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La Teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner come supporto alla funzione genitoriale e

La Teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner come supporto alla funzione genitoriale e come approccio trasversale alla funzione educativa Progetto Pilota: Asilo Nido Cicciopasticcio , Porto Potenza ( MC ) Gennaio-Marzo 2014 Università di Macerata

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La Teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner come supporto alla funzione genitoriale e

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Presentation Transcript


  1. La Teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner come supporto alla funzione genitoriale e come approccio trasversale alla funzione educativaProgetto Pilota: Asilo Nido Cicciopasticcio, Porto Potenza (MC) Gennaio-Marzo 2014 Università di Macerata Prof.ssa Nicolini Paola – Dottoranda Bomprezzi Michela

  2. Progetto pilota di sostegno alla genitorialità e alla funzione educativa • Luogo di realizzazione: Asilo Nido Cicciopasticcio di Porto Potenza (MC) • Numero di partecipanti 23 genitori e due educatori • Tempo di realizzazione Febbraio-Maggio 2014 • Approccio utilizzato: ricerca azione

  3. Assunti teorici di riferimento Teoria storico culturale di Vygotskij (1896-1934), suggerisce che lo sviluppo infantile sia il risultato di una componente biologica (tappe di sviluppo che dipendono da fattori innati e abilità cognitive) ma anche dalle interazioni sociali. L’azione dell’adulto di scaffolding "impalcatura", consente l’acquisizione di abilità superiori. Modello Ecologico di Bronfennbrenner (1917-2005): la sviluppo umano va studiato e compreso considerando l’interazione e le relazioni che si generano tra i vari sistemi concentrici che costituiscono il contesto di vita. Tra le interazioni si genera un trasferimento di energia che produce "competenza” o "disfunzione". Approccio modulare dell’intelligenza: la Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner (1983). L’intelligenza come la capacità di risolvere problemi e creare prodotti che siano anche apprezzabili nella cultura di riferimento.

  4. Destinatari del progetto • Genitori ed educatori del Nido che insieme rappresentano due microsistemi importanti per lo sviluppo del bambino. • Gli educatori sono stati in precedenza introdotti alla Teoria delle Intelligenze multiple di Howard Gardner e formati a osservare i bambini attraverso tale ottica plurale • La/e famiglia/e rappresenta il primo contesto di vita di un bambino, pertanto la funzione genitoriale lo accompagna, assiste, sostiene nell’acquisizione dei compiti di sviluppo sin dai primi anni di vita. Queste competenze corrispondono all’evoluzione delle sue intelligenze, pertanto è fondamentale che si presti attenzione allo sviluppo delle stesse a partire dalla loro primordiale comparsa e quindi al contesto familiare in cui si sviluppano.

  5. OBIETTIVI DEL PROGETTO • verificare se e come la Teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner possa sostenere il lavoro nella fase di conoscenza e valutazione delle risorse genitoriali; • offrire un linguaggio comune e fornire un ancoraggio condiviso nella ricognizione e nella costruzione della rappresentazione del bambino da parte di educatori e genitori. Da una visione contrastante, alla rappresentazione del bambino in maniera più consonante.

  6. Fasi del progetto Strumenti di rilevazione dati • Rilevazioni di dati in merito alla percezione del proprio ruolo genitoriale. • Attivazione dell’intervento: i genitori sono stati invitati a partecipare a cinque incontri di carattere interattivo, la cui organizzazione è stata definita sulla base della TIM. • Rilevazioni di dati in merito alla percezione del proprio ruolo genitoriale e di eventuali cambiamenti di prospettiva derivati dalla partecipazione al percorso. • Autopresentazione; questionario a domande aperte: Quali sono a tuo parere le risorse necessarie per svolgere il ruolo genitoriale? Quali abilità pensi di avere rispetto a questo ruolo? • Questionario di valutazione finale: guadagni ricevuti dal percorso in merito al ruolo di genitore, alla relazione con i propri figli, al metodo utilizzato, al rapporto con l’altro genitore.

