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Istituto Comprensivo “Maria grazia Cutuli” Crotone Lavoro realizzato dagli alunni delle classi IIIA E IIIB. Il giorno della memoria. Shoah ù. GIORNATA DELLA MEMORIA 2008. La lettera di Elisa Springer ai giovani si Avellino.
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Istituto Comprensivo “Maria grazia Cutuli” • Crotone Lavoro realizzato dagli alunni delle classi IIIA E IIIB Il giorno della memoria
Shoah ù
La lettera di Elisa Springerai giovani si Avellino • C’è un dolore: il dolore di coloro che hanno sofferto e soffrono, che hanno subito e subiscono le atrocità della guerra, di coloro che muoiono e di quelli che, invece, vivono con la morte nel cuore. • Ed esiste un silenzio. Il nostro silenzio che ci ha accompagnato, dolorosamente e tragicamente in questi 50 anni. • Noi, oggi, proviamo a dare voce a questo silenzio, in un mondo dove tutti gridano. • E’ necessario riflettere, meditare per riconoscere il dolore della Memoria e della vita offesa. • Perché non si dimentichi di quali crimini orrendi si è macchiato l’uomo di questo secolo, l’uomo dei miei giorni con i suoi silenzi senza pietà, senza amore, senza parola, senza memoria. • Noi fummo testimoni e vittime! • Allora io, Voce della Memoria, ricordo agli altri il dovere di non tacere, ricordo perché gli altri non dimentichino. E ai ragazzi dico “cercate Voi di costruire ciò che l’uomo ha voluto distruggere: la Speranza, la Pace, la fratellanza, un Mondo Migliore”! • E’ questa la Memoria. E’ questo il significato del 27 gennaio, Giornata della Memoria! • Shalom! • Elisa Springer
SE QUESTO E' UN UOMO • Voi che vivete sicuriNelle vostre tiepide case;Voi che trovate tornando la seraIl cibo caldo e visi amici: • Considerate se questo è un uomoChe lavora nel fangoChe non conosce la paceChe lotta per mezzo paneChe muore per un sì e per un no • Considerate se questa è una donna,Senza capelli e senza nomeSenza più forza di ricordareVuoti gli occhi e freddo il gremboCome una rana d'inverno: • Meditate che questo è stato:Vi comando queste parole:Scolpitele nel vostro cuoreStando in casa andando per via, • Coricandovi alzandovi;Ripetetele ai vostri figli:O vi si sfaccia la casa,La malattia vi impedisca,I vostri cari torcano il viso da voi. • Primo Levi
Elisa Springer • Elisa Springer nasce a Vienna nel 1918 da una famiglia di commercianti ebrei. Con le persecuzioni ebraiche in Austria, Elisa decide di rifugiarsi in Italia, dove si trasferisce nel 1940. Denunciata alle SS da una donna italiana, viene arrestata e deportata ad Auschwitz, "deserto di morte senza speranza". All'età di ventisei anni, Elisa vive le atrocità del regime nazista, cominciando un raccapricciante cammino verso la spersonalizzazione, vittima di un mondo che "stava perdendo il suo io, il suo Dio". Tuttavia la forza fisica e spirituale della donna ne rivelano una capacità di resistenza straordinaria, un bisogno incontenibile di credere ancora nella vita, nonostante il supplizio di quei giorni. Elisa sopravvive e costruisce una nuova vita in Italia. Come molti altri reduci dai campi di sterminio, vive, decide di soffocare il suo dolore nel silenzio: per paura di non essere accettata nasconde sotto un cerotto il marchio tatuato nel campo di Auschwitz sull'avambraccio sinistro. La paura di sentirsi diversa, osservata da chi, non potendo comprendere a pieno il significato di quell'esperienza, rispondeva con scherno e indifferenza, la portano a tacere fino a che Silvio, il figlio di vent'anni, volendo capire il passato della madre, la interroga cercando verità fino ad allora represse. Elisa decide così, all'età di settantotto anni, di parlare "per non dimenticare a quali aberrazioni può condurre l'odio razziale e l'intolleranza, non il rito del ricordo, ma la cultura della memoria". Il racconto dei giorni trascorsi nei lager, redatto in italiano, non solo rende giustizia ai martiri che ne fecero esperienza, non solo permette a Elisa di riacquistare un'identità celata ormai da cinquant'anni, ma parla anche alla coscienza di ogni suo lettore. Inno alla forza della vita, le parole di questa donna non lasciano spazio all'incredulità e all'indifferenza; lucido ricordo di una vita dominata dal silenzio, il libro di Elisa Springer diventa testimonianza di un passato, anche italiano, da non rimuovere.
