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LA CENTRALE DEI RISCHI. Universit à Luiss Guido Carli – Roma 10 maggio 2013. AGENDA. LA CONDIVISIONE DEI MICRODATI SUL CREDITO I SISTEMI DI CREDIT REPORTING LE FINALITA’ DELLA CENTRALE DEI RISCHI
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LA CENTRALE DEI RISCHI Università Luiss Guido Carli – Roma 10 maggio 2013
AGENDA • LA CONDIVISIONE DEI MICRODATI SUL CREDITO • I SISTEMI DI CREDIT REPORTING • LE FINALITA’ DELLA CENTRALE DEI RISCHI • IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO • IL FUNZIONAMENTO • I SERVIZI PER GLI INTERMEDIARI • GLI UTILIZZI DEI DATI CR • LA CR IN CIFRE
lper i singoli intermediari: più efficiente impiego delle risorse, migliore qualità dei portafogli lper la clientela ”meritevole”: più agevole accesso al credito in termini di quantità e prezzo lper il sistema: miglioramento dei livelli di concorrenza,efficienza e stabilità La condivisione dei microdati sul credito lattenua il problema dell’adverseselection ldisincentiva comportamenti di moralhazard lriduce le rendite informative
I sistemi di credit reporting • Secondo la proprietà • Credit reporting pubblici (Centrali dei rischi) e privati (Credit bureaus) • Secondo la finalità economica • Credit reporting “for profit” e “non profit” • Secondo la tipologia di informazioni • Credit reporting positivi, negativi (black list), full data model La scelta è di tipo empirico
I sistemidi credit reporting • presenti soprattutto nei paesi di “civil-law” • gestiti da soggetti pubblici (la Banca Centrale o altro organismo di supervisione) con l’obiettivo di tutelare la stabilità del sistema finanziario • partecipano obbligatoriamente banche e finanziarie • raccolgono dati sui prestiti e le loro caratteristiche • forniscono solo informazioni oggettive Pubblici • presenti soprattutto nei paesi di “common-law” • gestiti da soggetti privati su base volontaria • partecipano banche, finanziarie e altri operatori • raccolgono dati dettagliati sui prestiti e altre informazioni presenti in banche dati pubbliche (es. protesti). • forniscono informazioni oggettive e servizi aggiuntivi (es. sistemi di scoring del portafoglio). • sono specializzati nel comparto del credito al consumo e alle piccole imprese. Privati 5
I Sistemi di credit reporting in Italia Sistema pubblico (CR BI) • Sistemi privati (SIC) • CRIF , CTC, EXPERIAN, ASSILEA T.U. Privacy (D.lgs. 196/03) Codice deontologico SIC (2005)
Iniziative internazionali • Forte richiesta di utilizzo dei micro dati sul credito delle CR nazionali (e di altri data base) per finalità statistiche, di politica monetaria, di supervisione in ambito ESCB JTF on credit registers (2012/2013) JTF on Analytical credits datasets (2013/2014) Strategia di Breve e M/L periodo “to meet the ESCB and SSM micro data needs” Alcuni temi da affrontare • Le CR come fonte informativa per la vigilanza europea • Obbligatorietà dell’adesione degli intermediari alle CR e dell’utilizzo dei dati per le valutazioni del merito creditizio della clientela • Processo di convergenza delle CR esistenti (perimetro, copertura fenomeni, attributi e contenuto dei dati), eventuale creazione di CR nei Paesi che non ne dispongono • Ruolo delle CR private Verso un sistema federato europeo delle CR? 10
Iniziative internazionali • Definizione in ambito World Bank - BIS di standards internazionali in materia di credit reporting “General Principles for Credit Reporting” (september 2011) “Assessment Methodology for the General Principles for Credit Reporting” (march 2013) 11
Le finalità della Centrale dei rischi Sistema informativo sulle relazioni di credito • Assicura: • agli intermediari, informazioni utili per la valutazione e il • monitoraggio del rischio di credito • alla Banca d’Italia, informazioni utili per l’espletamento • delle funzioni istituzionali (vigilanza, ricerca economica) Stabilità del sistema Sana e prudente gestione degli intermediari
