente, secondo cui i bambini disporrebbero di sufficienti strumenti interpretativi per “filtrare” i contenuti dei messaggi televisivi è superata: la loro competenza è solo di tipo strumentale, ma non di tipo intellettivo, poiché il bambino non dispone degli strumenti critici sufficienti per comprendere, ed eventualmente rifiutare, i messaggi mediatici.

    21. Lo sviluppo cognitivo Le fasi dello sviluppo di Piaget Piaget dimostrò innanzitutto l'esistenza di una differenza qualitativa tra le modalità di pensiero del bambino e quelle dell'adulto e poi che il concetto di capacità cognitiva e quindi di intelligenza è strettamente legato alla capacità di adattamento all'ambiente sociale e fisico. Individua i seguenti stadi di sviluppo: Intelligenza sensomotoria primi 18 mesi Intelligenza pre-concettuale ed intuitiva 18 mesi 6 anni Intelligenza operativa concreta 6 anni 11 anni Intelligenza operativa astratta 11 anni in poi Le fasi dello sviluppo di A. O. Ferraris Neonato sensibile e vulnerabile Primi tre anni tutto organi di senso Dai tre ai sei anni aumenta l’indipendenza fisica Dai sei ai dodici anni si arricchisce la vita interiore

    22. Qualche interrogativo.. Se il loro sviluppo cognitivo è in fieri proviamo a chiederci come se la cavano con.. Il tempo contratto della TV Lo Zoom e primi piani Le lunghe storie Il messaggio morale L’immagine deformata del mondo La realtà resisterà all’attacco? e soprattutto cosa resta nella loro memoria?

    23. Violenza e bambini Teoria dell’apprendimento sociale per imitazione di Bandura (fine anni 70) Teoria dell'identificazione Teoria "catartica” Teoria della modificazione della percezione della realtà ("cultivation effect" di Gerbner) Teoria dell'attivazione ("arousal theory") Teoria della disinibizione Teoria della desensibilizzazione Teoria dell'identificazione: nell’ottica psicoanalitica si rileva come nell’infanzia o in stati primitivi di funzionamento psichico vi sono forme di identificazione primarie, che implicano la riduzione della distanza fra sé e l’oggetto di identificazione, fino a raggiungere il suo annullamento in una condizione di “fusione”. In altre forme è possibile un’identificazione con il personaggio non nella sua globalità, ma anche solo per alcuni suoi aspetti (identificazione parziale); è quello che spesso avviene nell’assistere a spettacoli televisivi violenti. Teoria dell'identificazione: nell’ottica psicoanalitica si rileva come nell’infanzia o in stati primitivi di funzionamento psichico vi sono forme di identificazione primarie, che implicano la riduzione della distanza fra sé e l’oggetto di identificazione, fino a raggiungere il suo annullamento in una condizione di “fusione”. In altre forme è possibile un’identificazione con il personaggio non nella sua globalità, ma anche solo per alcuni suoi aspetti (identificazione parziale); è quello che spesso avviene nell’assistere a spettacoli televisivi violenti.

    24. Violenza e bambini Le ricerche hanno messo in evidenza numerosi effetti negativi derivanti dall'assistere a spettacoli violenti, fra cui i principali appaiono: aumentata accettazione della violenza come mezzo appropriato per la risoluzione dei conflitti mancata percezione delle conseguenze sia per la vittima che per l’aggressore desensibilizzazione ai danni-sofferenze sperimentate dalle vittime della violenza aumento della propensione al comportamento aggressivo degradazione della rappresentazione della realtà sociale (come minacciosa, pericolosa, in cui la violenza è continuamente presente). Ci aiutano questi elementi a comprendere il fenomeno del Bullismo?

    25. Bullismo 6° Rapporto Eurispes COME, CHI, DOVE, QUANDO… E QUANTO? Per bullismo si intende quella forma particolare di intimidazione, sopraffazione, prevaricazione, oppressione aggressiva, psicologica e/o fisica, innescata da un soggetto “forte” (bullo) nei confronti di un soggetto “debole” (vittima), “freddamente” intenzionale e reiterata nel tempo. Un forma distorta di comportamento, per natura e per tipologie, una condotta vessatoria, diretta o indiretta, attuata attraverso manifestazioni fisiche o verbali (picchiare, spingere, dare calci e pugni, graffiare, tirare i capelli, dare pizzicotti o colpi proibiti, appropriarsi degli oggetti altrui o rovinarli; minacciare, offendere, deridere, insultare, prendere in giro, taglieggiare, estorcere denaro e beni materiali), e/o psicologiche (esclusione, isolamento). Un fattore rilevante è costituito dall’età dei protagonisti, bulli o vittime che siano. Il fenomeno tende a manifestarsi nelle fasce di età dai 7-8 ai 14-18 anni (cioè negli anni della scuola elementare e media, talvolta con scivolamento all’inizio delle superiori). Il fenomeno trova il suo humus preferito in ambito scolastico e/o studentesco: aule, corridoi, bagni, laboratori, spogliatoi della palestra, cortili antistanti i plessi scolastici; nonché tutti i luoghi isolati o poco sorvegliati dal personale scolastico. Nel 2002, un adolescente su tre (33,5%) rispondeva sì alla domanda: «Si verificano minacce o atti di prepotenza nella tua scuola da parte dei compagni? ». Percentuale che nel 2004 è salita al 35,4%.

