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« Assoindipendenti : Una sfida per affrontare quelle del mercato, di oggi, di domani» VeronaFiere – OIL&nonOIL 27 Maggio 2014. « Assoindipendenti : Una sfida per affrontare quelle del mercato, di oggi, di domani». Relatori : Alessandro Proietti Alessandro Celli
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«Assoindipendenti: Una sfida per affrontare quelle del mercato, di oggi, di domani» VeronaFiere – OIL&nonOIL 27 Maggio 2014
«Assoindipendenti: Una sfida per affrontare quelle del mercato, di oggi, di domani» Relatori : Alessandro Proietti Alessandro Celli Carlo Picchiotti Diamante Menale
Assoindipendenti «Chi siamo»: • 27 Associati (4 Onorari); • Erogato di ca. 650 milioni litri; • Attività privilegiata Retail; • Geografia: Nord (Est), Centro, Sud Italia; • Modello Indipendente (attuale o in fase sviluppo) come scelta strategica; • Assoindipendenti come evoluzione di Associazione NOI (2011) (Assemblea Straordinaria del 15 Aprile 2014) Assoindipendenti
Obiettivo della Conferenza • Dimostrare la necessità assoluta di elaborare, sviluppare, realizzare, consolidare, un piano strategico per adeguare il modo di operare alla evoluzione del mercato. • Considerare il «modello indipendente» una (forse l’unica ?) opzione da considerare; • Abbandonare modelli di comportamento fondati su un (esasperato ?) individualismo per passare ad operare in una logica di «pool»; • Costituire organizzazioni e strutture di supporto; • Acquisire una rappresentanza nelle sedi dove si decide sul destino delle nostre aziende. • «Assoindipendenti» può rappresentare una valida proposta. Assoindipendenti
Il problema dei nostri giorni …. « Le difficoltà ! » Facile Crearle Evitarle Difficile Gestirle Risolverle Assoindipendenti
Una grande «domanda» di futuro ma l’«offerta» è scarsa! Non riusciamo ad avere risposte malgrado ….. • Gli scenari del futuro siano ormai «quasi certi» perchè sono nel nostro passato e nel nostro presente; • Il «Futuro» sia un solo un «Progetto ordinario» anche se da valutare con attenzione per alcune criticità: • Gli obiettivi (realisticamente realizzabili) • Le variabili (fattori di successo & insuccesso) • Le risorse necessarie • Le «sensitivity» Dubbio: ….. Abbiamo perduto la capacità di progettare il nostro futuro ?! Assoindipendenti
Il «Futuro» Mercato Imprenditore Quasi certo…….! Incerto, problematico (resistenza al cambiamento) Obbligo di passaggio da gestione «tattica» a visione «strategica» Crisi di sistema e di lunga durata ! Assoindipendenti
…. Chi non ci risolverà il problema ….! • Non …. Il consumatore • Minori consumi • Nuova attitudine all’acquisto (Prezzo vs «Totem») • Non …. Le società petrolifere (molti, forse troppi, problemi ancora da risolvere) • Positioning (obiettivi e strategie di lungo termine) • Gestione della crisi attuale • Ristrutturazione della rete • Riqualificazione immagine (Segue) Assoindipendenti
…. Chi non ci risolverà il problema ….! • Non le Istituzioni • Mediazioni spesso impossibili • Conoscenza parziale delle dinamiche del sistema • Scarso reale interesse a risolvere i problemi del settore (?) • Focus su fiscalità (Robin tax, Accise) • Non le rappresentanze varie di categoria • Potere negoziale eroso dalla strategia del compromesso • Protezione esasperata dei micro interessi di parte • Dubbia rappresentanza del segmento «indipendenti» • I gestori: un ruolo che (purtroppo) forse non c’è più ?! Assoindipendenti
Una sola ipotesi strategica possibile • Unica certezza: Possiamo e dobbiamo contare solo su noi stessi ! • Una sola «Password» per entrare nel futuro: • Erogato «competitivo» a livello mercato locale • Automazione & informatizzazione delle operazioni • Ottimizzazione degli acquisti ed servizi • Staff adeguato e altamente qualificato • ma soprattutto: • Convinzione, disponibilità al cambiamento, tenacia, entusiasmo! ( Efficienza !) n Assoindipendenti