Il quadro normativo di riferimento Interesse pubblico Cornice normativa di rango primario e secondario, coerenti con le best practice e con gli standard internazionali sulla materia. Essa tiene conto dell’esigenza di ridurre, ove possibile, il reportig burden per gli intermediari • Capacità impositiva • Potere sanzionatorio • Continuità e stabilità del servizio • Flessibilità in relazione alle esigenze informative del sistema
Il quadro normativo di riferimento I tre livelli della regolamentazione Legislatore D. Lgs. 385/93 (Testo unico bancario) D. Lgs. 196/03 (Testo unico sulla Privacy) L. 130/99 recante “Disposizioni sulla cartolarizzazione dei crediti” Comitato interministeriale per il credito e il risparmio Delibera C.I.C.R. del 29.3.1994, ora Decreto MEF dell’11.7.2012 Banca d’Italia Istruzioni per gli intermediari (circ. 139/91) Provv. del 10.8.95 “Obbligo di partecipazione delle società finanziarie” Istruzioni per la settorizzazione economica (Circ. 140/91)
Il D. lgs. 196/03 Il Trattamento dei dati riservati Previsioni • Il trattamento di dati personali da parte di privati o enti pubblici economici è ammesso con il consenso espresso dell’ interessato (art. 23) • L’interessato ha diritto di conoscere i dati che lo riguardano, chiederne la cancellazione, la rettifica.Ha altresì il diritto di opporsi, in tutto o in parte, al trattamento stesso (art. 7) Deroghe • La Banca d’Italia, in quanto ente pubblico non economico, non necessita del consenso dell’interessato per il trattamento dei dati. L’interessato non può esercitare nei confronti della Banca d’Italia i sopra citati diritti in quanto i dati CR sono richiesti per finalità di controllo degli intermediari e dei mercati creditizi e finanziari e di tutela della loro stabilità (artt. 8 e 23) • Gli intermediari sono tenuti a comunicare i dati alla C.R. in base a obblighi di legge (T.U.B.) e pertanto nonnecessitano del consensodell’interessato (art. 24)
La Delibera CICR del 29.3.94 • RISERVATEZZA DEI DATI CR • NON SUSSISTONO ESIGENZE DI RISERVATEZZA NEI CONFRONTI DEI DIRETTI INTERESSATI • LA BANCA D’ITALIA E GLI ENTI SEGNALANTI POSSONO COMUNICARE AI TERZI I DATI DELLA CENTRALE DEI RISCHI A QUESTI ULTIMI RIFERITI LA BANCA D’ITALIA FORNISCE IL DETTAGLIO DELLE SEGNALAZIONI PRODOTTE DA CIASCUN INTERMEDIARIO (circa 120.000 istanze di accesso annue) GLI INTERMEDIARI FORNISCONO I DATI DA LORO STESSI SEGNALATI E LA POSIZIONE GLOBALE DI RISCHIO PRESENTE NEL “FLUSSO DI RITORNO” RICEVUTO DALLA CR
La responsabilità nel trattamento dei dati CR Intermediari segnalanti • Esattezza e aggiornamento dei dati segnalati • Correzione immediata degli errori (inserimenti, cancellazioni, modifiche) Banca d’Italia • Corretto funzionamento delle procedure di elaborazione/aggregazione dati • Acquisizione nel continuo delle rettifiche e, se riferite alle ultime 36 rilevazioni, comunicazione della posizione rettificata a tutti gli intermediari interessati Ottemperanza tempestiva agli ordini dell’AG Il trattamento dei dati da parte della CR come attività “pericolosa” ex art. 2050 c.c. Gli ordini giurisdizionali diretti alla Banca d’Italia (es. ordine di cancellazione di una segnalazione a sofferenza)
Il funzionamento Gli intermediari segnalanti • Banche italiane (comprese le filiali estere) • Filiali italiane di banche estere • Soc. finanziarie iscritte nell’albo ex art. 64 T.U. B.(*) • Soc. finanziarie iscritte nell’elenco speciale ex art. 107 T.U.B.(*) • Soc. Veicolo (SV) ex legge 130/99 (per i crediti già segnalati in CR) • (*) Provvedimento della Banca d’Italia del 10.8.95: • “Sono tenuti a partecipare alla CR gli intermediari che esercitano in via esclusiva o prevalente attività di finanziamento sotto qualsiasi forma. Sono esonerati gli intermediari finanziari per i quali l’attività di credito al consumo rappresenti oltre il 50 % dell’attività di finanziamento” Recepimento D.Lgs. 141
