320 likes | 472 Views
Le indagini sull’uso del tempo in Italia. Dott.ssa Carolina Facioni Corso di Statistica Sociale 8 aprile 2010. E-mail: facioni@istat.it. Il tempo: un concetto polisemico. “A memoria di rosa, non si è mai visto morire un giardiniere” Bernard Le Bovier de Fontenelle (1657-1757).
E N D
Le indagini sull’uso del tempo in Italia Dott.ssa Carolina Facioni Corso di Statistica Sociale 8 aprile 2010 E-mail: facioni@istat.it
Il tempo: un concetto polisemico “A memoria di rosa, non si è mai visto morire un giardiniere” Bernard Le Bovier de Fontenelle (1657-1757) Il concetto di “tempo” è tutt’altro che assoluto! Le metriche del tempo: dal tempo macrocosmico al tempo dell’elettrone, passando per il ritmo circadiano... ... Cos’è la “freccia del tempo”? (vd. Prigogine e Stengers)
I primi studi sull’uso del tempo: i T & M Studies Fine del XIX secolo: T & M Studies (Studi di Tempo e Movimento) Relativi esclusivamente ai tempi di lavoro Operativizzazione e cronometrazione dei singoli gesti, dei micromovimenti che componevano un’azione Il tempo non è quindi analizzato in quanto continuum, ma viene frazionato in microcomponenti Lo scopo è l’ottimizzazione della produzione
I bilanci del tempo: il tempo come capitale Tra i primi studi relativi a bilanci del tempo sono da ricordare quelli realizzati nell’ex URSS negli anni ’20 del secolo scorso: “Schede per la registrazione del tempo” di A. Ivanov-Vremya è del 1923. L’obiettivo è la pianificazione Il primo studio è però statunitense (Bevans, 1913). Successive analisi negli anni ’30 negli USA ed in Europa Il tempo è analizzato nel continuum delle 24 ore Si rivolge un particolare interesse all’uso del tempo libero Si parla di “bilanci” del tempo in quanto quest’ultimo è analizzato nel suo essere “investito” (in attività) alla stregua degli investimenti del reddito familiare Importante legame tra studio dell’uso del tempo ed analisi della qualità della vita
La ricerca storica: alcune pietre miliari del B.T. G. E. Bevans, “How workingmen spend their spare time”, (1913) S.G. Strumlin, “Ricerca sui lavoratori di Mosca”* (1924) A.A. Kancheev-Nauchnyi, “Il B. T. degli studenti” (1926) P.A. Sorokin, C. O. Berger, “Time budgets of human behaviour” (1939) fondamentale: A. Slazai et al., “The use of time. Daily activities of urban and suburban population in twelve countries” (1972) *citata in Slazai, 1972
La svolta metodologica del 1965-66 Su proposta di A. Slazai (Accademia delle Scienze ungherese) Sotto l’egida dell’UNESCO Progetto di Ricerca Comparativa Internazionale sui B.T. Vengono analizzati i bilanci del tempo di 12 nazioni non solo europee Dati relativi agli adulti dai 18 ai 65 anni Focus dell’indagine = l’effetto dell’industrializzazione Questa indagine, per il suo carattere e novità, rappresenta un imprescindibile passo avanti per la ricerca sul tema ... Mancata partecipazione dell’Italia ...