Ho visto Dio • Si continua a mettere in dubbio ,a negare che l'uomo comune abbia potutogenerare i lager e in essi,cancellare milioni di esseri indifesi. Se tuttocosì tristemente fosse, allora la mia stessa vita, la mia sofferenza e ilmio dolore, non sarebbero mai esistiti.Ma io, Elisa Springer,figlia di Richard e Sidonie,ho conosciuto il tormentodella mente e dell'anima,la solitudine della miseria umana,la negazione delsentimento della pietà,il dolore della morte degli affetti più intimi e dellepersone più care,la disperazione di essere sola in questo mondo.Io, Elisa Springer, ho visto Dio.Nel fumo di Birkenau, che alzava al cielo il dolore del mondo, e spargevasulla terra l'odore della sofferenza. Ho visto Dio .Ho visto Dio, percosso e flagellato, sommerso dal fango, inginocchiato ascavare dei solchi profondi sulla terra con le mani rivolte verso il cielo,che sorreggevano i pesanti mattoni della indifferenza. Ho visto Dio dare all'uomo forza, per la sua disperazione, coraggio allesue paure, pietà alle sue miserie, dignità al suo dolore.Poi... lo avevo smarrito, avvolto dal buio dell'odio e dell'indifferenza,dalla morte del mondo, dalla solitudine dell'uomo e dagli incubi della notteche scendeva ad Auschwitz. Lo avevo smarrito...insieme al mio nome, diventatoun numero sulla carne bruciata, inciso nel cuore con l'inchiostro del male,e scolpito nella mente dal peso delle lacrime.Lo avevo smarrito ... nella mia disperazione che cercava un pezzo di pane,coperta dagli insulti, le umiliazioni, gli sputi, resa invisibile dall'indifferenza,mentre mi aggirava fra schiene ricurve e vite di orti senza memoria.HO RITROVATO DIO... mentre spingeva le mie paure al di là dei confini delmale e mi restituiva alla vita, con una nuova speranza: io ero viva in quelmondo di morti. Dio era lì, che raccoglieva le mie miserie e sollevava ilvelo della mia oscurità.Era lì, immenso e sconfitto, davanti alle mie lacrime. Io ho vissuto pernon dimenticare quella parte di me, rimasta nei lager, con i miei vent'anni".Per non dimenticare.
Adolf HitlerIl più scellerato criminale che la storia abbia mai conosciutoMilioni di uomini lo malediranno per l'eternità... • Adolf Hitler - tutti hanno sentito parlare di lui. Ma chi era veramente? Arrivato al potere nel 1933 con regolari elezioni politiche Hitler fu alla fine colui che trascinò mezzo mondo nella più grande carneficina dell'umanità: la seconda guerra mondiale con 55 milioni di morti • Dopo essere arrivato legalmente al governo nel gennaio del 33, Hitler entro pochissimo tempo abolisce tutti gli altri partiti, ed elimina o trasforma in truppe ausiliari qualsiasi organizzazione politica o sociale. Il modo in cui lo fa è caratterizzato da minacce, intimidazioni e aperta violenza. Col divieto dei partiti, e con lo scioglimento dei sindacati cominciano anche le persecuzioni e gli arresti, fin dall'inizio Hitler vuole mettere in chiaro che un lavoro di opposizione non è più possibile. Dopo pochissimo tempo la stampa parla solo una voce: quella di Hitler. Chi cerca di opporsi finisce nei campi di concentramento, i primi vengono allestiti già nel '33.
