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NUBI DI IERI SUL NOSTRO DOMANI ODIERNO

NUBI DI IERI SUL NOSTRO DOMANI ODIERNO. Le crisi finanziarie dell’umanità, ieri ora e sempre. Cosa è ora.

farhani
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NUBI DI IERI SUL NOSTRO DOMANI ODIERNO

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Presentation Transcript


  1. NUBI DI IERI SUL NOSTRO DOMANI ODIERNO Le crisi finanziarie dell’umanità, ieri ora e sempre

  2. Cosa è ora In un contesto macroeconomico si è in presenza di una crisi finanziaria quando la domanda di denaro sotto forma di capitali da parte delle aziende è superiore all'offerta da parte delle banche e degli investitori. Se in passato la si associava ad una crisi bancaria, oggi può anche prendere la forma di una crisi valutaria o finanziaria, visto il peso che il mercato dei capitali riveste oggi e considerata la mobilità di capitali derivante dalla graduale rimozione delle restrizioni al movimento dei capitali avvenute negli ultimi 20 anni.

  3. Capitale Le tecniche che oggigiorno vengono utilizzate dovrebbero rispondere ai requisiti: razionalità (grandezze concettualmente valide), obiettività (praticamente applicabile partendo da basi credibili), neutralità (non essere influenzabile da interessi specifici) e stabilità (utilizzo di grandezze medio-normali). Mezzo di produzione

  4. BankRun Tutti ritirano i propri soldi dai conti bancari

  5. Gli indiziati Esercito Inflazione Lavoro Malcontento

  6. Lavoro Disprezzo lavoro manuale ma Il lavoro si sposta…

  7. Servi della gleba La servitù della gleba, molto diffusa nel medioevo (già colonato al tempo dei Romani), era una figura giuridica che legava i contadini ad un determinato terreno (gleba, in latino, è propriamente la "zolla" di terra). I servi della gleba coltivavano i terreni che appartenevano ai proprietari terrieri, pagando un fitto. Inoltre dovevano pagare le decime (qualora il proprietario facesse parte del clero o fosse un ente ecclesiastico) ed erano obbligati a determinate prestazioni di lavoro (corvées). I servi della gleba erano tali per nascita, e non potevano (lecitamente) sottrarsi a tale condizione senza il consenso del padrone del terreno.

  8. Malcontento • Sperperii, culti sconosciuti e provocatori, mescolanza di popoli. Tutto porta a conseguenze che possono essere innocue o fatali. Manifestazioni, problemi di vario genere. Ogni catastrofe influisce sull’economia e sulla politica.

