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INGRESSI E USCITE. Ingressi !. Sono nella parte alta del PLC e sono divisi in due gruppi. Ogni morsetto può ospitare al massimo due fili. Assicurarsi di non lasciare scoperto del filo di rame. Svitare a fondo la vite del morsetto prima di alloggiare il filo, poi chiudere.
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Ingressi ! Sono nella parte alta del PLC e sono divisi in due gruppi. Ogni morsetto può ospitare al massimo due fili. Assicurarsi di non lasciare scoperto del filo di rame. Svitare a fondo la vite del morsetto prima di alloggiare il filo, poi chiudere.
Schema elettrico degli ingressi ! Internamente al PLC, ogni ingresso è optoisolato. La polarità del circuito d’ingresso è indifferente . Normalmente sono di tipo PNP (sink) cioè con il comune degli ingressi negativo, mentre sono NPN (source) se il comune è positivo .
Cos’è l’optoisolatore ? L’optoisolatore serve per isolare elettricamente la delicata circuiteria elettronica del PLC dall’impianto di comando (che normalmente funziona a 24V). E’ fatto con un led che eccita un fototransistor, quindi l’isolamento è di tipo ottico. Essendo un componente elettronico è piuttosto delicato e non sostituibile. E’ abbastanza sensibile ai disturbi elettrici. Quindi è consigliabile effettuare collegamenti corti e lontano dai cavi di alimentazione e del circuito d’uscita (che comanda i carichi).
Il comune degli ingressi ! Normalmente i PLC hanno un comune (COM) per gruppi di ingressi (questo modello un comune per gli ingressi I00 … I07 ed uno per quelli I08 … in poi). L’alimentazione degli ingressi deve essere circa tra 21V e 26V in corrente continua, può provenire da una sorgente esterna oppure dallo stesso alimentatore del PLC.
Il nostro circuito d’ingresso ! Il circuito d’ingresso è alimentato dalla stessa alimentazione del PLC. Usando il suo alimentatore ( 2080 PS120 240 VAC ) prelevare max 1,6A. E’ importante alimentare subito gli ingressi, per garantire una corretta tempistica di alimentazione (lettura degli ingressi su valori stabili).
L’impianto di comando ! Prestare attenzione al collegamento comune dell’impianto di comando. Nel nostro caso con i 24V dello stesso PLC. Morsettiera Fare collegamenti corti e lontani da quelli di alimentazione e delle uscite Plancia del PLC
Importante ! • Non superare i 26 V per comandare gli ingressi • Segnale d’ingresso riconosciuto attivo se > 17V, non attivo se < 5 V. • Evitare disturbi elettrici (fili corti, schermati, lontano da altri cavi, ecc.) • Non sovraccaricare o cortocircuitare l’alimentatore 24V del PLC usato anche per gli ingressi (max 1,6A). • Alimentare l’impianto di comando (collegato agli ingressi) prima del PLC stesso per evitare false attivazioni.
Uscite ! Sono nella parte bassa del PLC e sono divisi in gruppi (di solito in 4). Ogni morsetto può ospitare al massimo due fili. Assicurarsi di non lasciare scoperto del filo di rame. Svitare a fondo la vite del morsetto prima di alloggiare il filo, poi chiudere.
Schema elettrico delle uscite ! In questo PLC sono a relè, ma possono essere anche a transistor. Le uscite a transistor possono essere NPN cioè ricevono corrente (comune negativo) oppure PNP cioè emettono corrente (comune positivo). Non sono protette (quindi attenzione a scintillamenti per forti carichi o frequenti commutazioni) e non sono sostituibili. Possono sopportare al max 265V 2A ognuna e hanno tempi di commutazioni > 10msec
Il comune delle uscite ! In questo PLC il comune delle uscite è diviso in due singole (C0 e C1) e due gruppi da 4 (C2 e C3). L’alimentazione delle uscite deve essere distinta da quella degli ingressi. Con i relè può essere anche in corrente alternata.
Il nostro circuito d’uscita ! I comuni delle uscite sono stati “ponticellati” assieme e portati alla morsettiera per essere collegati al comune (neutro) dell’impianto dei carichi. Usare preferibilmente la 24V ~ e non superare i carichi max (2A).
Impianto dei carichi ! Alimentare i carichi elevati (motori,ecc.) separatamente, interfacciando le uscite con relè. Usare una alimentazione separata per le uscite (24V ~) collegando il neutro al comune del circuito d’uscita del PLC e la fase ai vari apparecchi. Morsettiera Evitare frequenti commutazioni, sovraccarichi e di collegare direttamente carichi fortemente induttivi (motori) Plancia del PLC
Importante ! • Riconoscere le uscite se a relè o a transistor, in quanto cambia l’alimentazione del comune (negativa per NPN, positiva per PNP, indifferente per i relè). • Alimentare separatamente l’impianto dei carichi (uscite) da quello di comando (ingressi). • Non superare i limiti delle uscite. (265V 2A). • Ricordarsi dei lunghi tempi di commutazione (>10 msec) dei relè, quindi per controlli di potenza (PWM, Inverter) e posizionamenti (PTO. Step motor) usare uscite a transistor. • Evitare frequenti commutazioni e scintillamenti dovuti a carichi elevati (per le uscite a relè, mentre per quelle a transistor è indifferente). • Interfacciare le uscite con relè (se possibile) anche nel caso di PLC con uscite a relè, perchè non sono protetti e non sostituibili.
Layout degli ingressi e delle uscite! Rappresentazione schematica degli ingressi (in alto) e delle uscite (in basso). I raggruppamenti sono evidenziati in grassetto. I terminali di alimentazione del PLC sono normalmente a 24V=.
Tenere conto ! • Del ciclo di scansione del PLC (cioè del fatto che prima legge gli ingressi, poi processa le istruzioni del programma, poi esegue un procedura di comunicazione e di autodiagnosi e solamente alla fine aggiorna le uscite. Durata tra 1 msec e 20 msec). • Che impulsi in ingresso più brevi del ciclo di scansione verrebbero normalmente ignorati (se necessario usare le opportune funzioni). • Che le uscite sono comandate simultaneamente e dopo la lettura del programma (attenzione alle uscite ripetute, cioè la stessa uscita utilizzata più volte nel programma, perché conterebbe solo l’ultimo stato di attivazione). • Che ogni volta che si alimenta il PLC lui aggiorna la memoria EEPROM (che ha vita media di 100000 cicli). Quindi evitare frequenti accensioni e se necessario fermare l’impianto, non spegnere il PLC ma metterlo in STOP.