Nazismo e sterminio degli ebrei • Giunto al potere, il partito nazista non tardò a tradurre i suoi valori razzisti e antisemiti in direttive politiche e in norme giuridiche: nel 1935 con le "leggi di Norimberga" gli ebrei furono soggetti a pesanti discriminazioni. In base a quelle norme, l'antisemitismo nazista poté svilupparsi dapprima attraverso la discriminazione e il boicottaggio pianificati, poi con le persecuzioni via via più violente, culminate nel pogrom del 9 novembre 1938 (la "notte dei cristalli"), nel corso del quale migliaia di abitazioni, negozi e luoghi di culto di cittadini ebraici vennero incendiati, un centinaio di ebrei furono uccisi e molti altri percossi. Da quel momento la popolazione ebraica fu esclusa da qualsiasi attività industriale e commerciale in proprio, dalle manifestazioni culturali, dagli spettacoli pubblici. • L'avvicinarsi del conflitto aprì la via al progetto al quale Hitler pensava da tempo: la "soluzione finale", la distruzione della razza ebraica in Europa. Già una quindicina di campi di concentramento erano in funzione all'indomani dell'avvento al potere di Hitler, allo scopo di "rieducare" gli avversari politici
La teoria razziale • a sinstra: Hitler e il suo amico Mussolini • Al centro della teoria di Hitler sta l'idea della razza. Tutta la storia, dice Hitler nel suo libro "Mein Kampf" (1925), è solo espressione dell'eterna lotta tra le razze per la supremazia. La guerra è l'espressione naturale e necessaria di questa lotta in cui il vincitore, cioè la razza più forte, ha il diritto di dominare. L'unico scopo dello stato è mantenere sana e pura la razza e creare le condizioni migliori per la lotta per la supremazia, cioè per la guerra. E la guerra è l'unica cosa che può dare un senso più nobile all'esistenza di un popolo. Di tutte le razze quella cosiddetta "ariana" o "nordica" è, secondo Hitler, la più creativa e valorosa, in fondo l'unica a cui spetta il diritto di dominare il mondo.
Leggi razziali • Con la locuzione leggi razziali naziste si indica un insieme di provvedimenti varati dalla Germania nazista nella prima metà del Novecento. • Tali provvedimenti furono utilizzati, a partire dagli anni trenta nel pieno del regime Nazionalsocialista, principalmente, ma non solo, contro i soggetti di religione ebraica, minoranze Rom e nomadi, soggetti disabili ed omosessuali
Elenco parziale delle leggi promulgate e dei documenti emessi in Germania sotto il governo Nazionalsocialista a danno delle minoranze • 7 Aprile 1933 - Legge per il rinnovo dell'Amministrazione Pubblica. • 14 Luglio 1933 - Legge per la protezione dei caratteri ereditari. • 15 Settembre 1935 - Legge per la protezione del sangue e dell'onore tedesco. • 15 Settembre 1935 - Legge sulla cittadinanza tedesca (leggi di Norimberga). • 14 Novembre 1935 - Primo Decreto supplementare alla legge sulla cittadinanza tedesca. • 17 Agosto 1938 - Secondo Decreto di attuazione della legge sui nomi • 5 Ottobre 1938 - Legge sul passaporto degli Ebrei • 12 Novembre 1938 - Ordinanza per l'esclusione degli Ebrei dall'economia tedesca. • 21 Settembre 1939 - Istruzioni di Reinhard Heydrich ai Comandanti degli Eisatzgruppen sulle operazioni di polizia riguardanti gli Ebrei residenti nella Polonia occupata. • 1 Settembre 1941 - Decreto di polizia relativo all' identificazione degli Ebrei • 20 Gennaio 1942 - Verbale della Conferenza di Wannsee. • 16 Marzo 1942 - Lettera di W. Stuckart ai partecipanti della Conferenza di Wannsee sulla "Soluzione Finale" della questione Ebraica. • 18 Settembre 1942 - Decreto per il razionamento alimentare per gli Ebrei.