... E l’Italia? La “Sapienza” ed il suo ruolo centrale 1973: “L’impiego del tempo libero in una provincia economicamente sviluppata – Ricerche empiriche sul tempo libero nella provincia di Varese” L’Indagine viene svolta da Bruno Grazia-Resi, ordinario della Facoltà di Scienze Statistiche della “Sapienza” di Roma Grazia-Resi prende spunto da due indagini sul tempo libero,patrocinate dalla S.I.A.E. e dirette da Raffaele D’Addario (preside della facoltà di Scienze Politiche della “Sapienza”), svolte in Calabria nel 1958 e nel 1968 E’ però nell’indagine del 1973 che per la prima volta vengono utilizzati i budget temps in Italia
La ricerca di Varese: aspetti metodologici (1) Due diversi questionari, due diverse strategie di campionamento Il campionamento è a due stadi (scelta del comune e scelta dei nominativi), che però si differenziano al secondo stadio per la diversa natura dei questionari adottati Per il questionario Q2, di tipo tradizionale e relativamente semplice, l’estrazione del rispondente avviene con campione probabilistico Per il questionario Q4, vale a dire il diario giornaliero (con informazioni aggiuntive), mai sperimentato in Italia, si ricorre ad un campione per quote
La ricerca di Varese: aspetti metodologici (2) Nel complesso, vengono coinvolti 47 comuni Vengono compilati 2448 moduli Q2 e 498 moduli Q4 E’ previsto un elenco di nominativi sostitutivi (per il campione probabilistico) in caso di non reperimento o rifiuto Il campione per quote è gestito dai rilevatori e giornalmente monitorato Vengono intervistate persone di 14 anni e più Data la sua complessità, il diario giornaliero (Q4) è compilato dai rispondenti per un solo giorno feriale ed un solo giorno festivo, con riferimento al mese di maggio 1973
La ricerca di Varese: aspetti metodologici (3) Il questionario Q2 indaga i tipi di passatempo nel tempo libero. Si articola anche su aspetti di tipo soggettivo, legati alle motivazioni della fruizione e della non fruizione di attività, nonché al grado di soddisfazione del tempo libero a disposizione. Presenti quesiti a risposta aperta Il questionario Q4 è un diario che copre le 24h dalle 5 alle 5 del mattino dopo: gli intervalli sono di 10min. Le attività precodificate sono 43; sono inoltre previste 4 ipotesi di attività “altra” da specificare eventualmente Problema: come stabilire quale sia l’attività principale?
Il “Progetto Torino” e “Il tempo della città” (1) Il “Progetto Torino”, che, partito nel 1978, coinvolgeva altre città europee, aveva lo scopo di analizzare, attraverso sette indagini a carattere sociale, i problemi urbani “Il tempo della città” è la prima indagine sui B.T. di taglio peculiarmente sociologico Coordinata nel 1979 da M.C. Belloni (Università di Torino), è la quarta indagine del “Progetto Torino” ad essere pubblicata (nel 1984) L’impianto d’indagine è complesso: la città viene ripartita sulla base dei suoi 23 quartieri, all’interno dei quali viene costituito un sub-campione rappresentativo Periodo di riferimento: dal 21/03/79 al 24/04/79
Il “Progetto Torino” e “Il tempo della città” (2) Unità di rilevazione è il cd. “nucleo domestico”: in pratica, è la famiglia di fatto! Furono estratte 1596 famiglie, dalle quali vennero intervistate circa 4000 persone Tutti i componenti, bambini compresi, compilavano il diario. Siamo di fronte al primo studio italiano che consideri il tempo dei bambini nella sua dimensione sociale
Il “Progetto Torino” e “Il tempo della città” (3) Le schede venivano consegnate 24 ore prima e ritirate (ed eventualmente corrette col supporto dei rilevatori) il giorno successivo: la rilevazione avveniva su tutti e sette giorni. La rilevazione durò quattro settimane: quindi ogni subcampione del quartiere era diviso in quattro gruppi per sette giornate-tipo L’unità elementare (soglia minima di sensibilità) del tempo d’azione è 5 minuti: la tecnica è quella dell’autoregistrazione da parte del soggetto Questo aspetto introduce un problema a tutt’oggi centrale: l’inevitabile complessità del lavoro di ricodifica delle attività così come descritte
1988-1989: prende avvio la prima indagine Istat sull’uso del tempo in Italia Nel periodo da giugno 1988 a maggio 1989 l’Istat conduce la prima indagine sull’Uso del Tempo in Italia L’indagine è inserita nel contesto del secondo e terzo ciclo dell’Indagine Multiscopo sulle Famiglie Il campione, stratificato a due stadi (comuni e famiglie) è relativo a 38.110 persone di 3 anni e più Unità di rilevazione: 13729 famiglie di fatto
L’indagine 1988-1989: aspetti salienti (1) I dati anagrafici e strutturali dei componenti la famiglia di fatto venivano raccolti dal rilevatore, tramite tecnica PAPI, nel corso dell’intervista faccia a faccia relativa agli altri argomenti trattati nel secondo e terzo ciclo dell’Indagine Multiscopo La parte strettamente pertinente l’uso del tempo era invece costituita dal diario giornaliero, compilato direttamente da ciascuno dei membri della famiglia, purché avesse almeno tre anni: chiaramente per i bambini valeva la compilazione da parte dei genitori Ai dati di bambini e ragazzi fu dato particolare rilievo!
