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Strategie di intervento Seconda parte

Lavorare sulle conseguenze. Ricordare il principio del condizionamento operante:Un comportamento rinforzato aumentaUn comportamento non rinforzato diminuisceMa il comportamento pu

Samuel
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Strategie di intervento Seconda parte

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Presentation Transcript


    1. Strategie di intervento Seconda parte

    3. Il rinforzo: Č un fattore che avviene sempre dopo, quindi č una conseguenza(mai dare il rinforzo prima)Eppure…l’esempio di Gail: uno prima per farmi coraggio, e uno dopo se ci riesco! E’ una conseguenza anche l’assenza di rinforzo E’ una conseguenza anche il rinforzo negativo o apprendimento da fuga: questo fa smettere al momento qualcosa di spiacevole ma fa aumentare il comportamento problematico. Occhio!!! La sequenza ABC in questo caso č: Vede le caramelle-urla-ottiene una caramella-smette di urlare-cessa una cosa spiacevole per chi ha le caramelle ma si consolida l’urlo per avere la caramella

    4. Possiamo quindi agire: Sui comportamenti inadeguati non rinforzandoli, con eventi graditi per la persona, e diminuiscono!(Estinzione) Sui comportamenti adeguati rinforzandoli adeguatamente con eventi graditi per la persona e aumentano!(Rinforzo positivo)

    5. Inoltre: E’ altrettanto indispensabile aver stabilito quali siano realmente i rinforzatori desiderati ed efficaci per la persona Senza una corretta individuazione,analisi e uso dei rinforzatori, non si risolvono i comportamenti problematici! Č piů facile che si cronicizzano e si impara a conviverci! E poi sono guai! Trattare tutti i modi di utilizzo del rinforzo ci porterebbe lontano; basta ricordare che il rinforzo intermittente č quello che funziona meglio (vedi il gioco d’azzardo)

    6. Dicesi rinforzo, qualunque sia il suo aspetto, quell’evento che, dato subito dopo una risposta-comportamento, ne aumenta la ripetizione in circostanze analoghe Se cosě non č, non si puň chiamare rinforzo. Puň essere tutto, tranne che RINFORZO Se non č chiaro questo principio, si č convinti di rinforzare mentre invece si mantengono comportamenti non voluti o se ne creano altri indesiderati

    7. Sono proprio le caratteristiche dell’autismo a rendere difficile, per chi ne č affetto, attivarsi appropriatamente per ottenere gratificazioni dagli altri (Se si capisce l’autismo č piů facile capire questo principio) Anche per le persone con ritardo č difficile ricevere gratificazioni adatte per loro, per la scarsa creativitŕ e cognizione e per le nostre aspettative elevate nei loro confronti. La gratificazione deve essere tale per chi la riceve, qualunque essa sia, purchč non dannosa

    8. Ma in fondo cos’č un rinforzo? Una coccola Uno sguardo di incoraggiamento Un “bravo!” Un regalo Un bel voto Una pausa Un gioco preferito Un gelato Un applauso E anche (perché no?) quando serve,una caramella Tutto dato al momento giusto e nel modo giusto

    9. Anche quando il comportamento: Non svolge una funzione comunicativa, se rischioso o pericoloso, va modificato Ha la funzione di autostimolazione? č probabile che la persona ha una scarsa quantitŕ di stimoli interessanti o per niente del tutto In questo caso č meglio prevenirlo agendo sugli antecedenti: programma adeguato, ricco e vario! Si puň agire anche dopo, proponendo una attivitŕ interessante e ignorando il comportamento autostimolatorio, ma č un intervento di crisi

    10. In ogni caso conviene considerarlo come messaggio: L’autostimolazione č sempre un surrogato, un ripiego per riportare in equilibrio il sistema: č compito di chi educa rendere interessante e ricca di proposte la giornata per mantenere il sistema in equilibrio

    11. Come agire sulle conseguenze: Si puň estinguere il comportamento evitando che raggiunga lo scopo Esempio: Se la persona col C.P. otteneva un oggetto a lei gradito, posso far si che non lo ottenga per quanto si ostini a manifestare quel comportamento L’obiettivo quindi č impedire il raggiungimento dello scopo che puň essere: la fuga dal compito, ottenere attenzione, ottenere un oggetto, ecc.

    12. Nell’adottare l’estinzione occorre sapere che: Inizialmente il comportamento tende ad aumentare Se si persiste nell’utilizzo dell’estinzione, il comportamento decresce molto rapidamente Occorre insistere anche dopo che si č raggiunto un buon risultato, fino alla totale scomparsa nel tempo del comportamento E’ indispensabile che ci siano coerenza e condivisione tra le persone che gestiscono il soggetto: se non ci sono č praticamente impossibile

    13. Contemporaneamente: Si deve insegnare e rinforzare il comportamento-messaggio alternativo programmato: (rinforzarlo fa parte delle conseguenze, programmarlo fa parte degli antecedenti) Questo deve essere molto facile da eseguire, rinforzato concedendo immediatamente quanto prima veniva ottenuto col C.P.(efficace) comprensibile e praticabile da tutti (affidabile) Facilmente generalizzabile in altri contesti

    14. Esempio: Se la persona fa rumore per ottenere attenzione dall’insegnante, le si puň insegnare ad alzarsi in piedi, andare dall’insegnante e dire “aiutami” e l’aiuto va dato immediatamente( č facile tutto questo?) Se un bambino rovescia il piatto per comunicarci che non gli piace la minestra, gli si puň insegnare ad allontanarlo con la mano e accettare il suo rifiuto (ricordo che l’obiettivo č sostituire il comportamento di rovesciare con quello di allontanare, non quello che mangi!) Questo č piů facile!