Il quesito fondamentale dell’ imprenditore Lasciare o Continuare ? • La mia rete è sostanzialmente “povera” (erogato, immagine, lay-out) ed è destinata a rimanere tale anche a fronte di investimenti per modernizzarla ? Si/No ? • La mia situazione personale (età, discendenza, storia maturata, fiducia, risorse finanziarie, disponibilità al cambiamento) mi fa dubitare della opportunità di continuare l’ attività ? Si/No ? Se per le due risposte fosse «NO» CONTINUARE ! Se anche una sola risposta fosse «SI» LASCIARE ! Assoindipendenti
Il quesito fondamentale dell’ imprenditore Quando ? Lasciare o Continuare ? • La mia rete è sostanzialmente “povera” (erogato, immagine, lay-out) ed è destinata a rimanere tale anche a fronte di investimenti per modernizzarla ? Si/No ? • La mia situazione personale (età, discendenza, storia maturata, fiducia, risorse finanziarie, disponibilità al cambiamento) mi fa dubitare della opportunità di continuare l’ attività ? Si/No ? Se per le due risposte fosse «NO» CONTINUARE ! Se anche una risposta fosse «SI» LASCIARE ! Assoindipendenti
Il quesito fondamentale dell’ imprenditore Adesso !!! (siamo in ritardo di almeno 5 anni) Lasciare o Continuare ? • La mia rete è sostanzialmente “povera” (erogato, immagine, lay-out) ed è destinata a rimanere tale anche a fronte di investimenti per modernizzarla ? Si/No ? • La mia situazione personale (età, discendenza, storia maturata, fiducia, risorse finanziarie, disponibilità al cambiamento) mi fa dubitare della opportunità di continuare l’ attività ? Si/No ? Se per le due risposte fosse «NO» CONTINUARE ! Se anche una risposta fosse «SI» LASCIARE ! Assoindipendenti
Aforismi « Colui che non prevede le cose lontane, si espone ad infelicità prossime » (Confucio) « Non prevedere è già perdere » (Leonardo da Vinci) « Alcuni sentono arrivare la pioggia, altri si accontentano di bagnarsi » (H.Miller) « I soli limiti delle nostre realizzazioni del domani sono i nostri dubbi e le nostre esitazioni di oggi » (F.D. Roosevelt) « Essere inerte vuole dire essere battuto » (C.de Gaulle) « In guerra, la ricerca della sicurezza a tutti costi porta diritto alla rovina » (W.Churchill) « Il futuro è di chi lo sa immaginare » (E.Mattei) Assoindipendenti
Continuare – Atto 1° «Comprendere lo Scenario» Le sfide di oggi e del futuro prossimo: • Obiettivi e strategie delle società petrolifere nel Breve/Medio termine: • Apparente incapacità nel gestire una crisi di sistema • Strategie commerciali spesso incomprensibili: Prezzi / GDO / Pompe Bianche / Automats/ Extra Rete a Rivenditori con destinazione retail • Perplessità su Progetto Ristrutturazione Rete • Rivisitazione critica della strategia accordi di convenzionamento • Obiettivi nel lungo termine: Il Modello Grossista della Exxon ? • Solo 7(?) società (Eni, Esso, Q8, TotalErg, Tamoil, api/IP, Saras); • Solido controllo del sistema logistico da parte delle società petrolifere; • Potere negoziale della categoria privati molto modesto (…Zero ?!). Assoindipendenti
Continuare : Atto 2° «Elaborare il Piano Strategico» • Definizione obiettivi di M/L termine personali ed aziendali • Segmentazione mercato (consumatori e concorrenza) • Valutazione delle opzioni strategiche e posizionamento azienda • Valutazione degli investimenti correlati • Razionalizzazione / ottimizzazione rete • Automazione / informatizzazione dei processi • Riorganizzazione aziendale • Identificazione/valutazione delle opportunità per e Joint Ventures / operazioni in pool Assoindipendenti
