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Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Medicina del Lavoro – V° anno RUMORE, VIBRAZIONI, MICROCLIMA E VIDEOTERMINALI Prof. G.B. Bartolucci. SUONO: oscillazione di compressione e rarefazione generata da un corpo solido vibrante che si trasmette in un mezzo elastico come l’aria.
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Corso di Laurea in Medicina e ChirurgiaMedicina del Lavoro – V° annoRUMORE, VIBRAZIONI, MICROCLIMA E VIDEOTERMINALIProf. G.B. Bartolucci
SUONO: oscillazione di compressione e rarefazione generata da un corpo solido vibrante che si trasmette in un mezzo elastico come l’aria. RUMORE: suono che appare sgradevole all’orecchio umano per la combinazione non armonica delle varie frequenze presenti.
PARAMETRI FISICI • Frequenza (f): numero di oscillazioni di un’onda in un secondo e si misura in Hertz (1 Hz = 1 vibrazione/sec); è responsabile della tonalità del suono (acuto o grave); • Periodo (T): tempo in cui l’oscillazione avviene completamente; • Lunghezza d’onda (): intervallo tra due punte massime di due onde successive; all’ f; • Intensità sonora: ampiezza dell’oscillazione (suono forte o debole) che determina l’energia dell’onda sonora e si misura in decibel (dB).
ORECCHIO UMANO • sensibilità compresa tra 20 e 20.000 Hz; • soglia minima di udibilità del suono, variabile a seconda della f sensibilità diversa a seconda delle frequenze; migliore alle alte frequenze (suoni acuti) rispetto alle basse frequenze (suoni gravi); • variazioni aritmetiche dello stimolo non producono equivalenti variazioni nella sensazione, che è invece in relazione con il logaritmo dello stimolo sonoro.
Per avere misure fisiche in relazione alla sensazione sonora è stata introdotta la grandezza decibel (dB) legata al livello di soglia dell’orecchio umano da una relazione logaritmica: dB = 10 Log P/P0 dove P: pressione misurata P0: pressione di riferimento a 1000 Hz • Un raddoppio dell’intensità sonora (ottenuta ad es. aggiungendo in una stanza una seconda macchina identica ad una prima con la stessa rumorosità) comporta un aumento di 3 dB (es 80 dB + 80 dB= 83 dB)
MISURA DEL RUMORE IN AMBIENTE DI LAVORO • La misurazione viene fatta in dB(A), che esprime il reale livello di rumore percepito dall’orecchio umano e che è in grado di determinare disturbo e/o danno; • In ambiente possiamo avere vari tipi di rumore: - rumore continuo, cioè stabile di livello con variazioni non superiori a ± 5 dB in 0.5 secondi; - rumore impulsivo, caratterizzato da rapida variazione di livello superiore a 40 dB in 0.5 secondi; - rumore intermittente o fluttuante, il cui livello varia molto anche se lentamente nel tempo; • La misura viene eseguita con fonometri integratori che misurano il rumore in livello equivalente, che rappresenta il livello in dB(A) di un rumore stabile e continuo che abbia lo stesso contenuto energetico dei rumori di varia intensità e caratteristiche che si verificano nel tempo di misura.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO IN AMBIENTE DI LAVORO • D.Lgs 195/06 • il datore di lavoro deve valutare l’esposizione professionale quotidiana personale di ogni singolo lavoratore al calcolo di tale parametro si può pervenire attraverso la misura della rumorosità delle macchine e attrezzature presenti in azienda rapportate poi al tempo di permanenza del lavoratore sul posto di lavoro; • i parametri da valutare sono il livello equivalente in dB(A) ed il livello di picco in dB(C); • i provvedimenti preventivi vengono poi differenziati per classi di esposizione.