Il quadro normativo di riferimento • Decreto MEF dell’11.7.2012 • ART. 2 “Intermediari partecipanti” • Partecipano alla Centrale dei rischi: • le banche iscritte nell'albo di cui all'art. 13 TUB e le società cessionarie di crediti di cui all’art. 3 legge 30 aprile 1999, n. 130. Sono esonerati gli intermediari di minore complessità nel rispetto del principio di proporzionalità dell’azione di vigilanza. La Banca d'Italia individua con proprio provvedimento i criteri di esonero in base alle caratteristiche operative, dimensionali e organizzative; • le altre categorie di soggetti che la Banca d'Italia può individuare in relazione ai poteri ad essa attribuiti dalla legge di emanare disposizioni nei loro confronti per il contenimento del rischio di credito. • ART. 4 “Caratteristiche e utilizzo dei dati” • - Omissis - • 3. Nel caso di gruppi bancari di cui all’articolo 60 TUB, alla capogruppo e alle banche e società finanziarie estere del gruppo è consentito conoscere, secondo le modalità stabilite dalla Banca d’Italia, i dati della Centrale dei rischi di nominativi di loro interesse, solo per finalità connesse con l’assunzione e la gestione del rischio di credito. La Banca d’Italia può subordinare l’accesso ai dati alla comunicazione delle informazioni sul nominativo per il quale è interrogata la Centrale dei rischi.
Il funzionamento I Soggetti segnalati Sono segnalabili tutte le tipologie di clienti, indipendentemente dalla loro natura, dall’attività svolta, dalla residenza in Italia o all’estero purché abbiano un’autonomia decisionale e contabile. I soggetti segnalati sono quindi: persone fisiche persone giuridiche (società private/enti pubblici) altri organismi La corretta identificazione anagrafica del cliente (CF e numero REA) è alla base del processo segnaletico e dell’affidabilità dei dati registrati in CR CODICE CENSITO
Il funzionamento I Legami Forme di coobbligazione ovvero relazioni di tipo giuridico tra più soggetti solidalmente responsabili nell’adempimento delle obbligazioni assunte verso gli intermediari. Le coobbligazioni rilevate sono: • Le cointestazioni • Le società di persone (e le SaS/SAPA) Altre forme di collegamento (garante-garantito, cedente-ceduto) sono presenti nelle segnalazioni di rischio.
Il funzionamento Oggetto della segnalazione • Informazioni positive e negative sui rapporti di credito e di garanzia di ciascun cliente (singolarmente o in cointestazione) in essere nell’ultimo giorno del mese • Soglia di censimento: 30.000 euro per gli impieghi vivi (75.000 euro fino a dicembre 2008) • i crediti in sofferenza e i passaggi a perdita di crediti insofferenza devono essere segnalati qualunque sia il loro ammontare
Il funzionamento Periodicità della segnalazione • Le segnalazioni di rischio hanno frequenza mensile (rilevazione mensile) • L’informazione qualitativa sui passaggi a sofferenza e la ristrutturazione dei crediti è segnalata nel continuo entro 3 gg. dalla delibera (rilevazione inframensile di status). • Le rettifiche di dati errati sono comunicate nel continuo, appena l'errore è individuato Visibilità dei dati CR • Per gli intermediari: ultime 36 date contabili • Per la BI, la magistratura e i soggetti segnalati: senza limite (dal 1/89)
MODELLO DI RILEVAZIONE DEI RISCHI(IN VIGORE DA GIUGNO 2010) VARIABILI DI CLASSIFICAZIONE CLASSI DI DATI Localizzazione Durata originaria Durata residua Valuta Import/export Tipo attività Censito collegato Stato del rapporto Tipo garanzia Fenom. correlato accordato Accordato operat. Utilizzato Saldo medio Valore garanzia Importo garantito Valore intrinseco Altri importi Q.Tà del credito CATEGORIE DI CENSIMENTO 1 - CREDITI PER CASSA M 1.1 Rischi autoliquidanti l A1 l l G P1 C l l l l M 1.2 Rischi a scadenza l A A1 l l H P1 C l l l l l M 1.3 Rischi a revoca l l l P1 C l l l l l M 1.4 Finanziamenti a procedura concorsuale e altri l P2 C l l l Rapporti contestati • incaglio • ristrutturato • scaduti/sconfinanti • in bonis • Rapporti non contestati • incaglio • ristrutturato • scaduti/sconfinanti • in bonis 1.5 Sofferenze l P2 C l l 2 - CREDITI DI FIRMA 2.1 Garanzie connesse con oper. di natura Comm.le l l l P2 l l l 2.2 Garanzie connesse con oper. di natura Finanziaria l l P2 E l l l 3 - GARANZIE RICEVUTE l l Q1 D l l 4 - DERIVATI FINANZIARI l B B1 l F P2 l 5 - SEZIONE INFORMATIVA 5.1 Operazioni effettuate per conto terzi l A1 l l l 5.2 Cred. per cassa - op. in pool - azienda capofila l B B1 l C l l l 5.3 Cred. per cassa - op. in pool - azienda partecipante l B B1 l C l l l 5.4 Cred. per cassa - op. in pool - totale l B B1 l C l l l 5.5 Cred. Acq.ti da client. non interm. - deb. ceduti I l R1 l 5.6 Rischi autoliquidanti - crediti scaduti M Z l 5.7 Sofferenze - crediti passati a perdita l l 5.8 Crediti ceduti a terzi l L l l l