Continuare : Atto 3° «Il Modello Indipendente» Obiettivo Strategico: Recuperare il controllo dei fattori che determinano il successo o il fallimento della attività Nessuna rottura a-priori con il passato e nessuna assunzione di rischi impropri, ma diverso rapporto (ruolo ma anche responsabilità) con istituzioni, società petrolifere e fornitori servizi in genere: • Controllare pricing e attività marketing; • Acquisire know-how per supply e logistica; • Creare una massa critica per ottimizzare le operazioni; • Favorire operazioni «in pool»; • Acquisire il diritto di rappresentare gli interessi del settore nelle opportune sedi E’ esattamente quello che intendiamo con «Modello Indipendente» Assoindipendenti
Continuare : Atto 4° «Le Azioni» • L’ opzione «Modello Indipendente» non è una opzione…. è una necessità imposta dal mercato ma anche una assicurazione per il futuro (e comunque non è un processo «irreversibile»). • E’ un modello realizzabile senza grandi / particolari difficoltà e rischi: Importanza / Difficoltà (1-5) • Investimenti 5 1 • Acquisto prodotto 4 2-3 • Servizi associati 3 1 • Gestione diretta 3 2 • Organizzazione aziendale 4 2 • Marchio 2 0-1 • Unica difficoltà «vera» : Il «Modello Indipendente» impone, o imporrà, alcune «operazioni in pool» con relativi elementi di criticità. Assoindipendenti
Assoindipendenti • Assoindipendenti, associazione che non ha scopo di lucro né connotazioni politiche, mettendo a disposizione del «sistema» e dei singoli imprenditori privati nuove risorse, esperienze e professionalità, intende così partecipare al processo di rinnovamento oggi in atto nel mercato della distribuzione carburanti. • Il «mezzo» è una «massa critica», culturale prima ancora che operativa, rappresentata da coloro che hanno già fatto la scelta strategica del «modello indipendente» o ad essa sono orientati. • Una associazione di 27 soggetti con un erogato di ca. 650 milioni di litri rappresenta un importante punto di avvio ma ancora non sufficiente per affrontare le sfide del futuro. (Obiettivo 2014 = 40 associati) Assoindipendenti
Il Progetto «Assoindipendenti» - Finalità • Promuovere gli interessi degli Associati in qualsiasi sede sviluppando le iniziative per lo studio e la soluzione dei problemi di comune interesse. • Acquisire e condividere informazioni ed esperienze utili alla conoscenza delle dinamiche del mercato ed alla elaborazione dei piani strategici per le aziende. • Promuovere innovazione e creatività nelle attività di marketing con focus sulle opportunità offerte dalle mutate attitudini del consumatore, dai nuovi carburanti, dalla tecnologia nel campo della impiantistica, della automazione e della informatica. • Promuovere iniziative per rendere più efficienti le operazioni di approvvigionamento di prodotti, materiali e servizi a 360 °. • Assicurare assistenza in materia di protezione dell’ ambiente per la prevenzione e la soluzione di problemi di inquinamento e di bonifica. Assoindipendenti
…. In poche parole …… • Assoindipendentiintende essere una «Palestra»,con tanto di «attrezzi e personal trainer»,a disposizione di coloro che vogliono «allenarsi» per affrontare e vincere le sfide del presente e del futuro. • Obiettivo più facile da raggiungere se in «palestra» ci saremo allenati anche a «lavorare insieme»…. Assoindipendenti
Perché Assoindipendenti pretende di essere qualcosa di nuovo • Imprenditori e consulenti con esperienze e professionalità molto diversificate; • La maggior parte di questi non è associata in altre organizzazioni; • Visione della evoluzione del mercato, e delle strategie idonee al confronto, diversa da quella comunemente considerata; • Focus su attività delle singole aziende associate (ma anche maggiore flessibilità a favore del sistema nel suo complesso); • Disponibilità a «lavorare insieme» per creare massa critica (culturale ed operativa); • Organizzazione e governance assolutamente snella con costi minimi; • Rappresentanza specifica ad-hoc del segmento «indipendenti»; Nessuna riserva o difficoltà a collaborare con Istituzioni, UP, Assopetroli, Grandi Reti, GDO, Reteitalia, Gestori. Esattamente il contrario….! Assoindipendenti