    15. Un altro esempio Un bambino sputa per ottenere l’attenzione dei compagni Questi gli danno immediatamente attenzione allontanandosi da lui, per evitare lo sputo Quale comportamento potremmo insegnare per sostituire efficacemente lo sputare? Attenti a come rispondete, c’č una trappola!

    16. Sostituire un C.P. con un atto comunicativo equivalente: Richiede un serio intervento di valutazione sia del comportamento come pure delle abilitŕ e delle aspettative della persona Se non č davvero equivalente,semplice, efficace e affidabile, la persona continua a emettere quello problematico perché piů efficace per ottenere lo scopo; fino a quel momento ha sempre funzionato!

    17. Ovviamente: Tutte le informazioni utili perché l’intervento abbia successo dobbiamo averle raccolte e analizzate attentamente Queste procedure valgono per qualunque comportamento che abbia una valenza comunicativa, indipendentemente dalla patologia Per i comportamenti aggressivi, anche di tipo comunicativo, č meglio ricorrere alla valutazione e programmazione degli antecedenti per prevenirlo: l’estinzione č di difficile applicazione Nel testo di Carr c’č un’ampia casistica

    18. Cosa puň cambiare col bambino con autismo? Puň essere piů difficile raccogliere dati e analizzarli A volte alcuni comportamenti bizzarri vengono giudicati irrilevanti e trascurati Se non usano il linguaggio verbale o lo usano in modo non funzionale, č piů difficile insegnare forme alternative efficaci di comunicazione L’uso corretto del rinforzo puň essere piů difficoltoso per i molti aspetti sensoriali ai quali vanno soggetti Funzionano molto meglio le strategie basate sulla manipolazione degli antecedenti

    19. Altri modi di intervenire sulle conseguenze Time out: allontanare la persona dalla situazione “gratificante” previo accordo chiaro con lei: č molto difficile da usare con le persone autistiche Ignorare:con comportamenti marginali(molte stereotipie) ci si puň comportare come se non stiano accadendo(soprattutto se sono involontari) Punizione: č sempre meglio evitarla; se si decide di usarla si devono rispettare alcuni principi(FCI) Blocco fisico:sconsigliato con alcune persone con autismo e patologie simili, soprattutto adulte

    20. Sintetizzando: Predisporsi positivamente! Definire correttamente il comportamento ritenuto problematico Raccogliere informazioni-dati che fungono da stimolo per l’emissione del comportamento(antecedenti) Raccogliere informazioni-dati su quanto avviene immediatamente dopo l’emissione del comportamento(conseguenze)

    21. Se c’č tempo, esercitazione: Brainstorming Dividersi in cinque gruppi Tra i comportamenti individualmente scelti e analizzati sceglietene uno e scrivete soluzioni possibili, ognuno per conto proprio. Il gruppo sceglie poi quella che ritiene piů attuabile ed efficace. Un componente del gruppo presenterŕ soluzioni e scelta effettuata e ne darŕ le motivazioni

    22. Quantificare e valutare L’entitŕ: il “peso” del comportamento La frequenza: quanto spesso si presenta? La durata: quando si presenta per quanto tempo dura? Senza valutare queste variabili si tende a ritenerlo piů grave del necessario o a sottovalutarlo, e non si hanno parametri di riferimento per la verifica post intervento

    23. Diventa tutto piů chiaro: Se si ricava un grafico con una linea di base Aggiornandolo dopo l’intervento si rendono visibili ed evidenti le modificazioni

    24. Intervenire Lavorando sugli antecedenti modificare quelli che lo attivano per prevenirlo Lavorando sul comportamento cercarne uno alternativo piů adeguato ma altrettanto efficace e affidabile per la persona e insegnarlo con le tecniche adatte Lavorando sulle conseguenze puntare all’estinzione del comportamento e al rinforzo di quello alternativo in modo sistematico

    25. Tutto questo richiede: Una scrupolosa valutazione Una ricca e interessante programmazione adatta al livello di funzionamento della persona La condivisione del programma Tanta pazienza, tanto studio e tanta passione I frutti non mancheranno! Se avete un problema serio, studiate per affrontarlo seriamente

    26. Uno spunto di lavoro sugli antecedenti: “Piccola storia di un grande bambino” di Ida Molari Dall’introduzione: “Per lui ho modificato il mio linguaggio, il mio modo di vestire e ho cercato di interpretare e di capire i suoi gesti, le sue parole, i suoi interessi…In poco tempo ero diventata un punto di riferimento importante per lui e lui era diventato il mio pensiero…Desideravo che venisse sempre volentieri a scuola e per questo…costruivo ogni giorno delle sorprese.”