Provvedimenti contro gli Ebrei • Nel 1939 Hitler avvenne al potere e, due mesi dopo che il maresciallo Hindenburg gli ebbe affidato la costituzione del nuovo governo, entrarono in vigore i primi provvedimenti contro gli Ebrei tedeschi. • Essi erano esclusi dagli uffici pubblici e dall’avvocatura; • I medici ebrei erano esclusi dalle mutue. • Con questi provvedimenti iniziava l’eliminazione degli Ebrei da tutti i settori della vita del Paese • Soltanto un compatriota (Volkgenosse) può essere cittadino. Soltanto chi è di sangue tedesco, indipendentemente dalla sua religione, può essere un compatriota. Un ebreo non può essere un compatriota. • Chi non è cittadino non può vivere in Germania che in qualità di ospite è soggetto alla legislazione per gli stranieri. • L’esclusione degli Ebrei e di tutti i non-Tedeschi da tutti i posti di responsabilità nella vita pubblica. • La cessazione dell’immigrazione degli Ebrei dell’Est e di tutti gli stranieri parassiti; l’espulsione degli Ebrei e degli stranieri indesiderabili • I matrimoni tra Ebrei a soggetti di sangue tedesco o assimilato sono proibiti. • I rapporti extraconiugali tra Ebrei e individui di sangue tedesco, o assimilato sono proibiti. • Gli Ebrei non possono tenere al loro servizio in qualità di domestiche, donne di sangue tedesco o assimilato che abbiano meno di quarantacinque anni di età. • E’ proibito agli Ebrei esporre bandiere dai colori nazionali tedeschi. Per contro essi possono esporre bandiere dai colori ebraici: l’esercizio di questo diritto è tutelato dallo Stato. • Le infrazioni del 1° provvedimento saranno punite con la reclusione. Le infrazioni al 2° provvedimento saranno punite con pena di prigione o di reclusione
Tra le nuove disposizioni c’erano: • La denuncia obbligatoria dei beni appartenenti agli Ebrei. • L’obbligo di assumere il nome di Israele o di Sara. • La soppressione delle ultime eccezioni a favore degli avvocati ex combattenti. • L’obbligo di apporre la lettera J su passaporti e carte d’identità. • Tutti gli Ebrei sono esclusi totalmente e definitivamente dal commercio. • Gli Ebrei devono pagare un’ammenda collettiva di un miliardo. • Ai ragazzi Ebrei è vietato frequentare scuole tedesche.(Ministero dell’Educazione) • La libera circolazione degli Ebrei viene limitata: essi non possono frequentare determinati quartieri, né mostrarsi in pubblico a determinate ore.(Polizia) • E’ proibito agli Ebrei l’accesso alle vetture-letto e alle vetture-ristorante; e così pure l’accesso ai ristoranti e alberghi frequentati dai membri del partito.
Leggi razziali fasciste • Fra i diversi documenti e provvedimenti legislativi che costituiscono il corpus delle cosiddette leggi razziali promulgate dal fascismo in Italia a partire dal 1938, figura il Manifesto della razza • I punti del Manifesto della Razza • LE RAZZE UMANE ESISTONO • ESISTONO GRANDI RAZZE E PICCOLE RAZZE • IL CONCETTO DI RAZZA È CONCETTO PURAMENTE BIOLOGICO • LA POPOLAZIONE DELL'ITALIA ATTUALE È NELLA MAGGIORANZA DI ORIGINE ARIANA E LA SUA CIVILTÀ ARIANA • È UNA LEGGENDA L'APPORTO DI MASSE INGENTI DI UOMINI IN TEMPI STORICI • ESISTE ORMAI UNA PURA "RAZZA ITALIANA” • È TEMPO CHE GLI ITALIANI SI PROCLAMINO FRANCAMENTE RAZZISTI • È NECESSARIO FARE UNA NETTA DISTINZIONE FRA I MEDITERRANEI D'EUROPA (OCCIDENTALI) DA UNA PARTE E GLI ORIENTALI E GLI AFRICANI DALL'ALTRA • GLI EBREI NON APPARTENGONO ALLA RAZZA ITALIANA • I CARATTERI FISICI E PSICOLOGICI PURAMENTE EUROPEI DEGLI ITALIANI NON DEVONO ESSERE ALTERATI IN NESSUN MODO
DEPORTAZIONE DI EBREI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO Con l’avanzata dell’occupazione nazista in Europa, durante la seconda guerra mondiale,gli ebrei furono deportati in massa nei campi di concentramento. Le vittime furono oltre 6 milioni .