Un principio fondamentale: « Lavorare insieme » « Siamo cresciuti come monadi. Ognuno per sé. Mai in gruppo. Dire «NOI» non ci viene naturale. Fatichiamo a trovare libri, film, musiche, valori, che ci definiscano come generazione. Scrivo anche per questo: per ricordare che invece sono molte le cose che ci legano, le esperienze che ci accomunano, i ricordi che fanno di noi una comunità di memorie e di destini. Perché alla fine la vita uno se la gioca con la propria generazione: nel lavoro, nelle amicizie, negli affetti, negli amori. » « E poi vale la pena di unirsi, parlarsi, fare rete, costruire alleanze, stringere amicizie, condividere progetti comuni, anche solo per vivere meglio. In questi anni siamo stati troppo individualisti. Siamo stati convinti che ognuno bastasse a se stesso, chiuso nel proprio piccolo mondo fatto di parenti, meglio se consanguinei, amici della scuola, adulti da blandire e da cui essere cooptati. Dobbiamo riconoscere che il ragionamento era sbagliato. E che dobbiamo cambiare » Aldo Cazzullo (da: «Basta Piangere» Ed. Mondadori) Assoindipendenti
Grazie per la vostra attenzione e per l’interesse che vorrete dimostrare nei confronti della iniziativa «Assoindipendenti» Riferimenti: E-mail: alessandro.proietti@virgilio.it Sito web: www.assoindipendenti.it Cell. (A.Proietti) : 3356412801 Assoindipendenti
Back-up Assoindipendenti
Indagine Conoscitiva sulla Strategia Energetica Nazionale Audizione del Presidente della UP A. Gilotti 5 Marzo 2014
Un Problema in più : Il DdL Ristrutturazione Rete (1) • Il 13 Dicembre 2013 il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri spedisce a tutti i Capi dell’ Ufficio Legislativo ed al Ragionerie Generale dello Stato lo schema didisegnodileggerecantemisuredisemplificazioneper l'avviodelleattivitàeconomiche, per i finanziamenti ed agevolazioni alleimprese(DDLcollegatoallaLeggedistabilità) da sottoporre al Consiglio ei Ministri. • In tale Ddl sono inserite (art.2 del Sommario) le misure per la razionalizzazione della rete di distribuzione carburanti, come risultato, è ragionevole ipotizzarlo, del lavoro svolto attorno al tavolo di lavoro ad-hoc e dell’ accordo, almeno nelle linee fondamentali, tra i partecipanti (UP, Assopetroli, Grandi Reti, Rappresentanze dei gestori (Faib, Figisc, Fegica). • Da qualche parte si sostiene che l’ accordo non fosse condiviso da tutti. OK, ma allora i «tavoli» a che servono ?!
Un Problema in più : Il DdL Ristrutturazione Rete (2) Perplessità….. Cosa c’è di sbagliato nel sostenere che: • La proposta di razionalizzazione è identica alla precedente se non per estendere l’ indennizzo ai gestori di impianti trasformati in impianti automatizzati. Non c’è dubbio che sia socialmente corretto indennizzare tali gestori ma perché l’onere deve essere sostenuto dal consumatore ? • Non ha senso ipotizzare 5.000 o 7.000 chiusure quando non si dispone dell’anagrafe degli impianti, a cominciare dagli incompatibili (sic !), per avere almeno una idea delle ricadute che in certe aree geografiche potrebbero essere critiche. • Nell’art. 18 si continua a prevedere l'individuazione di eventuali ulteriori impianti da dismettere a tutela di una maggiore sicurezza senza tener conto delle problematiche collegate, dalla definizione dei criteri di valutazione che devono essere oggettivi e degli inevitabili infiniti ricorsi al TAR. Non è più ragionevole cominciare ad applicare le norme vigenti e rimandare il resto a dopo? • Si insiste a parlare di chiusure e smantellamenti senza precisare che cosa si intenda per smantellamento e se questo sottintende l’ eventuale bonifica del terreno.