L’indagine 1988-1989: aspetti salienti (2) • Le famiglie del campione furono divise in tre gruppi distinti: • 13.358 persone descrissero un giorno lavorativo (di solito un mercoledì o un giovedì) • 12.498 persone descrissero le attività svolte in un sabato • 12.254 persone descrissero le attività svolte in una domenica • La diversa numerosità nasce dal fatto che non era ammessa sostituzione in caso di rifiuto
L’indagine 1988-1989: aspetti salienti (3) Agli intervistati veniva chiesto, di seguito: • di descrivere con parole proprie l’attività svolta • di segnare l’orario di inizio e di fine attività • di indicare il luogo di svolgimento dell’attività • di indicare quali persone fossero presenti • di indicare le eventuali attività contemporanee... MINI ESERCITAZIONE! Proviamo ad individuare insieme gli snodi problematici di un diario così strutturato
L’indagine 1988-1989: aspetti salienti (4) Le attività così liberamente descritte venivano ricodificate a posteriori A posteriori vengono identificate le 7 fasce orarie su cui impostare le analisi: 0-6, 6-9, 9-12, 12-15, 15-18, 18-21, 21-24. Mini esercitazione: considerazioni su questi due aspetti ! • Tre categorie di base (più una): • cure personali (mangiare, dormire, curare l’igiene, etc.) • attività produttive (istruzione, lavoro retribuito e non) • partecipazione sociale e tempo libero • spostamenti
... E IL TEMPO LIBERO? In media: le donne ne hanno 4,8 ore gli uomini ne hanno 6 ore A 25-44 anni: le donne ne hanno 3,8 ore gli uomini ne hanno 5,1 ore L’indagine 1988-1989: alcuni risultati Per le attività di cura personale, uomini e donne non hanno “tempi diversi”: 11,7 ore in un giorno medio settimanale per entrambi Le cose cambiano sostanzialmente per le attività produttive: le donne lavorano 7,6 ore, gli uomini 6,3. Uno scarto che aumenta con l’aumentare della fascia d’età...
La riflessione negli anni ‘90 L’esperienza dell’indagine del 1988-89 evidenzia l’importanza ed il peso, anche politico, dei risultati Negli anni ’90 cresce l’interesse per questo tipo di studi: del ’95 è l’”Indagine Time Budget” svolta per conto della RAI con tecnica CATI (4.339 individui) sull’esposizione ai mass media Il crescente interesse nei confronti delle statistiche sull’uso del tempo rende sempre più necessaria l’armonizzazione dei metodi a livello europeo, ai fini di una corretta equiparazione dei dati, pur nello sforzo di mantenere le specificità dei contesti nazionali In tal senso va letta la proposta del SPC (Statistical Programme Commettee) nel 1994: realizzare in ambito europeo varie indagini pilota, pensate in quest’ottica di comparabilità Di qui l’Indagine pilota effettuata in Italia nel giugno-settembre 1996: su specifiche dell’Harmonized European Time Use Studies, vengono rilevati i dati di un campione di 196 famiglie, per un totale di 645 individui di 3 anni e più
La svolta metodologica dell’indagine del 2002-2003 La nuova indagine è armonizzata a livello europeo! • Rilevazione continua: dall’aprile 2002 a fine marzo 2003 • Campione teorico di 26.214 famiglie (55.773 gli individui intervistati) nell’arco dei 12 mesi • 1 diario per le attività quotidiane (persone di 3 anni e più), 1 diario per le attività settimanali (persone di 15 anni e più) 1 questionario individuale (per tutti) • I diari sono compilati nei giorni feriali e nel week-end • L’intervallo di compilazione è pari a 10 minuti • E’ necessario un complesso monitoraggio per la qualità dei dati • Si richiedono molte competenze per il trattamento dei dati dei diari • Si investe moltissimo sulla formazione • E’ possibile fare analisi sulla famiglia e sui singoli, analisi delle attività principali e contemporanee