Le informazioni sui rischi Le informazioni positive • finanziamenti (fido concesso, importo erogato) • garanzie reali e personali rilasciate all’intermediario (importo garantito, valore della garanzia) • garanzie rilasciate dall’intermediario a favore della clientela • altre informazioni (qualità del portafoglio anticipato) • regolarizzazioni dei ritardi di pagamento e estinzioni delle sofferenze
sofferenze incagli Le informazioni sui rischi Il default nei dati CR Informazioni soggettive sul cliente (+ incagli oggettivi ) • crediti ristrutturati • scaduti o sconfinamenti persistenti da più di 90/180 giorni Informazioni oggettive sulla linea di credito (senza soglia, senza compensazione)
Le informazioni sui rischi Gli interventi dell’ultimo triennio hanno avuto l’obiettivo di • garantire una più compiuta rappresentazione delle relazioni di credito • accrescere la trasparenza nel rapporto banca-cliente • assicurare un migliore raccordo tra le informazioni sul default della Centrale dei rischi e le partite deteriorate rilevate nelle segnalazioni statistiche di vigilanza
Le informazioni sui rischi 1. ICREDITI CONTESTATI Evidenza della pendenza di una contestazione presso un’autorità (Autorità giudiziaria, Garante della Privacy o altra preposta alla risoluzione stragiudiziale delle controversie con la clientela) in posizione di terzietà rispetto alle parti. La contestazione è riferita a qualsiasi aspetto del rapporto che abbia riflessi sulla segnalazione di Centrale dei rischi.
Le informazioni sui rischi 2. Informativa su PRIMA SEGNALAZIONE A SOFFERENZA Gli intermediari devono informare per iscritto il proprio cliente e i suoi coobbligati (garante, soci illimitatamente responsabili) la prima volta che lo segnalano a sofferenza Non integra gli estremi di una richiesta di consenso al trattamento dei dati.
Le informazioni sui rischi 3. Informativa al CONSUMATORE EX ART. 125 TUB in caso di RIFIUTO DI CREDITO BASATO SUI DATI CR (art. 125 tub, 2° comma) su PRIMA SEGNALAZIONE DI INFORMAZIONI NEGATIVE (art. 125 tub, 3° comma) Scaduti/sconfinamenti persistenti Crediti ristrutturati Sofferenze
Differenzenelle logiche di rilevazione dei dati ai fini CR e di Vigilanza portano ad escludere dalle “attività deteriorate” di vigilanza talune esposizioni segnalate in CR come “scadute/sconfinanti in via continuativa” (deroghe prudenziali per alcuni portafogli, possibilita’ di compensazioni nell’approccio per debitore, soglia di rilevanza del 5%) Il dettaglio informativo della qualità del credito evidenzia se un credito qualificato “anomalo” in base alla normativa CR rientri o meno tra le attività“deteriorate” ai fini di vigilanza La qualifica di credito “deteriorato”è utilizzata solo negli sfruttamenti interni alla Banca d’Italia (cfr. anche partite incagliate). Non e’ quindi presente nei flussi di dati nominativi restituiti dalla BI agli intermediari (flusso di ritorno e prima informazione) Le informazioni sui rischi 4. La qualità del credito: un’informazione per i soli utenti BI
I Servizi per gli intermediari flusso di ritorno mensile INTERMEDIARI CREDITIZI E FINANZIARI Segnalazioni inframensili informazioni a richiesta (prima informazione) Rettifiche flusso di ritorno inframensile CENTRALE DEI RISCHI Segnalazione mensile di rischio
I Servizi per gli intermediari Flussi di ritorno personalizzati Prodotti statistici • Flusso mensile con il quale gli intermediari ricevono per ciascun nominativo segnalato e per i collegati la posizione di rischio globale. periodici • Informazioni mensili sulla struttura del mercato del credito. • Tassi di decadimento dei crediti per cassa. Prima informazione/Servizio di informazione periodica a richiesta • Flusso su posizione globale di rischio - relativa alle ultime 24 o 36 rilevazioni - della clientela effettiva (ma non segnalata) o potenziale. • Flusso mensile su posizione globale di rischio di una lista di soggetti non segnalati, riferito all’ultima data contabile rilevata.