Un Problema in più : Il DdL Ristrutturazione Rete (3) • Si introduce il concetto di inefficienza ma senza darne una definizione. Ritenendo che inefficienza = basso erogato si commette un errore perché l’ erogato è solo uno dei fattori di possibile inefficienza (vedi caso limite delle Ads Autostradali). In altre parole, chiudendo solo gli impianti a basso erogato la rete potrebbe risultare ancora “inefficiente”. • Si parla di poter azzerare la differenza prezzo di 7 millesimi € (quota inefficienza) verso l’ Europa senza indicare chi si assume il ruolo di «garante». Non si dovrebbe piuttosto definire lo «stacco» (se deve essercene uno) con gli operatori che si impegnano a mantenerlo ? • Quali sono gli economics di vantaggi/svantaggi del consumatore (maggiore percorrenza media) piuttosto che limitarsi al vantaggio (senza quantificarlo) della “società petrolifera media” e del “retista medio”, ma non di singole società e retisti «reali» ? • Il Mse è supposto fissare l’ incentivo “articolando quest'ultima contribuzione in funzione del numero di impianti chiusi e dei relativi volumi venduti in modo da “valorizzare significativamente le chiusure e lo smantellamento di impianti effettuate nel periodo interessato, con particolare riguardo alla chiusura degli impianti privi di servizi accessori, senza penalizzare i titolari di unica autorizzazione che siano anche gestori”. Sic ! Vorrei conoscere il genio che riuscirà a formulare l’algoritmo di calcolo !
Un Problema in più : Il DdL Ristrutturazione Rete (4) • Incentivo alla chiusura indipendente dal numero delle autorizzazioni ?! • Si prevede che l’ incentivo richieda una contribuzione di 450-500 milioni di €uro: un costo per il sistema che logica vorrebbe gravasse, almeno per la maggior parte, sui soggetti responsabili di aver generato e/o favorito l’ inefficienza del sistema. • Non si fa cenno alla possibilità di esentare del contributo i soggetti, società petrolifere e imprenditori privati che la razionalizzazione della rete l’hanno già fatta a proprie spese. • L’art. 20 conferma che la contribuzione all’ incentivo avrà una durata di 5 anni (a fronte di un programma di chiusure in 2 anni) per diluirne gli effetti su chi deve provvedere a versarla e ridurre il rischio che sia trasferita sul prezzo al consumo (sic!). • Il continuare a pensare che l’ incentivo per la chiusura non finisca ad essere a carico del consumatore attraverso l’ aumento dei prezzi al consumo è preoccupante… Straordinaria ingenuità o ipocrisia bella e buona ?! • Perché un progetto uguale per tanti mercati diversi ?
Un Problema in più : Il DdL Ristrutturazione Rete (5) Domande apparentemente molto legittime: • Dove sono le novità che rendono il nuovo piano migliore dei precedenti ? • Chi è il Deus ex-Machina e quali i sostenitori ? • Società petrolifere ? Ma quali ? • Assopetroli / Grandi Reti ? • Associazioni Gestori ? • Istituzioni : promotori o notai ? «Errare humanum est, perseverare diabolicum?! »
Un Problema in più : Il DdL Ristrutturazione Rete (6) Che cosa c’è di sbagliato nell’ avere suggerito al MSE (via Staffetta Quotidiana) quanto segue ? • Impianti incompatibili: massima rigidità per quelli che lo sono rispetto alle leggi in vigore. Semmai anticipare la chiusura: inutile perdere altro tempo: tolleranza zero. • Massima cautela nel supportare l’idea di una razionalizzazione più spinta attraverso la radicalizzazione del concetto di sicurezza. • Troppi sono i fattori legati alla soggettività di giudizio e di interpretazione. • Poco serio far diventare non compatibile un impianto che lo è sulla base della normativa vigente. • Un po’ di sano buon senso… : nessuna chiusura in dieci anni ed ora vogliamo chiuderne di più in forza di più rigidi criteri di sicurezza?! Per favore…. cominciamo a chiudere tutti gli impianti incompatibili rispetto alle leggi vigenti poi tra sei mesi, un anno, ne riparliamo.
