500 likes | 735 Views
I.T.C “S. QUASIMODO”MESSINA. Nell’ambito delle attività finalizzate all’educazione degli adulti, la Regione Siciliana ha autorizzato la realizzazione del progetto “La Via dell’Arte nei villaggi a sud di Messina” presentato nel nostro Istituto. Duplice è stato l’obiettivo da perseguire:
E N D
Nell’ambito delle attività finalizzate all’educazione degli adulti, la Regione Siciliana ha autorizzato la realizzazione del progetto “La Via dell’Arte nei villaggi a sud di Messina” presentato nel nostro Istituto. Duplice è stato l’obiettivo da perseguire: Riavvicinare alla scuola – in una concezione di educazione continua – persone che ne erano lontane da tempo ed arricchire, attraverso un percorso storico-culturale, le loro conoscenze su alcune Chiese di grande rilevanza artistica quali: La Chiesa Santa Maria dei Giardini di S. Stefano Medio; La ChiesaSanta Maria di Mili S. Pietro; La Chiesa Immacolata di Contesse; La Chiesa della Madonna dell’Itria e S. Nicola di Zafferia. Il progetto, che si è sviluppato in 60 ore complessive, ha previsto lezioni frontali di Storia dell’Arte e visite alle Chiese con la presenza di un esperto esterno, la raccolta di dati attraverso l’utilizzazione di varie fonti, nozioni tecniche sull’editing e sull’uso del computer per la realizzazione del CD. La partecipazione attiva ed entusiastica dei destinatari – abitanti nei quartieri della zona sud – tutti desiderosi di conoscere la propria identità storico-religiosa e di arricchire il proprio patrimonio culturale, induce ad affermare che gli obiettivi prefissati nel progetto siano stati raggiunti con la piena soddisfazione di coloro che, seppur con ruoli diversi, sono stati coinvolti nell’iniziativa, dall’esperto esterno prof. Anna D’Urso, al docente editing prof. Adriana Santoro, al tutor prof. Rosa Maria Martini.. Una parte di merito del risultato raggiunto va certamente al prof. Adolfo Travaglini estensore d’un progetto interessante e coinvolgente. Il Direttore del Corso Prof. Giuseppe Rao Progetto “La Via dell’Arte nei Comuni a sud di Messina:
Crifò Carla Currò Giuseppina De Cola Rita Finocchiaro Antonia Furnari Carmelina Grasso Concetta Liotta Letteria Maiorana Natalina Marotta Letteria Pispicia Daniela Rinaldi Caterina Savoca Giuseppina Sciutteri Maria Vasi Benedetta Responsabile progetto Dirigente Scolastico: Prof. Giuseppe Rao Progettista: Prof. Adolfo Travaglini Esperto esterno Storia dell’Arte: prof.ssa Anna D’Urso Docente editing: prof.ssa Adriana Santoro Tutor: prof.ssa Rosa Maria Martini Monitoraggio attività : Prof.ssa Angela Magazù Destinatari e Componenti attività
S. STEFANO MEDIO • S. Stefano Medio villaggio messinese, è situato alle pendici dei monti Peloritani. • Le sue origini risalgono al sec. XII (epoca saracena). • Nel corso dei secoli, si sono succeduti i domini Normanni e Angioini ed i diversi casati dei Balsamo, dei Marullo, dei Cirino. Testimonianza di tali egemonie è, senza dubbio, il castello che domina la vallata di S. Stefano.
Il castello • Il colle, sul quale è eretto il castello, è circondato da un ampio muro di difesa sul quale sono ancora oggi visibili i graffiti. Il castello apparteneva ai marchesi De Gregorio Alliata. Il nucleo centrale e più antico è costituito da una robusta torre a pianta quadrata, con eleganti porte e finestre rinascimentali.
