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L’alcol e i giovani. dott. Luisa Belsito. Italia nella Top Ten del bere. L’alcol è da sempre la sostanza psicotropa maggiormente sperimentata e consumata dai 16enni nonostante il suo uso sia loro vietato o limitato in molti paesi L’Italia è ai primi posti con
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L’alcol e i giovani dott. Luisa Belsito
Italia nella Top Ten del bere • L’alcol è da sempre la sostanza psicotropa maggiormente sperimentata e consumata dai 16enni nonostante il suo uso sia loro vietato o limitato in molti paesi • L’Italia è ai primi posti con il 63% di adolescenti che hanno bevuto almeno una volta nell’ultimo mese. • Per il binge drinking l’Italia è invece sotto la media per una differente cultura del bere
Se è vero che l’uso di sostanze oblianti accompagna da sempre l’evolversi della società, oggi prendiamo atto di quanto l’alcol sia proposto dai media e vissuto dalla maggior parte delle persone come elemento puramente piacevole e non problematico, nonostante l’alcol sia la prima causa di morte per i giovani • L’approccio all’alcol sta diventando sempre più precoce. I giovani si avvicinano al bere per molte ragioni, che variano in base alle circostanze personali e sociali (desiderio di appartenenza al gruppo)
Perché i giovani bevono • desiderio di appartenenza al gruppo • ricerca di un sostegno per affrontare situazioni di difficoltà • vincere la noia • favorire la socializzazione I mercati impongono il cocktail del divertimento. Solo se bevi una certa bevanda e vesti in un certo modo c’è il party, la festa, le belle donne. Dietro l’angolo c’è però l’alcolismo
Cosa è l’alcolismo • E’ una sindrome patologica determinata dall’assunzione acuta o cronica di grandi quantità di alcol • L’American Medical Association considera l’alcol una droga e l’alcolismo una malattia cronica recidivante del cervello caratterizzata dalla ricerca compulsiva di alcol e del suo utilizzo nonostante le conseguenze spesso devastanti • L’alcolismo comporta una maggiore tolleranza ed una dipendenza fisica dall’alcol che colpisce la capacità dell’individuo di controllarne il consumo. Queste caratteristiche sono forse la causa dell’incapacità di smettere di bere da parte di un alcolista
Fattori di rischio • Ambiente sociale • Stress • Salute mentale • Predisposizione genetica • Età • Etnia • Sesso
L’alcol viene assorbito per il 20% dallo stomaco e per il restante 80% dalla prima parte dell’intestino. • Se lo stomaco è vuoto, l’assorbimento è più rapido. L’alcol assorbito passa nel sangue e dal sangue al fegato, che ha il compito di distruggerlo. Finché il fegato non ne ha completato la digestione, l’alcol continua a circolare diffondendosi nei vari organi. • Circa il 90-98% dell’alcol ingerito viene rimosso dal fegato. Il restante 2-10% viene eliminato attraverso l’urina, le feci, il respiro, il latte materno, le lacrime e il sudore. • Per alcune persone, in particolare giovani e donne, l’efficienza del metabolismo dell’alcol da parte del fegato è molto ridotta, rendendole così più esposti agli effetti dell’alcol.
Danni dell’alcol (gravidanza) I primi danni l’alcol li da’ in utero al feto con la sindrome feto-alcolica • Ritardo di accrescimento (cc) • Facies tipica • Ritardo sviluppo cognitivo • Anomalie del comportamento Non essendo stato fissato a tutt’oggi un limite di assunzione di alcol “sicuro” raccomandabile, ne deriva che la scelta migliore è smettere di bere in gravidanza o, meglio, appena si programma la gravidanza, dal momento che gli organi vitali si formano durante i primi 10 15 giorni dopo il concepimento
Danni dell’alcol sul cervello • Intossicazione acuta: • Primo effetto disinibente ed euforizzante, le inibizioni corticali sono indebolite per cui si liberano pulsioni, sentimenti ed emozioni represse • Secondariamente compare incoordinazione motoria, ottundimento del sensorio fino a perdita della coscienza • Delirium tremens (per brusca cessazione di alcol) • Allucinosi alcolica (visive o uditive) • Delirio di gelosia • Demenza (turbe dell’attenzione, della memoria, della critica, affettività e comportamentale)
Danni dell’alcol sul fegato Le profonde alterazioni metaboliche provocate dall’eccessivo introito di etanolo giocano un ruolo fondamentale sia sull’innesco che sul mantenimento del danno epatico. L’ossidazione dell’etanolo porta ad un eccessivo consumo di ossigeno e quindi alla morte dell’epatocita. Le alterazioni metaboliche dovute all’etanolo conducono alla steatosi ed alla fibrosi epatica. • Steatosi epatica • Epatite alcolica • Cirrosi • Epatocarcinoma
Occhi Blefariti Corioretiniti Neurite ottica
L’euforia della sbronza dura poco i danni dell’alcol durano una vita … e non risparmiano nessuno