Un Problema in più : Il DdL Ristrutturazione Rete (7) • Non prendere alcuna iniziativa in materia di incentivazione alla chiusura di impianti inefficienti fino a quando non fosse: • disponibile l’ “anagrafe della rete” fondamentale per qualsiasi progetto di ristrutturazione; • chiaro che cosa si intende per efficienza e quindi quali e dove sono gli impianti che potrebbero essere chiusi; • definito e condiviso il vantaggio vs il costo/onere con relativo impegno a consolidarlo; In altre parole, non prendere iniziative fino a quando non fossimo davvero certi degli obiettivi e dei «mezzi» per raggiungerli?
Un Problema in più : Il DdL Ristrutturazione Rete (8) Le 15 domande che il MSE dovrebbe porre richiedendo una risposta accettabile: • La rete è diventata inefficiente all’ improvviso? Malgrado da anni fosse noto a tutti il sovradimensionamento della rete come mai fino a «ieri» abbiamo registrato nuovi impianti, modernizzazioni, rebranding e praticamente nessuna chiusura di pv«inefficienti» ? • Perché alcune società invece di chiudere e smantellare gli impianti che evidentemente ritenevano non efficienti li hanno venduti a privati assicurando una sopravvivenza temporanea con “flebo” di profittabilità somministrate in varie forme? Con la vendita a terzi questi impianti inefficienti sono diventati efficienti ?! • Perché le società continuano a proporre contratti di convenzionamento e di fornitura per impianti anche a basso erogato oppure si tende a farli sopravvivere trasformandoli in “ghost”?
Un Problema in più : Il DdL Ristrutturazione Rete (9) • Il sovradimensionamento della rete della distribuzione non è forse la conseguenza di una strategia basata su volumi e quota mercato che le stesse società petrolifere hanno promosso e portato avanti da sempre con risultati economici è logico presumere soddisfacenti? Perché allora oggi un costoso (per il consumatore finale) piano di incentivazione per una ristrutturazione dovuta a errori di valutazione strategica oppure ad un comune rischio di impresa? • Perché la ristrutturazione della rete non viene considerata dalle società petrolifere, ognuna per suo conto, come un normale progetto di upgrading delle operazioni finanziato con mezzi propri reali o derivati dal vantaggio competitivo conseguente la ristrutturazione stessa? Non è quello che hanno fatto finora società ed imprenditori privati i quali la loro ristrutturazione l’hanno già attuata senza chiedere soldi a nessuno? • Qual è lo scopo ultimo del piano di incentivazione? Se l’ obiettivo è una maggiore efficienza della attività di distribuzione dei carburanti nel suo insieme i minori costi dovrebbero essere riflessi sui prezzi. Quale allora il punto di equilibrio tra efficienza ed efficacia-utilità? Quale è la rete ideale alla quale tendere, in numero, standard servizi, localizzazione?
Un Problema in più : Il DdL Ristrutturazione Rete (10) • In quale modo e misura la chiusura degli impianti a basso erogato consentirà di ridurre i costi operativi e quindi in quale percentuale anche il prezzo alla pompa? Davvero un aumento di 200-300.000 litri/anno dell’erogato medio degli impianti “sopravvissuti” è la soluzione di tutti i problemi del settore?! L’ efficienza è solo un problema di erogato?! Come si spiega il “caso autostrade”? Siamo certi che gli impianti più efficienti non siano quelli che vogliamo chiudere? • In ogni caso quali sono gli economics del progetto visti dalla parte del consumatore? Nel piano del ddl Il costo per il consumatore è noto ma quale è il ritorno di questo suo investimento? Si è tenuto conto anche del maggior costo per l’aumento della percorrenza per arrivare al rifornimento? Chi e in che modo si fa garante del consolidamento nel tempo dei vantaggi acquisiti? • Quali sono invece gli ipotizzabili economics a livello di singola società petrolifera a fronte di diversi livelli di efficienza di partenza? Per quale ragione aderiscono al piano le società che presumibilmente saranno penalizzate in termini di quota mercato dalla ristrutturazione per incentivazione? Quali sono le possibili ipotesi per un nuovo scenario di quote mercato nel post-ristrutturazione?
