200 likes | 369 Views
Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale. Casi studio Elementi di analisi Esplicitazione delle relazioni interne (individuazioni delle finalità e dei confini del progetto, individuazione della rete dei soggetti coinvolti)
E N D
Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale Casi studio Elementi di analisi • Esplicitazione delle relazioni interne (individuazioni delle finalità e dei confini del progetto, individuazione della rete dei soggetti coinvolti) • Le potenzialità patrimoniali: selezionate sulla base del criterio di “rilevanza” (risorse riconosciute come suscettibili di un riutilizzo) “specializzazione” (componenti già oggetto di apprezzamento per il contributo specifico e originale offerto allo sviluppo locale in passato) • Le relazioni col milieu territoriale: azioni e strategie mirate alla valorizzazione ed alla veicolazione dei valori del territorio (analisi dei programmi d’azione, iniziative di studio e di ricerca sviluppati)
Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale
Ecomuseo della Pastorizia • Il geografo Philippe Arbos, nella sua tesi sulla vita pastorale nelle Alpi francesi descriveva i pastori come dei “figli della montagna” e aggiungeva che la metà di essi proveniva dall’Italia. • Storicamente dal Medioevo in Provenza i pastori, provenienti dalle valli occitane delle Alpi (dall’Oisans, dal Vecors, dal Dèvoluy, dall’Ubaye e dalle vicini valli piemontesi, Maira, Stura, Grana), possiedono e si trasmettono le competenze e le conoscenze relative all’organizzazione dell’allevamento ovino transumante. • L’essere pastori significava essere emigranti che provengono da uno spazio di montagna verso cui periodicamente ritornare attraverso una trasmigrazione.
Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale La Val Stura e la transumanza ieri…
Ecomuseo della Pastorizia • E’ la mobilità la condizione permanente della pastorizia che all’epoca della transumanza a piedi veniva così espressa in occitano: “fare la routo”. • Questo è anche il nucleo centrale dell’interpretazione patrimoniale realizzata dall’Ecomuseo della Pastorizia in Val Stura di Demonte, luogo ideale per la pastorizia, vista la presenza di numerosi pascoli ad alta quota.
Ecomuseo della Pastorizia • La pecora sambucana, razza ovina allevata fin dai tempi antichi in Valle Stura, che deve il suo nome a Sambuco, paese dell’Alta Valle, rischiava l’estinzione nel 1979 tantochè la FAO la segnalava come razza “vulnerabile” (1400-1600 capi). • Nel 1985 viene avviato un programma di recupero della razza partendo da una decina di arieti e circa cento pecore con la nascita di un Consorzio di allevatori «L’Escaroun», che in lingua occitana significa piccolo gregge a cui segue la costituzione del Centro Arieti a Pietraporzio.
Ecomuseo della Pastorizia L’Ecomuseo della Pastorizia, istituito dalla Regione Piemonte in base alla L.R. n.31 del 14 marzo 1995, viene inaugurato nel 2000, a seguito delle iniziative del Consorzio Escaroun e della Comunita’ Montana Mission ricostruire, testimoniare e valorizzare la memoria storica, la vita e la cultura materiale, le relazioni tra ambiente naturale ed antropizzato, le tradizioni, le attivita’ ed il modo in cui l’insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio nell’Alta e Media Valle Stura.
Ecomuseo della Pastorizia • Nella borgata Pontebernardo di Pietraporzio, sopra una vecchia stalla e’ stata allestita la mostra permanente “La Routo – Sulle vie della transumanza tra le Alpi e il Mare”. • Attraverso una serie di pannelli, foto, video, musiche occitane la mostra rievoca ed illustra i tempi della transumanza a piedi, quando i pastori percorrevano la strada, la routo appunto, tra le pianure della Provenza, la Crau, e gli alpeggi estivi a testimonianza di come questa migrazione transfrontaliera abbia creato uno spazio di circolazione tra la pianura della Provenza e le Valli occitanofone del Piemonte.