Lep,d 80 dB(A) e Peak 135 dB(C): nessun obbligo • 80 < Lep,d 85 dB(A) e 135 < Peak 137 dB(C) • valutazione rischio (rilievi livelli esposizione) • informazione e formazione ai lavoratori • fornitura di dispositivi di protezione auricolari • controllo sanitario su richiesta del lavoratore o se ritenuto opportuno dal medico competente • 85 < Lep,d 87 dB(A) e 137 < Peak 140 dB(C) • Programma di bonifica ambientale • obbligo all’uso dei dispositivi di protezione auricolari • controllo sanitario obbligatorio • Lep,d > 87 dB(A) e Peak> 140 dB(C)* • non possono essere superati in nessun caso e fanno scattare l’obbligo di misure immediate * a dispositivi di protezione auricolari indossati
Frequenza di superamento dei valori di 85, 90 e 100 dB(A) in varie mansioni di diversi settori industriali SETTORINo. No. %>85 dB(A) %>90 dB(A) %>100 dB(A)INDUSTRIALIDitte Mis. X Range X Range X Range METALMECCANICO26590 66% 27-100 39% 4-8812%0-70 LEGNO 15362 80% 46-100 39% 4-91 13% 0-91 TESSILE 13275 78%24-9750% 0-81 1% 0-5 CERAMICA 10 177 52% 15-86 25% 15-86 3% 0-15 FONDERIA 8234 64% 43-83 40% 12-61 16% 4-31 CEMENTIFICI 699 64% 0-100 41% 0-90 17% 0-60VETRO 4 101 59% 45-90 34% 26-71 9% 0-35 CALZATURIERO 18 397 49% 20-83 18% 6-75 4% 0-25 MAT. PLASTICHE 9 152 55% 18-90 27% 9-50 3% 0-6 ANODI 1 129 51% - 23% - 5% - FERTILIZZANTI 3 39 33% 14-38 15% 0-15 3% 0-8 FARMACEUTICO 4 60 40% 18-59 13% 7-17 2% 0-5 LATTERIZI 3 24 71% 46-100 38% 8-83 8% 0-20 MANGIMIFICI 6 115 61% 30-83 25% 9-63 4% 0-13 CARTIERE 3 82 71% 57-93 33% 14-48 3% 0-4 GRAFICA 3 134 47% 59-96 22% 10-30 2% 0-3 ESTRATTIVO 121 91% - 81% - 72% - ALIMENTARE 8 292 63% 41-100 30% 4-86 2% 0-8 TABACCHIFICIO 1 74 62% - 23% - - -
EFFETTI SULLA SALUTE • APPARATO UDITIVO: effetti a seconda dell’intensità e dell’esposizione professionale. Un’esposizione prolungata a rumore continuo fino a 80 dBA per 8 ore al giorno e per molti anni non provoca nella maggior parte degli esposti alcun danno a carico dell’apparato uditivo.
EFFETTI UDITIVI • SPOSTAMENTO TEMPORANEO DELLA SOGLIA UDITIVA • IPOACUSIA DA TRAUMA ACUSTICO ACUTO • IPOACUSIA DA TRAUMA ACUSTICO CRONICO (IPOACUSIA DA RUMORE)
SPOSTAMENTO TEMPORANEO DELLA SOGLIA UDITIVA : • innalzamento della soglia uditiva rispetto a quella di riposo (variabile per suscettibilità individuale) • per rumore particolarmente intensi • recupero che inizia al cessare dell’esposizione e si completa in circa 16 ore
IPOACUSIA DA TRAUMA ACUSTICO ACUTO • per rumore di elevata intensità e di breve durata • lesione monolaterale all’orecchio rivolto verso l’evento lesivo • dolore violento, notevole ipoacusia con acufeni, vertigini (fino alla rottura della membrana timpanica) • audiometria: deficit monolaterale
IPOACUSIA DA TRAUMA ACUSTICO CRONICO (RUMORE): • ipoacusia percettiva, generalmente bilaterale e simmetrica, irreversibile • interessa dapprima i toni acuti (4 kHz) e poi si estende alle frequenze vicine (3 kHz) e nei casi più avanzati compromette le frequenze medio-basse (0.5-2 kHz) importanti per la udibilità sociale, con in genere una risalita sugli 8 kHz.
FATTORI CHE DETERMINANO IL DANNO DA RUMORE- livello sonoro globale- spettro sonoro e tipo di rumore- durata dell’esposizione- suscettibilità individuale- interazione con altri fattori nocivi
FATTORI FAVORENTI IL DANNO UDITIVO- Età- Fumo- Patologie dell’orecchio (otiti, otosclerosi, neuriti e neurinomi del nervo acustico)- Patologie sistemiche (ipertensione, arteriosclerosi, diabete, dislipidemie)- Patologie infettive (morbillo, parotite, rosolia e altre infezioni virali)- Patologie traumatiche (traumi cranici e acustici, colpi di frusta)- Farmaci (antibiotici, antitumorali, antimalarici, diuretici)- Ototossici professionali (toluene, stirene, tricloroetilene,solfuro di carbonio, monossido di carbonio, cianuri, metilmercurio)
FREQUENZA DELLE IPOACUSIE PROFESSIONALI IN RAPPORTO A RUMOROSITA’ AMBIENTAE E DURATADELL’ESPOSIZIONE
CLINICA (1) • I stadio: acufeni alla fine del turno di lavoro con sensazione di orecchio pieno e senso di intontimento. Durano per 2-3 settimane. Nessuna modifica audiometrica • II stadio: solo qualche acufene audiometria = perdita 30-40 dB sulla frequenza 4 kHz
CLINICA (2) • III stadio: il lavoratore riferisce di non sentire più il ticchettio dell’orologio e di aver bisogno di alzare il volume di radio o TV per comprendere bene le parole audiometria = perdita 45-60 dB su f 4 kHz • IV stadio: compare se continuità di esposizione dopo qualche anno dal 3° stadio. Il lavoratore prova difficoltà a udire la voce dei familiari e dei colleghi di lavoro + acufeni e percezione dei suoni distorta audiometria = perdita a 4 kHz o 6, ma anche 3, 2 e 8 kHz.
