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Celle fotovoltaiche polimeriche: stato dell’arte e attività di ricerca presso ENI. Andrea Bernardi, Riccardo Po. B. ORGANIZZAZIONE DELLA PRESENTAZIONE. 1. Introduzione alle celle fotovoltaiche. 2. Celle solari polimeriche. 3. Attività di ricerca Eni. 4. Prospettive future.
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Celle fotovoltaiche polimeriche: stato dell’arte e attività di ricerca presso ENI. Andrea Bernardi, Riccardo Po
B ORGANIZZAZIONE DELLA PRESENTAZIONE 1 Introduzione alle celle fotovoltaiche 2 Celle solari polimeriche 3 Attività di ricerca Eni 4 Prospettive future
Primagenerazione • Basate su silicio cristallino (efficienze medie 20%) • Seconda generazione • - Silicio e altri semiconduttori a film sottile • Terza generazione • Celle organiche e polimeriche • Celle basate su giunzioni multiple • di film policristallini • Quarta generazione • - Basate su processi innovativi (fotobiologici?) CELLE FOTOVOLTAICHEQuattro generazioni
CELLE FOTOVOLTAICHELe origini • 1996 - Robert Curl, Harold W. Kroto, Richard E. Smalley (per la scoperta del fullerene) Alan J. Heeger Hideki Shirakawa 2000 - Alan J. Heeger, Alan G. MacDiarmid, Hideki Shirakawa (per la scoperta e lo sviluppo dei polimeri conduttivi) Sir Harold W. Kroto Alan G. MacDiarmid
CELLE FOTOVOLTAICHEPrincipali vantaggi dei polimeri coniugati • Elevato coefficiente di assorbimento (film sottili). • Proprietà chimico fisiche modulabili a livello nanomolecolare. • Elevata processabilità a temperatura ambiente. • Possibile realizzazione di dispositivi flessibili. • Bassi costi di produzione.
Catodo (Al) Strato fotoattivo Anodo (ITO) Vetro ACCETTORE es: PCBM DONATORE es: P3HT CELLE POLIMERICHE Schema generale Strato fotoattivo • Assorbimento della luce • Generazione delle cariche elettriche Elettrodi • Raccolta delle cariche generate.
CELLE POLIMERICHE Esempi di molecole fotoattive DONATORI ACCETTORE Poli(9,9’-diottilfluorene-co-benzotiadiazolo) Poli(3-esiltiofene) – P3HT 1-(3-metossicarbonil)propil-1-fenil[6,6]fullerene - PCBM Poli[2-metossi-5(3,7-dimetilottilossi)]-1,4-fenilenevinilene)
CELLE ORGANICHE Principio di funzionamento
CELLE ORGANICHE Principio di funzionamento • Prima fase • Assorbimento di un fotone • Promozione di un elettrone del donatore dall’HOMO al LUMO
CELLE ORGANICHE Principio di funzionamento • Seconda fase • Diffusione dell’eccitone all’interno del materiale donatore
CELLE ORGANICHE Principio di funzionamento • Terza fase • All’interfaccia tra donatore e accettore. • Trasferimento dell’elettrone dal donatore all’accettore. • Generazione di due cariche libere (elettrone e buca)
CELLE ORGANICHE Principio di funzionamento • Quarta fase • Migrazione delle buche all’interno del donatore e degli elettroni nell’accettore • raccolta delle cariche da parte degli elettrodi
LUMO Donatore LUMO Catodo Accettore Al Anodo ITO HCL HOMO PEDOT HOMO e- CELLE ORGANICHE Principio di funzionamento • Parametri critici • Assorbimento della luce • Dissociazione delle coppie buca – elettrone • Raccolta di carica da parte degli elettrodi Efficienza finale
CELLE SOLARI ORGANICHECaratterizzazione delle celle organiche I VOC V VMP IMP ISC Schema dei livelli energetici dello strato attivo LUMO: lowest unoccupied molecular orbital DONATORE Catodo Gap energetico HOMO: highest occupied molecular orbital Anodo ACCETTORE
OTTIMIZZAZIONEIncremento dell’efficienza della cella Livelli energetici molecolari e assorbimento Proprietà e realizzazione del dispositivo Struttura molecolare Separazione delle cariche e caratteristiche di trasporto Auto organizzazione Morfologia
EFFICIENZA Materiali più efficienti trans-poliacetilene poliparafenilenevinilene 1-(3-metossicarbonil)propil-1- fenil[6,6]fullerene - PCBM poli-3-esiltiofene (P3HT)
- anodo catodo + EFFICIENZA Morfologia dello strato fotoattivo catodo anodo catodo anodo Monostrato Eterogiunzione bistrato anodo catodo Eterogiunzione dispersa Eterogiunzione bistrato diffusa
