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Life Coaching Health Coaching. Le competenze del Coaching nella relazione Persona - Malattia. “Il cervello è un mago e la malattia una delle sue magie: il trucco c’è ma non si vede. Una volta scoperto, la magia scompare”!
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Life CoachingHealth Coaching Le competenze del Coaching nella relazione Persona - Malattia
“Il cervello è un mago e la malattia una delle sue magie: il trucco c’è ma non si vede. Una volta scoperto, la magia scompare”! Giorgio Mambretti Tratto da “Una chiave per capire… un cervello per guarire”
Health Coach Professionista che si occupa di accompagnare e sostenere la persona nel suo percorso di “guarigione”, o di consapevolezza, dallo stato di malattia-malessere, allo stato desiderato di risoluzione del conflitto o della causa sintomatica, ovviamente il tutto in conformità alle leggi biologiche che ne regolano l’esistenza.
Health Coach Coadiuva la persona nel rendersi consapevole sul proprio percorso di malessere e sulle eventuali cause scatenanti la malattia, con il fine di poter formulare un obiettivo “percorso di guarigione” individuale, il più possibile congeniale alla persona stessa, affinché lei stessa ne assuma il totale controllo nonché la responsabilità nell’azione o nel non agire.
Health Coach Il ruolo dell’health coach si pone al di fuori delle dinamiche terapeuta – paziente, in quanto la sua azione si sviluppa al di sopra, o, eventualmente, “a monte”, della successiva scelta terapeutica, che avverrà appunto all’interno di un progetto risolutivo finalizzato, concordato con la persona.
Health Coach L’attore non è il coach, né tantomeno la strategia, la tecnica o la medicina impiegata, ma resta sempre la persona che, individuato un percorso, decide di perseguirlo attraverso un metodo fattivo ed efficace, attuando così di fatto la “cura” con l’intento formale di risolvere un “problema”, o meglio, con l’intento primo di comprendere il sintomo e poi, solo in seconda battuta, eventualmente di risolverlo.
Health coaching e Costruttivismo Persona al Centro Cambio di Prospettiva = Finalità Fattiva Trasposizione concettuale Realtà = Malattia Intervento professionale regolato e legittimato
Se non sai dove stai andando, potresti arrivare da qualche altra parte.Yogi Berra
S A F R E S.F.E.R.A. e progetto “malattia”. Sincronia Corpo-Mente => Malattia = progetto chiaro, indispensabile, automotivante Forza => Punti di forza della malattia = sintomi invalidanti precisi e finalizzati all’obiettivo Energia => la giusta energia, né più né meno, risparmio e automantenimento Ritmo => il giusto ritmo “armonico”, i tempi della malattia si impongono ai nostri modificandoli Attivazione => efficacia nell’obiettivo, si autoalimenta e si autodetermina fine a se stessa
S A F R E S.F.E.R.A. e progetto “guarigione”. Sincronia Corpo-Mente => Guarigione = comprensione delle motivazioni, consapevolezza Forza => Punti di forza della guarigione = rigenerazione dei propri tempi, spazi, modi e luoghi Energia => la giusta energia, né più né meno, comodità, concentrazione dell’autointeresse Ritmo => i tempi della persona in recupero si impongono a quelli della malattia e degli altri Attivazione => efficacia nell’obiettivo, si autoalimenta e si autodetermina fine a se stesso
MODELLO E METODO I metodi sono le colonne portanti di tutto il sistema health-coaching, in quanto restano elementi pratici di facile comprensione, nei quali e attraverso i quali procedere nel processo di cambiamento. Così come “la potenza non è nulla senza il controllo”, così senza un metodo applicativo organizzato anche la migliore delle informazioni può finire nel dimenticatoio.
MODELLO E METODO Non è importante definire il concetto di metodo, quanto trascrivere il significato e l’impatto che ha destato o generato nella persona “cliente”. Definizioni raccolte intervistando vari clienti i relazione al metodo: Il metodo è… “una valvola di sicurezza”, “un porto in cui tornare per fare le riparazioni”, “la bussola che guida durante la tempesta”, “la rete per un trapezista”, ecc.
