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DARWIN – DAY. Lunedì 12 febbraio2007. Dal furto di una baleniera alla teoria dell’evoluzione Alcune osservazioni sul viaggio di Darwin e sull’insegnamento dell’evoluzione nella scuola italiana. The Voyage of the Beagle.
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DARWIN – DAY Lunedì 12 febbraio2007 Dal furto di una baleniera alla teoria dell’evoluzione Alcune osservazioni sul viaggio di Darwin e sull’insegnamento dell’evoluzione nella scuola italiana
The Voyage of the Beagle Nell’inverno del 1830 durante la missione del Beagle nella Terra del Fuoco, un gruppo di Fuegini rubò nottetempo la baleniera della nave, una scialuppa da cinque remi. Questo episodio, in se insignificante, determinò una successione di eventi che culminò con il viaggio di Charles Darwin.
The Voyage of the Beagle FitzRoy, il comandante del Beagle, reagì al furto catturando alcuni ostaggi da restituire in cambio della baleniera. La mossa però non si rivelò felice, perché i fuegini preferirono tenersi la baleniera, abbandonando gli ostaggi che rimasero contentissimi al bordo. A FitzRoy non rimase altra alternativa che portare gli ostaggi in Inghilterra e prendersi cura di loro. Nelle sue previsioni le ricognizioni in Sud America sarebbero proseguite l’anno successivo, così dopo un breve periodo di civilizzazione i fuegini sarebbero tornati al paese di origine. L’Ammiragliato però aveva cambiato piani e non intendeva più continuare l’esplorazione e fu solo grazie all’appoggio dei suoi potenti zii che FitzRoy ottenne nell’estate del 1831 il comando del Beagle per una nuova missione esplorativa.
The Voyage of the Beagle FitzRoy si era convinto che per una missione esplorativa in Terra del Fuoco fosse necessario un geologo, unico naturalista in grado di studiare le potenzialità minerarie delle terre dei fuegini. Si rivolse perciò alla persona più sensibile dell’Ammiragliato, Francis Beaufort, che era in stretto contatto con gli scienziati di Cambridge. Questi scrisse a George Peacock del Trinity College, che a sua volta scrisse a Henslow. Erano i primi di agosto ed il Beagle doveva salpare in autunno. Henslow, convinto si cercasse un naturalista scrisse a Leonard Jenyns. Ma Jenyns, a malincuore rifiutò, così il 24 agosto Henslow scrisse a Darwin. John Stevens Henslow
The Voyage of the Beagle Dal punto di vista accademico lo studente sedicenne sprecava il suo tempo, però le numerose letture, l’attenzione alle sue collezioni naturalistiche, le ricerche ponevano le basi dei suoi futuri successi I fratelli Erasmus e Charles Darwin si iscrissero all’Università di Edimburgo ai primi di ottobre del 1825 per diventare dottori in medicina. Charles si iscrisse a 9 corsi: anatomia, chirurgia, pratica di fisica, materie mediche, chimica e storia naturale. “frequentai le lezioni di geologia e zoologia di Jameson, ma erano noiose fino all’inverosimile. L’unico effetto che produssero in me fu la ferma determinazione di non leggere mai, per tutta la vita, un libro di geologia …”
The Voyage of the Beagle A Cambridge gli studi non andarono meglio “A Cambridge nessuna attività mi ha impegnato con tanta passione e procurato così tante soddisfazioni come la raccolta dei coleotteri” Darwin fu iniziato agli studi diGeologia a Edimburgo, ma fu a Cambrige che si appassionò a questa materia grazie a Adam Sedgwick e a John Stevens Henslow. Chist’s College a Cambridge
The Voyage of the Beagle Nell’agosto del 1831Adam Sedgwick inizia una campagna geologica nelle formazioni più antiche del Galles, insieme a Darwin e per il giovane naturalista sarà una formidabile preparazione alla comprensione della stratigrafia e della tettonica. Inoltre Darwin acquisterà fiducia nelle sue capacità di geologo. Alla fine di agosto Charles finì la sua ricerca e ritornò Shrewsbury perché … “a quel tempo mi sarei dato del pazzo a rinunciare ai primi giorni di caccia alla pernice a favore della geologia o di qualsiasi altra scienza” Ma al suo ritorno a Shrewsbury, lunedì 29 agosto 1831, Charles trovò la lettera di Henslow con la proposta di imbarcarsi nel Beagle.
