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Una rete per non cadere

Una rete per non cadere. Roberto Maragliano. Lacerata fra. rimpianto del p assato. proiezione sul f uturo. la s cuola ha un difficile rapporto con il p resente. Di qui lo stato di. istituzione in c risi p erenne. Una m alattia e ndemica , aggravata

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Una rete per non cadere

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Presentation Transcript


  1. Una rete per non cadere Roberto Maragliano

  2. Lacerata fra • rimpianto del passato • proiezione sul futuro la scuola ha un difficile rapporto con il presente

  3. Di qui lo stato di • istituzione in crisi perenne Una malattia endemica, aggravata da un presente che mette in discussione (in chiave di ri-mediazione continua) • le forme dell’esperienza

  4. Ben più che altre volte, la crisi investe • l’identità della scuola • la sua stessa sopravvivenza

  5. Nella società della conoscenza la scuola perde di consistenza • E’ un paradosso? • No, è un dato di fatto

  6. Come uscirne? Quanto più la mette in crisi (l’affermarsi di un sapere mondano) può aiutarla a salvarsi? Sì, se si riesce a farle • accettare la sfida dei molti media • giocare un ruolo attivo nella ri-mediazione

  7. Si tratta allora di affrontare criticamente (e operativamente) • il rapporto di condizionamento reciproco di saperi e tecnologie • la funzione di ‘avanguardia epistemologica’ che può svolgere la didattica

  8. Fra tecnologie e saperi c’è un rapporto di reciprococondizionamento • La tecnologia mette in forma un determinato sapere, dà ad esso il suo impianto discorsivo • Un particolare sapere entra insintonia con una particolare tecnologia, ne assume la cornice organizzativa

  9. Le tecnologie si ri-mediano tramite i saperi • I saperi si ri-mediano tramite le tecnologie Tutto questo avviene regolarmente, anche a scuola (e all’università) Ma non sempre ce ne accorgiamo

  10. A scuola, la rimediazione si gioca nel rapporto • fra le generazioni (le loro diverse familiarità in fatto di media) • fra i saperi (i loro differenti imprinting mediali) • fra le tecnologie consuete (dialogo, dimostrazione, sperimentazione, lettura, scrittura) • fra le vecchie e le nuove tecnologie (libro, computer, rete)

  11. non esiste un sapere già dato, indipendente dalla forma che esso assume quando viene accolto e mediato dalla didattica Tutto ciò, perché • la didattica dà vita ad un tipo particolare di sapere, al quale dà forma e sostanzadiscorsiva tramite l’azione dei media Roberto Maragliano – Università Roma Tre

  12. coinvolge prima di tutto il piano epistemologico Ne consegue che la questione dei media per la scuola • non si risolve ponendo un mezzo incontrapposizione a un altro mezzo Roberto Maragliano – Università Roma Tre

  13. Tali assunti acquistano un significato forte se • sono calati all’interno della relazione fra testo erete • vengono rapportati all’esigenza di far convivere, sia purerimediandoli, i saperi evento con i saperi monumento Roberto Maragliano – Università Roma Tre

  14. I saperi monumento sono proposti e percepiti come fissi e oggettivi. La forma libro ne è garante. E l’informazione le dà alimento • I saperi evento sono proposti e percepiti come mobili e soggettivi. La forma rete ne costituisce la matrice. E la narrazione ne costituisce il motore Roberto Maragliano – Università Roma Tre

  15. In una didattica ‘ri-mediata’ cioè centrata su un sistema aperto dei media • i saperi evento eisaperi monumento subiscono continue rimediazioni econtinuecontaminazioni • informazione e narrazione coesistono, scambiandosi continuamente di ruolo • testo erete dialogano, concedendo e cedendo ciascuno pezzi di identità Roberto Maragliano – Università Roma Tre

  16. Così • I saperi monumento si alleggeriscono • I saperi evento si addensano Come i media, insomma, anche i saperi entrano in un rapporto di dialogo • perdono di autosufficienza • guadagnano in consapevolezza Roberto Maragliano – Università Roma Tre

  17. Per effetto di tale disarticolazione, favorita dalla pluralità dei media • si ridefiniscono le componenti di ciascuna macroarea di sapere, e i ruoli che queste svolgono • componenti e ruoli si dispongono dentro uno spaziomulti (e molto) mediale Roberto Maragliano – Università Roma Tre

  18. Dentro al processo qui rappresentato, la narrazione • è più che un artificio per rendere attraente l’attività dell’insegnare • si fa componente costitutiva dell’apprendere • viene legittimata come una delle risorse che più contribuiscono a dare forma (e senso) alla didattica Roberto Maragliano – Università Roma Tre

  19. <Da uno studio è risultato che solo il 40 per cento della rete ha scopi commerciali, il resto va avanti per passione o per dovere. Non si era mai visto un simile coinvolgimento dei consumatori dall’inizio dell’era industriale … Questo desiderio di essere attivi, di interagire in modo più concreto, senza limitarsi a scegliere tra una serie di opzioni, è la grande forza di internet di cui nessuno aveva tenuto conto dieci anni fa> Kevin Kelly, Il web siamo noi, “Internazionale”, 18 novembre 2005 Roberto Maragliano – Università Roma Tre

  20. <Dedichiamo un enorme sforzo pedagogico all’insegnamento dei metodi della scienza e del pensiero razionale … Eppure viviamo la maggior parte della nostra vita in un mondo costruito secondo le regole e gli accorgimenti della narrativa. Certamente l’educazione potrebbe favorire più di quanto non faccia ora la nascita della sensibilità metacognitiva necessaria per venire a capo del mondo della realtà narrativa, con tutta la sua contraddittorietà> James Bruner, La cultura dell’educazione, Feltrinelli, 1997 Roberto Maragliano – Università Roma Tre

  21. Un esempio di questo approccio, proposto via rete alle scuole, è il sito che accompagna la versione 2004 del mio Nuovo manuale di didattica multimediale Roberto Maragliano – Università Roma Tre

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