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27 novembre 1943

27 novembre 1943. Un numeroso gruppo di contadini musulmani, accorrono alla casa salesiana di Beitgemàl , e con lacrime nei loro occhi ricordano tutto il bene ricevuto:. È morto un santo. Srugi era molto buono, molto caritatevole.

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27 novembre 1943

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Presentation Transcript


  1. 27 novembre 1943 Un numeroso gruppo di contadini musulmani, accorrono alla casa salesiana di Beitgemàl, e con lacrime nei loro occhi ricordano tutto il bene ricevuto:

  2. È morto un santo

  3. Srugi era molto buono, molto caritatevole

  4. Voleva un bene immenso al prossimo; soffriva quando ci vedeva soffrire e godeva quando ci vedeva contenti

  5. Era davvero un uomo giusto e santo

  6. Era un uomo fedele alla sua Religione e rispettava le altre

  7. Medicava la gente e Dio guariva con la sua mano

  8. Sapeva trattare la gente con rispetto; era veramente buono e il suo tratto gentile

  9. Consigliava a tutti il bene e non lavorava per secondi fini

  10. Anche se venisse un medico più bravo e più esperto di Muàllem Srugi, non ci curerà mai come lui. Era un uomo di Dio, buono con tutti… Bastava che desse anche solo un bicchier d’acqua e niente altro e licenziasse il malato dicendo “Allàh màak” (Dio sia con te), per partire consolati e sicuri di guarire

  11. Ecco la fama di santità che ha incoraggiato ad avviare il processo di canonizzazione del coadiutore salesiano Simone Srugi

  12. Simone SrugiIl buon samaritano, concittadino di Gesù Prof. Enrico dal Covolo Roma, 4 maggio 2010 Coadiutore Salesiano Ispettoria Medio Oriente

  13. O Gesù, Verbo incarnato, che da Nazareth al Calvario, hai rivelato agli uomini l’eterno amore del Padre facendo il bene a tutti, degnati di glorificare il tuo umile concittadino Simone Srugi, esempio luminoso della tua bontà e sollecitudine verso i poveri e sofferenti. Fiduciosi nella tua misericordia e nella sua intercessione, ti preghiamo di concederci la grazia …. ….. che di tutto cuore ti domandiamo.

  14. Biografia Data di nascita: 15 aprile 1877. Luogo di nascita: Nazareth di Galilea. Padre: Àazar Srugi. Madre: Dàlleh Ibrahim Khàuali. Il venerabile Srugi era ultimo di dieci figli. Rito: famiglia greco- cattolica. Battesimo e cresima: 10 magio 1877. Origine: Sirio – Libanesa, stabiliti a Nazaret dal 1772. A soli 3 anni perse entrambi i genitori in pochi mesi, e fu affidato alla nonna. Nel 1888 si inserì nell'orfanotrofio cattolico di Betlemme, diretto da don Belloni. Questo prete molto affine a don Bosco, sotto consiglio del papa, nel 1891 divenne salesiano, affidando le sue opere alla Congregazione.

  15. Biografia Simone vi si trovò così bene che, a 16 anni, chiese di diventare salesiano. Fu mandato nell’Oratorio-Scuola Agricola di Beit Gemál, dove completò i suoi studi e fece il noviziato consacrandosi salesiano coadiutore.   Noviziato a Bet Gemal: 1894 – 1896 1° professione a Cremisan: 31 ottobre 1896 Professione perpetua a Betlemme: 20 settembre 1900 Vi trascorrerà tutta la vita, lavorando instancabilmente per cinquant’anni. Svolge tante attività e con tanto amore! È il maestro di scuola di molti piccoli mussulmani che lo chiamano “Mu'allemSrugi”, e che di lui dicono: "E' buono come una coppa di miele". Fa il mugnaio, e i contadini di tutta la zona gli portano il grano a macinare; dirige tutto il movimento con giustizia e serenità.

  16. Biografia Primo incontro col Beato Michele Rua: 12 marzo 1895 Secondo incontro col Beato Michele Rua: 2-7 aprile 1908. Tutti sentono che Srugi comunica con Dio sul serio. Si nutre di Eucaristia e di Vangelo. Il tempo libero lo passa davanti al Santissimo. Quando nel 1908 don Rua visitò la casa di BeitGemàl, disse: "Seguitelo bene, registrate le sue parole e i suoi atti, perchè si tratta di un santo".

