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L’IMPATTO AMBIENTALE E SANITARIO DELL’ INCENERIMENTO DEI RIFIUTI. Prof Giammaria Fiorentini Università di Firenze Empoli 22 maggio 2012. Il mito del “termovalorizzatore” di Brescia. SMALTIMENTO?. 3 tonnellate CO2+ FUMI. 1 tonnellata RIFIUTI. 300 Kg CENERI PESANTI. 30 Kg
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L’IMPATTO AMBIENTALE E SANITARIODELL’ INCENERIMENTO DEI RIFIUTI Prof Giammaria Fiorentini Università di Firenze Empoli 22 maggio 2012
Il mito del “termovalorizzatore” di Brescia
SMALTIMENTO? 3 tonnellate CO2+ FUMI 1 tonnellata RIFIUTI 300 Kg CENERI PESANTI 30 Kg CENERI TOSSICHE AUMENTO DEI RIFIUTI !!!
TANTO MINORI SONO LE EMISSIONI IN ATMOSFERA, TANTO PIU’ SONO TOSSICHE LE CENERI RESIDUE DOVE VERRANNO MESSE LE MIGLIAIA DI TONNELLATE DI CENERI PRODOTTE?
STUDI EPIDEMIOLOGICI SU POPOLAZIONE ESPOSTA ALLE EMISSIONI DI INCENERITORI PER RIFIUTI Dal 1987 al 2003 sono stati condotti almeno 46 studi, di cui: 32 su popolazione residente in prossimità degli impianti 11 su lavoratori addetti 2 su lavoratori e popolazione 1, condotto in Giappone, sulla relazione tra cancro e diossine emesse dagli impianti (Ann Ist. Sup. Sanità, 2004)
46 Studi epidemiologici su popolazione esposta alle emissioni di inceneritori per rifiuti: effetti cancerogeni Riscontro significativo di biomarcatori e sostanze ad effetto mutageno nei liquidi biologici (sangue, urine, sperma) In 2/3 degli studi considerati incremento significativo di mortalità/incidenza/prevalenza per neoplasie (polmone, vescica, sarcomi ai tessuti molli, linfomi, epatocarcinoma, neoplasie infantili, tumori gastrodigestivi) ANNALI ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ 2004
Studi epidemiologici su popolazione esposta alle emissioni di inceneritori per rifiuti: altri effetti segnalati Sistema respiratorio: tosse persistente, bronchiti, allergie Sistema riproduttivo: incremento dei nati femmine e parti gemellari Incremento di incidenza di malformazioni congenite Ipofunzione tiroidea Diabete Patologie cardiovascolari
Effetti cancerogeni delle sostanze emesse da un inceneritore secondo la IARC (Annali Istituto Superiore Sanità 2004)
EMISSIONI DA INCENERITORI Polveri Metalli pesanti Ossidi di azoto Inquinanti organici (IPA, PCB, furani, ftalati, chetoni, alcheni, diossine) CONOSCIUTI OLTRE 200… ma si calcola siano solo circa il 10-20% del totale!
Esposizione ad emissioni inceneritori: RR (rischio relativo)
Batteri Virus Polvere Polline Sale marino Gocce di pioggia Prodotti combustione Le particelle ultrafini sono pericolose perché penetrano in profondità
Tiny particles enter the brain after being inhaled. Oberdarster G et al., Translocation of inhaled ultrafine particles to the brain. Inhalation Toxicology(Nature January 2004 ) Brain cells that pick up smell can carry nanoparticles inside http://www.nature.com/news/2004/040105/pf/040105-9_pf.html
Dimensioni delle cellule bronchiali a confronto con le microparticelle
Effetti sulla salute umana in % per ogni incremento di 10 microgrammi/m3 di PM10 e PM2.5 Effetti PM10* PM10** PM2.5*** Mortalità generica 0.6 1.3 6 Mortalità per patologie respiratorie 1.3 2.1 Mortalità per patologie cardiovascolari 0.9 1.4 12 Ricoveri ospedalieri pazienti > 65 a. 0.7 Mortalità per cancro al polmone 14 *Anderson HR WHO Regional Office for Europe 2004 **MISA Meta Analisi Italiana su otto grandi città italiane ***Pope A.C., Journal American Association 2002 Pope Circulation 2004 P. Gentilini (ISDE)
Diossine: cosa sono… 1976 incidente alla ICMESA (Seveso) 1997 la TCDD viene riconosciuta dalla IARC a livello 1 (cancerogeno certo) Sostanze liposolubili e persistenti assunte per il 90% tramite la catena alimentare (carne, pesce, latte, ecc.)
…e come agiscono Legame con uno specifico recettore nucleare con funzione di fattore di trascrizione Effetto mutageno, cancerogeno, alterazione del sistema immunitario, endocrino, riproduttivo, sistema nervoso in via di sviluppo… Correlate a: ipotiroidismo, diabete, endometriosi, ritardo nello sviluppo puberale, disturbi del comportamento, patologie cardiovascolari, maggiore incidenza di sarcomi dei tessuti molli, linfomi Non-Hodgkin, neoplasie del polmone, mammella, colon retto.
J Pediatr Endocrinol Metab. 2005 Dec;18 Suppl 1:1145-55 Endocrine disruptors Pombo M,Castro-Feijoo L Paediatric Endocrinology, Growth and Adolescence Unit, Paediatric Department, Clinical University Hospital, University of Santiago de Compostela, Coruna, Spain.
