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LA MUSICA BAROCCA TRA SEI E SETTECENTO. L’affermazione del sistema tonale La musica vocale di tradizione italiana La musica strumentale italiana La musica francese nell’epoca dell’assolutismo La musica in Germania dall’epoca di Heinrich Schütz all’epoca di Johan Sebastian Bach
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LA MUSICA BAROCCA TRA SEI E SETTECENTO L’affermazione del sistema tonale La musica vocale di tradizione italiana La musica strumentale italiana La musica francese nell’epoca dell’assolutismo La musica in Germania dall’epoca di Heinrich Schütz all’epoca di Johan Sebastian Bach Johann Sebastian Bach 7. La carriera internazionale di Georg Friedrich Händel
ALLA SECONDA META’ DELL’OTTOCENTO E OLTRE DALLA SECONDA META’ DEL SEICENTO FENOMENO DI ORGANIZZAZIONE DEI SUONI TONALITA’ INVESTE TUTTI GLI ASPETTI DEL LINGUAGGIO MUSICALE SCALE ARMONIA MELODIA FORMA ALLA BASE DELLE ABITUDINI PERCETTIVE DELL’ORECCHIO
LA NOZIONE DI ACCORDO FRA TUTTE LE SOVRAPPOSIZIONI SONORE POSSIBILI SOLO ALCUNI INSIEMI SONO STATI CONSIDERATI UTILI E SIGNIFICATIVI DALL’ORECCHIO OCCIDENTALE IN TUTTO IL PERIODO RINASCIMENTALE LA TRIADE LA PRATICA DEL BASSO CONTINUO “CIFRATO” LA FUNZIONE TONICA - DOMINANTE
AMPLIAMENTO DELLA FUNZIONI AGLI ALTRI GRADI DELLA SCALA LA SOTTODOMINANTE CREAZIONE E CONSOLIDAMENTO DEL NUOVO SISTEMA ORGANICO DI CONVENZIONI CHE VA SOTTO IL NOME DI “ARMONIA TONALE” L’AMBIGUITA’ DEL SESTO E DEL TERZO GRADO
IL GIRO ARMONICO I -IV - (II) - V - (VII) - I PICCOLE ARIE DEL SEICENTO DANZE PUO’ DILATARSI IN SEQUENZE PIU’ AMPIE PROCEDIMENTO DI <<PROLUNGAMENTO>>
NELLA NUOVA ORGANIZZAZIONE TONALE NELLA POLIFONIA CINQUECENTESCA LA SOVRAPPOSIZIONE DI MELODIE DAVA LUOGO SOLO AD ACCORDI DI TIPO CONSONANTE LE MELODIE DEVONO RISPETTARE LE FUNZIONI DEI GRADI DELLA SCALA TRIADI TRIADI SUI GRADI DELLA SCALA
DEGLI OTTO MODI ANTICHI (I DODICI DEL Dodechakordon di Glareanus) NE SOPRAVVIVONO SOLO DUE MAGGIORE MINORE LE ALTRE RISORSE DEL SISTEMA TONALE LA MODULAZIONE
LA MODULAZIONE IL PASSAGGIO, ALL’INTERNO DI UNA COMPOSIZIONE, FRA UNA TONALITA’ E L’ALTRA ESEMPIO: In Do Magg. IV-II-V- I In Sol Magg. IV-II-V-I
INIZI SEICENTO LA TONALITA’ COMPLESSA ORGANIZZAZIONE GERARCHICA RAZIONALMENTE STRUTTURATA SOLO DALLA SECONDA META’ DEL SEICENTO (con le esperienze della musica strumentale italiana) SI ESPERIMENTANO LE REGOLE STRUTTURALI DEL SISTEMA
