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Implicature. Grice, Logic and Conversation , 1967. Il significato è un’intenzione complessa del parlante e comprende sia il dire che l’implicare
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Grice, Logic and Conversation, 1967 • Il significato è un’intenzione complessa del parlante e comprende sia il dire che l’implicare • L’implicatura è sostanzialmente un significato (un’intenzione comunicativa) aggiuntivo rispetto a quanto viene detto esplicitamente, cioè rispetto alla componente verocondizionale dell’enunciato
“…l’ambizione fondamentale di Grice è quella di rendere conto in un’unica teoria complessiva e sistematica sia del modo in cui le intenzioni dei singoli individui entrano in gioco nella comunicazione, sia del modo in cui questa è determinata da convenzioni e pratiche regolari.” (Cosenza, Intenzioni, significato, comunicazione, 1997: 13)
Principio di cooperazione • Conforma il tuo contributo conversazionale a quanto è richiesto, nel momento in cui avviene, dall’intento comune accettato o dalla direzione dello scambio verbale in cui sei impegnato. Presupposto: condivisione di uno scopo La conversazione è un’attività sociale regolata, basata sul principio di cooperazione e il possesso di uno scopo comune (Grice, Logica e conversazione. Saggi su intenzione, significato e comunicazione, trad. it. il Mulino, 1993)
Massime conversazionali • Quantità Dai un contributo tanto informativo quanto è richiesto Non dare un contributo più informativo di quanto è richiesto • Qualità Tenta di dare un contributo che sia vero Non dire ciò che credi falso Non dire ciò di cui non hai prove adeguate • Relazione Sii pertinente • Modo Sii perspicuo: Evita l’oscurità di espressione Evita le ambiguità Sii breve Sii ordinato nell’esposizione
Le massime di Grice non vogliono essere una sorta di galateo linguistico, ma tentano di descrivere i requisiti ideali di un uso efficace della lingua negli scambi comunicativi. Vi si ritrovano le nozioni proposte dalla retorica classica come requisiti di una esposizione efficace.
Punti di orientamento in una interazione cooperativa e razionale 1.Quantità: ci si aspetta un contributo alla interazione commisurato alla richiesta (né più né meno); 2. Qualità: ci si aspetta un contributo autentico, non falso, menzognero; 3. Relazione, connessa al grado di congruenza fra i contributi: ci si aspetta un contributo pertinente alla fase della interazione; 4. Modalità: ci si aspetta che il contributo sia esplicito, ordinato, eviti ambiguità, confusioni.
Possibili violazioni delle massime • Non esplicita (intenzione di ingannare) • Uscita esplicita dal raggio di azione della massima e del principio di cooperazione (es. “questo è tutto quello che posso dire”) • Conflitto tra il rispetto di una massima (ad es. della Quantità) e quello di un’altra (ad es. del Modo): tra richiesta di esaustività e criterio di economicità • Ostentazione della violazione: implicatura conversazionale, tipo di inferenza intenzionale, esterna al contenuto semantico dell’enunciato. • Levinson: “Meno dici, più dici”: l’interlocutore, in assenza di informazioni sufficienti, è abituato a estrapolare il massimo di informazione, attribuendo al parlante intenzioni e credenze molto superiori a quelle espresse esplicitamente.
Implicature vs presupposizioni • Diversamente dalle presupposizioni, le implicature non hanno la natura di uno sfondo dato per scontato, ma aggiungono una informazione, che corregge o sostituisce quelle fornite esplicitamente dal testo. • Diversamente dalla presupposizione, l’implicatura non coincide mai con qualcosa che il testo, nello stesso segmento testuale che attiva l’implicatura, formula anche esplicitamente • La presupposizione economizza, le implicature arricchiscono: completano, complicano, colorano, sfumano • Le presupposizioni ricattano tacitamente l’interlocutore, le implicature lo seducono, inducono il ricevente a recuperare il messaggio anziché imporglielo. (Sbisà 2007)
Implicatura convenzionale Legata all’impiego di certe parole, dotate di più significati (es.: “e”, con valore di congiunzione e di avversativo: E proprio tu me lo dici? E sai che sforzo! Altre implicature convenzionali: cioè,infatti, quindi, ma Poveri ma belli Implicatura conversazionale Occasionale, legata al contesto di enunciazione Ha origine nei principi generali che regolano l’interazione comunicativa Minimalismo semantico
Non possono essere ricondotte immediatamente né a presupposizioni né a implicature dipendenti dall’assunto della cooperazione.