EFFETTI TRANSGENERAZIONALI ATTRAVERSO LA LINEA GERMINALE MASCHILE DEGLI DEGLI ENDOCRIN DISRUPOTORS 1 2
Human Sperm Suppression From the Study of Scottish Male Reproductive Health www.link.med.ed.ac.uk/ HEW/repro/default.htm
I LIMITI DI LEGGE TUTELANO DAVVERO LA SALUTE? (Hayes T.B., 2002)
COMPOSTI ORGANICI VOLATILI Idrocarburi Policiclici Aromatici(IPA), Policlorobifenili(PCB), Policlorodibenzofurani, Diossine Lipofile, non biodegradabili, trasmissibili Effetti sul nostro patrimonio Genetico, Immunitario, Ormonale EFFETTI SINERGICI DI TOSSICITA’ FRA SINGOLE SOSTANZE A DOSI RITENUTE SICURE
I limiti di legge sono oltretutto calcolati su individui adulti: i bambini e gli organismi in accrescimento possono avere una suscettibilità totalmente diversa !!!
STUDIO DI COORTE SUI RESIDENTI : CORIANO SUDDIVISIONE IN 5 ANELLI CONCENTRICI E IN BASE ALL’ ESPOSIZIONE A METALLI PESANTI E DISLOCAZIONE CENTRALINE
STUDIO DI CORIANO(Pubblicazione ufficiale) “Lo studio epidemiologico nell’analisi dell’ intera coorte per livelli di esposizione ambientale potenzialmente attribuibili agli impianti di incenerimento non mostra eccessi di mortalità generale e di incidenza ditutti itumori. Tuttavia, analizzando le singole cause, si è evidenziato alcuni eccessi di mortalità ( tumori stomaco, colon retto,mammella nelle donne) e di incidenza per alcune cause da considerare con particolare attenzione (colon retto nelle donne). Inoltre sono stati indagati i Sarcomi dei tessuti molli(STM)....”
Studio di Coriano- Forli’MORTALITA’ NELLE DONNE RESIDENTI ALMENO 5 ANNI ENTRO 3.5 km DAGLI IMPIANTI PER: TUTTE LE CAUSE, TUTTI I TUMORI, ALCUNI TUMORIRISCHIO RELATIVO (* statis. sign.)
QUANTI MORTI SONO NECESSARI PER RICONOSCERE L’ ESISTENZA DI UN RISCHIO ? SARCOMI : RR =10.97 116 DECESSI oltre l’ atteso tra le donne...
PRINCIPIO DI PRECAUZIONE “ quando una attività crea possibilità di fare male alla salute o all’ambiente, misure precauzionali dovrebbero essere prese, anche se alcune relazioni di causa-effetto non sono stabilite dalla scienza ” (Art.15 Dichiarazione di RIO giugno 1992, ratificato dall’Unione Europea)
ALTERNATIVE ALL’INCENERIMENTO:POLITICA DELLE “R” Riduzione Recupero Riciclo Riuso Raccolta Differenziata
Why Resource Recovery Parks? We can not afford to waste resources PERCHE’ UN PARCO PER IL RECUPERO ?? PERCHE’ NON CI POSSIAMO PERMETTERE DI PERDERE TANTE MATERIE PRIME (Modello costruito sui dati disponibili nel periodo 1900 – 1979 RISORSE Popolazione Cibo pro capite Inquinamento Produzione industriale pro capite Anni
SPRECO DI BENI PRIMARI Brucia Plastica = PETROLIO Brucia Carta = FORESTE ACQUA Si privatizzano gli utili e si socializzano i costi !
RACCOLTA DIFFERENZIATA, RIUTILIZZO, RECUPERORISPARMIO ENERGETICO 2-5 VOLTE SUPERIORE ALL’INCENERIMENTO TERMOVALORIZZATORE O TERMOSVALORIZZATORE ?
Con l’inceneritore, più rifiuti in discaricaConfronto tra il “modello Priula” e il “modello Asm” applicati alla provincia di Brescia 200.000 t 100.000 t 5 miliardi di m3 “Modello Priula” applicato alla Provincia di Brescia, senza inceneritore: 100.000 t rifiuto secco da smaltire “Modello Asm”, con megainceneritore: 210.000 t da smaltire (180.000 scorie + 30.000 polveri “pericolose”) + 5 miliardi di m3 di aria inquinata.
CONCLUSIONI la raccolta domiciliare con separazione secco/umido, presenta in modo netto i migliori risultati perché comporta: la minore produzione di rifiuti pro capite, in ossequio al primo criterio di prevenzione alla produzione di rifiuti le maggiori rese di raccolta differenziata, in ossequio ai criteri di massimo recupero di materia e di minimo smaltimento i minori costi pro capite del servizio di igiene urbana, in ossequio al criterio di economicità.
SI CALCOLA CHE OGNI TONNELLATA DI RIFIUTI COMPORTI AL CONTRIBUENTE OGNI ANNO DA 30 a 180 Euro IN COSTI PER L’AMBIENTE E LA SALUTE… (Rapporto dic. 2005 SOCIETA’ BRITANNICA MEDICINA ECOLOGICA pag. 30)