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Social Media, SEO & Web Marketing SuperSummit! 2013. Il futuro della pubblicità online. Davide “Tagliaerbe” Pozzi – www.tagliaerbe.com. “Il futuro della pubblicità è Internet” (Bill Gates, 2005) Ma ne siamo davvero certi? E di quale pubblicità parliamo?.
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Social Media, SEO & Web Marketing SuperSummit! 2013 Il futuro della pubblicità online Davide “Tagliaerbe” Pozzi – www.tagliaerbe.com
“Il futuro della pubblicità è Internet” (Bill Gates, 2005) Ma ne siamo davvero certi? E di quale pubblicità parliamo?
Sicuramente NON parliamo dei classici banner… 1994: CTR del 78% 2008: CTR del 0,1%
Detto più chiaramente: E’ più probabile sopravvivere ad un disastro areo, rispetto a cliccare su un banner! Fonte: Solve Media, 2011
E ancora: Il 31% degli annunci pubblicitari online, NON viene visto da nessun utente! Fonte: comScore, Marzo 2012
Risultato? Google si è inventata “Active View”… In poche parole: Active View è un soluzione che cerca di rilevare - via javascript - se un annuncio pubblicitario viene effettivamente visualizzato dall'utente, e per quanto tempo.
E intanto sopravvivono (e prosperano) formati tipo questi: Grossi, invasivi, irritanti = pessima user experience
E attenzione! Un buon CTR NON vuol dire tante conversioni! Se clicco per sbaglio = altissimo bounce rate, un classico con le skin
La buzzword del 2013: Native Advertising In poche parole: mescolare sapientemente pubblicità a contenuto, al fine di rendere indistinguibili le 2 cose.
Esempi di Native Advertising: Facebook (Sponsored Stories) Facebook (Promoted Posts)
Esempi di Native Advertising: Twitter (Promoted Tweets) Twitter (Lead Generation Card)
Esempi di Native Advertising: Tumblr (Spotlight) Tumblr (Web-In Stream)
Esempi di Native Advertising: Instagram
Esempi di Native Advertising: Pubbliredazionale (più o meno “dichiarato”….)
Cosa crea la Native Advertising? Confusione e dubbio nell’utente: dove finisce il contenuto e dove inizia la pubblicità?
Risultato finale della Native Advertising Perdita di fiducia nei confronti del sito/editore che ospita questa “miscela pericolosa”, percepita come ingannevole/fuorviante
Occhio! Nemmeno a Google piacciono certi advertorial! Matt Cutts, Febbraio 2013
“Ci siamo messi ad osservare anche gli advertorial, che sono una sorta di native advertising, e di come queste cose violano le nostre linee guida… Non c’è nulla di sbagliato negli advertorial o nella native advertising, ma non devono far passare PageRank, e deve essere presente una dichiarazione chiara e ben evidente che faccia capire agli utenti che la cosa è pagata e non editoriale.” Matt Cutts, 13 Maggio 2013
“… abbiamo intenzione di prendere forti provvedimenti. Il team di Google News ha recentemente scritto sul suo blog che se non si dichiarano adeguatamente i contenuti a pagamento, che si tratti di native advertising o advertorial, quando c'è di mezzo un passaggio di soldi, e se gli utenti non ne sono sufficientemente informati, il team di Google News potrebbe non solo rimuovere i contenuti pagati, ma anche rimuovere l'intero sito da Google News.” Matt Cutts, 29 Maggio 2013
Definizione di pubblicità: “forma di comunicazione, diffusa su iniziativa di operatori economici, che intende influenzare in maniera sistematica i comportamenti e le scelte degli individui riguardo al consumo di beni e all’utilizzo di servizi”
La chiave è dunque: “influenzare i comportamenti e le scelte di altri individui”
Le recensioni influenzano le decisioni: Fonte: Zendesk.com, Aprile 2013
“Non c’è nulla che possa influenzare le persone più che la raccomandazione di un amico fidato” (Mark Zuckerberg)
“Crea qualcosa che le persone vogliano condividere” (John Jantsch) “…e anche qualcosa che vogliano linkare” (Tagliaerbe)
“Se un prodotto è buono, non c’è bisogno di fare advertising: le persone ne parlano sui social media” (Morihiro Harano) “…e poi lo cercano su Google: quindi fatti trovare anche sui motori di ricerca, con un bel sito in grado di intercettare l’utente, per convertirlo in cliente!” (Tagliaerbe)
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