Connettivi • Rapporti di equivalenza (coreferenza, sinonimia e parafrasi) e di esemplificazione • Rapporti di spiegazione (causale o motivazionale) e di conseguenza logica • Rapporti di obiezione e contrapposizione
Rapporti di equivalenza ed esemplificazione Cioè, per esempio Insomma: Il primo dato […] emerge dalla “scala dei valori” del campione interrogato. Al primo posto trionfa la famiglia (83,1%). Seguono l’amore (81,9%), l’amicizia (76,1%), la libertà e la democrazia (62,5%). Il sesso si attesta soltanto al quinto posto (57,3%). Insomma questi ragazzi non sognano avventure ed esperienze spericolate, ma un focolare confortevole con tivù e stereo in salotto e angolo cottura.
Rapporti di spiegazione • Ambiguità delle spiegazioni, che possono servire a fornire: • un sapere su cause e ragioni di uno stato o di un evento • Una motivazione o giustificazione di un proprio atto linguistico. • Le motivazioni e le giustificazioni possono essere basate su: • Preferenze psicologiche • Relazioni causali • Relazioni di conseguenza logica.
Infatti: In questa fine millennio […] sembra cambiare anche il clima. Infatti, la chimica della troposfera si sta modificando > il fatto che il clima sembra cambiare è causato dal fatto che la chimica della troposfera si sta modificando.
Pertanto, dunque segnalano rapporti di spiegazione, causale oppure logica Le leggi romane vietavano alla nobiltà di dedicarsi al commercio […] Questi mestieri dunque venivano esercitati da un’altra classe: i cavalieri. è inglese, quindi è coraggioso
Rapporti di obiezione e di contrapposizione • Ma con funzione controargomentativa (Ducrot 1972): ciò che viene dopo il ma va in una direzione opposta a quella che ci si aspetta • Ma spinge a ricostruire uno scenario argomentativo in cui l’enunciato potrebbe funzionare come obiezione. • Analoghi a ma: però, tuttavia
Es. (Antelmi): • La ragazza di Marco è bella ma intelligente • Giulio è ricco ma generoso Senza esplicitarlo il ma implica nel primo caso che le ragazze belle sono stupide, nel secondo che i ricchi sono avari • Ha vinto “American Beauty”, come da copione. Ma è un copione scritto solo negli ultimi mesi.
L’implicatura convenzionale può derivare da una implicatura conversazionale. • Esempio: l’uso avversativo della congiunzione e scaturisce dal fatto di utilizzarla al posto dell’avversativo ma oppure della semplice enunciazione in sequenza di due eventi. Se sottolineo con un elemento linguistico la concomitanza temporale è perché ho lo scopo di metterla in risalto. Vedi anche il caso di mentre (dal valore temporale al valore avversativo). • Sta piovendo e non ho l’ombrello • E le stelle stanno a guardare
Implicatura generalizzata • Tra la quantificazione universale (tutti) e quella esistenziale (alcuni, certi) più informativa è la prima: Se è vero che Sono tutti bravi E’ vero anche che Alcuni sono bravi Tuttavia il ricorso al quantificatore esistenziale implica la negazione della prima Alcuni sono bravi Dunque: non tutti sono bravi (implicatura generalizzata)
Inferenze prodotte dagli interlocutori a partire dal presupposto del rispetto del principio di cooperazione e delle massime conversazionali: quando le massime non vengono rispettate, gli ascoltatori ricercano un livello più profondo sulla cui base, con un procedimento inferenziale, poter calcolare il significato inteso dal parlante (significato occasionale).
Es. A. Dov’è Carlo? B. C’è una VW gialla davanti alla casa di Anna (Levinson 1985:114) La risposta di B è apparentemente incoerente (violazione della massima della relazione), ma segnala un intento cooperativo: rispondere pur non possedendo informazioni sufficienti. • Es. Una donna è una donna, è una donna, è una donna (pubblicità di un profumo) Violazione della massima della quantità e suggerimento di un senso diverso
Implicature connesse alla massima di Quantità • 1. Rendi il tuo contributo tanto informativo quanto è richiesto • 2. Non rendere il tuo contributo più informativo di quanto è richiesto
1. Rendi il tuo contributo tanto informativo quanto è richiesto Di fronte a un enunciato che presenta un basso grado di informatività, ci si chiede se e a quali condizioni l’informazione fornita può essere considerata sufficiente, e altrimenti perché il parlante si è limitato a fornire informazioni in quella quantità.