  9. Manifestazioni a caso (Reuters) - La crisi finanziaria globale ha suscitato proteste in molte parti d'Europa quest'anno. Durante il weekend ci sono state manifestazioni in Portogallo, Russia, Ungheria e Bulgaria. Ecco alcuni dettagli: BOSNIA - Il Parlamento croato-musulmano della Bosnia ha cancellato la sessione prevista per il 26 febbraio piuttosto che affrontare i manifestanti che protestavano contro i piani per il taglio dei benefici per restringere l'enorme gap di bilancio. GRAN BRETAGNA - I lavoratori britannici hanno indetto una serie di proteste presso alcuni impianti di produzione elettrica contro l'utilizzo di imprenditori stranieri in alcuni siti energetici strategici. I manifestanti hanno concordato di sospendere gli scioperi il 5 febbraio dopo che la Total ha acconsentito ad assumere più lavoratori britannici nella sua raffineria di Lindsey. BULGARIA - Centinaia di lavoratori della fabbrica di acciaio Kremikovtzi hanno manifestato, il 9 marzo, contro i previsti licenziamenti ed i salari non pagati, chiedendo al governo socialista di trovare degli acquirenti per l'impianto insolvente. Migliaia di agenti di polizia hanno manifestato per le strade di Sofia, la scorsa domenica, per chiedere un aumento salariale del 50% e migliori condizioni lavorative. REPUBBLICA CECA - Migliaia di contadini provenienti da Repubblica Ceca, Germania, Austria, Slovacchia, Slovenia e Polonia hanno manifestato attraverso le strade di Praga il 12 marzo per richiedere prezzi del latte più alti e sussidi per favorire le entrate, colpite dalla crisi economica. FRANCIA - Fino a 2,5 milioni di persone hanno manifestato in tutta la Francia il 29 gennaio per i salari e la difesa del posto di lavoro. Il 5 marzo le autorità e i sindacati hanno firmato un accordo per mettere fine a uno sciopero generale di sei settimane dovuto agli stipendi e ai prezzi che ha paralizzato l'isola di Guadalupe. Un leader sindacale è stato ucciso, alcuni negozi sono stati bruciati e saccheggiati durante le proteste. Migliaia di lavoratori hanno manifestato nell'Isola di Reunion, territorio francese nell'Oceano Indiano, il 5 e il 10 marzo in una campagna di scioperi e proteste per richiedere aumenti salariali. Le otto sigle sindacali francesi hanno indetto un giorno di protesta per il 19 marzo per chiedere al governo e alle imprese di fare di più per proteggere i posti di lavori ed i salari durante la crisi economica. GERMANIA - 15.000 operai della Opel si sono radunati il 26 febbraio davanti al quartier generale della loro azienda, chiedendo alla GeneralMotors di rivedere i piani di chiusura degli impianti in Europa. GRECIA - L'uccisione di un quindicenne da parte della polizia a dicembre ha scatenato i peggiori disordini degli ultimi dieci anni, alimentati dalla rabbia per le difficoltà economiche del paese e la disoccupazione giovanile. Gli anarchici e i gruppi di guerriglia dell'estrema sinistra hanno continuato con una serie di attacchi verso banche e uffici di polizia. I sindacati greci, che rappresentano circa 2,5 milioni di lavoratori, hanno organizzato ripetute proteste contro il governo, sostenendo che le misure anticrisi siano a carico solo dei più poveri. UNGHERIA - La polizia ha utilizzato lacrimogeni per disperdere un gruppo di manifestanti che stava contestando il governo il 15 marzo a Budapest e ha fermato un totale di 35 persone. IRLANDA - Circa 100.000 persone hanno manifestato per le strade di Dublino il 21 febbraio per protestare contro i tagli del governo a dispetto di una recessione sempre più profonda e dei salvataggi delle banche. LETTONIA - Il nuovo primo ministro lettone è stato nominato il 26 febbraio dopo che la coalizione di governo è crollata, la seconda a pagare la crisi finanziaria dopo l'Islanda. Il ministro dell'agricoltura si è dimesso il 3 febbraio dopo le proteste dei contadini per il calo delle entrate. LITUANIA - La polizia ha fatto ricorso ai lacrimogeni il 16 gennaio per disperdere i manifestanti che avevano lanciato pietre contro il parlamento per protestare contro i tagli alla spesa sociale. Il primo ministro AndriusKubilius si è impegnato a portare avanti un piano di austerity. MONTENEGRO - I lavoratori del settore alluminio hanno richiesto, il 9 febbraio, il pagamento degli arretrati e l'immediata ripresa della produzione nello stabilimento, di proprietà russa, KombinatAluminijuma Podgorica. POLONIA - Fino a 10.000 lavoratori, la maggior parte dei quali appartenenti all'industria delle armi, hanno manifestato il 6 marzo contro i licenziamenti dopo che la Polonia ha annunciato tagli alla difesa. A Gdansk 3.000 lavoratori hanno protestato contro i piani di tagli all'occupazione previsti da Energa, produttore di energia. PORTOGALLO - Decine di migliaia di lavoratori hanno manifestato a Lisbona il 13 marzo contro le politiche del governo socialista che, secondo i sindacati, sta facendo aumentare la disoccupazione e favorendo i ricchi in un momento di crisi. RUSSIA - Circa 1.000 dimostranti hanno chiesto le dimissioni del governo durante una manifestazione pacifica che si è tenuta il 15 marzo a Vladivostok, la più recente protesta collegata alla crisi economica russa. Circa 800.000 russi hanno perso il loro lavoro tra dicembre e gennaio, portando il numero di disoccupati oltre i 6 milioni, l'8,1% dei lavoratori. Sedici lavoratori dell'acciaieria ESTAR a Zlatoust hanno interrotto uno sciopero per i salari il 14 marzo dopo che il management ha accolto parte delle richieste, ma hanno minacciato di riprendere le manifestazioni di dissenso dinanzi ad altre avversità economiche. UCRAINA - Centinaia di cittadini ucraini hanno manifestato il 23 febbraio, alcuni chiedendo le dimissioni del presidente Viktor Yushchenko, altri chiedendo indietro i propri soldi alle banche, colpite duramente dalla crisi finanziaria.