MODELLO E METODO - Modello S.F.E.R.A. controllo sull’attore, sia il cliente, sia il professionista - Il ciclo PDCA o Ruota di Deming controllo sul processo, sia del cliente, sia del professionista
Generalmente si tende a cambiare con lentezza, perché non si sa a cosa si va incontro. Se quasi tutti possono essere counsellor, molto pochi sono in grado di diventare coach; il coach deve essere in grado di far fare i “salti” al cliente. L’health coach DEVE necessariamente avere competenze trasversali nei due ambiti, e il suo operato tenderà a rappresentare un po’ l’unione dei due. Health Coaching: finalità e range operativo
COUNSELLOR HEALTH COACH RELAZIONE METODO (OBIETTIVO) RISORSE METAFORE IPNOSI PERSONA Health Coach & Counsellor = COMPLEMENTARIETÁ
Il ciclo PDCA nell’health Coaching Quando l’immagine di sé nel futurocoincide con quella presente, non si può più tornare indietro e non si vuole più tornare indietro. Solo con la costante capacità di mantenere una stabilità in sé, il cambiamento diventa stabile. Per mantenere è necessario essere al centro della propria attenzione. Attenzione all’attore e non al processo. Il “guadagno” inteso come Benessere, aiuta in questo senso: quando stiamo bene (in qualsiasi ambito) facciamo fatica a rinunciarci, e in questo senso la sensorialità della persona offre grandi spunti di “autocontrollo” .
STRATEGIE di FONDO Le strategie vengono attuate con l’impiego degli strumenti opportuni, ma sviluppano delle dinamiche proprie, finalizzate ad un progetto o ad un modello, dal quale traggono e al quale forniscono sostentamento. Parlare di strumenti o metodologie singole risulta assai riduttivo, mentre contestualizzare il tutto attraverso una strategia sposta l’attenzione ad un livello superiore, metaforicamente parlando, un po’ come se parlassimo semplicemente di parola oppure del pensiero che “muove” le parole.
STRATEGIE di FONDO Le strategie che applica l’health-coach poggiano le basi necessariamente sui principi fondamentali che regolano il cambiamento in un’ottica costruttivista (Von Foerster ripresi da Rogers), vale a dire il Principio Etico e il Principio Estetico.
PRINCIPI FONDAMENTALIdel COSTRUTTIVISMOVon Foerster ripresi da Rogers PRINCIPIO ETICO “aumenta le tue possibilità di scelta”. PRINCIPIO ESTETICO “Se vuoi conoscere, devi agire”
Il cambiamento in un’ottica costruttivista Sintomo = spia La parte sana segnala così la necessità di un cambiamento. L’obiettivo -> comprensione del significato di quel disagio -> poter iniziare percorso di cambiamento. Per fare sì che una persona risolva un problema, quando non è capace di farlo con le proprie risorse o forze occorre farle abbassare la critica per favorire il cambiamento dello stato mentale inadeguato all’obiettivo che si persegue.
Il cambiamento in un’ottica costruttivista Il CAMBIAMENTO non va inteso soltanto in senso di cambiamento fisico o psicologico CAMBIAMENTO MENTALE Le persone che sono prossime ad un cambiamento passano attraverso un periodo più o meno breve di confusione o di crisi, che è uno stato fisiologico del processo di cambiamento assolutamente necessario per la completa evoluzione del processo.
Il cambiamento in un’ottica costruttivista Nel processo di cambiamento , quando la personanon è fortemente motivata, può percepire un pericolo per sé o per l’equilibrio del proprio sistema di appartenenza, avendo la tentazione di tornare indietro, fissando e consolidando ancor di più il disagio e lo stato mentale di partenza.
STRATEGIE di FONDO Tutta l’attività svolta all’interno delle relazioni d’aiuto ruota intorno a questi semplici pensieri: aprire la mente della persona al cambiamento, aiutarla a destrutturare credenze limitanti, modificare le proprie mappe mentali, proporre spunti per sconfiggere le reticenze al cambiamento, liberarsi dal giogo del tempo e dei sensi di colpa, liberarsi da tutto ciò che ne ammala lo spirito e consuma piùenergia di quanta ne rilascia.
STRATEGIE di FONDO Il tutto potenziando il senso di autoefficacia e rendendo maggiormente consapevole la persona di ciò che sta accadendo, sia dentro che fuori, al fine di riprendere le redini del proprio presente e, reagendo fattivamente, consentendole di riguardare con fiducia al proprio futuro.