  7. Seconda fase: attivazione dell’intervento • Cinque incontro di gruppo (genitori ed educatori) • In ciascuno dei cinque incontri i genitori sono stati invitati a sperimentare ogni volta due tra le intelligenze individuate da Gardner. Si è proposto loro una serie di attività differenti, tali per cui ciascuno potesse acquisire maggiore consapevolezza rispetto alle proprie intelligenze esaminandole mentre queste erano in atto anzichè solo attraverso le lenti dell'intelligenza linguistica o logico-matematica. • Uso di materiali specifici per l'attivazione di ciascuna intelligenza (ad esempio mappe, strumenti musicali, elementi naturali, oggetti utili all'attività fisica, ecc.). • Costruire un contesto di apprendimento adatto alla manifestazione delle differenti abilità

  8. Sequenza incontri Primo incontro: Intelligent fairSecondo incontro: I Musicale e Logico MatematicaTerzo incontro: I Personale ed EsistenzialeQuarto incontro: I Naturalistica e I LinguisticaQuinto incontro: I Corporeo Cinestetica e Spaziale

  9. - • Analisi e valutazione dei dati: • tematiche che afferiscono alla funzione genitoriale • considerazioni dei genitori rispetto alla metodologia utilizzata

  10. Tematiche che afferiscono alla funzione genitoriale(Quali sono a tuo parere le risorse necessarie per svolgere il ruolo genitoriale? Quali abilità pensi di avere rispetto a questo ruolo? Pazienza, 64%), fiducia( 7%) , gioco, divertimento, mettersi in gioco (25%) regole Comprensione, pazienza, dolcezza Calma pazienza e ascolto Di sicuro serve delimitare ed essere chiari, su cosa si può o non si può fare, essere comprensivi, autoritari, molto pazienti Cercare di essere il più possibile presenti nella vita del bambino e armarsi di tanta pazienza…. • Pazienza( 50%) , fiducia (40%) , gioia, divertimento (60%,) regole, esplorare con le loro abilità. amore pazienza fiducia rispetto dei propri figli fiducia nelle proprie capacitàe in quelle del bambino ...fiducia e rispetto...infondere sicurezza lasciarli liberi di esplorare abbastanza ....è importante assecondare le naturali inclinazioni dei figli....e fare in modo che possano scegliere tra una vasta rosa di possibilità provo a mettermi nei suoi panni quando fa qualcosa che ai miei occhi è insolito ma per lui divertente Allegria, gioco Gioia

  11. Esprimere un contributo finale circa i guadagni ricevuti dal percorso in merito ai contenuti, al ruolo di genitore, alla relazione con i propri figli, al rapporto con il partner FIDUCIA • Rispettare le differenze • Saper valorizzare • Dare maggiore ascolto cercando di rispettare le loro (figli) esigenze riducendo le regole e i limiti pur mantenendo saldi i valori educativi. • Saper valorizzare e usare parole di conforto e stima nei confronti del proprio compagno…. • Capacità a mettersi in gioco • Imparare giocando • Comunicare in modo diretto a misura di bambino • Fantastico pensare a mia figlia mettendomi nei suoi panni • Dare importanza alle cose giuste e mettermi nei panni di mio figlio • E’ stato un aiuto ad imparare ad osservare con più consapevolezza i comportamenti delle mie bimbe e un invito a lasciarle sperimentare maggiormente EDUCARE GIOCANDO METTERSINEI PANNI ESPLORARE E SPERIMENTARE

  12. Considerazioni dei genitori rispetto alla metodologia utilizzataEsprimi un contributo rispetto alla metodologia utilizzata un modo ogni volta creativo e divertente per affrontare gli argomenti da imparare e riusare; efficacie e costruttiva la tecnica dell'imparare giocando e utile la divisione in gruppi per facilitare la comunicazione e l'interazione ho trovato forse la metodologia più adatta a me perchè più facile, giocosa e divertente il gioco coinvolge e diverte, il confronto aiuta