All’Onu si era rivolto sabato anche il capo del Fronte di salvezza islamico (Fis, illegale) algerino, Abassi Madani, che ha fatto sapere di essere pronto a lanciare “immediatamente” un appello perché si ponga fine alla violenza in Algeria. Punta l’attenzione su una fase dell’agire solo preparatoria: l’effettiva esecuzione non è inclusa e viene implicato che non ha ancora avuto luogo.
[…] in Francia […], antichi vulcani, attivi circa un milione di anni fa, hanno dato origine a una catena di rilievi tondeggianti, chiamati Pays[…] Non specificando se i vulcani attivi un milione di anni fa sono attivi tuttora, si comunica implicitamente che tali vulcani non sono più attivi.
Coloro che hanno proposto al Parlamento il “Giorno della memoria” vogliono trasmettere alle generazioni future l’orrore del genocidio e alzare una barriera morale contro la ripetizione di un simile evento. Sono convinti, in altre parole, che il “ventre della bestia”, come disse Bertold Brecht, sia ancora gravido. E fondano tale timore sulla convinzione che le persecuzioni e i massacri fra il 1933 e il 1945 siano la necessaria conseguenza del sentimento di ostilità e diffidenza con cui gli ebrei furono trattati dalle società cristiane nei secoli precedenti. (Sergio Romano) Il timore che persecuzioni e massacri di ebrei si ripetano, benché infondato, è degno di rispetto
2. La quantità di informazione fornita non deve essere eccessiva rispetto agli scopi della comunicazione: Sparta era governata da un’aristocrazia di guerrieri che sfruttavano il lavoro di popolazioni locali ridotte in servitù, gli iloti. - > L’aristocrazia di guerrieri che governava Sparta non proveniva da una popolazione locale.
Implicature associate alla negazione Casi in cui si può essere incerti se il riferimento corretto sia alla Quantità o alla Relazione: un enunciato negativo, per risultare pienamente cooperativo, deve giustificare la sua pertinenza oppure riscattare il suo scarso grado di informatività. Dal punto di vista di chi è in cerca di informazioni sul mondo, un enunciato negativo non dà la quantità di informazione desiderata, a meno che non lo si possa integrare con una opportuna implicatura di prevenzione che potrà prendere due direzioni: • Giustificare il fatto che l’informazione richiesta è proprio quella negativa (perché le circostanze richiedono di escludere una ipotesi piuttosto che di affermarne un’altra) • Suggerire una alternativa positiva allo stato di cose negato (che tipicamente consisterà nella affermazione dello stato di cose contrario)
Interpretazione alla luce della massima della Relazione: l’enunciato negativo comunica implicitamente che l’ipotesi negata deve essere in qualche modo saliente e suggerisce anche perché (per esempio, perché qualcuno l’ha avanzata). Sette bambini e un impero come quello pilotato dal marito Steven Spielberg, che la rende partecipe di ogni decisione, non impediscono a Kate Capshaw, 46 anni, di avere una vita autonoma.
Implicature secondo la Qualità • La massima della Qualità può essere violata in molti modi: • Se l’informazione impartita non ha lo status di attendibilità che deriva dall’avere giustificazioni (prove o ragioni adducibili a sostegno) • Se il contributo si presta a una interpretazione contraddittoria ed è impossibile costruire un quadro coerente della informazione fornita • Se c’è il sospetto che il parlante non eviti con sufficiente rigore di dire cose che ritiene false • La comprensione cooperativa legge cooperativamente le potenziali contraddizioni, in modo che non risultino tali
[…] l’asimmetria è presente anche nelle particelle elementari […] tanto che Chien Shiung Wu, fisico di notevole valore che lavora alla Columbia University, ha commentato che Dio dev’essere mancino. L’enunciato Dio dev’essere mancino viola la massima della Qualità e dunque va interpretato in modo metaforico.
Implicature secondo la Relazione • Grande influenza della massima di Relazione nelle implicature conversazionali --> teoria della Pertinenza • La Pertinenza non riguarda l’oggetto del discorso o la focalizzazione dell’attenzione sulle sue proprietà, ma l’enunciato rispetto al discorso o alla situazione comunicativa: deve risultare cioè un contributo conversazionale pertinente.