STRATEGIE di FONDO Ovviamente questi fini strategici dovranno essere necessariamente incorniciati nell’ecologia della persona, così come nei suoi spazi, nei suoi luoghi, nei suoi tempi e con le sue modalità, e così da facilitare questo processo di cambiamento e da limitare gli interventi preservativi e inibitori della critica
STRATEGIE OPERATIVE Le “strategie operative” consentono di semplificare e qualificare l’operato dell’Health Coach, rendendolo sempre più efficace, e impedendogli di incedere disordinatamente.
STRATEGIE OPERATIVE • La suddivisione del lavoro in fasi, quella di analisi-raccolta dati e quella di ottimizzazione, consentono di individuare due momenti operativi distinti, caratterizzati da strumenti dedicati e da tempi determinati.
STRATEGIE OPERATIVE • L’uso di domande investigative consente un avvicinamento per gradi al problema partendo da tutto quello che sta intorno e che la persona non sa ancora essere correlato alla sua problematica; attraverso l’uso strategico di questo “strumento” si può valutare la coerenza del problema del cliente, evidenziare i punti deboli di ciò che viene definito, e infine sono utili nello smontare le generalizzazioni utilizzate nelle descrizioni. • Es: cosa intende per “ho sempre la pancia gonfia”?
STRATEGIE OPERATIVE • L’uso di domande riflessive (domande potenti) consentono di favorire l’introspezione personale generando un cambiamento di livello logico nel soggetto; non hanno una risposta immediata perché portano in una dimensione diversa ancora sconosciuta, dove il tempo di latenza definisce la profondità della domanda, e dove la risposta non immediata perché non si basa su una conoscenza già acquisita, si basa su un “mondo” diverso totalmente nuovo. • Es: Come cambierebbe la sua vita senza questo fastidio?
STRATEGIE OPERATIVE • La riqualificazione fisico-nutrizionale dà più enfasi al concetto di persona-attrice del cambiamento: se è vero che il cambiamento è come una gara di rally, non si può pensare di iniziare una competizione senza aver prima provveduto a mettere olio e benzina e controllato i freni. • La persona potrà così percepire con chiarezza l’attenzione del professionista al concetto di corpo-mente, tanto declamato, ma sovente disatteso.
STRATEGIE OPERATIVE • I protocolli per la Definizione dell’obiettivo principale e degli obiettivi correlati possono mettere in luce e soprattutto rendere consapevole la persona dei propri limiti, delle proprie conoscenze, dei propri punti di forza, delle proprie credenze, e del senso di autoefficacia. • L’uso di metafore e di un linguaggio semplice facilita la relazione e aiuta a canalizzare informazioni che possono far lavorare l’inconscio.
STRATEGIE OPERATIVE • L’impiego di tecniche ipnotiche facilita la sincronia tra persona e health-coach, e muove emotivamenteverso il cambiamento senza far entrare in gioco la critica.
Coach definizione di un obiettivo X definizione di un obiettivo conoscere ed essere consapevole degli elementi che costituiscono la situazione o il vissuto “problema”. “La malattia è frutto della sfortuna e del destino o è qualcos’altro?” La domanda fondamentale è...
COMUNICAZIONE RELAZIONE CAMBIO DI PROSPETTIVA Dinamiche relazionali FINALIZZATE
SINTOMOSANZIONE REINCORNICIARE SINTOMO COMUNICAZIONE Dinamiche relazionali FINALIZZATE
FINALITÁ OPERATIVE: CAMBIAMENTO PROSPETTIVE DA “VIA DA...” A “VERSO...” DA “PROBLEMA” A “SOLUZIONE” DA “SINTOMO = SANZIONE” A “SINTOMO = COMUNICAZIONE” A “GUARIGIONE” DA “MALATTIA”
Approccio paterno = aggressione responsabilizzazione Coach - Terapeuta Approccio materno = accoglienza Persona sx dx Approccio scientifico = spiegazione dettagliata Approccio remissivo = autodefinizione strategie Obiettivo COMUNICAZIONE
Obiettivo COMUNICAZIONE DUBBIO = MOVIMENTO => RICERCA CERTEZZE = OBBLIGHI => LIMITI
Accoglienza: i presupposti di una buona relazione “Buongiorno… Qual buon vento?...” “È venuta qui da me… per cercare di risolvere un problema, è corretto?...” “fare un passo verso la risoluzione di un problema, è una buona cosa, quindi... è un buon vento, è d’accordo con me?”
La METAFORA CANONE COMUNICATIVO D’ECCELLENZA Obiettivo COMUNICAZIONE