Ecomuseo della Pastorizia Il percorso non si ferma agli spazi museali ma si allarga sul territorio attraverso una serie di sentieri (draia), che mettono il visitatore a contatto con le diverse dimensioni spaziali proprie della pastorizia: dalla salita graduale in quota, ai tradizionali lavori di e conduzione degli animali al pascolo, sino alla discesa in valle.
Ecomuseo della Pastorizia • mostre temporanee su aspetti specifici del patrimonio imateriale, come "Muzico e Muzicantes", ideata per viaggiare, a suon di musica occitana attraverso l'esposizione di strumenti, di documenti e di fotografie sulle Terre d'Oc, e soprattutto con la realizzazione di un cd di musiche tradizionali, dove strumenti come la ghironda e le decine di flauti, vengono valorizzati nel ricreare il paesaggio sonoro legato alla transumanza. • feste tradizionali come la Festo dou Tarluc che a fine d’anno riunisce, la comunita’
Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale La Val Stura e la Transumanza oggi…
Ecomuseo della Pastorizia (Inaugurato nel 2000)- Mostra Un sentiero per vivere – “Na draio per vioure”- Esposizione “Muzico Muzicantes”- Esposizione manufatti in lana della Pecora Sambucana- Esposizione formaggi tradizionali di pecora Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale
Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale
Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale Ecomuseo della Segale, Valle Gesso
Ecomuseo della Segale L'Ecomuseo si trova nel Gesso della Valletta in un'area che vede al centro la frazione di Sant'Anna del Comune di Valdieri (CN) (978 m s.l.m.), ubicata all'interno del Parco Naturale Regionale delle Alpi Marittime. Famosa un tempo quale residenza estiva dei reali di Casa Savoia, Sant'Anna oggi conta poche decine di residenti.
Ecomuseo della Segale • Il focus dell'interpretazione patrimoniale è rappresentato da un elemento dell'architettura rurale che caratterizzava il paesaggio tradizionale di questa valle: i tettti di segale. • Di questo cereale infatti non solo si utilizzava la granella per la produzione del pane, ma anche la paglia,utilizzato un tempo in molte zone delle alpi occidentali, ma particolarmente sviluppato nelle vallate carenti di rocce scistose, da cui ricavare le "lose" di copertura. • Un buon tetto di paglia assicurava un perfetto isolamento dell'ambiente interno anche se richiedeva una manutenzione costante e frequenti sostituzioni.
Ecomuseo della Segale • Il Parco con il Comune di Valdieri, la pro loco e le parrocchie della valle iniziano a progettare la risistemazione de "Lu viòl di Tàit", ossia il sentiero che partendo da Sant'Anna di Valdieri collega le borgate di Tetti Bariau e Tetti Bartola, nuclei posti a quote superiori sul versante meridionale della valle e da molti anni completamente abbandonati, per comunicare i diversi aspetti legati alla vita di montagna • Il paese di Sant'Anna, unico centro abitato all'interno dei confini del Parco e ai piedi del versante con le due borgate costituisce invece il punto di partenza per la scoperta dell'ecomuseo e sede del centro di interpretazione.
Ecomuseo della Segale • Nel 2003 è stata completata la sistemazione dell'area per manifestazioni posta all'inizio dell'abitato di Sant'Anna. • Momenti di interpretazione del locale patrimonio rurale immateriale: • Il carnevale dell'orso di segale a febbraio • la Festa della Segalenel mese di agosto
Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale Elementi di valutazione: • Mission (modalità con cui gli attori percepiscono il loro essere “ecomusei”) • Consistenza locale (caratteristiche dell’organizzazione rispetto alla scala territoriale di riferimento) • Qualità e caratteristiche dell’azione patrimoniale: tipologia delle ricadute territoriali prevalenti (culturale,sociale, ambientale, economica)