Campi di concentramento e di sterminio • Nella seconda metà degli anni Trenta erano sorti numerosi campi di concentramento in Germania e molti altri campi vennero costruiti durante la seconda guerra mondiale nei paesi occupati, in primo luogo in Polonia, per internare uomini, donne e fanciulli deportati dai paesi occupati, in massima parte destinati allo sterminio. In questi campisi mirava a cancellare identità, personalità e autonomia di milioni di persone ebree. Lo sterminio di massa veniva poi programmato scientificamente con le camere a gas, le fosse comuni e i forni crematori. Fra i primi campi, sorti in Germania, vi furono quelli di Dachau, Buchenwald, Sachsenhausen, Flossenbürg e di Ravensbrücks, che fu un campo esclusivamente femminile. Mauthausen sorse subito dopo l’annessione dell’Austria e quello di Auschwitz-Birkenau, forse il più tristemente famoso (vi furono eliminati circa quattro milioni di persone, di cui oltre un milione di ebrei), dopo la conquista della Polonia. Nel 1939, all'inizio della guerra, gli internati erano in Germania circa 25.000; durante la seconda guerra mondiale passarono per i lager milioni di persone, per la massima parte ebrei, prigionieri di guerra sovietici e membri della Resistenza. A partire dal 1942 in questi campi venne attuata la "soluzione finale", che aveva come scopo l'annientamento fisico degli ebrei, ma che coinvolse anche altre razze considerate "inferiori". A questo scopo furono attrezzati nuovi campi di sterminio ubicati in Polonia: Chelmno,Belzec, Sobibór, Treblinka. Coloro che non venivano eliminati al momento stesso dell’arrivo nei campi o che rientravano in particolari categorie di internati erano costretti a estenuanti lavori forzati. Molti prigionieri vennero impiegati come cavie in sperimentazioni scientifiche e mediche.
Auschwitz-Birkenau • Auschwitz-Birkenau è un campo di concentramento e di sterminio, il maggiore dei campi nazisti,simbolo della tragedia dell’olocausto. Situato nei pressi della cittadina di Auschwitz circa 32 km a sud-ovest di Cracovia, fu allestito nel 1940 per ordine del capo delle SS, per essere utilizzato come campo di sterminio per gli ebrei. A partire dal 1942 vi trovò piena realizzazione la "soluzione finale della questione ebraica", ovvero il genocidio scientificamente pianificato ed efficientemente perseguito degli ebrei. • Il complesso, che si estendeva su una superficie di 42 km², comprendeva un campo base, Auschwitz I, costruito nel 1940 e destinato in un primo tempo ai prigionieri politici; il campo di Birkenau (Auschwitz II), edificato nell'inverno 1941-42, dove funzionavano a pieno ritmo quattro camere a gas e altrettanti forni crematori; vari campi satelliti denominati Auschwitz III,dove tra il 1940 e il 1945 furono internate circa 405.000 persone destinate ai lavori forzati: tra i pochi che riuscirono a sopravvivere vi furono circa un migliaio di ebrei polacchi, salvati dalle camere a gas per l'intervento dell'industriale tedesco Oskar Schindler. • Nel novembre del 1944, di fronte all'avanzata delle truppe sovietiche, Himmler ordinò di far cessare le esecuzioni e di distruggere camere a gas e forni crematori. Quando, il 27 gennaio 1945, l'Armata Rossa varcò l'entrata del Lager, su cui campeggiava la famigerata scritta Arbeit macht frei ("Il lavoro rende liberi"), nel campo si trovavano circa 7600 sopravvissuti; circa 58.000 prigionieri erano già stati evacuati dai nazisti e in gran parte perirono nella marcia forzata verso la Germania. Tra i sopravvissuti vi furono Elisa Sprinter e Primo Levi che raccontarono le condizioni di vita dei deportati ad Auschwitz
L’ingresso di Auschwitz • I nazisti decisero di deridere i deportati in questo luogo di concentramento, lavoro forzato, tortura, barbari esperimenti, orribili violenze: pertanto misero questa frase "Arbeit Macht Frei", che, inopinatamente, significa, in tedesco, "il lavoro rende liberi"
Campo di concentramento Durante la seconda guerra mondiale i nazisti imprigionarono milioni di persone, in maggioranza ebrei europei, nei campi di concentramento. Alla fine della guerra, i morti per fucilazione, per fame, per malattie, per le conseguenze di folli esperimenti scientifici e per asfissia nelle camere a gas furono stimati in circa 11 milioni, di cui oltre 6 milioni di ebrei. I sopravvissuti, scoperti dalle truppe dell'esercito alleato nei campi abbandonati dai tedeschi, erano denutriti e stremati, quando non colpiti da gravi malattie.