IL MAGGIOR TEORICO DELL’ARMONIA SETTECENTESCA Jean-Philippe Rameau Traité de l’harmonie réduite à ses principes naturels (1722) Géneration harmonique (1737) LA TRIADE NON E’ UNA PURA E SEMPLICE SOVRAPPOSIZIONE DI INTERVALLI MA UNA UNITA’ ORGANICA E ADDIRITTURA UN FENOMENO NATURALE (I PRIMI ARMONICI)
L’OPERA DEL SEICENTO ROMANA VENEZIANA QUASI TOTALE ASSENZA DI EPISODI CORALI RAGIONI ECONOMICHE I TEATRI PUBBLICI A PAGAMENTO QUELLI DI CORTE A INVITO DECLINO DEL GUSTO POLIFONICO MAGGIORE SNELLEZZA DEGLI ALLESTIMENTI SCENICI
IL MELODRAMMA VENEZIANO DELLA SECONDA META’ DEL SEICENTO Francesco Cavalli Giovanni Legrenzi Antonio Sartorio Antonio Cesti Carlo Pallavicino Pietro Andrea Ziani ATTIVO SOPRATTUTTO DURANTE IL CARNEVALE FUNZIONALE ALLA VITA DI RELAZIONE IN OCCASIONI FESTIVE
Alessandro Stradella (Roma 1644- Genova1682) Alessandro Scarlatti (Palermo1660- Napoli 1725) OPERE TEATRALI ORATORI Susanna (1666) DALL’OPERA VENEZIANA ALLE SOGLIE DI QUELLA NAPOLETANA La forza dell’amor paterno (1678) San Giovanni Battista (1675) CARATTERIZZATE DA RICCHEZZA E ORIGINALITA’ DI INVENZIONE
Alessandro Scarlatti GLI STRUMENTI FORMALI TRADIZIONALI Aria Interventi orchestrali Basso continuo Recitativo FORMA COL <<da capo>> accompagnato ORCHESTRA DEFINITIVAMENTE BASATA SUGLI STRUMENTI AD ARCO <<secco>> VIRTUOSIMO DEI CASTRATI CON IMPIEGO DI FIATI PER EFFETTI SPECIALI oboi trombe fagotti flauti
USO DELL’ORCHESTRA PARTICOLARMENTE SIGNIFICATIVO NELLA SINFONIA INTRODUTTIVA Overture alla francese (praticata da Lully) all’italiana Allegro iniziale Scarlatti OPERE Adagio Oratori COMICHE SERIE Mottetti Il trionfo dell’onore (1718) movimento di danza conclusivo La Griselda (1721) Messe Cantate (più di 600) Opere strumentali
IL MODELLO DI MELODRAMMA ROMANO-VENEZIANO SI DIFFONDE ANCHE ALL’ESTERO (SECONDA META’ DEL XVIII SEC.) INGHILTERRA Henry Purcell (1659-1695) masque Didone ed Enea LUNGA TRADIZIONE DI TEATRO DI PROSA CON MUSICHE DI SCENA SOLO INDIRETTAMENTE INFLUENZATO DA MODELLI ITALIANI (madrigale) RITARDA L’INTERESSE PER IL MELODRAMMA ALL’ITALIANA La regina delle fate Re Arturo misto di azione recitata, danza e pantomima Sogno di una notte di mezzaestate (Shakespeare)
L’INVENZIONE MELODICA DELLE OPERE DI PURCELL LA LUNGA TRADIZIONE DEI COSIDDETTI ayres CANTI RAFFINATISSIMI MELODIA POPOLARE MADRIGALE ITALIANO The First Booke of Songes or Ayres of foure Partes with tableture for the Lute (1597) John Dowland
LA DIFFUSIONE DEL MELODRAMMA ITALIANO IN ALCUNE ZONE DI LINGUA TEDESCA IN AUSTRIA L’OPERA Pomo d’oro di Cesti Agostino Steffani (1654-1728) NOZZE DELL’IMPERATORE LEOPOLDO (1666) A VIENNA Antonio Draghi (1635-1700)