L’indagine del 2002-2003: la messa a punto degli obiettivi L’Indagine vuol essere un efficace strumento per: • descrivere l’organizzazione dei tempi di vita della popolazione, il peso che ha ciascuna dimensione del temposul complesso della vita quotidiana nei differenti target • studiare i tempi sociali delle diverse generazioni, dei generi, dei diversi strati sociali • analizzare il legame tra trasformazioni socio-economiche e trasformazioni dei ritmi sociali • Analizzare il rapporto tra mondo del lavoro e tempi di cura della famiglia, tempi di studio e lavoro, tempi di svago e socializzazione e i loro cambiamenti
L’indagine del 2002-2003: il rapporto con le policies Uno strumento per la formulazione di politiche su: • Conciliazione lavoro-famiglia • Divisione dei ruoli/differenze di genere • Bisogni di particolari segmenti della popolazione • Trasporti, servizi • Nuove forme di lavoro Uno strumento fondamentale per la stima di fenomeni “sommersi”: • Valore delle attività produttive familiari per la costruzione di un conto satellite • Tempi e utilizzo degli spazi fisici e sociali • “Colonizzazione” dei tempi di vita familiare da parte del lavoro • Risorse, vincoli e strategie della vita quotidiana • Un’indagine preziosa che si integra con cultura, salute, famiglia, lavoro, perché arricchisce l’informazione sul piano della quantificazione dei tempi
L’uso del tempo 2002-2003: particolarità dell’indagine • Si svolge per tutto l’arco dei 12 mesi • Coinvolge un minor numero di comuni: circa 500, di solito sono più o meno 800 • Per questo, il numero di famiglie intervistate per comune è più alto (minimo 36 invece che 24, eccetto i comuni fino a 2000 abitanti). • Le strategie di codifica delle attività sono completamente differenti rispetto all’edizione precedente
L’uso del tempo 2002-2003: metodologie d’indagine • Ad ogni famiglia viene assegnato casualmente il giorno da descrivere sul diario giornaliero • Si sono considerati 356 giorni, eliminando 9 festività infrasettimanali • Per cause particolari il giorno assegnato può essere spostato (max 5 settimane d’estate, 3 settimane per il resto dell’anno) ma non può essere cambiato il giorno della settimana! • In tal modo per ognuno dei 356 giorni consideratici sono circa 70 famiglie interessate
L’uso del tempo 2002-2003: i questionari utilizzati • Interviste svolte con tecnica PAPI (questionario individuale e familiare) ed autocompilazione (diario giornaliero e settimanale) • Il questionario individuale è fortemente centrato sugli aspetti legati al rapporto tra situazioni di vita lavorativa e vita familiare, ma anche formazione, limitazioni dell’autonomia personale, mobilità sociale • Il questionario familiare tratta l’abitazione, le condizioni di vita, l’utilizzo di servizi privati, il possesso di beni, la situazione economica
L’uso del tempo 2002-2003: il diario giornaliero • Il diario giornaliero riguarda le attività svolte nel corso della giornata, le eventuali attività secondarie svolte contemporaneamente, il luogo dello svolgimento o la modalità dello spostamento, con chi si svolgono le attività • Si rivolge a tutti i componenti di 3 anni e più • La scansione temporale minima è di 10 minuti: se fossero 5 minuti verrebbero considerate anche attività del tipo “chiudo la finestra” (non interessanti per una analisi!), mentre si sottostimano le attività di breve durata (in quanto vengono aggregate ad altre) adottando un intervallo di 15 minuti • Il diario inizia alle 4 del mattino e termina alle 4 del giorno dopo: questo perché si è appurato che molte attività che iniziano prima di tale ora sono un proseguimento di quelle iniziate il giorno precedente • Oltre il diario vero e proprio, ci sono altre sezioni, in particolare una dedicata a bambini e giovanissimi (dai 6 ai 14 anni)
L’uso del tempo 2002-2003: il diario settimanale • Il diario settimanale si riferisce alla settimana che inizia con il giorno descritto nel diario giornaliero • Si rivolge a tutti i componenti di 15 anni e più • Per ogni giorno vengono segnate le ore di lavoro retribuito, con approssimazione al quarto d’ora • Si chiede inoltre se la settimana era considerata normale o particolare: nel secondo caso, l’intervistato spiega il perché • ... Permette di rilevare eventuali situazioni di lavoro sommerso!