    26. Il sesso, sviluppo sessuale e stereotipi sessisti Il fenomeno dei ''young sex offenders'’ (minori autori di reati sessuali) Le donne in TV: stereotipizzate fin dall’infanzia Nuda ed anoressica lei Superpalestrato e bullo lui L’esperimento di Cavriglia Uomini e donne nelle fiction, nei talk show e nei reality: che immagine danno del proprio genere e delle relazioni tra generi?

    27. Il cibo e salute Merendine, Cioccolata & Comp. Gli allarmi dell’organizzazione mondiale per la sanità Gli allarmi della Commissione Europea White Paper SEC (2007(706-707)) L’effetto gadget in Patatine, merendine ed affini Stanford University: ricerca 2007 “Children seduced by McDonald’s packaging” Il biologico non fa audience Se questo è il risultato del BENESSERE!

    28. Ricerca “In bocca al pupo” 2007 Il Junk Food Indagine svolta dall’Università Roma Tre con la collaborazione dell’Osservatorio di Pavia sugli spot pubblicitari di alimenti e bevande trasmessi dalle emittenti di 11 paesi europei nella fascia 16-19 (fascia protetta) Ogni 5 minuti un bambino italiano vede uno spot alimentare, 10 minuti la media europea Cibo presentato come chiave d’accesso per la felicità (incluso l’apprendimento): realizzazione di sé attraverso l’acquisto. Stereotipi: per i bimbi intelligenza e sapere, per le bimbe agilità e bellezza Numeri di spot: Canale 5 (416) Rete 4 (349) Italia 1 (206) Rai 1 (176) Rai 3 (67) Rai 2 (42) I bambini italiani sono i più obesi d’Europa

    29. La pubblicità Il modello AIDA: Attenzione, Interesse, Desiderio, Azione Le leve utilizzate Un pizzico di ragione.. nel dare informazioni Tante emozioni.. Sesso, Potere, Gusto/disgusto, Simpatia, Tenerezza, ecc. Attenzione al target group per i più piccoli: storielle, semplicità, jingle e ripetizione per gli adolescenti: vantaggi sociali, come la capacità di aiutare chi ne fa uso a interagire con il sesso opposto Movimento, Colore e Musica per aiutare la memoria e mantenere alta l’attenzione

    30. Caratteristiche degli spot dedicati all’infanzia

    31. “Pester power” e “Nag factor” “Pester power” ovvero “potere di tormentare” Circa il 40% dei genitori ammette di acquistare prodotti che non avrebbero mai comprato se non pressati dall’insistenza dei figli. “Nag factor” ovvero “fattore assillo" Nuova, sofisticata e invasiva strategia di marketing. Esperti psicologi dell’età evolutiva del bambino hanno analizzato i "potenziali di assillo" dei bambini e i diversi "livelli di cedimento" dei genitori, consapevoli che il successo di un prodotto dipende da quanto spesso e quanto intensamente il bimbo tormenta il genitore per averlo. I genitori sono classificati, di conseguenza, in categorie che vanno dai più cedevoli - cadono al massimo alla nona richiesta - ai più intransigenti, che resistono fino alla cinquantesima e oltre. Dati tratti da un’indagine del 2000 condotta dalla psichiatra infantile Anna Oliverio Ferraris, in collaborazione con la cattedra di Psicologia dello Sviluppo dell’Università di Roma.

    32. Giocattoli e gadget Power ranger, Wrestling, Tartarughe Ninja e Winx! Prima del PROGRAMMA il PRODOTTO Il tuo idolo sarà sempre con te: dagli slip alle scarpe Bar, supermercati, grandi magazzini, negozi di abbigliamento, cartolerie… Giochiamo a trovare dove possiamo nasconderci? Resistere o soccombere?