STORIA PARALLELA AL MELODRAMMA LA CANTATA (Secoli XVII e XVIII) SERIE DI RECITATIVI E DI ARIE LEGATI DA UN SOGGETTO COMUNE ITALIANA SPIRITUALE COMICO O IRONICO BREVE NARRAZIONE IN MUSICA DI UN EPISODIO DI CARATTERE DRAMMATICO CELEBRATIVO LE OCCASIONI CELABRAZIONI FESTE INTRATTENIMENTI SPESSO IN AMBIENTE ARISTOCRATICO
analogamente al madrigale LA CANTATA LIVELLO AMATORIALE PROFESSIONISTICO IMPIEGO DI 1 VOCE E B.C. 2 O PIU’ VOCI CON STRUMENTI
DOPO ROMA L’ORATORIO VENEZIA BOLOGNA NAPOLI MODENA FIRENZE NELLA SECONDA META’ DEL XVII SEC. I TESTI DIVENNERO SEMPRE PIU’ SIMILI A LIBRETTI D’OPERA TALVOLTA COMPAIONO CENNI A STORIE D’AMORE VIENE ABOLITO IL PERSONAGGIO DELLO STORICO O NARRATORE
NELLE COMPOSIZIONI LITURGICHE PERMANGONO I MODELLI ARCAICI CINQUECENTESCHI NELLO STILE DI PALESTRINA NEL SEICENTO NEL SETTECENTO UNICI STILI COMPOSITIVI AMMESSI DURANTE LA LITURGIA <<CONCERTATO>> POLICORALE POLIFONIA TRADIZIONALE O <<OSSERVATO>> STILE <<SEVERO>> ALLA PALESTRINA
LO STILE <<SEVERO>> ERA CONSIDERATO PARTICOLARMENTE ADATTO ALLA FORMAZIONE TECNICA DEI FUTURI COMPOSITORI I PIU’ FAMOSI TRATTATI DELL’EPOCA Johann Joseph Fux (1722) Giovanni Battista Martini (1774-75) SI BASANO SULLO STUDIO PROFONDO DELLA POLIFONIA CLASSICA L’ARTE DEL CONTRAPPUNTO QUATTRO- CINQUECENTESCO DI SCUOLA FIAMMINGA
VIENNA IMPORTANTE CENTRO DI DIFFUSIONE DEI MODELLI CONTRAPPUNTISTICI IL COSIDDETTO <<STILE DELLA GERMANIA DEL SUD>> LARGAMENTE DEBITORE DELLE TENDENZE MUSICALI ITALIANE
LA MUSICA STRUMENTALE ITALIANA FASE DI SPERIMENTAZIONE ASSESTAMENTO TERMINOLOGIA MENO PRECARIA sonata concerto SI DIFFONDONO GRADUALMENTE concerto grosso CONTRAPPOSIZIONE FRA DUE GRUPPI DI STRUMENTI PIU’ RIDOTTO PIU’ NUTRITO ORCHESTRA SOLISTICO
CONTRAPPOSIZIONE FRA DUE GRUPPI DI STRUMENTI PROCESSO DI STABILIZZAZIONE DALLO stile concertante DEI PRIMI ANNI DEL SECOLO concerto grosso COMPOSIZIONI DEL PRIMO SEICENTO PREVALENZA DEGLI STRUMENTI AD ARCO MESCOLARE STRUMENTI A TASTIERA ANCHE IN ALTRO GENERE STRUMENTALE AD ARCO A PIZZICO LE sinfonie A FIATO BREVI BRANI INTRODUTTIVI DELL’OPERA CON VOCI
LA SONATA GENERE PIU’ IMPORTANTE PER LA GENESI DEL CONCERTO GROSSO ASPETTI FORMALI UTILIZZAZIONE DI DIVERSI MODELLI DI DERIVAZIONE CONTRAPPUNTISTICA E DI DANZA STRUTTURAZIONE IN PIU’ TEMPI DIVERSA CARATTERIZZAZIONE DEGLI “ADAGI” E DEGLI “ALLEGRI”
CENTRI MUSICALI DIVERSI NEL NORD ITALIA SANTA MARIA MAGGIORE A BERGAMO SAN PETRONIO A BOLOGNA MAURIZIO CAZZATI 1616-1677 COMPOSIZIONI CORALI (MESSE, MOTTETI) G.A.PERTI 1661-1756 SONATE PER TROMBA E ARCHI G.TORELLI RUOLO FONDAMENTALE PER LE CARATTERISTICHE DELLA SCUOLA STRUMENTALE