The Voyage of the Beagle “Se riesci a trovare una persona di buon senso che ti consiglia di partire , ti darò il mio permesso.” Il 31 agosto lo zio Josiah Wedgwood scrisse al padre di Darwin ottenendo l’autorizzazione a partire. Il 1 settembre Josiah e Charles poterono sfoderare i loro fucili per la caccia alla pernice. Il 2 settembre Charles era a Cambridge da Henslow a riflettere sul da farsi Il lunedì successivo parlò con FitzRoy, e i due giovani (26 e 22 anni) fecero di tutto per piacersi Robert Waring Darwin
The Voyage of the Beagle Poi iniziarono i preparativi per la partenza, il costo dell’equipaggiamento per il viaggio toccò le 600 sterline in più l’Ammiragliato pretendeva 50 sterline all’anno per il vitto e l’alloggio a bordo. Charles tentò di consolare il padre “dovrei essere diabolicamente intelligente per spendere più del mio stipendio a bordo del Beagle” al che il padre ribattè “Ma tutti mi dicono che sei estremamente intelligente! “ La rete usata da Charles Darwin per catturare il plancton Il costoso microscopio stereoscopico portatile della bancks, raccomandatogli da Robert Brown Il martello da geologo
The Voyage of the Beagle L’11 settembre parti con FitzRoy per vedere per la prima volta il Beagle “Senza alberi e paratie sembrava un relitto più che una nave pronta per il giro del mondo” Il barometro delle tempeste in dotazione al Beagle
The Voyage of the Beagle Nel dicembre 1831 C. Darwin si imbarcava nel Beagle iniziando un viaggio naturalistico che sarà alla base della sua formazione culturale e della sua teoria sull’evoluzione degli organismi
The Voyage of the Beagle Il percorso e le principali tappe
The Voyage of the Beagle L’esplorazione di un continente dalla natura e geologia complessa Glyptodon clavipes
The Voyage of the Beagle Il Megatherium americanum ed i fossili rinvenuti da Darwin a Bahia Blanca
The Voyage of the Beagle Durante l’esplorazione del Rio Negro, in Patagonia, Darwin aveva sentito i Gauchos parlare di un piccolo struzzo, avestruz petiso,ormai rarissimo. Questa specie, Rhea darwinii, si distingueva da Rheaamericana per le dimensioni, il colore più scuro e le zampe piumate più in basso. Quando ero a Port Desire in Patagonia (lat.48°) Mr. Martens uccise uno struzzo ed io esaminandolo dimenticai sfortunatamente la faccenda del petiso. L’uccello venne spelato e cucinato prima che me ne ricordassi. Fortunatamente si erano conservate parti sufficienti per ricostruire l’esemplare, poi esposta al Museo della Zoolocical Society, su cui John Gould istituì la specie dedicata a Darwin
The Voyage of the Beagle Gli argentini, in particolare il gen. Rosas, per rendere disponibili aree sempre più ampie all’allevamento del bestiame stavano massacrando gli indi delle prateria. Charles scriveva nel suo diario che il paese sarebbe passato dalle mani degli indigeni color rame ai gauchos, selvaggi dalla pelle bianca, “tanto superiori per civiltà quanto inferiori sul piano morale “
The Voyage of the Beagle I Fuegini e gli incontri con popolazioni e civiltà diverse Nel Beagle viaggiavano anche tre Fuegini Jemmy Button, York Minster e Fuegia Basket che giunti alla Terra del Fuoco furono lasciati insieme ad un giovane missionario col compito di civilizzare quelle popolazioni.
The Voyage of the Beagle I Fuegini e gli incontri con popolazioni e civiltà diverse “creature miserabili e derelitte, poveri rottami umani pressoché nudi o coperti solo dai mantelli di guanaco o di foca, rachitici, con le facce orribilmente imbrattate di pittura bianca, la pelle sudicia ed untuosa, i capelli arruffati, la voce sgraziata, il linguaggio…, a quanto constatato, non merita quasi la qualifica di articolato. La loro destrezza è paragonabile all’istinto degli animali in quanto non migliorano con l’esperienza. Non avrei mai creduto che ci fosse un tale abisso tra un uomo civilizzato ed un selvaggio
The Voyage of the Beagle Darwin rimase impressionato dalle popolazioni primitive di cui non riuscì a comprendere il modo di vivere ed il loro rifiuto della civiltà occidentale.
The Voyage of the Beagle L’esperienze nel campo della geologia “..oggi abbiamo sentito il terremoto più violento che si sia avvertito qui a memoria d’uomo” “…un terremoto sconvolge in un istante le idee più solide…” “…un solo terremoto basta a distruggere la prosperità di un paese…” Darwin assiste a numerosi terremoti a Valparaiso, a Tulcahuano, a Concepcion dove la baia si solleva di 2 o 3 piedi, all’isola di S. Maria dove Fit Roy rinviene mitili in putrefazione perché sollevati dal terremoto a 10 piedi sopra il livello dell’alta marea.
The Voyage of the Beagle La teoria sull’origine delle barriere coralline Nel viaggio Darwin aveva subito distinto in tre classi le barriere coralline: Isole lagunari o atolli (Atolls) Barriere o cinture di banchi (Barrier) Scogliere frangenti o scogliere marginali (Fringing reefs) E aveva affermato che una teoria seria doveva poter spiegale l’origine di tutte e tre le categorie … se noi immaginiamo che una tale isola si immerge di alcuni piedi dopo lunghi intervalli, …, il corallo verrebbe a continuarsi verso l’alto, sorgendo dalle fondamenta della scogliera che lo circonda.
