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La ricerca Scientifica. IPASVI 26/10/2005 . “Mi considero un viaggiatore nel tempo, guidato da un inesauribile desiderio di ricerca… … Nell'arte e nella scienza una simbiosi di massimo valore per un'esplorazione senza limiti............" Andrea Spadoni. Cliente Essere di bisogni .
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La ricerca Scientifica IPASVI 26/10/2005
“Mi considero un viaggiatore nel tempo, guidato da un inesauribile desiderio di ricerca… … Nell'arte e nella scienza una simbiosi di massimo valore per un'esplorazione senza limiti............" Andrea Spadoni.
Cliente Essere di bisogni
1985 W A T S O N ASSISTERE Una scienza dell’assistere è complementare alla scienza della cura L’assistenza efficace promuove la salute e la crescita dell’individuo o della famiglia L’assistenza è composta da fattori caratteristici che hanno come risultato la soddisfazione dei bisogni La pratica assistenziale è centrale nella scienza infermieristica Jean Le risposte assistenziali accettano la persona non solo come è in quel momento ma anche per ciò che può diventare ASSISTENZA L’assistenza è più consona alla salute e alla cura. La pratica integra conoscenze biologiche con conoscenze del comportamento umano per generare, favorire la salute e dare una mano a coloro che sono ammalati Un ambiente assistenziale offre lo sviluppo del potenziale, permettendo allo stesso tempo alla persona di scegliere la migliore azione per se stessa in un dato momento L’assistenza può essere dimostrata in modo efficace soltanto in modo interpersonale
Scienza Infermieristica Scienza empirica dell’assistenza
“La scienza infermieristica come qualsiasi scienza ha l’obiettivo di costruire proposizioni riguardanti la realtà assistenziale” • Le proposizioni scientifiche che si formulano si distinguono da quelle del discorso comune per la possibilità di controllo empirico e logico
Scienza infermieristica Scienze biopsicosociali
Scienza Il risultato delle operazioni del pensiero,in quanto oggetto di codificazione sul piano teorico (scienza pura) di applicazione sul piano pratico (scienza applicata).
Sistema di proposizioni(assiomi = affermazioni di base) formulate e strutturate secondo norme e criteri scientifici.
Scienza infermieristica È l’insieme di conoscenze relative all’ assistenza all’uomo sano e malato. È attenta alla progettazione,attuazione,verifica dei piani assistenziali.
Ricerca infermieristica “un’indaginesistematica sui problemi incontrati nella pratica infermieristica e sulle modalità di assistenza al cliente …” (Gortner 1975) per “ottenere soluzioni a problemi e/o scoprire e interpretare nuovi fatti e soluzioni” (Waltz e Bausell 1981. p.1) “La ricerca infermieristica riguarda l’assistere e le cose che gli infermieri fanno, che sono diverse dalle azioni intraprese dalle altre discipline” (Nieswiadomy, 1993, p.4)
La ricerca infermieristica “sviluppa conoscenze sulla salute e sulla promozione della salute nel corso di tutta la vita, sull’assistenza alle persone con problemi di salute e disabilità e sulle azioni infermieristiche che aumentano la capacità dell’individuo di rispondere a problemi reali o potenziali di salute “ ( American Nurses Association, 1981) “Gli infermieri ricercatori tentano di descrivere eventi e fenomeni, definiscono e registrano le relazioni fra i fenomeni, eventualmente controllano e prevedono i fenomeni studiati” (Munhall e Boyd, 1993)
“Il focus della ricerca deve essere la scoperta delle conoscenze fondamentali che riguardano la pratica infermieristica” (Barnard, 1980; Lo Biondo- Wood e Haber 1994) “L’evoluzione infermieristica richiede un’analisi sistematica delle ricerche applicabili all’area infermieristica da parte di esperti” (Mason e Leavitt,1993)
La storia/ricerca Da A PER
Campo della ricerca:1° ricerca infermieristica “L’assistenza ai soldati durante la guerra di Crimea” Florance Nightingale (Sarkis e Conners, 1986) “Le attente registrazioni statistiche sono un modello per gli infermieri e per i sociologi”(Cohen,1984) dal 1900 al 1940 la formazioneinfermieristica relativamente ai metodi d’insegnamento e di valutazione Durante la seconda guerra ilreclutamento e la richiesta d’infermieri crescente bisogno di professionisti per rispondere ai bisogni civili e militari. (Vari autori, 1995)
Nel 1950 Molto interesse per la ricerca infermieristica; Istituzione di Master per la formazione di inf ricercatori; Investimento soldi per focalizzare le funzioni e le attività infermieristiche. I dati furono pubblicati sulla rivista “Nursing Research”. Negli anni sessanta Sviluppo di modelli teorici; Uso di metodi scientifici nell’attività quotidiana infermieristica. Le organizzazioni di categoria stabilirono le tematiche di ricerca più urgenti da affrontare.