Un Problema in più : Il DdL Ristrutturazione Rete (11) • Quali sono le motivazioni a sostegno (anche quando appare dubbio) del piano di incentivazione da parte delle associazioni dei retisti e delle rappresentanze dei gestori? • Perché imporre per legge il contributo al fondo incentivazione a quei retisti virtuosi che la ristrutturazione l’hanno già portata a termine a beneficio di coloro che hanno contribuito alla inefficienza della rete? • Perché si propone un piano di finanziamento degli incentivi a 5 anni quando la chiusura degli impianti inefficienti è programmata in 3 anni? Solo per diluire nel tempo riducendo l’impatto sui conti economici delle aziende che anticipano il contributo e per facilitare il trasferimento immediato a carico del consumatore finale? • Piuttosto che parlare di incentivazione alla chiusura degli impianti inefficienti perché non affrontare il discorso dei modi e dei tempi per lo smantellamento degli impianti ed il nodo del contributo alla bonifica dei siti?
Un Problema in più : Il DdL Ristrutturazione Rete (12) • Quali sono le motivazioni a sostegno (anche quando appare dubbio) del piano di incentivazione da parte delle associazioni dei retisti e delle rappresentanze dei gestori? • Che cosa c’è di sbagliato nel lasciare che la ristrutturazione sia il risultato delle dinamiche di mercato? Non sarebbe sufficiente fissare i prezzi alla pompa sulla base dei costi reali, e puntuali, associati alla doverosa remunerazione, del fornitore, del gestore, del proprietario, lasciando di fatto al consumatore la decisione se mantenerli operativi pagando prezzi più alti o se decretarne nei fatti la chiusura? Perché una ristrutturazione che si realizzasse in questo modo dovrebbe essere catalogata, e temuta, come “selvaggia”? E da chi ? ?????????
Il Progetto : Associazione + Servizi Associati Assoindipendenti Società Servizi – M.I.T. Srl A C B Assoindipendenti
Il Progetto : Associazione + Servizi Associati Assoindipendenti Società Servizi – M.I.T. Srl Soci : AP + (?) 2/3 Nessun interesse diretto in Attività Retail A C B Assoindipendenti
Società Servizi – M.I.T. Srl • Consulenza e sviluppo Business Plan (scenari di mercato, strategie) aziendali • Consulenza / Assistenza sviluppo «Modello Indipendente» • Accordi (Supply, Logistica, Trasporti) per forniture carburanti • Assistenza nei rapporti con società petrolifere • Trasformazione pv in automats • Esercizio reti di pv in affitto di azienda • Progetti di costruzione, modernizzazione pv • Manutenzione ordinaria e straordinaria • Acquisto, vendita di pv e reti • Assistenza varia (legale, fiscale, sicurezza, ambiente, organizzazione, ecc.) Assoindipendenti
Società Servizi – Esempio 1 Settore «Ambiente» • Indagine ambientale • Analisi di rischio • Avvio procedure amministrative • Piani di caratterizzazione • Progettazione ed installazione sistemi di bonifica • Gestione e monitoraggio dei siti contaminati • Global service rifiuti • Certificazione finale • Pronto intervento H24
Società Servizi – Esempio 2 Settore Manutenzione elettromeccanica ed Elettronica • Pulizia e bonifica serbatoi con tecnologia (no man entry) e rilascio certificazione gas free • Controllo di tenuta non distruttivo dei serbatoi interrati • Rilievi spessimetrici e taratura serbatoi • Applicazione del sistema DOPA 61 per trasformazione serbatoi da mono a doppia parete • Gestione e monitoraggio dei siti contaminati • Global service rifiuti • Certificazione finale
Società Servizi – Esempio 3» Studi strategici e Business Plan • Definizione obiettivi di M/L termine personali ed aziendali • Valutazione delle opzioni strategiche • Posizionamento commerciale vs opzioni strategiche • Valutazione degli investimenti correlati • Razionalizzazione / ottimizzazione rete • Automazione / informatizzazione dei processi • Riorganizzazione aziendale • Identificazione delle opportunità e valutazione della sostenibilità di Joint Ventures / operazioni in pool