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I giovani e le droghe. Alberto Zuliani. Sommario. - La School Population Survey, SPS , del 2010 - Principali risultati - Perché si provano le sostanze - Luoghi del primo consumo - Con chi la prima volta - Sostanze, luoghi, persone - Fonti di finanziamento - Sintomi correlati
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I giovani e le droghe Alberto Zuliani
Sommario - La School Population Survey, SPS, del 2010 - Principali risultati - Perché si provano le sostanze - Luoghi del primo consumo - Con chi la prima volta - Sostanze, luoghi, persone - Fonti di finanziamento - Sintomi correlati - Caratterizzazione - Quando e come intervenire
La school population survey 2010 • Promossa dal Dipartimento per le politiche antidroga della PCM e condotta con la collaborazione tecnico-scientifica dell’Universitàdi Roma Tor Vergata • Campione a due stadi (scuole e alunni), il primo dei quali stratificato per regione, tipo di studi e configurazione giuridica della scuola; le unità di secondo stadio all’interno delle scuole campionate sono rappresentate dagli alunni di un intero corso, dalla prima all’ultima classe, non necessariamente della stessa sezione • Somministrazione del questionario on line con ampia garanzia di anonimato • Tasso di adesione delle scuole a livello nazionale: 80%, con limitate distorsioni per regione e tipo di studi • Numerosità del campione: 38.000 rispondenti e circa 34.000 questionari utili
Principali risultati • Studenti che hanno usatoalmeno una sostanza (nell’arco dell’intera vita): 27,3% • Studenti che hanno usato almeno una sostanza nell’ultimo anno precedente l’intervista: 21,9% • Studenti che hanno usato almeno una sostanza negli ultimi trenta giorni precedenti l’intervista: 14,4% • l’età modale alla prima assunzione è 15 anni; il 59,1% degli assuntori inizia entro i 15 anni, in generale con la cannabis (65,7%); 15 anni è l’età modale di primo uso anche per coloro che vivono in una comunità terapeutica o sono assistiti presso i servizi a bassa soglia • Il consumo è più frequente fra i maschi (31,3%) che fra le femmine (23,6%) • Con l’età aumentano la frequenza di uso e il consumo giornaliero
Perché si provano le sostanze • Curiosità 58% • Aumentare il divertimento, sballare 14% • Dimenticare problemi, stare meglio con se stessi 8% • Non rimanere esclusi dal gruppo 2%
Luoghi del primo consumo • Strada, parco 23,3% • Casa di amici 17,2% • Discoteca, pub, bar, locali 12,8% • Casa propria 12,6% • Feste 10,6%
Con chi la prima volta • Amici (fra cui partner) 59,6% • Sola/a 12,6% • Familiari 5,6% • Compagni di scuola 4,9%
Sostanze, luoghi, persone • Tranquillanti a casa propria, da soli • Cannabis strada, parco, con amici • Ecstasy discoteca, pub, bar, locali con amici • Cannabis, cocaina, ecstasy a casa di amici
Fonti di finanziamento • Famiglia in maniera esclusiva 71% • Famiglia in misura prevalente 12% • Attività illegali insieme ad altre fonti 11% • Attività illegali in maniera esclusiva 1%
Sintomi correlati Sintomi correlati con l’uso di sostanze sono: > cattivi risultati scolastici, giorni persi a scuola > precedenti esperienze di intossicazione alcolica > abitudine al fumo > possibilità di provare sostanze > attitudine al rischio > permissività in famiglia, frequenti uscite la sera > cattivo rapporto con il padre e in misura inferiore cattivo rapporto con la madre
Caratterizzazione • Il consumo non è legato in modo forte a caratteristiche demo-sociali ma è “spalmato” sull’intera popolazione studentesca della scuola secondaria superiore • La grande diffusione delle sostanze fra i giovani è legata allo spostamento della sottocultura della droga dall’area della devianza a quella degli spazi-tempi aggregativi e ricreativi • La riprovazione sociale si è attenuata • I rischi connessi all’uso-abuso sono percepiti molto limitatamente
Quando e come intervenire • Il momento cruciale sono i 14-15 anni; bisogna mirare le campagne di informazione a quella età e svolgerle intensamente e con continuità • La spinta è la curiosità; la percezione del rischio è bassa; quindi occorre far capire bene i rischi che si corrono • L’interazione scuola-famiglia è importante, considerati i sintomi correlati • Il councelling sembra servire limitatamente, come testimoniano i consumatori problematici • Funzionano le comunità e i servizi a bassa soglia che prendono in carico il consumatore come una persona da curare e da reinserire nel circuito lavorativo-sociale; la (sola) repressione non risolve il problema