Museo • Sono raccolti in questo blocco (è il n°4) quei capelli delle donne uccise -1950kg- solitamente con le camere a gas, che erano tolti alle vittime, per essere venduti per 50 penning al kg all'industria tessile, prima che i corpi venissero cremati. Quelli che sono rimasti in questo blocco non hanno fatto in tempo ad utilizzarli o a portarli via, al momento della liberazione di Auschwitz per opera dei soldati ucraini dell'Armata Rossa e della fuga dei Nazisti. Durante la guerra i prigionieri erano fondamentali per mandare avanti l'economia tedesca. La forza lavoro era stata mandata al fronte. Dunque il lavoro coatto serviva a sostituire gli operai che erano diventati soldati. Inoltre c'era il bisogno di materie prime, quindi anche di quelle necessarie per fabbricare i tessuti. Oggi c'è da chiedersi: chi indossava quei vestiti?
Nel cortile adiacente al Blocco 11 (quello della Gestapo) i nazisti avevano fatto costruire un muretto. Furono migliaia le esecuzioni sommarie che ebbero come fondale questo muretto. Una volta la sabbia antistante faceva da letto per il sangue delle vittime.
Un sentiero di Auschwitz • Il cammino di un deportato di Auschwitz aveva una unica via d'uscita (specie se si trattava di un triangolo rosa, giallo o viola): passava per la camera a gas e il camino.L'altra possibilità era il suicidio, ossia, nel gergo del Lager, occorreva "saltare il reticolato", con la morte provocata da una scarica a 6000 volt
Interno del Krematorium I • I corpi delle vittime, giacenti inermi, uno sopra all'altro, nelle camere a gas, venivano "trattati" dai membri del Sonderkommando nel seguente modo: • venivano irrorati con acqua (per pulirli dalle feci che il gas faceva uscire alle vittime, involontariamente) • venivano caricati nel montacarichi, 25 alla volta • i denti d'oro dei cadaveri venivano asportati (c'era una squadra di otto ex dentisti addetta a questa operazione) - così le SS riuscivano a ricavare fino a 10 kg di oro al giorno • i capelli delle donne venivano tagliati e messi da parte • fino a tre corpi venivano caricati su ciascuno dei carrelli e spinti nei forni • dopo 20 minuti le ceneri erano pronte per essere caricate su autocarri, e infine, disperse nel fiume Vistola.
Fossa comune a Bergen-Belsen • E’ una fossa comune del campo di sterminio di Bergen-Belsen, in cui sono stati impietosamente gettati i cadaveri di centinaia di prigionieri. Il campo di Bergen-Belsen venne istituito nel 1943, inizialmente allo scopo di raccogliervi persone destinate allo scambio con soldati tedeschi prigionieri degli Alleati. Nel marzo del 1944 il campo, amministrato dalle SS, divenne parte integrante del sistema di sterminio concepito e realizzato dai nazisti e in pochi mesi vi trovarono la morte decine di migliaia di persone.