Flusso di ritorno personalizzato Per ogni affidato Codice censito e dati anagrafici Posizione “parziale” di rischio Posizione globale di rischio, vs finanziarie, vs gruppo creditizio Dati sull’andamento del rapporto: - sconfinamento e margine disponibile per tipo di rischio - N. di enti segnalanti (totali, per la 1^ volta, che non segnalano più, sofferenza) - N. di prime informazioni per richiesta fido negli ultimi 6 mesi - Presenza di garanti Sui collegati/coobbligati (es. garantiti, ceduti/cointestazioni/cointestatari, soci/società) Codice censito e dati anagrafici Posizione globale di rischio da maggio 2012 informazioni sulle regolarizzazioni dei ritardi nei pagamenti relativi ai finanziamenti a scadenza e sul venir meno degli sconfinamenti persistenti nei finanziamenti revolving.
Flusso di ritorno personalizzato I tempi Disponibile nei primi giorni del secondo mese successivo alla data contabile di riferimento; è dato in input ai modelli aziendali di rating interni e ai sistemi di scoring automatici sul credito al consumo (cd. informazioni andamentali) La “vista” degli intermediari Gli intermediari partecipanti ricevono le informazioni con il medesimo livello di dettaglio con cui sono obbligati a produrle e dispongono di informazioni aggiuntive frutto di un mero calcolo della BI sui dati di input (ad es. sconfinamenti/margini disponibili). Non ricevono le informazioni sugli incagli e la “qualità del credito”, raccolte solo per fini di vigilanza.
Il servizio di Prima Informazione 1° Livello: dati del soggetto richiesto: • Codice CR + dati anagrafici • Posizione globale di rischio, vs Finanziarie, vs Gruppo creditizio • Sconfinamento e Margine disponibile • No. di enti segnalanti (totali, 1^ volta, non più, sofferenza) • No. di Prime Informazioni per richiesta fido negli ultimi 6 mesi • Presenza di garanti • Codice CR + dati anagrafici di eventuali collegati/coobbligati 2° livello: dati dei collegati/coobbligati (garantiti,ceduti): • Posizione globale di rischio Servizio a pagamento. Le tariffe dipendono dal livello della richiesta
Il servizio di informazione periodico • Per ogni affidato non segnalato (ultima data contabile) • codice censito e dati anagrafici • posizione globale di rischio, vs finanziarie, vs gruppo creditizio • dati sull’andamento del rapporto: • - sconfinamento e margine disponibile • - N. di enti segnalanti (totali, 1^ volta, che non segnalano più, sofferenza) • - N. diprime informazioni per richiesta fido negli ultimi 6 mesi • - presenza di garanti • codici censiti e dati anagrafici di eventuali collegati/coobbligati • posizione globale di rischio dei collegati/coobbligati Il flusso è restituito con la stessa tempistica del flusso di ritorno personalizzato
La rilevazione inframensile di status Cosa:viene rilevato il cambiamento dello “status” del cliente DaA Impiego vivo Sofferenza Impiego vivo Ristrutturazione del credito Sofferenza Estinzione(perdita, rimborso e riclassificazione) Perché: per anticipare l’informazione che sarà presente nella segnalazione mensile successiva al verificarsi dell’evento Quando: entro 3 giorni lavorativi dalla delibera della sofferenza o della ristrutturazione del credito; appena disponibile, per l’estinzione Flusso di ritorno: gli intermediari ricevono nel continuo l’informazione qualitativa relativa al cambiamento dello stato del rapporto intervenuto sulla clientela di interesse
Flusso di ritorno statistico • Gli intermediari ricevono un flusso di ritorno statistico elaborato sui dati nominativi della CR • I dati sono articolati per: • categorie di censimento • variabili di classificazione • attività economica della clientela • classe di grandezza degli affidamenti • caratteristiche degli intermediari segnalanti