  10. Inflazione Vi sono diverse possibili cause dell'inflazione. L'aumento dell'offerta di moneta superiore alla domanda, stimolando la domanda di beni e servizi e gli investimenti, è unanimemente considerata dagli economisti una causa dell'aumento dei prezzi nel lungo periodo. Altre cause sono l'aumento dei prezzi dei beni importati, l'aumento del costo dei fattori produttivi e dei beni intermedi, in seguito all'aumento della domanda o per altre ragioni. Nell'ambito dell'aumento del costo dei fattori produttivi svolge altresì un ruolo l'aumento del costo del lavoro. L'aumento del livello generale dei prezzi determina una perdita di potere d'acquisto della moneta: con la stessa quantità di denaro si può cioè acquistare una minore quantità di beni e servizi. A titolo esemplificativo, 1 Lira italiana del 1861 (la lira coniata al momento della proclamazione del Regno d'Italia) equivale ad oltre 6.000 lire del 1999, ad oltre 3 euro del 2006 e 5,17 del 2012. Tuttavia bisogna riconoscere che il fenomeno dell'inflazione permette al sistema di raggiungere alcuni obiettivi importanti ai fini dell'equilibrio economico.Generalmente infatti, questo processo risulta vantaggioso per i soggetti in posizione debitoria, ed in particolare per le imprese (che frequentemente attingono capitali per finanziamenti) che trae beneficio poiché lo stesso denaro avuto in prestito in precedenza, al momento di effettuare la restituzione ha un valore reale minore.

  11. Alcuni dati Caso pressoché unico nell'evo antico, la reale perdita di valore della moneta romana, occorso nei secoli, è concretamente e tangibilmente evidenziabile dalla decurtazione del titolo (percentuale di metallo nobile rispetto al peso totale della moneta) nell'arco dei secoli. Quando - come nell'antichità - il valore nominale di una moneta era legata direttamente al titolo (percentuale) di metallo prezioso di cui era costituita la moneta stessa, costituiva reato da pena capitale non solo falsare il titolo (altrare la quantità di metallo prezioso presente), ma anche la tosatura (alterarne il peso, limandone i bordi e recuperando la polvere di metallo prezioso medesimo da riutilizzare). Ancor oggi molte unità monetarie ricordano, nel loro nome, il legame al peso del metallo prezioso di cui erano costituite. Basti ricordare la Peseta spagnola, il Peso argentino, la Lira italiana - israeliana - turca, il Pound (Lira Sterlina inglese), il Punt irlandese, la Dracma greca, etc. Il termine "Lira" è una deformazione del vocabolo latino "Libra" ("bilancia"), così come il termine "Statere" deriva dal greco "Stadera" ("bilancia"), e "Dracma" dalla quantità di grano che poteva esser contenuto in un pugno. L'alterazione del titolo divenne la norma da parte dello stato romano a partire dal I° secolo d.C. per fronteggiare le ingenti spese militari (stipendio dell'esercito ed acquisto di armi sempre più sofisticate), le spese dell'apparato burocratico - statale e le spese per i generi voluttuari.

  12. Esercito

  13. Prezzi VS Come riportato in una direttiva generale del Ministero della difesa, le spese per la difesa dello Stato ammontano, per l'anno 2010, a 20.364.430.855,00 €, di cui 18.575.700.000 destinati alla difesa e sicurezza del territorio, 59.700.000 alla ricerca e all'innovazione, 77.300.000 ai servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche e 1.651.700 da ripartire. La spesa totale rispetto all'anno 2009 è aumentata dello 0,3%.

  14. Risate a denti stretti

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