DA VENEZIA CONTRIBUTI IMPORTANTI DALLE CANZONI SONATE CAVALLI LEGRENZI
ARCANGELO CORELLI (Fusignano, Ravenna 1653-Roma 1713) NON SI DEDICO’ FORSE MAI AI GENERI VOCALI ACCORTA SINTESI DI ESPERIENZE DIVERSE LA STRETTA DIMESTICHEZZA CON LA NOBILTA’ E L’INTELLETTUALITA’ ROMANA Cristina di Svezia Pietro Ottoboni Benedetto Panphili
6 RACCOLTE DI 12 BRANI CIASCUNA OP.V LE PRIME 4 SONATE PER VIOLINO E B.C. SONATE A 3 OP. I e III OP. II e IV 6 DA CHIESA 6 DA CAMERA (1700) DA CHIESA DA CAMERA OP.VI (postuma 1714) 12 CONCERTI GROSSI DA CAMERA DA CHIESA
CORELLI PROFESSIONISTA DI GRANDE LIVELLO ATTENTO AL GUSTO MEDIO DELL’EPOCA NON E’ UN GRANDE INNOVATORE SECOLARE ELABORAZIONE DI TRE GRANDI MODELLI CANTO SOLISTICO POLIFONIA VOCALE DANZA LA VOCALITA’ MELODRAMMA TEMPI DI SONATE ISPIRATE AI MOVIMENTI DI DANZA SAPIENTE STILE IMITATIVO ORATORIO CANTATA
LA MELODIA COME STRUMENTO DI POTENZIAMENTO DELLE EMOZIONI IMPLICITE NELLA MEMORIA <<LA TEORIA DEGLI AFFETTI>> LA SUA MUSICA STRUMENTALE ERA IMPREGNATA DI MODULI MELODICI DI DERIVAZIONE VOCALE progressioni ampi salti pause sincopi dissonanze NELLE COMPOSIZIONI IN MINORE ALTERNANZA CON LA RELATIVA MAGGIORE
IL GIOCO DEI TEMI NEGLI Allegri PROPOSTA MELODICA INIZIALE SUBITO RIPRESA CONTRAPPUNTISTICAMENTE DALLE VARIE VOCI ALTRE IDEE SECONDARIE RIPRESE ELABORATE MATERIALE PER GLI EPISODI SUCCESSIVI TECNICA DEL gioco motivico
VARIANTE DEL CONCERTO GROSSO FORMA SENZA SUDDIVISIONE DELL’ORCHESTRA IN DUE GRUPPI BREVI INTERLUDI PER VIOLINO SOLO (Torelli) CONCERTI PER VIOLINO E ORCHESTRA (Torelli - Albinoni)
ANTONIO VIVALDI (Venezia 1678 - Vienna 1742) NEL 1704 MAESTRO DI VIOLINO ALL’OSPEDALE DELLA PIETA’ PIU’ DI 400 I CONCERTI DA LUI COMPOSTI IL RESTO PER MOLTISSIMI ALTRI STRUMENTI AD ARCO E A FIATO CIRCA LA META’ PER VIOLINO RILEVANTI ASPETTI DI NOVITA’ GRANDE SUCCESSO EUROPEO L’estro armonico op.III PUBBLICATO AD AMSTERDAM DALL’EDITORE ROGER
LA PRINCIPALE DIFFERENZA DELLO STILE VIVALDIANO LA SPREGIUDICATA FRANCHEZZA CON CUI MANEGGIA GLI ELEMENTI BASE DEL LINGUAGGIO STRUMENTALE TIMBRO STRUTTURE ELEMENTARI DELLA MELODIA RITMO LE Quattro stagioni APPARTENENTI ALLA RACCOLTA Il cimento dell’armonia e dell’invenzione (Amsterdam 1725 ca.) I CONCERTI <<A PROGRAMMA>> La caccia La notte La tempesta di mare Il gardellino
A PARTIRE DAL XV SEC. SVILUPPO, ESTENSIONE, CONFERMA DEL POTERE ASSOLUTO DELLA MONARCHIA PRIMI SINTOMI DI UNA COSCIENZA NAZIONALE LUIGI XIV (1643-1715) LUIGI XIII (1610-43) A SCAPITO DELLE GRANDI FAMIGLIE DELLE NOBILTA’ ACCENTRAMENTO DELLE LEVE DEL POTERE IMPORTANTI RIPERCUSSIONI SULLA FORMAZIONE DEL GUSTO MUSICALE CULTURALE POLITICO