    33. 5° Rapporto Eurispes 2004 (dati 2003) La pubblicita' dei bambini (105.000.000 di euro annui) occupa uno spazio di circa il 10% sul totale degli investimenti annui di tutta la torta pubblicitaria; in crescita. Giocattoli: il giro di affari circa 60.000.000 euro Comparto alimentare: giro d’affari 20.167.000 euro Prodotti per l'igiene di prima infanzia: giro d’affari 17.295.000 euro

    34. Consigli.. ma non per gli acquisti!! Usare il videoregistratore per evitare pubblicità, controllare i programmi e decidere gli orari più adatti alla visione Qualità scegliere i programmi non lasciarsi scegliere, mediare con i bambini i programmi da vedere insieme Educare al gusto aiutarli a distinguere programmi, film o cartoni di qualità da quelli scadenti Evitare le TV al mattino e prima di addormentarsi calo di attenzione, eccitabilità Limitare la TV accesa durante i pasti Non lasciare i bimbi soli davanti alla TV troppo frequentemente Attenzione alle norme igieniche distanza, postura, ecc. Non privarla come castigo le si darebbe troppa importanza Dare l’esempio nel non essere teledipendenti TV in stanza NO favorisce la teledipendenza Educarli ai media spiegare le tecniche, i trucchi, i segreti della TV e della pubblicità

    35. Gli Attori.. Le organizzazioni che affrontano il problema di Media e Bambini Commissione europea ONU Organizzazione mondiale per la sanità Unicef Commissione Parlamentare di vigilanza Comitato Tv e Minori Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Consiglio nazionale degli utenti CNU Associazioni (MOIGE, Ass. consumatori, ecc.)

    36. Legislazione L. 27-05-1991, n. 176 Ratifica ed esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo D.Lgs. 31-01-2005, n. 17 Testo unico della radiotelevisione. L. 03-05-2004, n. 112 Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a. L. 28-08-1997, n. 285 Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Circ. 19-10-1998, n. 423 La Scuola e i diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Ministero per la pubblica istruzione. Dir. 97/36/CE del 30-06-1997 Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 89/552/CEE del Consiglio relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti l'esercizio delle attività televisive. CCE COM(2005) 646 definitivo 2005/0260 (COD) DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO CHE MODIFICA LA DIRETTIVA 89/552/CEE DEL CONSIGLIO relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti l'esercizio delle attività televisive. Carta di Treviso e Vademecum del 1995 Codice Etico della RAI Codice di autoregolamentazione TV e minori

    37. Carta di Treviso 1990 Con il Vademecum 1995, la Carta dei Doveri ed il Codice Deontologico affronta il tema dei minori IN TV ma mai quello dei minori DAVANTI alla TV. Rispetto per la persona del minore.. Tutela della personalità del minore.. .. evitare strumentalizzazioni.. Impegno ad attivare un filo diretto con le varie professionalità impegnate per una tutela e uno sviluppo del bambino e dell’adolescente.. Istituisce: il Comitato nazionale di garanzia per l'informazione sui minori il relativo Ufficio di Presidenza e la Segreteria l’Osservatorio sui minori

    38. Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia Legge 27 maggio 1991 n. 176 " Gli Stati parti riconoscono l’importante funzione svolta dai mass-media e devono assicurare che il fanciullo abbia accesso a informazioni e a programmi provenienti da diverse fonti nazionali ed internazionali, in particolare a quelli che mirano a promuovere il suo benessere sociale, spirituale e morale, nonché la sua salute fisica e mentale (art. 17); il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione (art. 13); gli Stati parti devono assicurare al fanciullo capace di formarsi una propria opinione il diritto di esprimerla liberamente ed in qualsiasi materia (art. 12)

    39. Le leggi sulla pubblicità Legge Mammì (L.223/90), l'articolo 8, comma 1 “è vietato l'inserimento nei programmi di cartoni animati” della pubblicità televisiva Legge 30 aprile 1998, n.122 l'articolo 3, comma 5 .. i programmi per bambini, di durata programmata inferiore a trenta minuti, non possono essere interrotti da pubblicità o televendite. Delibera n. 538/01/CSP del 26 luglio 2001 “Regolamento in materia di pubblicità radiotelevisiva e televendite” articolo 4, comma 7 “i programmi di cartoni animati, sia trasmessi in forma autonoma sia inseriti nei programmi per bambini, non possono essere interrotti dalla pubblicità o dalle televendite.” D.Lgs. 31-07-2005, n. 177 “TU Radiotelevisione” l’art.37, comma 6 ... i programmi religiosi e quelli per bambini, di durata programmata inferiore a trenta minuti, non possono essere interrotti dalla pubblicità o televendita.

