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Dada : concetti generali. A. Cabaret Voltaire, Zurigo 1916 Tzara, Picabia, Arp, Duchamp Man Ray Interessa le arti Nome casuale dal vocabolario Francese – Tedesco Uso di oggetti con significato differente Crea stupore Ironia Dissacrazione
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Dada : concetti generali A • Cabaret Voltaire, Zurigo 1916 • Tzara, Picabia, Arp, Duchamp Man Ray • Interessa le arti • Nome casuale dal vocabolario Francese – Tedesco • Uso di oggetti con significato differente • Crea stupore • Ironia • Dissacrazione • Provocazione contro i galleristi Le coeur a barbe, Ultima pubblicazione del movimento Dada, 4 aprile 1922, Parigi 1
Lettura manifesto DADA L Dal "Manifesto del Dadaismo" del 1918, di Tristan Tzara: "Per lanciare un manifesto bisogna volere: A, B, C, scagliare invettive contro 1, 2, 3, eccitarsi e aguzzare le ali per conquistare e diffonder grandi e piccole a, b, c, firmare, gridare, bestemmiare, imprimere alla propria prosa l'accento dell'ovvietà assoluta, irrifiutabile, dimostrare il proprio non-plus-ultra e sostenere che la novità somiglia alla vita tanto quanto l'ultima apparizione di una cocotte dimostri l'essenza di Dio. Scrivo un manifesto e non voglio niente, eppure certe cose le dico, e sono per principio contro i manifesti, come del resto sono contro i principi (misurini per il valore morale di qualunque frase). Scrivo questo manifesto per provare che si possono fare contemporaneamente azioni contraddittorie, in un unico refrigerante respiro; sono contro l'azione, per la contraddizione continua e anche per l'affermazione, non sono nè favorevole né contrario e non dò spiegazioni perché detesto il buon senso. DADA non significa nulla[…] Così nacque DADA da un bisogno d'indipendenza. Quelli che dipendono da noi restano liberi. Noi non ci basiamo su nessuna teoria. Ne abbiamo abbastanza delle accademie cubiste e futuriste: laboratori di idee formali: Forse che l'arte si fa per soldi e per lisciare il pelo dei nostri cari borghesi? Le rime hanno il suono delle monete. Il ritmo segue e il ritmo della pancia vista di profilo[…] La spontaneità dadaista. L'arte è una cosa privata. L'artista lo fa per se stesso. L'artista, il poeta, apprezza il veleno della massa che si condensa nel caporeparto di questa industria. E' felice quando si sente ingiuriato: una prova della sua incoerenza. Abbiamo bisogno di opere forti, dirette e incomprese, una volta per tutte. La logica è una complicazione. La logica è sempre falsa. Tutti gli uomini gridano: c'è un gran lavoro distruttivo, negativo da compiere: spazzare, pulire. Senza scopo né progetto alcuno, senza organizzazione: la follia indomabile, la decomposizione. Qualsiasi prodotto del disgusto suscettibile di trasformarsi in negazione della famiglia è DADA; protesta a suon di pugni di tutto il proprio essere teso nell'azione distruttiva: DADA; presa di coscienza di tutti i mezzi repressi fin'ora dal senso pudibondo del comodo compromesso e della buona educazione: DADA ; abolizione della logica; belletto degli impotenti della creazione: DADA ; di ogni gerarchia ed equazione sociale di valori stabiliti dai servi che bazzicano tra noi:DADA ; ogni oggetto, tutti gli oggetti, i sentimenti e il buoi, le apparizioni e lo scontro inequivocabile delle linee parallele sono armi per la lotta:DADA ; abolizione della memoria: DADA ; abolizione dell'archeologia: DADA ; abolizione dei profeti: DADA ; abolizione del futuro: DADA ; fede assoluta irrefutabile in ogni Dio che sia il prodotto immediato della spontaneità: DADA ."
Hugo Ball, Cabaret Voltaire, 1916 V 3
Victor Fleming, Il mago di Oz, 1939, Tin Man F 4
Giuseppe Amato, Yvonne la nuit, 1949, Il bel Ciccillo F 5
Marcel Duchamp, Anémic cinéma, 1926 F 6
Victor Vasarely, Optical Art, anni ’60 – ‘70 V 7
Alfred Hitchcock, Vertigo, 1958 F 8
Guy Hamilton, L’uomo dalla pistola d’oro, 1974 F 9
Hans Arp, Ritratto di Tristan Tzara A • Rilievo in legno policromo • 40 x 32,5 x 9,3 cm • Rottura dei precedenti schemi figurativi e compositivi • Comprendiamo il soggetto dal titolo • Forme astratte • Libera espansione data dal caso Ritratto di Tristan Tzara, 1916, Collezione privata 10
John Cage, Dream (1948) M 11
Volker Bertelmann alias Hauschka, Mount Hood (2010) M 12
Franco Battiato, Pollution M 13
Tristan Tzara, Per fare una poesia L Prendete un giornale.Prendete un paio di forbici.Scegliete nel giornale un articolo che abbia la lunghezza che voi desiderate dare alla vostra poesia.Ritagliate l’articolo.Tagliate ancora con cura ogni parola che forma tale articolo e mettete tutte le parole in un sacchetto.Agitate dolcemente.Tirate fuori le parole una dopo l’altra, disponendole nell’ordine con cui le estrarrete.Copiatele coscienziosamente.La poesia vi rassomiglierà.Ed eccovi diventato uno scrittore infinitamente originale e fornito di una sensibilità incantevole, benché, s’intende, incompresa dalla gente volgare. Manifesto sull’amore debole e l’amore amaro, Per fare una poesia dadaista, 1920 14