ALLE ORIGINI DEL GUSTO FRANCESE DUE TRADIZIONI COLTIVATE NEL ‘500 MUSICHE PER DANZA LA chanson POLIFONICA VOCALE SECONDA META’ SEC. XVI LA MODA DI GRANDIOSE FESTE DI PALAZZO BASATE SULLA DANZA NUOVO GENERE Air de court L’INTRECCIO POLIFONICO AFFIDATO AL LIUTO IL SUPERIUS ALLA VOCE SOLISTA IL ballet de court AZIONE BASATA SU AZIONE MITOLOGICA La dinastia dei GAULTIER
LE DANZE DEI GAULTIER Allemande - courante - sarabande LE REPLICHE (double) SEQUENZE NON STANDARDIZZATE CON MODELLI COSTANTI LE CARATTERISTICHE PIU’ NUOVE PARTICOLARI FORME DI ABBELLIMENTO SPREGIUDICATO ADATTAMENTO DEL PENSIERO POLIFONICO ALLE POSSIBILITA’ STRUMENTALI EREDITATE SUCCESSIVAMENTE DAI CLAVICEMBALISTI
NELLE GRANDI FESTE COMPLESSI PIU’ RICCHI E SONORI Bande des 24 violons du Roy INIZIO REGNO LUIGI XIV FAVORITO DAL CARDINALE MAZZARINO EVENTO IMPORTANTE L’ESECUZIONE DELL’ORFEO DI LUIGI ROSSI (1647) IN QUESTO CONTESTO SI AFFACCIA GIOVANNI BATTISTA LULLI (FIRENZE1632-PARIGI 1687)
JEAN-BABTISTE LULLY ENTRA ALLA CORTE DI LUIGI XIV COME GIULLARE DANZATORE MIMO VIOLINISTA infine COMPOSITORE DELLA MUSICA STRUMENTALE DEL RE ALLA FINE DEGLI ANNI SESSANTA IL LIBRETTISTA PERRIN IL MUSICISTA CAMBERT TENTATIVO DI UN OPERA DI STAMPO ITALIANO MA CANTATA IN FRANCESE ACCOLTO CON SUCCESSO FALLIMENTO ECONOMICO
LULLY APPROFITTA DEL FALLIMENTO SUBITO DA PERRIN E CAMBERT <<PRIVILEGIO>> PER LEGGE: CANTARE O FAR CANTARE MUSICHE SENZA IL SUO PREMESSO ULTIMI 16 ANNI DELLA SUA VITA PERFEZIONA IL NUOVO GENERE Tragédie-lirique (ne compose 16) Armide Acis et Galathée Alceste 1674 Thésèe 1675 1686
LO SCHEMA DELLE OPERE LULLIANE ELEMENTI DRAMMATURGICI E MUSICALI DERIVATI DALLA TRADIZIONE FRANCESE L’Ouverture INSERZIONI DANZATE SCHEMI DELLE ARIE RICCHEZZA STRUMENTALE SCENOGRAFIA SOLENNE COMPOSTEZZA GESTUALE NOVITA’ DALLA TRADIZIONE DEL RECITATIVO ITALIANO DECLAMATO CHE STILIZZA L’USO DELLA DIZIONE FRANCESE Le opere di Lully rimasero in repertorio per tutto il secolo successivo
GENERE SACRO Marc-Antoine Charpentier Michel-Richard Delaland Andre’ Campra I DUE PIU’ ILLUSTRI CONTINUATORI DELLA TRADIZIONE FRANCESE DEL SEICENTO François Couperin (Parigi1683-1733) Jean-Philippe Rameau (Digione1683-Parigi1764)
L’EREDITA’ DELLA MUSICA PER LIUTO IL SUO INNESTO NELLA MUSICA PER CLAVICEMBALO SECONDA META’ DEL SEICENTO GRADUALMENTE SOPPIANTATO DAL CLAVICEMBALO IL LIUTO FUNZIONE DI STRUMENTO FAMILIARE COUPERIN 4 LIBRI 1713-1730 27 SUITES ORDRES Courante Sarabande Rondeau Gigue Gavotte