Relazioni fra enunciati Assumere che la massima di Relazione sia rispettata comporta assumere che un enunciato sia la prosecuzione pertinente di ciò che lo precede e cercare di ricostruirla
Accostamenti tematici Esempio: I Franchi […] nutrivano per di più grandi ideali e dividevano il mondo tra cristiani e infedeli (pagani e musulmani) Nella scrittura giornalistica spesso gli accostamenti tematici da elaborare mediante l’assunto della pertinenza servono a comunicare implicitamente il messaggio centrale di un articolo.
Coreferenze Gli accostamenti tra enunciati, sintagmi e parole vengono assunti come rispettosi della pertinenza, che così contribuisce alla coesione testuale La coesione è dunque una questione di Relazione, mentre la coerenza è una questione di Qualità
Variatio ed economia informativa Esempio: Sette bambini e un impero come quello pilotato dal marito […] non impediscono a Kate Capshaw […] di avere una vita autonoma. La bionda nata nel Texas e cresciuta nel Missouri dice che non ha mai chiesto al marito di essere scritturata per uno dei suoi film […] La signora più potente di Hollywood […] sta tifando […] per l’affermazione agli Oscar di “An American Beauty”.
Incapsulatori anaforici (o nomi riassunto) Sintagmi nominali definiti o dimostrativi che hanno come antecedenti intere parti di testo. L’incapsulazione è dunque un meccanismo coesivo (Wanda D’Addio Colosimo). La connessione tra gli incapsulatori e le parti di testo antecedenti richiede un assunto di pertinenza e attiva implicature di prevenzione secondo la Relazione A volte quanto viene ripreso non è testualizzato ma è implicito nel testo. Congiungono dunque un aspetto presupposizionale (presupposizioni di esistenza) con l’attivazione di una implicatura di Relazione. Contribuiscono a categorizzare o classificare il materiale testuale che riprendono, in modi che al momento della prima formulazione non erano ovvi.
Possono svolgere azione anaforica incapsulante: • Nomi generali: questa cosa, questo fatto, la situazione, la questione • Deverbali: il progetto, questo invito, l’innovazione, la chiusura • Nomi astratti assiologicamente neutri: questa fenomenologia, tale atteggiamento, tale prospettiva • Sintagmi più valutativi: questo declino, questo risultato • Sintagmi ancora più valutativi: questo increscioso episodio, tale condotta criminosa, questa delicata congiuntura, lo scandalo, questo ricatto, la tragedia (Caffi, Pragmatica, 2009, p. 106) • Queste espressioni hanno in comune la presupposizione esistenziale del sintagma nominale definito. Nel caso di riprese con nomi generali (fatto, cosa, questione, faccenda, circostanza ecc.) si ha una riduzione della quantità di informazione; nel caso degli altri nominali si ha invece un incremento di informazione.
Qualche esempio • 1) Da una parte i gestori dei locali, che chiedono l’isola pedonale estiva già dal 15 febbraio. Dall’altra i comitati residenti, contrari ai progetti di chiusura definitiva, che preparano azioni legali nei confronti del Palazzo Marino. La contesa fra negozianti e abitanti sui Navigli non è mai stata così aspra (RE, 30.1.2009) • 2) Gerusalemme – Torna il terrore in Israele. Un’autobomba ha ferito dieci persone a Mea Shearim, il quartiere ultraortodosso della città santa. L’attentato è considerato il primo avvertimento al neo premier Ariel Sharon da parte degli estremisti palestinesi. Poco dopo l’esplosione, una telefonata ha rivendicato l’agguato a un’organizzazione finora sconosciuta, “Martiri di Shabra e Chatila” (RE, 9.2.2001)
3) E’ rimasta due ore incastrata tra le lamiere della sua Mercedes e, alla fine, è stata estratta dai vigili del fuoco. Silvia Soffiantini, una donna di 44 anni abitante a Chignolo Po, ha riportato la frattura del bacino e i medici del Pronto soccorso dell’ospedale San Matteo l’hanno giudicata guaribile in due mesi. Era alla guida della sua Mercedes che, all’incrocio della strada che porta a Monticelli Pavese, si è schiantata contro un camion. Il drammatico incidente stradale avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi (“la Provincia pavese, 11.2.2009)
4) Fa chiaro presto a Tokio, ma verso le cinque di mattina, oltre ai corvi che si cibano delle prelibatezze abbandonate agli angoli dei ristoranti, gli unici ad abitare la città sono gli uomini in coda ordinata, che aspettano la razione giornaliera di riso e proteine. Accade nella stazione di Shinjuku o a Sanya, a nordest di Tokio, o ancora a Osaka e a Nagoya, dove cresce quotidianamente il numero di persone senza lavoro e senza casa. Il Giappone è in piena recessione e i dati parlano chiaro: il Pil dell’ultimo trimestre 2008 ha perso il 12,7% rispetto all’anno precedente, Toyota e Nissan licenziano rispettivamente 40 mila e 20 mila dipendenti, persino Sony e altri colossi della moderna tecnologia tagliano personale. Davanti a questo disastro, il ministero del Lavoro ha annunciato che concederà per un anno un vero prestito a fondo perduto (RE, il Venerdì, 27.2.2009).