  13. CONCLUSIONI: conoscere e sperimentare su di sé la TIM ha permesso ai genitori di: Acquisire una maggiore conoscenza e consapevolezza rispetto al proprio ruolo; Mi è piaciuto conoscere la teoria delle intelligenze multiple è consolante e stimolante Ho appreso cose rispetto ai bambini che prima non conoscevo; Più consapevolezza delle azioni, non sono più casuali..; Identificarsi nei panni del bambino fantastico pensare a mia figlia mettendosi nei suoi panni, è tutta un'altra storia .....ma non sempre facile; comunicare in modo più semplice e diretto a misura di bambino Rappresentarsi il bambino con differenti abilità, utili a poter esplorare il mondo:  rispettare le loro (figli) esigenze riducendo le regole e i limiti pur mantenendo saldi i valori educativi. E’ stato un aiuto ad imparare ad osservare con più consapevolezza i comportamenti delle mie bimbe e un invito a lasciarle sperimentare maggiormente

  14. In sintesi…… ……….rispettare le loro (dei bambini) esigenze ………..osservare con più consapevolezza i comportamenti delle mie bimbe e un invito a lasciarle sperimentare maggiormente Mettersi nei panni di…. Valorizzare le differenti abilità….. COSTITUISCONO BUONE PREMESSE AFFINCHE’ IL GENITORE SVOLGA UN AZIONE EDUCATIVA CARATTERIZZATA DAGLI STESSI PRINCIPI CHE GUIDANO E ORIENTANO L’AZIONE DELL’INSEGNANTE/EDUCATORE ……

  15. In un approccio ecologico, quale quello proposto da Bronfenbrenner (1979) l'azione di far interagire attivamente i microsistemi in cui i bambini sono inseriti (educatori, genitori) crea l'opportunità di un migliore riconoscimento reciproco e le basi per la collaborazione nella costruzione di una rappresentazione condivisa del bambino a livello esosistemico. Il fatto che anche i genitori insieme abbiano fatto questo percorso, ci da insieme una marcia in più Educatori/insegnanti Bambino Genitori

  16. Bibliografia • Bronfenbrenner U. Ecologia dello sviluppo umano, il Mulino 1986 • Bronfenbrenner: per non dimenticare la sua lezione", di Alessio Vieno e Massimo Santinello Conferenza tenuta il 17 Marzo 1996 presso la Scuola di Pace "Vincenzo Buccelletti" di Senigallia • Bruner, J.S. (1986), La mente a più dimensioni, tradit. Laterza. Bari, 1988 • Franco Fornari, (1981) La vita affettiva originaria del bambino, Collana: Biblioteca di psichiatria e di psicologia clinica, 9, 13a ed. riveduta e ampliata, Milano, Feltrinelli, 1988, I sogni delle madri in gravidanza: le strutture affettive del codice materno, Collana: Materiali universitari. Psicologia, 1, Milano, Unicopli. • Gardner H. (1983) Formae Mentis. Saggio sulla pluralità delle intelligenze, trad.it, Feltrinelli, Milano 1987 • H. GARDNER, Educazione e sviluppo della mente. Intelligenze multiple e • apprendimento, trad. it., Erickson, Trento 2005. • H. GARDNER, D. H. FELDMAN, M. KRECHEVSKY (a cura di), Project Spectrum: manuale di valutazione prescolare, trad. it., Junior, Bergamo 2002, vol.1. • H. GARDNER, D. H. FELDMAN, M. KRECHEVSKY (a cura di), Project Spectrum: prime attività di apprendimento, trad. it., Junior, Bergamo 2002, vol.2. • Mugny, G. - Carugati F., L'intelligenza al plurale. rappresentazioni sociali dell'intelligenza e del suo sviluppo, Clueb, Bologna, 1988 • P. Nicolini (a cura di), Osservare il bambino nella scuola dell’infanzia, Junior, Intelligenze in azione, Bergamo 2000. P. Nicolini (a cura di), La teoria delle intelligenze multiple. Aspetti concettuali e buone pratiche, Junior, Intelligenze in azione, Parma 2011. • Richardson, K (1999), Che cos'è l'intelligenza?, trad.it, Einaudi, Tornino, 1999. • L. S. Vygotskij, Pensiero e linguaggio, trad. it., Laterza, Bari 1990. • Winnicott D. (1965), Sviluppo affettivo e ambiente, trad. it. Armando 1965.

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