    40. Il Codice di autoregolamentazione TV e minori del 1997, rivisto nel 2002 Le emittenti si impegnano: "ad aiutare gli adulti, le famiglie e i minori a un uso corretto e appropriato delle trasmissioni televisive" (Principi gen., comma B), a promuovere campagne di sensibilizzazione "per un uso consapevole del mezzo televisivo con particolare riferimento alla fruizione famigliare congiunta” (art. 5.2)” “a collaborare col sistema scolastico per educare i minori a una corretta ed adeguata alfabetizzazione televisiva, anche con il supporto di esperti di settore” (Principi gen., comma C) Per la prima volta si prevedono Sanzioni ed è istituito un apposito “Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione Tv e minori”.

    41. Legge Gasparri L. n. 112/04 di riordino del sistema radiotelevisivo modificata dalla legge n. 37 del 6 febbraio 2006 Espresso richiamo rivolto alle emittenti al rispetto del Codice di autoregolamentazione del 2002 La Legge nella versione del 2004 prevedeva una norma che escludeva la presenza di minori di 14 anni in messaggi pubblicitari, la norma fu abrogata due anni dopo dalla stessa maggioranza che l’aveva promulgata. Il dato attuale, presentato da una ricerca Eurispes-Telefono Azzurro del 2004, è che uno spot su tre, nel nostro Paese, ha un bambino al suo interno.

    42. L’augurio che questo breve corso di Media Education possa aiutarci a sviluppare in noi (e nei nostri bambini) un atteggiamento critico e un’autonomia di giudizio nei confronti dei media. Che lo sviluppo in questione sia tale da trasformarci da spettatori passivi a protagonisti attivi, realmente capaci di scegliere e, perché no, persino di creare… Ci rivediamo al vostro prossimo film. In…. FINE

    43. Bibliografia Chi controlla i media, di M. Altamore Tv per un figlio, 1995, Bari, Laterza, Della Professoressa Anna Oliverio Ferraris ordinaria di Psicologia dell’età evolutiva presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza” Realtà e limiti della manipolazione della mente, Quaderno 42, del Prof. Lamberto Maffei Direttore del Laboratorio di Neurobiologia della Scuola Normale Superiore di Pisa Linee guida per l’educazione ai media nel mondo della scuola, ECML European Centre for Media Literacy EU La televisione, di Enrico Menduni, ed. Mulino White paper on: A Strategy for Europe on Nutrition, Overweight and Obesity related health issues (SEC 2007 (706-707)) Commissione delle Comunità Europee TV E MINORI: IL NUOVO CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE Tesi di specializzazione in giornalismo Biennio 2001-2003 di Simona Buonomano ANALISI QUANTITATIVA DELLE IMMAGINI PUBBLICITARIE RISPETTO ALLA PRESENZA DI BAMBINI Tesi in Psicologia della comunicazione A.A. 2005-2006 di Claudio Filippini TELEVISIONE E MINORI: LA SOCIALIZZAZIONE AI MEDIA, UN’INDAGINE ESPLORATIVA NELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI PAVIA. Tesi di laurea specialistica in Psicologia A.A. 2004-2004 di Francesca Marcolin Ascolto negato di Antonio Marziale, Presidente Osservatorio dei Diritti dei Minori Infanzia, Tv e orientamento al consumo di Maurizio Lozzi (Osservatorio sui Diritti dei Minori) Diritto di cronaca e tutela del minore di Franco Abruzzo (Osservatorio sui Diritti dei Minori) Televisione, scuola ed educazione di M.A. Zanetti e D. Miazza (Osservatorio sui Diritti dei Minori) La televisione e la violenza di Adriano Pagnin (Osservatorio sui Diritti dei Minori)

    44. Gli altri media: internet, giornali, ecc. 08/06/07 Metro, Troppi spot per i bimbi di E. Caffo 06/06/07 La Repubblica, I bambini non giocano più all’aperto e la corsa in giardino resta un sogno di E. Franceschini 02/04/07 La Repubblica, Troppi spot in TV, ecco il dossier della Ue di A. Fontanarosa www.agcom.it/progettominori www.censis.it/censis/ricerche/2002/minori www.comitatotveminori.it www.comunicazioni.it www.emsf.rai.it/aforismi www.genitori.it www.guidagenitori.it www.istruzione.it www.mediamente.it www.megachip.it www.minori.it www.osservatoriominori.org www.rai.it www.webscuola.it

More Related