5) l’altro giorno l’elezione di Dario Franceschini a nuovo segretario del Pd è stata una decisione sensata e forse l’unica possibile. Ma il salvataggio viene rinviato a elezioni primarie che dovrebbero spazzar via la vecchia nomenklatura e miracolosamente scoprire nuovi leader. Le primarie sono state una fissazione di Prodi; e sinora si sono rivelate un enorme dispendio di energie senza frutto, che non hanno fondato o rifondato un bel nulla. Per carità, riproviamoci ancora. Ma non illudiamoci che si scoprano ignoti né quello che non c’è. A oggi ogni capo partito ha allevato i suoi e cioè potenziato la sua fazione, la sua corrente, promuovendo gli obbedienti (anche se deficienti) e cacciando gli indipendenti (anche se intelligenti). Pertanto la crisi di leadership della sinistra è una realtà dietro la quale non è detto che si nascondano geni incompresi, geni repressi. Il guaio risale al fatto che per una trentina d’anni abbiamo avuto la più grande sinistra d’Occidente, che era però egemonizzata dal Pci e forgiata dallo stalinismo di Palmiro Togliatti (CdS, 25.2.2009)
6) Questa non è Tangentopoli, nel senso che la politica c’entra poco e niente. Un tempo, il grosso dei soldi illeciti andava ai partiti, restandone solo una parte attaccata alle mani di profittatori e mascalzoni. Qui succede l’esatto contrario: solo qualche spicciolo arriva alla propaganda politica, il resto si nasconde nelle tasche private. Un tempo erano i vertici dei partiti a governare il sistema, che tutti coinvolgeva, ora sono le seconde e le terze file a far quello che lor pare. Per ottenere questa mutazione genetica sono stati necessari due passaggi[…] (D. Giacalone su “Libero”, 15.5.2010)
7) Per certe persone la lingua, ricondotta al suo principio essenziale, è una nomenclatura, vale a dire una lista di termini corrispondenti ad altrettante cose […]. Questa concezione è criticabile per molti aspetti. Essa suppone delle idee già fatte preesistenti alle parole […]; infine lascia supporre che il legame che unisce un nome a una cosa sia un’operazione del tutto semplice, ciò che è assai lontano dall’esser vero. Tuttavia, questa visione semplicistica può avvicinarsi alla verità, mostrandoci che l’unità linguistica è una cosa doppia, fatta del raccostamento di due termini (Saussure, CLG, p. 83) -> atto di valutazione protetto (Caffi, 2009: 111)
Gli incapsulatori anaforici mettono bene in luce il legame tra testualità e pragmatica, evidenziando il ruolo che la ricostruzione di impliciti svolge nella interpretazione di un testo. • Vi è una correlazione significativa fra “chiarezza” di un testo e quantità di nessi inferenziali richiesti per interpretarlo recuperando l’antecedente di un incapsulatore
Implicature secondo il Modo • Attivate da testi che appaiono poco comprensibili perché prolissi, complicati, disordinati, oscuri, ambigui, verbosi. Implicature: • assumiamo che il testo sia stato prodotto in tale forma per essere capito in una certa maniera e quindi che, nonostante le apparenze, il modo di comunicazione sia adeguato a ciò che si voleva comunicare. • ammettiamo che l’oscurità del testo sia reale e lo renda davvero inadeguato ma che sia in qualche modo giustificato e dunque gli conferisca un sovrappiù di senso (ambiguità deliberata e oscurità voluta).
Rientra in quest’ambito l’implicatura che riguarda l’ordine di esposizione in quanto parallelo all’ordine di svolgimento dei fatti esposti Verso la fine del Quattrocento l’intolleranza verso le comunità ebraiche era diventata insopportabile e il “Grande inquisitore”, Torquemada, convinse facilmente la regina Isabella che la loro fede e le loro abitudini stavano pericolosamente portando i cattolici verso l’eresia. Gli ebrei costretti a partire furono 150.000.