Inizia la deportazione • Il 21 dicembre 1939 Reinhard Heydrich, il capo dell’Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich (RSHA) crea la Sezione IV che si deve occupare della deportazione degli ebrei. Adolf Eichmann ne diventa il capo SS-Brigadefuehrer Reinhard Heydrich nel suo ufficio di Monaco
I ghetti Il primo passo per “liberare l’Europa dagli ebrei” è quello di deportarli nei “ghetti” ricavati nelle città dell’Est
Il “progetto eutanasia” era iniziato nell’aprile del 1940 e aveva lo scopo di eliminare bambini portatori di handicap, anziani affetti da demenza senile, persone considerate malate di mente, ecc. • Il progetto venne fermato da Hitler nell’agosto del 1941 in seguito alle pubbliche proteste della Chiesa cattolica e nel timore di una reazione popolare. • Si calcola che circa 75.000 persone fossero già state eliminate Un Gaswagen usato per l’”eutanasia Il castello di Hartheim, uno dei principali centri dell’”eutanasia”
Dai Gaswagen alle camere a gas • Dai Gaswagen alle camere a gas • “Se a quel tempo avessi degli scrupoli circa l’impiego dei Gaswagen, oggi non saprei dirlo. Allora, per me in prima linea, veniva il fatto che le fucilazioni costituivano, per gli uomini che la eseguivano, un notevole stress e che tale stress venne meno con l’impiego dai Gaswagen”. • [Testimonianza di Walter Rauff, colonnello delle SS, rilasciata nell’ambasciata della Germania Federale a Santiago del Cile il 28 giugno 1972]
Gli ebrei devono essere “evacuati” • Il verbale della riunione, stilato da Eichmann, parla di 11 milioni di ebrei che dovranno essere “evacuati” verso appositi campi nelle regioni orientali.
Gli ebrei vengono ammassati e caricati sui treni I trasporti ferroviari verso Auschwitz e gli altri campi di sterminio
Il viaggio e l’arrivo Chiusi in vagoni sigillati, senza acqua né cibo per giorni
Giugno 1944: ebrei ungheresi selezionati per il lavoro forzato Quelli in grado di lavorare vengono risparmiati in attesa di una successiva selezione
Verso le camere a gas Così come gli anziani e i malati, anche i bambini e le loro madri vengono immediatamente selezionati e avviati alle camere a gas
Il Sonderkommando • Coloro che erano selezionati per lo sterminio, venivano presi in consegna da un gruppo speciale di detenuti ebrei che li dovevano accompagnare alle camere a gas. Lo stesso gruppo si doveva occupare poi della distruzione dei cadaveri. Dopo qualche mese anche i membri del Sonderkommando venivano uccisi e sostituiti
Liberazione • Un gruppo di detenuti dopo la liberazione del campo
I “Giusti” Le suore del Monastero di Assisi, dove gli ebrei vennero nascosti Il guardiano del Monastero di San Damiano ad Assisi, padre Rufino ha salvato 200 ebrei. Oskar Schindler Giorgio Perlasca
Campo di concentramento di FERRAMONTI di TARSIA (Italia) • La costruzione, del Campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, ha avuto inizio nel maggio 1940 ed è stata eseguita dalla ditta Parrini di Roma; alla stessa è stata affidata successivamente la manutenzione di tutto il Campo. Il Campo, a differenza degli altri Campi di Concentramento italiani fu costruito ad hoc, e, nell'aspetto esteriore ricordava chiaramente un lager nazista, fatto com'era da lunghi capannoni e posto nell'immediata vicinanza della linea ferroviaria Sibari-Cosenza. • È stato il più grande ed importante Campo di Concentramento fascista Italiano, con una presenza media di oltre 2000 persone ed una punta massima, raggiunta nell'estate 1943, di 2.700 persone
La vita nel campo • Tra gli internati del Campo vi erano decine di medici, tre rabbini, illustri pittori e musicisti, numerosissimi insegnanti e studenti universitari. Ognuno cercava di svolgere varie attività. La scuola del campo, fondata nell'autunno del 1940 da ERICH WITTENBERG (profugo dalla Cecoslovacchia, che fu il primo direttore) si arricchì di nuovi corsi e fu affiancata da un asilo per i più piccoli. All'interno del Campo vennero aperte anche 3 Sinagoghe la vita culturale fu particolarmente intensa se non altro perché al suo interno si trovarono riuniti molti artisti di talento, vennero organizzati spettacoli teatrali, mostre di arte, corsi per adulti, conferenze. La vita musicale era curata dal Maestro LAV MIRSKI, che prima della guerra era stato direttore d'orchestra all'Opera di OSIJEK (Jugoslavia). Anche lo sport ebbe grande impulso e in esso primeggiò il calcio, molto seguiti erano i tornei di scacchi .