EFFICIENZA Nuove architetture Celle tandem
EFFICIENZA Nuove architetture Optical spacer
PROGETTI DI RICERCA EniIniziative Eni nel settore del fotovoltaico organico • Progetto di ricerca sullo studio e la realizzazione di celle solari basate su materiali organici e nanotecnologie, con potenzialità di breakthrough nel lungo termine • Attività • Studio e preparazione di materiali (polimeri, nanomateriali, etc.) • Studio e fabbricazione di dispositivi • Modelling • Caratterizzazione • Valutazione della stabilità delle celle (incapsulazione)
PROGETTI DI RICERCA EniModelling molecolare • Modellazione di molecole • materiali e interfacce • HOMO • LUMO • Struttura fine dello spettro • Stati eccitati • Trasferimento di carica
PROGETTI DI RICERCA Eni Sintesi di componenti polimerici • Sintesi • Monomeri • Polimeri • Blend
PROGETTI DI RICERCA EniCaratterizzazione di materiali • UV-vis • Fluorescenza • PIA • ESR/LESR • Voltammetria ciclica • Spettrometria di massa • TOF • NMR • GPC
PROGETTI DI RICERCA EniModelling del dispositivo Interferenza ottica Parametri molecolari (livelli energetici, mobilità) Costanti cinetiche (trasferimenti elettronici, decadimenti…) Isc, Voc, FF, curva I-V Metodo Monte Carlo Cinetico Morfologia di bulk Validazione sperimentale Morfologia interfacciale
PROGETTI DI RICERCA EniFasi di preparazione di una cella Deposizione o etching dell’ITO Deposizione del PEDOT:PSS
PROGETTI DI RICERCA EniFasi di preparazione di una cella Caratterizzazione elettrica Deposizione dello strato fotoattivo Evaporazione del catodo (Al)
Progetti di ricerca EniCaratterizzazione del dispositivo • Misura curve I-V. • Calcolo di VOC, ISC, FF, h. • Misura dell’efficienza quantica. • Caratterizzazione morfologica (AFM, KPM, profilometro). • Caratterizzazione ottica (ellissometro). AFM surface morfology
PROSPETTIVE FUTURE CelleOrganiche: verso la scalabilità • Stabilizzazione • Incapsulamento • Additivi stabilizzanti • Deposizione su scala industriale • Screen printing • Ink-jet printing • Roll-to-roll deposition
DURATA >5 anni EFFICIENZA ~10% COSTI <0.2 €/kWh CELLE ORGANICHEAttrattive e obiettivi • VANTAGGI • enorme potenzialità di riduzione dei costi • possibilità di produrre pannelli leggeri e flessibili • integrazione con una vasta gamma di prodotti (edilizia, elettronica portatile, tempo libero…) • facilità di fabbricazione (basse temperature, scarsa sensibilità alle polveri) • proprietà modulabili attraverso il design chimico e l’ingegneria (nano)molecolare • DIFETTI • è necessario lavorare al miglioramento delle efficienze • è necessario aumentare la stabilità per allungare la vita applicativa
CONCLUSIONI • Quella delle celle fotovoltaiche organiche è una tecnologia ancora giovane, ma estremamente promettente • Il principale vantaggio risiede nella possibilità di abbattere drasticamente i costi di produzione dei dispositivi • Esistono ampi spazi di ricerca, per migliorare l’efficienza e la vita dei dispositivi • La ricerca nel settore coinvolge numerose competenze e richiede un approccio interdisciplinare, dalla chimica macromolecolare e sopramolecolare, alla chimica fisica, dalla scienza dei materiali alle nanotecnologie, dall’optoelettronica all’elettronica molecolare, dalla chimica dei sistemi colloidali alla fotofisica e fotochimica, dalle tecnologie di deposizione di film sottili alla fisica e ingegneria dei dispositivi
COLLABORAZIONI • Alleanza strategica Eni-MIT • Collaborazioni con università di Losanna • Collaborazioni con università di Delf • Collaborazioni con università di Varsavia • Collaborazioni con università di Porto • Collaborazioni con Technion Israel Institute • Accordo quadro con politecnico di Milano • Accordo quadro con politecnico di Torino • Collaborazione con CNR (Milano, Bologna) • Collaborazione con università di Milano • Collaborazione con Venezia Tecnologie • Collaborazione con università di Ferrara • Collaborazione con università di Catania