Graffiti I graffiti, rappresentati sul muro di difesa del castello, raffigurano delle imbarcazioni e degli episodi di combattimenti. Sono databili intorno al 1630 e richiamano, probabilmente, la battaglia di Lepanto. Altre decorazioni si rilevano dai muri di argine dei torrenti che presentano continui fregi.
S. STEFANO MEDIOFACCIATA CHIESA” S. MARIA DEI GIARDINI” La struttura architettonica della Chiesa è di stile Romanico, a navata unica. Venne costruita nei primi anni del 1700, dopo che la prima che sorgeva in contrada Bruca, dedicata a San Nicola di Bari, venne distrutta dal terremoto del 1687. Ha una superficie di mq. 350 e la sua facciata principale, esposta ad Est, è caratterizzata da tre ingressi, di cui due laterali, con portale in una superba pietra di Siracusa, uno centrale, costituito da due colonne e capitello corinzio che sorreggono al centro una nicchia, in pietra rossa, dove si trova Madonna con Bambino del sec. XVII. ad opera di maestranze messinesi.
Portale • E’ ornato da semicolonne di stile Corinzio, nonché da festoni e cherubini presenti nell’architrave. • La “bella porta” o portale è completata da una Madonna col Bambino a rilievo nel Timpano.
Altare Maggiore • L’ Altare maggiore settecentesco è in marmi policromi,inserito in un’interessante decorazione parietale che comprende statue in stucco dei santi Pietro e Paolo entro nicchie laterali. E’ di stile barocco; al centro tra due colonne sormontate da capitelli corinzi, si trova il Tabernacolo con una porticina in legno scolpito con il simbolo dell’Agnus Dei.
PULPITO Alla destra dell’Altare Maggiore si trova il pulpito, a forma di calice, in marmo policromo. E’ sovrastato da una grande corona in legno scolpito, la cui sommità è sormontata da un globo in legno con una croce. L’opera è di maestranza messinese del sec. XVII.
ACQUASANTIERE Nella Chiesa, si possono notare incastonate agli angoli due acquasantiere a forma di conchiglia, in pietra rossa locale. L’impianto è rinascimentale. Importante è il fonte battesimale in marmo rosso che è posizionato accanto ad esse.
ACQUASANTIERE • Acquasantiera situata a lato delle porte laterali nell’ambito del Seicento messinese.
PITTURE Tela: • Adorazione dei Pastori Raffigura Bambino e attorno la Madonna, angeli e pastori in adorazione.
PITTURE Pregevoli le pitture sia in affresco che su tela o tavola. Tra le più belle “S. Biagio con S. Barbara Tela databile attorno al 1700.”
PITTURE Tela: “Pesca miracolosa” di Giovan Simone Comandè Raffigura Gesù con gli Apostoli.
PITTURE Dipinto su tavola di Girolamo Alibrandi • “Madonna dei Giardini”. Il dipinto raffigura, su un fondo di campagna, la Madonna seduta sotto un colonnato con il bambino sulle gambe e ai piedi S. Giovannino. La decorazione è costituita da motivo floreale, ricamato con grappoli d’uva e foglie di vite.
PITTURE Il “Crocifisso” Originale esempio di simbiosi ligneo policromo su affresco, di colore nero rappresentante Maria, Giovanni e la Maddalena ai piedi della Croce. E’ di scuola palermitana del 1722. L’altare del crocifisso è di particolare tipologia.
PITTURE Alzando lo sguardo, si può notare , il meraviglioso controsoffitto in legno a cassettoni ottagonali con al centro incastonato una preziosa tela che rappresenta la “Madonna Assunta in cielo (dipinto ad olio su tela di Paolo Parisi).
CHIESE MINORI • Nella parte alta del villaggio domina la Chiesa intitola a S. Gaetano da Thiene, padre della Divina Provvidenza e patrono di S. Stefano Medio. A navata unica venne fatta edificare dopo il 1743 ed è stata ristrutturata nel 1952, pertanto pochi sono gli elementi d’origine rimasti tra cui una piccola acquasantiera in pietra infissa ad una parete.