Helga Weissová, da Terezín i disegni di una bambina • 1. Lista degli averi - Prima di essere deportati gli ebrei dovevano consegnare un inventario di tutti i loro averi. Il disegno mostra mia madre che conta i capi di biancheria nel cassettone, mentre mio padre annota le quantità. 7 gennaio 1943
Disegni di Terezin • 12.La distribuzione del cibo nelle baracche degli uomini - Il disegno mostra il "menù", che era molto scarso e monotono. Mattino: surrogato di caffè. Mezzogiorno: patate con salsa. Sera: caffè o minestra, 20 gr. di margarina o un cucchiaino di marmellata, qualche volta un pezzo di impasto di carne. 19 agosto 1943
14.Il pane sui carri funebri • - Tutto era trasportato su vecchi carri funebri: bagagli, pane e persone anziane. "Judenfursorge" (Benessere per i giovani) è scritto su questo carro. La bare, invece, erano trasportate su tavole con le ruote. 27 dicembre 1942
Miei cari genitori...addio • Lettera scritta in yiddish da un ragazzo di 14 anni nel campo di concentramento di Pustkow. • Miei cari genitori, • se il cielo fosse carta e tutti i mari del mondo inchiostro, non potrei descrivervi le mie sofferenze e tutto ciò che vedo intorno a me.Il campo si trova in una radura. Sin dal mattino ci cacciano al lavoro nella foresta. I miei piedi sanguinano perché ci hanno portato via le scarpe… Tutto il giorno lavoriamo quasi senza mangiare e la notte dormiamo sulla terra (ci hanno portato via anche i nostri mantelli).Ogni notte soldati ubriachi vengono a picchiarci con bastoni di legno e il mio corpo è pieno di lividi come un pezzo di legno bruciacchiato. Alle volte ci gettano qualche carota cruda, una barbabietola, ed è una vergogna: ci si batte per averne un pezzetto e persino qualche foglia.L’altro giorno due ragazzi sono scappati, allora ci hanno messo in fila e ogni quinto della fila veniva fucilato… Io non ero il quinto, ma so che non uscirò vivo di qui. Dico addio a tutti, cara mamma, caro papà, mie sorelle e miei fratelli, e piango…
Vedrai che è bello vivere • La poesia che ti viene qui presentata porta la data del 1941; non si conosce il nome del ragazzo che l’ha scritta, ma il messaggio che contiene fa riflettere sul suo coraggio di vivere e sulla sua fede nella vita. L’autore si identifica nell’uccello che vola libero nell’aria e che indirizza ai suoi compagni, paurosi di lasciare il nido, il suo grido di gioia: “vedrai che è bello vivere!”. • Chi s’aggrappa al nido • non sa che cos’è il mondo, • non sa quello che tutti gli uccelli sanno • e non sa perché voglia cantare • il creato e la sua bellezza. • Quando all’alba il raggio del sole • illumina la terra • e l’erba scintilla di perle dorate, • quando l’aurora scompare • e i merli fischiano tra le siepi, • allora capisco come è bello vivere. • Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza • quando cammini tra la natura • per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi: • anche se le lacrime ti cadono lungo la strada, • vedrai che è bello vivere.