Procedura per la diagnosi di ipoacusie professionali da rumore Prima fase:Identificazione della IDR* esistenza di una ipoacusia* determinazione e quantificazione al rischio espositivoSeconda fase:Diagnosi audiologica della IDR* diagnosi di soglia - precisione ed affidabilità - esclusione simulazione* diagnosi eziologica - correlazione con esposizione - comparazione con valore atteso*diagnosi differenziale e multipla - quantificazione di eventuali cofattoriTerza fase:Diagnosi medico legale della IDR*calcolo invalidità*calcolo e quantificazione cofattori*calcolo risarcimento
EFFETTI EXTRAUDITIVI DEL RUMORE RISPOSTA DI ALLARME: per rumore di elevata intensità e di breve durata . Si esaurisce velocemente. • della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, vasocostrizione periferica, • della frequenza del respiro, • della secrezione e della motilità gastrica • sudorazione cutanea • dilatazione pupillare, • effetti neuropsichici: allungamento dei tempi di reazione con aumentato numero di errori durante il lavoro, interferenza del rumore con eventuali messaggi di pericolo.
EFFETTI DISTURBANTI DEL RUMORE per esposizioni a rumore negli ambienti di vita • interferenze sulla comunicazione verbale e apprendimento (lettura, ascolto radio-TV) • interferenza con sonno e riposo • effetti psicofisiologici sulla salute mentale e sulle prestazioni • "ANNOYANCE": disturbo o fastidio cioè sentimento di scontentezza riferito al rumore che l’individuo sa o crede che possa agire su di lui in modo negativo
Effetti sul sonno Soggettivi: • difficoltà e ritardo nell’addormentamento • aumento del numero dei risvegli notturni • risveglio mattutino precoce • difficoltà nel riaddormentamento • incubi o sogni con componente ansiosa • sonnolenza diurna - astenia
Effetti sul sonno • Un livello sonoro all'interno delle stanze da letto dovrebbe collocarsi < 40 dB(A) di Leq. • Secondo OMS il valore ottimale è 35 dB(A) e la Commissione CEE stima che un Leq notturno < 30-35 dBA con livelli max non eccedenti i 45 dBA siano una garanzia di una buona qualità del sonno per soggetti normali.
VALORI LIMITE CONSIGLIATI PER EFFETTI DISTURBANTI • per zone dove è richiesta elevata concentrazione: limite non superiore a 55 dBA (norme ISO) - qualità della conversazione verbale soddisfacente quando livello di rumorosità compreso tra 50 e 55 dB(A); - appena accettabile per livelli tra 55 e 65 dB(A)
Gli accelerometri vanno collocati sulla superficie attraverso cui vengono trasmesse le vibrazioni: - soggetto eretto: area sottostante i piedi - soggetto seduto: cuscino, schienale sedile, area di appoggio dei piedi - soggetto disteso: aree sotto la testa, la schiena e il bacino - mano-braccio: sotto la mano o tra le dita o al centro dell’area di impugnatura ma dalla parte opposta a quella trattenuta dal palmo della mano o a lato della mano (adiacente alla mano stessa) • Il trasduttore va rigidamente vincolato alla superficie eventualmente usando un supporto
l’ampiezza delle vibrazioni viene valutata in termini di accelerazione a (m/s2) • L’accelerazione viene ponderata in frequenza aw (filtro di ponderazione: lascia inalterato il segnale generato dall’accelerometro nell’intervallo di massima sensibilità del corpo umano e lo attenua all’esterno) • La durata della misura è rappresentativa della durata dell’esposizione
DIRETTIVA dell’UNIONE EUROPEA SULLE VIBRAZIONI (2002) • Vibrazioni trasmesse al corpo intero: “le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide” • Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: “le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell’uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari”
Settori produttivi in cui vengono utilizzate macchine e/o veicoli che possono comportare un aumentato rischio di insorgenza di disturbi e patologie da esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero • Industria manifatturiera: - camion industriali - carrelli sollevatori o elevatori - gru mobili e fisse - superfici vibranti nei mulini, frantoi, laminatoi - piani vibranti per distaffaggio
Industria delle miniere e cave - macchine movimentazione terra - macchine escavatrici - bulldozer - carrelli sollevatori o elevatori - camion industriali - gru mobili e fisse
Industria delle costruzioni - macchine movimentazione terra - macchine escavatrici - bulldozer - compressori - macchine per la pavimentazione stradale - carrelli sollevatori o elevatori - camion industriali - gru mobili e fisse • Agricoltura e foreste - trattori - altre macchine agricole o forestali
Servizi di trasporto e di pubblica utilità - camion articolati e non - autovan - autobus - taxi - treni -mezzi meccanici di sollevamento e trasporto nelle attività portuali (trasportatori a cavaliere, autogru, gru da banchina, carrelli sollevatori o elevatori) - altri sistemi di trasporto su strada o rotaia