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UN SORRISO ALL’IMPROVVISO. A Fabrizio, Papà, Mamma e Sofia. C’era una volta un bambino vivace, c he come tanti viveva felice. Rideva. giocava. parlava. e ascoltava. E quando il suo nome la mamma chiamava subito attento lui rispondeva. Finché una notte una strega cattiva
E N D
UN SORRISO ALL’IMPROVVISO A Fabrizio, Papà, Mamma e Sofia
C’era una volta un bambino vivace, che come tanti viveva felice.
Rideva giocava parlava e ascoltava
E quando il suo nome la mamma chiamava subito attento lui rispondeva.
Finché una notte una strega cattiva si avvicinò mentre lui dormiva.
Troppo gelosa del suo bel viso rubò la sua voce e gli tolse il sorriso.
Gli mise in testa una gran confusione e lui finì per scordare il suo nome.
Certi rumori più non sopportava e con le mani le orecchie tappava. Storceva gli occhi girando veloce
Non gli piaceva di esser toccato né tanto meno di esser baciato.
“AUTISMO è il nome di questo incanto” disse la strega ridendo tanto “E non c’è cura che può funzionare” disse la strega prima di andare.
Venne di giorno un angelo buono e a quel bambino concesse un dono:
di esser amato dai compagnetti così com’era con i suoi “difetti”.
Tutti si strinsero in un girotondo dando al bambino un amore profondo e mentre giravano, all’improvviso, sul suo visetto spuntò un sorriso.