  17. Biografia È infermiere. Nella zona manca il medico, gli ammalati corrono a lui da una cinquantina di villaggi, quasi sempre gente povera. È come il buon samaritano raccontato da Gesù: ha pietà per tutti gli sventurati, li ripulisce, li cura, li tratta con delicatezza parlando loro di Gesù e di Maria. I malati dicono: "Gli altri medici non hanno le mani benedette del signor Srugi, le sue mani hanno la potenza e la dolcezza di Allah”. È così gentile e delicato, che i mussulmani affermano: “Dopo Allah c’è Srugi”.

  18. Biografia Don Bosco voleva che i suoi coadiutori stessero con la gente e che portassero loro il vangelo con i fatti e la preghiera. Talvolta molti vengono soltanto perché imponga le mani, le mamme gli presentano i loro bambini perché li benedica. Si viene da lui perché in qualche villaggio è scoppiata una lite: egli fa da arbitro e da operatore di pace. Morì consumato dal lavoro e dalla malaria il 27 novembre 1943, a 66 anni. I funerali furono un'apoteosi. La sua umile salma riposa a Beitgemal presso la tomba gloriosa di santo Stefano. 

  19. Storia della causa • Morto (1943) durante il periodo di 2° guerra mondiale • Vissuto: nella zona di BeitGemàl30 km da Gerusalemme • A quel tempo : • Don Francesco Laconi (Ispettore) • Don Ziggiotti(Rettor Maggior) • Processo Ordinario si svolge a 21 anni dopo la sua morte • (1964-1966). • 26 luglio 1966 promotore Generale della Fede, P. Gaetano Stano OFM, espresse il suo voto favorevole per l’introduzione della Causa. • 21 dic. 1968emesso decreto sugli Scritti. • 22 sett. 1978 fu promulgato il Decreto. • Processo si svolge dal 6 maggio 1981 al 6 dicembre 1983.

  20. Storia della causa • Processo ordinario • POI(Processo Ordinario Informativo) costruito durante gli anni 1964-1966. • Nel processo furono esaminati 58 testimoni. • Processo Apostolico • Svolge nella Curia Patriarcale di Gerusalemme (tra il 6 giugno 1981 e il 3 dicembre 1983) in 41 Sessioni. • Nel Processo sono stati interrogati 29 testi: • 4 musulmani + 1 musulmano convertito al cattolicesimo latino + 1 protestante anglicano + 2 armeno cattolici + tutti gli altri sono cattolici latini. • Testi di parenti di Srugi 2 nipoti, un pronipote e un cugino .

  21. Storia della causa • Integrazione dei documenti riportati al Processo Ordinario • Documento della professione triennale del servo di Dio. • Domanda per la professione perpetua • Testamento • Tre documenti di Don L. Sutera, Ispettore, Don L.Nigra, Ispettore, Don O. Forastelli, direttore, che esprimono giudizi sul Servo di Dio mentre era ancora vivente. • Lettera di E. Forti, che espone i criteri con cui ha composto la biografia del Servo di Dio. • Una testimonianza di Pio XI sui rapporti con i musulmani • Il documento del Patriarca Latino di Gerusalemme che conferma la sua deposizione al Processo Ordinario • Deposizione scritta di NaimCombaz • Deposizione scritta di ArtinKeklikian • Dichiarazione di morte o inabilità a deporre al Processo Apostolico dei testi che deposero al Processo Ordinario.

  22. Storia della causa • Archivi utilizzati • Documenti dell’Archivio Salesiano Centrale (ASC) • Casa Salesiana di BeitGemàl • Documenti riguardanti il Can. Antonio Belloni (Fondatore di BeitGemàl) • Documenti riguardanti in generale l’Ispettoria Salesiana del Medio Oriente • Relazioni delle Visite dei Superiori • Documenti dell’Archivio della Ispettoria del Medio Oriente conservati nella Casa Salesiana di Betlemme. • Testimonianze • Testi orali e scritti. • Biografie • Ernesto Forti, un Buon Samaritano, Concittadino di Gesù. • Luigi Castano, Santità Salesiana. • Giorgio Shalhub, Abuliatama, Il “Padre degli orfani” nel paese di Gesù.