Negli anni ’70- ’80 • C’è il boom del fenomeno “ricerca infermieristica” • L’ANA raccomandò come area di ricerca • la promozione della salute • la prevenzione delle malattie • il rapporto costi/benefici nell’assistenza sanitaria • l’assistenza infermieristica per clienti ad alto rischio • I risultati sono documentati nelle riviste“Advances in Nursing Science, Reaserch in Nursing and Health; Western Journal of Nursing Research”
Èl’ora, in America, della creazione della National Center for Nursing Research sotto l’egida del National Institute of Health. • L’infermieristica entra nell’area dell’indagine scientifica
Le quattro proprietà della ricerca infermieristica: • la ricerca infermieristica deve focalizzarsi su una variabile che fa la differenza nel migliorare l’assistenza al cliente • la ricerca infermieristica deve contribuire allo sviluppo della teoria e del corpo di conoscenze scientifiche del Nursing • un problema di ricerca appartiene all’infermieristica quando gli infermieri hanno l’accesso e il controllo sul fenomeno che si è studiato • un infermiere ricercatore deve avere una mentalità creativa, indagatrice, inquisitoria • (Diers, 1979)
Le fasi della ricerca • Scelta del problema di ricerca e definizione delle ipotesi • Formulazione del disegno di ricerca • Raccolta dei dati • Codifica e analisi dei dati • Interpretazione dei risultati al fine di controllare le ipotesi
1. Scelta del problema e definizione delle ipotesi 2. Formulazione del disegno della ricerca fasi della ricerca 5. Interpretazione dei risultati 3. Raccolta dei dati 4. Codifica e analisi dei dati
Fasi collegate e interdipendenti. Principi della “circolarità” e della “replica”. “La ricerca è un ciclo che non ha mai termine. Dobbiamo sempre accettare tutti i risultati in modo provvisorio, consapevoli del fatto che indagini successive possono rivelarli sbagliati”.
1. Individuazione del problema • Fattori che l’influenzano: • 1.1 Il paradigma del ricercatore • 1.2 I valori del ricercatore • 1.3 La metodologia del ricercatore • 1.4 L’unità d’analisi scelta • 1.5 Il fattore temporale
1.1 I paradigmi di ricerca Il paradigma è la finestra mentale attraverso la quale il ricercatore vede il mondo. Paradigmi sono in concorrenza tra di loro. I risultati della ricerca vanno letti in relazione al paradigma con il quale sono stati codificati e non secondo il paradigma dominante.
1.2 I Valori del ricercatore I valori sono le diverse concezioni di ciò che appare desiderabile e indesiderabile. I valori con i relativi assunti, cioè giudizi di valore, influenzano il paradigma, pertanto sono, nell’ambito della ricerca, un problema, in quanto affermazioni non verificabili. (Esempio di giudizio di valore: “le persone non dovrebbero utilizzare il controllo delle nascite”)
La reattività La tecnica di ricerca è reattiva quando la sua applicazione provoca da parte delle persone studiate una reazione tale da influenzare i dati. (vedi l’osservazione partecipata) L’effetto reattivo della ricerca sul fenomeno studiato è spesso denominato “effetto Hawthorne” . L’attenzione da parte dei ricercatori modifica il comportamento stesso che si desidera studiare.