L’uso del tempo 2002-2003: i pregi... • La ricchezza informativa dell’Indagine la rende preziosa non solo in quanto strumento per il decisore politico, per gli stakeholders, ma per chiunque voglia avere un polso fedele dei cambiamenti in atto nel sociale • Si può senz’altro affermare che l’Indagine sull’Uso del Tempo in Italia sia, anche considerando le indagini europee, quella che meglio di altre ha creato, nell’impostare sia il diario giornaliero che quello settimanale, uno strumento estremamente flessibile, in grado di superare le difficoltà che avevano caratterizzato le indagini precedenti • Le peculiarità che la caratterizzano rispetto ad altre del Sistema di Indagini Multiscopo non sono tali da inficiare la confrontabilità con esse: semmai, rappresentano un ulteriore pregio per la ricchezza informativa del Sistema
L’uso del tempo 2002-2003: gli aspetti problematici • E’ innegabile la mole di difficoltà tecniche che caratterizzano un’Indagine di questo tipo, non solo per quanto riguarda le procedure di correzione (deterministica e non) dei dati, stante la necessità di armonizzare i diari tra loro, ma già a partire dalle caratteristiche dei dati da registrare! • La codifica dei dati è stata a suo tempo affidata alla medesima ditta che si occupava del data-entry: l’attenzione alla formazione è stata, se possibile, ancor più centrale, data l’altissima possibilità di introdurre errori sistematici in una fase così delicata • Degli oltre 132 milioni di caratteri alfanumerici digitati, la maggior parte riguardava le informazioni contenute nei diari • La scelta, difficile e costosa, di non limitare la registrazione ai codici ha reso tale Indagine, in effetti, unica nel panorama internazionale, per la rilevanza dell’archivio informatico costituito
L’indagine del 2002-2003: un dato sul tempo in ottica di genere Il tempo dedicato al lavoro (retribuito e non) è in Italia più alto rispetto a molti Paesi europei: 7h26’, circa un’ora più della Germania (6h16’) e del Regno Unito (6h48’). C’è poi un forte sbilanciamento sul lavoro familiare (74% del lavoro totale). In Italia il ruolo dell’uomo breadwinner è ancora enfatizzato! ... Tuttavia, questo è un dato complessivo: i tempi dei giovani uomini e donne sono molto più simili rispetto al passato!
L’Indagine sull’uso del tempo 2008-2009 • Il periodo di riferimento dell’ultima edizione dell’Indagine è 1 febbraio 2008- 30 gennaio 2009 • I dati, attualmente in fase di elaborazione, saranno pubblicati l’anno prossimo • Il campione è analogo a quello dell’edizione 2002-2003 • Un’importante innovazione è tuttavia l’introduzione di un passo di codifica automatico dei dati, prima del secondo step di codifica assistita • In tal modo, si conferma la vocazione del Sistema di Indagini Multiscopo ad essere una sorta di laboratorio permanente, pur nella continuità dell’informazione