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LA STORIA DI KAMAL. In Italia vivono molti stranieri e Kamal è uno di questi. E’ arrivato in Italia all’età di 5anni. Ora ne ha 23. Il padre e la madre hanno lavorato duramente e sono riusciti a trovare un piccolo
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In Italia vivono molti stranieri e Kamal è uno di questi. E’ arrivato in Italia all’età di 5anni. Ora ne ha 23. Il padre e la madre hanno lavorato duramente e sono riusciti a trovare un piccolo appartamento in affitto. Fin da subito i genitori di Kamal hanno iscritto i due bimbi a scuola, incontrando grosse difficoltà per la resistenza di alcuni Istituti ad accettare ragazzi non parlanti l’italiano. Una volta iscritti, però, sono iniziati i veri problemi. Il giovane marocchino, infatti, viene isolato dalla maggior parte dei suoi compagni: è guardato con sospetto e a volte, per minime incomprensioni tra adolescenti, è etichettato con frasi “sporco nero” o sporco vucumpra”. Ciononostante Kamal continua ad impegnarsi molto, ottenendo anche buoni risultati, ma soffre per non riuscire ad avere amici. Crescendo si accorge di dover lottare continuamente contro i pregiudizi legati alla sua origine ed al colore della sua pelle. Un giorno Kamal va a rinnovare il permesso di soggiorno, ma il poliziotto, pur davanti al passaporto ed al vecchio documento di soggiorno, pretende l’esibizione di ulteriore documentazione non richiesta dalla legge. E’ solo grazie all’intervento di un avvocato presente sul posto che Kamal riesce ad evitare altre noie. Sa di non poter crollare, non vuole deludere i genitori e spera di diventare un bravo medico capace di aiutare la gente del suo Paese a guarire.
Non molla neanche, quando un paio di italiani ubriachi lo aggrediscono con dei bastoni, mentre è seduto su una panchina a leggere. Finisce in ospedale e il suo nome compare su tutte le testate dei principali quotidiani nazionali: qualche famosa trasmissione televisiva lo invita per raccontare la sua storia e Kamal è confuso. Non comprende se l’interesse che lo circonda è frutto di una curiosità morbosa, che non intende certo soddisfare o di un reale sentimento di solidarietà che lo commuove, ma nello stesso tempo lo stupisce. Decide di rifiutare l’intervista: non vuole diventare un caso pietoso, desidera crescere con dignità, mantenendo con pudore il riserbo sulle vicende della sua famiglia. Sa che le cose cambieranno, spera in un riscatto, ma desidera che esso sia il frutto di una professionalità e competenza costruita con studio e serietà.
Un giorno, mentre è nell’attesa di sostenere un test d’ammissione all’Università, si avvicina un ragazzo italiano della sua stessa età e gli chiede informazioni sul presame che di lì a poco avrebbero sostenuto. I due cominciano a parlare e all’improvviso Kamal si rende conto che quel ragazzo lo sta trattando con rispetto, da pari a pari,senza pregiudizi. Nelle giornate successive si incontrano nuovamente e tra i due nasce una sincera amicizia:Bruno, il ragazzo italiano, decide di presentare Kamal al circolo di tennis, ma viene rifiutata l’iscrizione perché, sostengono, il circolo è riservato solo a cittadini italiani. Il caso finisce nuovamente sul giornale, e Bruno si schiera dalla parte dell’amico. Questa volta però Kamal è più forte, sa di poter contare sull’aiuto di qualcuno sincero, ma non vuole rilasciare interviste: non ama fare bella mostra di sé, preferisce operare con discrezione. Si rivolge quindi ad un’associazione che combatte ogni forma di discriminazione. Con l’aiuto della stessa, riesce a creare un circolo tennis insieme con altri soci, tra cui Bruno, che porta con sé molti dei clienti del vecchio circolo. Con i soldi ricavati da quest’attività Kamal può finalmente proseguire gli studi di medicina senza problemi. Riesce così a laurearsi, ottiene la cittadinanza italiana e parte per una specializzazione con borsa di studio in Danimarca. Appena sceso in aeroporto viene fermato da un poliziotto che lo perquisisce e lo trattiene perché, non vedendo il timbro di ingresso sul passaporto, ritiene che si tratti di un ingresso illegale. Dopo molte ore Kamal può finalmente spiegare che è un cittadino italiano, con possibilità di spostarsi all’interno dell‘Unione Europea senza vincoli particolari. E’ rilasciato con le scuse del questore ed il caso finisce nuovamente sul giornale. Questa volta però non si parla più di un “giovane marocchino discriminato”, ma di “un giovane medico violato illegalmente nella sua libertà personale”. Forse qualcosa per Kamal sta finalmente cominciando a cambiare.