1.3 La metodologia e il metodo La metodologia è la filosofia del processo di ricerca. Comprende gli assunti, i valori che servono alla base razionale della ricerca, gli standard o i criteri che il ricercatore utilizza per interpretare i dati e per pervenire alle conclusioni. I metodi sono le tecniche, gli strumenti di ricerca per raccogliere i dati.
Metafora didattica sui metodi • Quando si ha solo un martello, tutti i problemi vengono affrontati a martellate, anche quando si hanno solo viti • Quando si conoscono diversi strumenti (tecniche), occorre sapere scegliere quale è più adatto al problema concreto che ci sta di fronte • Occorre evitare il conformismo delle tecniche di moda
1.4 L’unità di analisi L’unità d’analisi è il campione d’indagine tratto da una popolazione composta, nel caso delle scienze sociali, di individui. Le unità d’analisi differiscono grandemente per l’ampiezza o la dimensione: Macroricerche = ampi aggregati (paesi, regioni..) Microricerche = singolo individuo o gruppo di due o tre Nozione affine è l’ampiezza dell’indagine che si riferisce alla quantità di casi concreti a cui si applica una teoria
1.5 Il fattore temporale Gli studi differiscono per il modo in cui tengono conto del tempo; si fa distinzione tra studi trasversali e studi longitudinali. Lo studio trasversale studia una sezione trasversale di popolazione in un determinato momento La studio longitudinale comporta dati raccolti in un periodo di tempo prolungato – settimane, mesi, anni-
Se lo studio è fatto sulla stessa popolazione in tempi diversi si chiama “studio di panel” ; se si studiano gruppi diversi in tempi diversi si dice “studio di trend” Lo studio trasversale ha il vantaggio fondamentale di raccogliere dati di un gran numero di persone e compararli – i dati non sono influenzati dallo scorrere del tempo – Lo studio longitudinale ha il vantaggio di consentire lo studio dei mutamenti di un fenomeno nel tempo – si può valutare la tendenza a …-
K. D. Bailey, 1985- “Alcuni paradigmi della ricerca sociale” p. 51
in evidenza: • Il problema, in definitiva, identifica la direzione che prenderà la ricerca stessa. Pertanto i termini devono: • essere chiari e non ambigui • esprimere le relazioni tra due o più variabili • identificare la popolazione che deve essere studiata • incoraggiare i test empirici. • Il problema deve essere specifico e ben definito. • Le domande che riguardano il giudizio, l’etica, la morale, i valori non sono soggetti adatti al processo di ricerca scientifica (?)
2. Il disegno della ricerca Dopo aver individuato il problema di ricerca si procede alla costruzione delle spiegazioni sociologiche. Si decide come misurare le variabili principali dell’ipotesi e il gruppo di persone su cui verificare l’ipotesi stessa.
Che cosa è una spiegazione? Una deduzione logica di un enunciato (explanandum) dedotto da condizioni singolari di contesto e da proposizioni universali (explanans = leggi causali)
Nel formulare 2.1 L’ipotesi di ricerca Ènecessario fare un distinguo tra 2.1.1 Studi descrittivi, mirano a descrivere dettagliatamente il fenomeno - ciò che è successo - 2.1.2 Studi esplicativi, mirano a spiegare il fenomeno specificando perché o come è accaduto
Gli studi esplicativi Comprendere ciò che succede (come facciamo a sapere se comprendiamo o meno?) Prevedere e spiegare (Ma non è lo stesso perché la previsione precede l’evento mentre la spiegazione ha luogo dopo che l’evento è accaduto o no?)