  23. Eroicità delle virtù Nei suoi impegni: sacrestano, maestro, assistente, mugnaio, infermiere il signore Srugi ha potuto vivere la sua figliolanza divina lasciando a chiunque l’avessi accostato un ricordo di santità con lo stampo salesiano. Le testimonianze sono abbondante e varie che ne fanno l’elogio: le virtù fanno da tessuto del suo temperamento I santi sono l’album di Dio. Cristiani e arabi hanno ammirato Dio in cura dell’uomo nel servo di Dio Srugi Ricetta della santità salesiana: allegria, studio e pietà.

  24. Eroicità delle virtù Fede Eroica “Il giusto vive di fede” (Eb 10, 38): …La vita del servo di Dio era tutta impregnata di fede, fede della presenza di Dio. Viveva al cospetto del Signore…(Suor Ferrero). Diceva: “io sono un buon a nulla e perciò mi unisco agli angeli che lo sanno adorare e glorificare”.

  25. Eroicità delle virtù Fede Eroica L’unione con Dio nella preghiera: Messa, meditazione, preghiera comunitaria Devozioni specifica per certi giorni Preghiera continua “pregava sempre” Parlava di Dio, di Gesù, della Madonna, del Paradiso: Viva Gesù, viva Maria … Visita al Santissimo Dio era fine ultimo e oggetto dei suoi pensieri

  26. Eroicità delle virtù Speranza Eroica Era il pensiero del paradiso che lo accompagnava e guidava in tutte le circostanze della vita.

  27. Eroicità delle virtù Speranza Eroica “Vedremo lassù Iddio, Maria SS., gli Angeli, i Santi, ritroveremo i nostri superiori, don Bosco, vedremo don Bianchi e i nostri confratelli. Oh, che gioia! Che festa sarà quella!” Lavoriamo, lavoriamo molto, e tutto per piacere a Dio e per salvarci l’anima. Don Bosco il nostro buon Padre, ha lasciato in eredità ai suoi figli: lavoro, pane e paradiso” Famigliarità con il concetto stesso del Paradiso Battesimi dei bambini musulmani (al meno 357)

  28. Eroicità delle virtù Carità Eroica AMORE DI DIO Signor Srugi viveva nella consapevolezza di essere amato da Dio davvero: la sua continua unione con Dio era un derivato del suo ardente amore per Lui. Ha fatto nulla per se stesso, voleva solo piacere a Dio. Un amore manifestato in ogni parola, gesto e azione. Un amor di Dio tradotto in opere di carità e nel desiderio di stare dinanzi alla sua presenza Rifiuto e oddio del peccato

  29. Eroicità delle virtù AMORE DEL PROSSIMO Tutti i testimoni concordano nel dire che il tema della carità del prossimo era il più sviluppato nel Srugi. Era sopranominato: Il buon samaritano della Parabola. Ha coltivato in sé il vivere per come Cristo che ha dato la vita per La vita è un dono a dare per e ad altri Non vi è più gran amore che dare la vita per i suoi … Il vero amore perde se stesso cercando solo la felicità altrui Carità che non esclude nessuno: mira al bene dell’uomo creato da Dio Cristiani e musulmani sono tutti figli di Dio

  30. Eroicità delle virtù Prudenza Eroica L’uomo prudente vede il pericolo da lontano e vive come se vedese l’invisibile e il futuro Tale virtù era appariscente nel signor Srugi nel trattare con le donne Seppe chiudere la bocca per cose poco edificanti Parlava poco e faceva tanto

  31. Eroicità delle virtù Giustizia Eroica “I contadini musulmani si fidavano di lui ciecamente; egli – dicevano – è superiore ad ogni sospetto; e gli affidavano le loro derrate; e non controllavano i conti fatti da lui” “No ruba ed è giusto con tutti. Lui è l’uomo taman (= perfetto) E quanto portiamo al mulino, tanto riportiamo a casa” “Aveva grande prestigio, per parecchie volte lo chiamavano come arbitro. A dirimere delle liti e stettero soddisfatti della decisione come quella di un uomo retto e imparziale”

  32. Eroicità delle virtù Giustizia Eroica I musulmani ne restavano non solo soddisfatti, ma amche ammirati e incantati… Dicevano: “L’ha detto Mu’allem Srugi” E bastava… Diede sempre a ciascuno il suo, … la pietà verso Dio, ... la sudditanza verso i superiori, … la delicatezza verso i confratelli. “La sua giustizia era superata solo dalla sua carità”

