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Creazione di un mercato sostenibile per i biocarburanti: aspetti di governance Annalisa Zezza zezza@inea.it. Premessa
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Creazione di un mercato sostenibile per i biocarburanti: aspetti di governance Annalisa Zezza zezza@inea.it
Premessa • La fissazione di importanti obiettivi di consumo da parte dei principali paesi industrializzati (UE e USA) determinerà la crescita del commercio internazionale di biocarburanti • Molti paesi in via di sviluppo,( Brasile, India, Malesia, Tailandia) sulla base di considerazioni legate all’efficienza produttiva - disponibilità di terra, basso costo del lavoro, condizioni agro-climatiche favorevoli - sono infatti già tra i maggiori produttori con trend in espansione • Il dibattito sull’espansione dell’industria dei biocarburanti si intreccia fortemente con quello relativo alla sostenibilità di tali produzioni con riferimento alla dimensione economica, ambientale e sociale
La Direttiva 2009/28/CE stabilisce che entro il 2020 : • l’energia da fonti rinnovabili deve essere pari al 20% del consumo energetico totale • la quota di rinnovabile nei trasporti deve raggiungere il 10% • per essere considerati a tal fine i biocombustibili liquidi prodotti nell’UE o importati devono rispondere a criteri di sostenibilità • viene fissato il risparmio minimo in termini di emissioni • viene stabilito che non possano essere prodotti in terreni precedentemente investiti a boschi, torbiere o da zone ricche di biodiversità • vanno valutate le variazioni negli stock di carbonio • vanno valutati gli effetti indiretti di variazioni nel land use • L’accesso ai benefici stabiliti dalle politiche è legato al rispetto degli standard • Si tratta del primo caso di applicazione di uno standard pubblico nel caso dei biocarburanti e pertanto l’obiettivo del lavoro è analizzarne le implicazioni nel quadro della letteratura relativa agli standard nel settore agroalimentare e delle regole del WTO.
Standard pubblici e privati • Esistono iniziative di singoli paesi analoghe a quella dell’UE • Esistono molte iniziative private che riuniscono i diversi stakeholders e partecipano al dialogo con i governi: alcune di esse sono relative a singoli prodotti come l’olio di palma, la soia o la canna da zucchero, altre si riferiscono più generalmente alla biomassa o ai biocarburanti • Esistono iniziative multilaterali che approfondiscono l’armonizzazione di tali standard(IEA-GBEP) • i paesi esportatori che un tempo si opponevano alla definizione di criteri minimi di sostenibilità hanno oggi cambiato posizione in relazione al proprio obiettivo di espansione delle esportazioni (Brasile).
Obiettivi degli standard pubblici e privati per i biocarburanti • rispetto norme minime • ambientali • sociali • Dal punto di vista ambientale l’aspetto principale è rappresentato dalla riduzione di GHG e la misura è in genere basata su uno strumento metodologico noto come LCA nel quale l’effetto ambientale di un dato prodotto è valutato attraverso l’analisi degli input e degli output energetici lungo tutto il ciclo d vita del prodotto
nazionale internazionale approccio approccio 2: schemi privati di certificazione volontaria approccio 4: certificazione volontaria con regolamentazione internazionale volontario approccio 3: approccio pubblico-privato con standard superiori ai requisiti minimi obbligatorio approccio 1: regolamentazione pubblica approccio 5: standardizzazione a livellointernazionale • iniziative dei governi europei inglese, tedesco e olandese con le rispettive agenzie; • l’EISA degli Stati Uniti; • CEN (Università di Losanna, Svizzera): Roundtable on sustainable biofuels; • International Energy Agency- Task 40; • Brazilian biofuel certification initiative; Better Sugarcane initiative (BSI); Roundtable on sustainable palm oil; Roundtable on sustainable soy.
PRINCIPALI PROBLEMI DI DEFINIZIONE ED IMPLEMENTAZIONE GENERALI • problema tecnico-metodologico : riguarda sia la definizione dei criteri che la verifica di conformità • problema di trasparenza/democrazia: uguale coinvolgimento di tutti gli attori • problema di armonizzazione affinché non si crei un artificiosa segmentazione del mercato ed essi non possano essere considerati come barriere non tariffarie. • esistenza di standard differenti: costituisce un vincolo e un costo per i produttori soprattutto nei paesi in via di sviluppo, tra l’altro maggiormente orientati verso l’esportazione. • SPECIFICI • Ampio numero di attori • Ampio spettro di materia prima • Rapido progresso tecnologico • Mercato allargato a livello geografico
PRODOTTI: semi oleosi, cereali, canna da zucchero • PAESI: EU, USA, Brasile, Argentina. Asia, Africa • necessità di un approccio flessibile (co-regulation) dialogo tra le parti Distribuzione dei costi e dei benefici
Standard e commercio internazionale Il commercio internazionale dei biocarburanti riguarda oggi solo una piccola frazione (10%) della produzione mondiale La maggior parte dei paesi che hanno l’obiettivo di sviluppare la produzione interna attuano il sostegno del prezzo interno dei biocarburanti attraverso tariffe all’importazione che hanno anche l’obiettivo di limitare i benefici delle agevolazioni fiscali ai soli produttori interni I principali paesi esportatori netti sono Brasile, Francia e Sud Africa, per l’etanolo, Argentina, Malesia, Indonesia, per il biodiesel. I principali paesi importatori sono invece UE, India, USA, Corea del Sud, Giappone I primi dati su UK che ha applicato e monitorato la miscelazione obbligatoria, mostrano che le importazioni di biodiesel e bioetanolo provengono da Stati Uniti, Tailandia e Malesia e dal Brasile mentre sono nulle, nonostante la struttura tariffaria favorevole le importazioni dagli ACP.
Standard e commercio internazionale Dibattito standard – PVS: Standard as barrier to trade: Uso discriminatorio Costo di adattamento Standard as catalyst Crea collegamento tra domanda e offerta Effetto ambiguo i termini di benessere (dipende dai prezzi che si formano sul mercato) Necessità di guardare oltre le regole (conformity assessment mechanisms)
Standard e WTO L’imposizione unilaterale da parte dell’UE di uno standard relativo alla sostenibilità del processo produttivo potrebbe essere considerato dai paesi produttori alla stregua di una barriera non tariffaria. Questione complessa perché riguarda più accordi (AA, GATT, SCM, TBT) Articolo I: principio della MFN Articolo III: prodotti simili Articolo XX: eccezioni relative alle risorse naturali esauribili TBT
CONCLUSIONI L’accettazione dello standard da parte dell’UE e degli USA potrebbe essere agevolata: attraverso misure che facilitano l’accesso al mercato (riduzione delle tariffe); programmi di assistenza alle imprese nei paesi produttori; mutuo riconoscimento; armonizzazione internazionale co-regulation pubblico/privati