2.2 La teoria Fornisce spiegazioni e previsioni nel tentativo di rispondere alle domande del come e perché. La teorizzazione è lo sforzo di fornire spiegazioni e previsioni di fenomeni assistenziali, in generale collegando il tema studiato (ad es. l’ansia) a qualche altro fenomeno (ad es. mancanza di conoscenze). La teoria deve essere controllabile. Le componenti fondamentali della teoria sono concetti e variabili collegati in affermazioni genericamente conosciute come proposizioni.
2.2.1 Concetti e variabili • I concetti sono immagini o percezioni mentali che non possono essere osservate direttamente (ad es. amore, giustizia, ansia ..) o che possono avere referenti facilmente osservabili (ad es. tavolo operatorio, elettrocardiografo ….) • E’ una categoria mentale che permette di classificare in modo convenzionale e arbitrario oggetti concreti o astratti e di denominarli
Concetti CONCETTO SEGNO PERCETTO • Nave • Nave
Le variabili sono l’oggetto dello studio. Esse possono essere dipendenti o indipendenti. La variabile Indipendente è detta così perché ha un effetto presunto sulla variabile dipendente. È capace di indurre un mutamento nella variabile dipendente. È la spiegazione ipotizzata.
La variabile Dipendente, è la conseguenza o effetto presunto. Varia in relazione ai cambiamenti che si verificano nella variabile indipendente. La variabile dipendente è quella che il ricercatore è interessato a comprendere e spiegare.
Le variabili Spesso le due variabili hanno una relazione causata da una terza variabile detta Variabile interveniente. Esempio: le variabili A e B sono correlate perché A causa una terza variabile C, che a sua volta causa B. La C è detta variabile interveniente. Per memoria:variabile distorcente e sopprimente
Le relazioni tra variabili La relazione può essere positiva o negativa indipendentemente dal grado d’intensità (forza di collegamento) che li lega Positiva o diretta al variare dell’una varia anche l’altra nella stessa direzione Negativa o indiretta al variaredell’una varia anche l’altra in direzione opposta (incremento dell’una e decremento dell’altra).
2.2.2 Definizione delle proposizioni La proposizione è un’affermazione concernente uno o più concetti oppure variabili. “il 45% degli studenti universitari negli Stati Uniti ha usato la marijuana almeno una volta” Proposizione univariata perché contiene una sola variabile. “ Quanto maggiore è il tasso di densità in una città maggiore è il suo tasso di criminalità” Proposizione multivariata perché contiene due variabili.
Proposizioni sono il materiale da costruzione delle teorie così come i concetti lo sono delle proposizioni. La maggior parte delle proposizioni sono di tipo bivariato. Le proposizioni assumono vari nomi
3. Misurazione È il processo attraverso cui si determina il valore o il livello, sia qualitativo che quantitativo, di un particolare attributo per una particolare unità di analisi. Comporta l’assegnazione di numeri - variabile quantitativa - o denominazioni - variabili qualitative - a concetti. Le variabili qualitative sono utilizzate largamente negli studi basati sull’osservazione; la sola operazione numerica che si può fare è quella del calcolo delle frequenze.
3.1 la distinzione tra qualitativo e quantitativo Quantitativo, “riguarda la raccolta sistematica d’informazioni numeriche, di solito in maniera molto controllata. Per l’analisi di queste informazioni si usano procedure statistiche” Qualitativo, “riguarda la raccolta e l’analisi sistematica di materiale narrativo, soggettivo. Si usano procedure in cui si tende ad avere un controllo minimo imposto dal ricercatore” (Polit e Hungler, 1995)
il risultato del relativo approccio è Ricerche quantitative usano maggiormente un ragionamento logico-deduttivo e attributi misurabili dell’esperienza umana. Ricerche qualitative tendono ad utilizzare gli aspetti dinamici e individuali dell’esperienza umana in un approccio olistico. (Polit e Hungler, 1995)