  33. Eroicità delle virtù Fortezza Eroica “Fortezza nel mantenersi costanti nel carattere, sempre uguale a se stesso, umile, paziente, devoto, sorridente” “Non ricordo di averlo mai visto alterato o adirato. Aveva una padronanza di sé esemplare”

  34. Eroicità delle virtù Fortezza Eroica Negli avvenimenti tristi e dolorosi… Mai si scompose o si altero, pur dovendo soffrire di tutte quelle prepotenze, ricatti e persecuzione Tutto sopportò con una fortezza d’animo indescrivibile e sempre cercando di sollevare e di confortare gli altri confratelli “Assalito anche lui sovente da febbri malariche, non ne moveva lamento; quasi non volesse mai disturbare gli altri, e non appena riusciva a stare in piedi, riprendeva il suo lavoro usuale”

  35. Eroicità delle virtù Temperanza Eroica “Posso dire che era tanto parco nel cibo, che questo costituiva un digiuno continuo” Non si lamentava mai del cibo, ma sempre ringraziava: “È una vera grazia che altri non hanno” Durante la sua malattia, rinuncio al giaccio Per essere più simile a Gesù in Croce

  36. Eroicità delle virtù Temperanza Eroica “Per dire la sua temperanza bastava guardarlo. La virtù della mortificazione splendeva in lui. La si vedeva. Più mortificato di così non so come potesse esserlo” Si dimostro distaccato anche da legittime soddisfazioni spirituali e morali

  37. Eroicità delle virtù Eroica osservanza delle virtù religiose Povertà “era sempre ordinato e pulito, ma sempre vestito poveramente” Rendiconto esatto, dipendenza del superiore, distaccato da tutto “Nella sua cameretta avrebbe potuto stare a suo agio un trappista” “Era sempre contento, soddisfatto e grato per quanto la Divina Bontà ci mandava volta per volta”

  38. Eroicità delle virtù Eroica osservanza delle virtù religiose Castità “Era un angelo. Mai ha mancato alla modestia nelle parole o nei gesti, negli sguardi, in tutti i suoi atti” Nel tratto con le donne: “non solo riservato, ma castigato. Non le guardava neppure, ma le trattava bene e lasciava loro di sé l’impressione di un uomo eccezionale” La purezza traspariva da tutto il suo essere. Era un uomo speciale

  39. Eroicità delle virtù Eroica osservanza delle virtù religiose Ubbidienza “il volere del Superiore era per lui il vero volere di Dio. Ed io come direttore suo ne ho fatto una consolante esperienza. Se qualche volta, in una data circostanza, di fronte a un ordine, esponeva un suo parere, lo faceva con tanta umiltà, mansuetudine e modestia che mi incantava. Quando dicevo che però era necessario e si doveva fare così e così, egli con umiltà, con una docilità completa, si rimetteva a quanto gli dicevo”

  40. Eroicità delle virtù Umiltà Eroica “Da Nazareth, sì, nulla di buono, ma quel nulla sono io. Sono un povero meschino” Mai andasse in cerca di una lode. Di stima altrui, e tanto meno di onori e di riconoscimenti. Quando qualcuno lo lodava, egli era sempre destro e pronto a tutto attribuire a Dio, alla Madonna. Era un uomo immerso in Dio, ed in Dio viveva, con Dio e per Dio lavorava, e il sapere che serviva il Signore era la sua grande gioia

  41. Eroicità delle virtù Umiltà Eroica “Da Nazareth, sì, nulla di buono, ma quel nulla sono io. Sono un povero meschino” Pensando alla sua umiltà, con tutta franchezza devo dire che non potrei pensare ad un’anima religiosa più umile e più modesta. L’ultimo posto era quello che egli amava e prediligeva, quello che riteneva adatto a lui, il più confacente alla sua umiltà. Perché si considerava un nulla, il vero nulla uscito da Nazareth! Era un’anima superiore.

  42. A modo di conclusione I lineamenti più veri della sua fisionomia spirituale sono incisi nella sua tomba: Concittadino di Cristo lo vide ovunque a tutti e in tutto donandosi per ricopiarlo in sé in mite ed umile figura di buon samaritano

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