Manuale di Fisica – Elettromagnetismo, Fisica atomica e subatomica, James S. Walker, Circuito RC L Quando in un circuito contenente batterie e resistenze chiudiamo l’interruttore, la corrente passa da zero al suo valore finale quasi istantaneamente, praticamente alla velocità della luce. Analogamente, in un circuito contenente solo batterie e condensatori la carica appare sulle armature con la stessa rapidità. Non avviene la stessa cosa nei circuiti che contengono sia resistenze sia condensatori. In tali situazioni esiste un tempo caratteristico e finito durante il quale avvengono apprezzabili variazioni della corrente nelle resistenze e della carica nei condensatori. Solo in un tempo infinito queste grandezze si assestano su valori costanti. 15
Alunni Scuola non paritaria Manetti, Poesia dadaista su Circuito RC L Analogamente condensatori contengono istantaneamente Condensatori batterie resistenze avvengono apprezzabili Contenente praticamente quando interruttore condensatori Queste armature bassa assesta corrente circuito situazioni Contenente corrente quasi la resistenze velocità della durante Appare carica in un sia circuito stessa solo variazioni un tempo e che chiudiamo alla casa. 16
Alfred Stieglitz A 17
Alfred Stieglitz, The steerage A The steerage, 1907, Peggy Guggenheim, Venezia 18
Christian Schad, Fotogramma o schadografia A • I fotogrammi, quali immagini fissate su carta fotografica senza l’aiuto di una camera fotografica, nascono tra il 1918 e il 1922 per opera di Christian Schad e Man Ray. • Man Ray dimentica in camera oscura un foglio di carta sensi- bile nella bacinella dove lascia anche bicchieri e caraffe. Le ombre degli oggetti creano immagini da lui definite rayogrammi per evocare i raggi di luce e, allo stesso tempo, attraverso il proprio nome, se stesso quale inventore della tecnica della ripresa senza camera. Fotogramma o schadografia, 1918, Collezione MoMa, NY 19
Lázlo Moholy–Nagy, Fotogramma N. II, 1925 A • Il fotogramma, cioè l’imma- gine luminosa ottenuta sen- za la macchina fotografica, è il segreto della fotografia. In esso si rivela la caratteri- stica unica del procedimento fotografico che permette di fissare immagine di luce e ombra su una superficie sensibile senza l’aiuto di alcun apparecchio. Il fotogramma apre nuove prospettive su un linguaggio visivo ancora completamente sconosciuto e governato da leggi proprie. Definizione del fotogramma, Lázlo Moholy-Nagy, 1936 20
Man Ray, Fotogramma 1923 A Fotogramma 1923, Collezione MoMa, NY 21
Francis Picabia, Dipinto molto raro sulla terra A • Linguaggio meccanomorfo • Sostituzione dell’essere umano • Simmetria quasi perfetta • Uso del collage • Titolo ironico (in alto a sinistra) • Evocazione dell’atto sessuale in termini meccanici • Antisentimentalismo Dada Dipinto molto raro sulla terra, 1915, Peggy Guggenheim, Venezia 22
Francis Picabia, Balance A • Recupero tecnica a olio • Dal meccanomorfismo alle forme geometriche • Ruolo determinante dei cerchi • Disegno simile a quello degli ingegneri • Idea dell’equilibrio e della bilancia • Titolo sull’opera stessa Balance, 1919, Collezione privata 23
Man Ray, Cadeau A • Primo oggetto dadaista francese • Ready made • Ferro da stiro con 14 chiodi • Cadeau rubato e replicato • Opera umoristica e sadica • L’artista confessò di averlo usato per ridurre in brandelli l’abito di una bella ragazza per poi osservarla danzare Cadeau, 1921, Israel Museum, Gerusalemme 24
Man Ray, Violon d’Ingres A • Non è un titolo, ma un modo di dire che nella Parigi di quei tempi si usava per definire un hobby • La fotografia era per Ray un passatempo • Sua foto più famosa, ritrae la sua amante/assistente/amica Kiki, cantante di Montparnasse • In un’unica immagine c’è la donna/amore • Ironia Violon d’Ingres, 1924, Getty Museum, Los Angeles 25
Yves Saint Laurent, Abito ispirato a Violon d’Ingres A 26
Jean-Auguste-Dominique Ingres, La bagnante di Valpinçon A • Uno dei massimi artisti neo- classici • Resa fotografica e materica • Passaggio chiaroscurale gra- duale tipico dell’Accademia • Soggetto ricorrente • Nudità femminile in un ambien- te quotidiano • Valpignon era il committente La bagnante di Valpinçon, 1808, Museo del Louvre, Parigi 27
EAT ART (2003) A Le decoscritture dentro i piatti preparate per l’estemporanee di Amsterdam (giugno/luglio 2003) simbolizzano chiaramente che noi siamo ciò che mangiamo noi siamo frutto ed elaborazione di come viviamo il dilemma della contraddizione che ci avvolge il non senso regna e governa sovrano guerra si/guerra no-qui lo dico/qui lo nego la sintassi ed i linguaggi dell’ era digitale (vero/falso- 1/0-) Fa sì che il mio prodotto servito sui piatti, sia cibo per le nostre misere E confuse coscienze 27 bis
Totò, Peppino e la malafemmina, ‘A lettera, Camillo Mastrocinque (1956) F 28
Hugo Ball, Gadji Beri Bimba (1916) L 29
Talking Heads, I Zimbra (1979) M 29 bis
John Coltrane, My Favorite Things (1948) M 30
Man Ray, Portemanteau (1920) A 31
Rino Gaetano, Nun te reggae più (1978) M 32