190 likes | 388 Views
Paola Galimberti. Scienze umane e Open Access: l’esperienza di riviste UNIMI. Torino 18 ottobre 2010. Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons. Agenda. La comunicazione scientifica nelle scienze umane: Un sistema in crisi La necessità di cambiamento
E N D
Paola Galimberti Scienze umane e Open Access: l’esperienza di riviste UNIMI Torino 18 ottobre 2010 Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Agenda • La comunicazione scientifica nelle scienze umane: • Un sistema in crisi • La necessità di cambiamento • Le tre vie della Gold Road • Riviste UNIMI
La crisi della comunicazione scientifica (con particolare riferimento alle scienze umane) Clima di insoddisfazione: • Tempi di pubblicazione lunghi • Costi elevati (per la maggior parte legati al costo della pubblicazione cartacea) • Criteri di selezione spesso poco trasparenti
Il contesto (1/2) • Riduzione dei fondi a disposizione per ambiti disciplinari dove molto spesso le pubblicazioni sono finanziate dai ricercatori • Forte accento posto sulla valutazione ad ogni livello rende necessario un ripensamento dei tradizionali meccanismi di pubblicazione / necessità di adeguamento a standard nazionali e internazionali • Scarsa distribuzione laddove l’esigenza di essere visibili diventa cruciale
Il contesto (2/2) • Nella maggior parte dei casi il lavoro degli editors e quello dei reviewers non è pagato • Si è osservato che in media le riviste edite da Università o Società scientifiche hanno una maggiore stabilità • Necessità di un sistema di validazione tracciabile e trasparente • Le pubblicazioni di ambito umanistico sono per lo più finanziate alla fonte
Le tre vie della Gold Road • Paga chi pubblica (il ricercatore o la sua istituzione) perché tutti possano leggere Open access puro Open access ibrido Editoria commerciale La terza via Università Società scientifiche
Il progetto riviste UNIMI La scelta di OJS: • Un sistema multilingua di pubblicazione efficace ed efficiente • Open source e dotato di metadati che permettono l’interoperabilità • Sviluppato da una comunità internazionale • Tracciato dai principali motori di ricerca • Utilizzato da oltre 4000 riviste nel mondo • Facilmente gestibile
La diffidenza iniziale • Le pubblicazioni elettroniche considerate di valore inferiore rispetto a quelle cartacee • Diffidenza (o una certa ritrosia) nei confronti dell’accesso aperto da parte di una comunità scientifica ancora fortemente “aristocratica”
L’organizzazione della piattaforma • La piattaforma ha un gestore che mette a disposizione una serie di strumenti (ad es.per la registrazione in tribunale, richiesta ISSN, gestione dei rapporti con gli autori, questioni legate al diritto d’autore) e fa in modo che le diverse redazioni si rendano autonome • Ogni rivista ha una propria redazione, un proprio comitato scientifico e una propria organizzazione. • Tutte le riviste sono dotate di ISSN • Alcune sono state registrate in tribunale perché prevedono anche la versione cartacea
L’organizzazione della piattaforma • Nell’organizzarsi le diverse redazioni hanno tenuto conto dei criteri necessari per l’accreditamento e di quelli sul carattere scientifico delle pubblicazioni • Dei comitati scientifici fanno parte docenti e studiosi di altre università anche straniere • Alcune riviste gestiscono l’intero workflow editoriale all’interno della piattaforma, altre caricano solo la versione finale e i metadati
Caratteristiche • I file caricati sono per ora in PDF anche se sono supportati altri formati • Sono presenti file audio e video
Visibilità • Scientific commons • Base • DOAJ • Journal ToCs • Google Scholar
Monitoraggio diffusione e uso • Statistiche COUNTER (calcolo dei download) • Google analytics (calcolo delle viste)
Costi • La piattaforma risiede su server Cilea che ne cura l’aggiornamento, la manutenzione e la conservazione • Il costo della piattaforma è indipendente dal numero di riviste che vi risiedono. La tariffa è di 5000 euro. Attualmente sono attive 8 riviste e ne stanno partendo altre tre • Vi sono inoltre costi legati all’impegno degli editors • Le riviste che hanno una versione cartacea escono sotto forma di collana • Si stanno prendendo accordi per il print on demand
Primo bilancio • I tempi di pubblicazione risultano molto abbreviati • I costi di pubblicazione vengono ammortizzati dal numero delle riviste pubblicate • La visibilità della ricerca in ambiti considerati di nicchia e dunque di difficile circolazione è notevolmente aumentata dando i primi risultati in termini di diffusione dei contributi e della loro citabilità • L’uso di (almeno) una doppia versione (inglese italiano) è comune a tutte le riviste pubblicate • I meccanismi di validazione e controllo della qualità sono trasparenti e tracciabili
In sintesi • L’impegno richiesto è compensato dagli ottimi risultati raggiunti che hanno convinto anche i docenti più diffidenti di questo sistema di pubblicazione
Prospettive • Utilizzo maggiore delle opportunità multimediali • Avvio di alcune riviste che utilizzino l’html accanto al pdf • Richiesta che le riviste più “vecchie” vengano incluse in Scopus
Paola.galimberti@unimi.it Grazie