Flusso sul decadimento dei finanziamenti per cassa • LA SOFFERENZA RETTIFICATA • E’ un’informazione ricavata dalle segnalazioni dei singoli intermediari alla Centrale • dei rischi • attiene all’esposizione complessiva per cassa dell’affidato al fine di determinarne • lo stato di sofferenza a livello di sistema • ai fini statistici è un concetto più robusto della singola segnalazione a sofferenza
Flusso sul decadimento dei finanziamenti per cassa • Informazioni (numero di soggetti e importi) sul flusso delle sofferenze rettificate e sullo stock di impieghi vivi; • il flusso è costruito considerando i soggetti che sono a sofferenza rettificata al tempo t ed erano a impiego vivo al tempo t-1; • i dati sono riferiti alla clientela dell’intermediario che riceve il flusso, all’intero sistema, al totale delle banche e degli intermediari finanziari; • i dati sono articolati per territorio, attività economica, classe di grandezza degli affidamenti; Le informazioni fornite possono essere usate per calcolare il tasso di decadimento dei prestiti, che si ottiene rapportando il flusso delle sofferenze rettificate rispetto allo stock degli impieghi vivi
Utilizzi dei dati CR UTILIZZO DELLE INFORMAZIONI CR PER LO SVOLGIMENTO DELLE FUNZIONI ISTITUZIONALI Ricerca economica Analisi della struttura dei mercati Vigilanza a supporto dell’attività di analisi cartolare e ispettiva riguardante, in particolare: • La rischiosità dei crediti • Il grado di concentrazione del portafoglio prestiti
Ulteriori utilizzi DATI NOMINATIVI • MAGISTRATURA PENALE • ALTRE AUTORITA’ (es. Consob)/ORGANISMI legittimati ex lege • (Org. di comp. delle crisi da sovraindebitamento ex art. 18, 1° co. L.3/12) • DIRETTI INTERESSATI DATI AGGREGATI • UNIVERSITA’, ENTI DI RICERCA • PUBBLICAZIONI (es. Bollettino Statistico)
Cooperazione tra le CR europee Le Centrali dei rischi pubbliche di Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Repubblica Ceca e Romania hanno sottoscritto un Memorandum of understanding(MoU) per lo scambio di informazioni da fornire agli intermediari. • Ciascuna centrale dei rischi riceve dalle altre informazioni sull’indebitamento globale dei soggetti residenti e sui non residenti presenti nel proprio archivio • Le informazioni riguardano isoggetti (diversi dalle persone fisiche) con un indebitamento globale, presso il sistema creditizio del paese che fornisce i dati, pari o superiore a 25.000 euro. Le informazioni riguardano i crediti per cassa e i crediti di firma relativi a singoli debitori o a posizioni cointestate • Le informazioni oggetto di scambio sono accessibili anche alle Banche Centrali e alle Autorità di Vigilanza dei paesi partecipanti, nonché ai diretti interessati che ne facciano richiesta
Cooperazione tra le CR europee I flussi per gli intermediari • La Banca d’Italia invia agli intermediari per i soggetti segnalati le informazioni ricevute dalle altre CR dell'UE (flusso di ritorno personalizzato) • Gli intermediari possono chiedere alla CR informazioni su soggetti residenti in Italia o in uno degli altri paesi partecipanti agli scambi (prima informazione).
La Centrale dei rischi in cifre Dati a marzo 2013 • Intermediari partecipanti 1.186 di cui finanziarie 472 • Soggetti affidati 11 milioni • Segnalazioni mensili 14 milioni • Richieste di prima informazione 610.000* *media mensile
GRAZIE PER L’ATTENZIONE! • Raffaella.Pinto@bancaditalia.it • Tel. +39 064792 8641 • Banca d'Italia • Servizio R.E.S.