    27. Ancora un extra: le idee irrazionali Io devo sempre essere amato Devo mostrarmi sempre competente Le cose devono andare come voglio, subito e senza fatica, altrimenti il mondo č uno schifo Gli altri devono trattare tutti in modo corretto, se cosě non fanno devono pagarla Se temo che possa accadere qualcosa di pericoloso, allora devo pensarci continuamente Devo trovare soluzioni perfette ai miei problemi e a quelli degli altri, altrimenti chissŕ cosa puň succedere La causa delle mie emozioni e sentimenti č sempre esterna, per cui posso fare ben poco per controllarli Il mio passato č la vera causa dei miei attuali problemi Ho bisogno di starmene tranquillo, senza responsabilitŕ, sforzi o autocontrollo Devo sempre essere perfettamente a mio agio Potrei impazzire e questo sarebbe davvero terribile Mi considero debole, incapace, inadeguato e quindi ho bisogno di dipendere dagli altri o da qualcuno in particolare

    28. Un capitolo a parte: Individuare, formare,organizzare tutte le risorse disponibili intorno alla persona con disabilitŕ richiede abilitŕ da “Stratega” La RETE o la SQUADRA o l’esercito, per ottenere vittorie necessita di un “comandante” che coordina strategicamente le risorse in funzione dei bisogni Qualcuno si deve assumere formalmente questa responsabilitŕ: in assenza di un “comandante”…, dobbiamo diventarlo ognuno di noi!

    29. L’Arte della Guerra!? …”L’esercito vittorioso per prima cosa si rende conto di quali sono le condizioni per la sua vittoria e quindi, solo allora, si impegna in battaglia. L’esercito destinato alla sconfitta č quello che prima attacca e poi cerca le condizioni per la vittoria. (L’arte della Guerra di Sun Tzu- edizioni Neri-Pozza) Il comportamento “disadattivo” č il nemico da battere! Non la persona che lo emette! Non per nulla E. Schopler ha intitolato il suo migliore testo: “Strategie educative nell’Autismo”. Resta sempre il migliore!

    30. Quanto lavoro per ottenere del buon miele!

    31. Ricordiamoci sempre di vuotare prima la nostra tazza! Ricordiamoci anche la premessa del Problem Solving: Predisporsi positivamente

    32. Non mi sono mai piaciute le persone che non fanno altro che lamentarsi Reputano irrazionalmente irrisolvibile un problema Ne attribuiscono in genere la responsabilitŕ ad altri o al proprio passato In poche parole si arrendono trasformando il lavoro e la vita in un inferno! Tutto assume un nuovo significato se appena ci si solleva un po’ da terra per vedere le cose dall’alto! Un’emozione improvvisa e tutto ci appare diverso: approfittiamone! Ascoltiamo questa canzone

    33. “La collina dei ciliegi” di Lucio Battisti E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e piů fragrante, cancella con coraggio quella supplica dagli occhi. Troppo spesso la saggezza č solamente la prudenza piů stagnante e quasi sempre dietro la collina č il sole. Ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente, ma perché tu non vuoi spaziare con me volando intorno alla tradizione come un colombo intorno a un pallone

    34. e con un colpo di becco ben aggiustato forarlo e lui, giů, giů… e poi ancora ancor piů su, planando sopra boschi di braccia tese, un sorriso che non ha né piů un volto né piů un’etŕ. E respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini ci allontaniamo e poi ci ritroviamo piů vicini e piů in alto e piů in lŕ (se chiudi gli occhi un istante) ora figli dell’immensitŕ.

    35. Se segui la mia mente…se segui la mia mente abbandoni facilmente le antiche gelosie. Ma non ti accorgi che č solo la paura che infine uccide i sentimenti, le anime non hanno sesso né sono mie. No, non temere, tu non sarai preda dei venti, ma perché non mi dai la tua mano, perché, potremmo correre sulla collina

    36. e fra i ciliegi veder la mattina e dando un calcio ad un sasso, residuo d’inferno, farlo rotolar giů, giů, giů… e noi ancora ancor piů su Planando….

    37. Bibliografia essenziale Il Comportamento problema č un messaggio di E. Carr, edito da Erickson L’Assessment dei comportamenti problema di Demchak e Bossert, edito da Vannini L’alunno iperattivo in classe di Di Pietro, Bassi, Filoramo, edito da Erickson Strategie e Tecniche per il cambiamento di G. Martin e J. Pear- edito da MCGraw-Hill Apprendimento e Cognizione nell’Autismo a cura di Schopler, edito da McGraw-Hill Sindrome di Asperger e Autismo High-Functioning a cura di Schopler, Mesibov e Kunce edizioni Erickson La valutazione iniziale nell’handicappato, edizioni Erickson Il piano educativo individualizzato: Progetto di vita, edizioni Erickson

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