Chiesa di S. Stefano • La Chiesa di S. Stefano è situata nei pressi del palazzo Pollicino. • Non ci sono ulteriori dati storici.
La cappella dell’Annunziata • La cappella dell'Annunziata, situata in contrada Barna, presenta un altarino di marmo policromo. Sul suo tabernacolo si evidenziano un crocifisso, un quadro (dell'Annunziata) affisso alla parete di fondo, sulle pareti laterali gli stemmi del casato Pollicino. Ai piedi dell'altarino è collocata una lastra funeraria intestata a Caterina Caglia dei Balsamo prìncipi di Castellaci, morta il 5 novembre 1867. • La cappella sorge tra fabbricati rustici e la sua semplice porta è databile al 1656.
CHIESA DI S. ISODORO • La Chiesa di S. Isidoro sorgeva in un luogo collinare distante poco più di un chilometro dal villaggio. Vi si saliva per festeggiare il Santo nel suo giorno liturgico o per ringraziarlo della seta concessa o per invocarlo nei periodi di siccità.
LA CHIESA DI S. ANTONIO • La Chiesa di S. Antonio Abate, incassata tra le abitazioni, si trova nei pressi della Chiesa S. Maria dei Giardini. E' stata sconsacrata nel periodo 1940-50 e divenuta teatro di rappresentazioni filodrammatiche denominato Minimo. Nel 1968 è stata venduta a un privato.
Borgo di origine greca (da milia: frassino; luogo di boschi). Le notizie storiche più attendibili sulle origini di un agglomerato urbano risalgono all’anno mille. Prima di arrivare al paese di Mili S. Pietro, nell’ansa di una curva e sottomessa rispetto alla strada, sta la Chiesa di Santa Maria, alla quale si arriva per un viottolo un po’ aspro e scosceso. La chiesa è uno dei pochi esempi di templi basiliani che vengono, genericamente, indicati col nome di chiese normanne. Si ritiene che sia stata fondata attorno al 1092, dal Gran conte Ruggero. La Chiesa presenta, le stesse caratteristiche di altre chiese basiliane dello stesso periodo esistenti nel messinese ed altrove in Sicilia. MILI S. PIETRO
La Chiesa basiliana di Santa Maria sorge nella verde vallata di Mili S. Pietro. • La costruzione, voluta dal conte Ruggero, risale all’XI secolo. La Chiesa è ad una sola navata ed è circondata da casette racchiuse da un muro di cinta il che fa ritenere che si tratti dei resti dell’antico monastero dei monaci di San Basilio cui era affidata la Chiesa
VEDUTA DI SCORCIO DELL’ABSIDE DELLA CHIESA CHE SI AFFACCIA SULLA CORTE PIU’ INTERNA
MILI SAN PIETRO: PARTICOLARE DELLA FACCIATA LATERALE CON CARATTERISTICI ARCHI A MATTONI.
CONTESSE • La primitiva chiesa traeva nome da una antica immagine bizantina detta “Calispera” (buonasera) titolo che passò anche al villaggio che divenne <<Casale Calispera>>, prima di assumere quello attuale di Contesse. • Sulle strutture mediovali della chiesa più antica recentemente messa in luce, si trova la semidistrutta Chiesa dell’Immacolata, notevole per il portale cinquecentesco nel quale si nota una interessante Madonna racchiusa nel timpano. • Vi si custodisce una tavola raffigurante la Madonna dell’Itria del 1750; una Madonna del Rosario, una Madonna con San Gaetano, tele del secolo XVIII, una statua lignea di San Paolo, del secolo XVI
La Chiesa di S. Nicola, particolarmente bisognosa di restauri, conserva ancora una cupola perfetta ed un portale di marmo datato 1590. In alto, si scorgono due pilastrini in mezzo ai quali pende l’originaria campana. La chiesa di S. NicolaContesse