The Voyage of the Beagle Darwin arrivò nell’arcipelago delleGalapagos il 15 settembre 1835 e vi resterà fino al 20 ottobre. Geochelone elephantopus vandenburghi Le isole Galapagos si rivelarono un vero e proprio laboratorio dell’evoluzione, dove gli effetti dell’isolamento e della selezione naturale si potevano e si possono toccare con mano
Il dibattito sull’Evoluzione Nel 1859 Darwin pubblicherà “l’origine delle specie” In quest’opera si pensava l’evoluzione come una lenta e continua trasformazione dell’intera specie, che si adattava sempre più al suo ambiente di vita o rispondeva ai cambiamenti ambientali sotto l’influenza della selezione naturale. Cioè una linea continua che partendo da forme ancestrali, più antiche, portava alle forme attuali Questo percorso fu rappresentato da Darwin stesso e soprattutto da Haeckel alla fine dell’Ottocento con una struttura ad albero.
Il dibattito sull’Evoluzione Al Viaggio di Darwin ed alla sua opera di naturalista è dato uno spazio importante in molti musei europei Museum für Naturkunde - Berlin, 1889 Natural History Museum London, 1881 Das Natur Historische Museum - Wien, 1881
Il dibattito sull’Evoluzione In Italia non esisteva e non esiste un Museo Nazionale di Storia Naturale. Nel Veneto ci sono circa 50 musei civici o locali, ma in essi non si trovano esposizioni dedicate all’evoluzione. Museo di storia naturale di Venezia M.S.N. di Verona A livello istituzionale e museale l’evoluzione nell’800 era un problema marginale, poco compreso, come lo è oggi sia dal mondo politico che intellettuale
Il dibattito sull’Evoluzione In Italia l’opera di Darwin fu sostenuta o avversata a seconda delle tendenze dei vari naturalisti. Nel 1864 Zanichelli pubblica la prima edizione italiana del saggio di Darwin, e nello stesso anno la zoologo Filippo de Filippi tiene all’Università di Torino una conferenza dal titolo L’uomo e le scimmie in cui sostiene le idee darwiniane. Anche i maggiori esponenti del positivismo come Lombroso, Cattaneo, Giuseppe e Sergio Sergi, Maria Montessori si dichiarano favorevoli alle idee darwiniane. In ambiente cattolico ci fu un sollevamento di scudi contro la teoria dell’evoluzione, le critiche erano particolarmente forti sulla questione dell’origine animale dell’uomo.
Il dibattito sull’Evoluzione Tra i maggiori oppositori alle idee di Darwin vi furono A. Stoppani, lo zoologo Bianconi, ma anche Nicolò Tommaseo che le definì “…la lieta novella che ha messo gli Italiani alla pari non solamente coi Russi e gli Ottentotti, ma con la scimmie“ Nel 1869 Raffaele Lambruschini, direttore de La Nazione di Firenze non riteneva opportuno “trattare dinanzi a uditori mal preparati un argomento intorno al quale s’agguppano questioni che tengono agitati gli spiriti non tanto degli uomini di scienza quanto degli uomini di mondo e della gente timorata”.
Il dibattito sull’Evoluzione Nel Novecento furono antidarwiniani personalità come B. Croce e G. Gentile “La scienza è dogmatica perché non dimostra, né può farlo, che esista il suo oggetto “ La riforma scolastica di Gentile del 1924 diede una impostazione idealista alla cultura scolastica del nostro paese, per cui l’insegnamento scientifico si ridusse ad una recita mnemonica di nomi e concetti perdendo sia la dimensione storica che culturale.
Il dibattito sull’Evoluzione Nella scuola italiana l’insegnamento dell’evoluzione si diffonde solo negli anni Settanta con l’edizione per i licei del BSCS
Il dibattito sull’Evoluzione Infine è interessante notare che nel BSCS del 1963 l’evoluzione e l’opera di Darwin sono posti all’inizio del percorso didattico. L’evoluzione è considerato un prerequisito per capire la biologia molecolare, la cellula, le sintesi organiche, la genetica, la biodiversità. L’anatomia e la fisiologia umana. Nei testi scolastici odierni invece l’evoluzione è spesso trattata verso la fine del percorso didattico considerando la biologia molecolare, la genetica, la citologia prerequisiti per capire la teoria dell’evoluzione. Così si fa passare il messaggio che Darwin scrisse una teoria che non poteva capire mancandogli gli indispensabili prerequisiti!
Per concludere Vi è qualcosa di grandioso in questa idea della vita, con le sue molte capacità, che inizialmente fu data a poche forme o ad una sola e che, mentre il pianeta seguita a girare con la legge immutabile della gravità, si è evoluta e si evolve, partendo da inizi così semplici, fino a creare infinite forme estremamente belle e meravigliose. Charles Darwin (1859) Charles Robert Darwin Shrewsbury 12 febbraio 1809 Down House 19 aprile 1882
Darwin Day 2007 Arrivederci al 2009