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Esami elettrofunzionali

Esami elettrofunzionali. M. DI PIETRO, K. LAURETTA, F. NAVARRA. Relazione Corso teorico-pratico di Oftalmologia Pediatrica Catania 16-17 Marzo 2007. Gli esami elettrofunzionali consentono di valutare obiettivamente la fisiologia della retina e delle vie ottiche fino alla corteccia

isabel
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Esami elettrofunzionali

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Presentation Transcript


  1. Esami elettrofunzionali M. DI PIETRO, K. LAURETTA, F. NAVARRA Relazione Corso teorico-pratico di Oftalmologia Pediatrica Catania 16-17 Marzo 2007

  2. Gli esami elettrofunzionali consentono di valutare obiettivamente la fisiologia della retina e delle vie ottiche fino alla corteccia e di registrare i movimenti oculari

  3. Esami sensoriali L'EOG (elettrooculogramma)studia la funzionalità dell' epitelio pigmentato L'ERG (elettroretinogramma) della retina I PEV (potenziali evocati visivi) del nervo ottico e delle vie ottiche

  4. L' EOG studia la differenza di potenziale del dipolo oculare, cioè esistente fra cornea e retina.

  5. Si valutano il picco dopo adattamento fotopico, il picco dopo adattamento scotopico e il loro rapporto, detto indice di Arden

  6. Viene registrato mediante il posizionamento di 4 elettrodi ai canti interni ed esterni

  7. Risulta alterato nella Best e nelle fasi iniziali della retinite pigmentosa

  8. L'ERG studia la funzionalità degli strati retinici superficiali e profondi

  9. L'ERG da flash studia la componente fotorecettoriale

  10. Può essere "di massa", fotopico e scotopico

  11. L'ERG di massa studia la funzionalità sia dei coni che dei bastoncelli

  12. Si compone di un'onda a, di un'onda b e di un'onda c

  13. L'onda a è espressione della funzione dei fotorecettori

  14. L'onda b è espressione della funzione delle cellule del Muller

  15. L'onda c è correlata alla funzione dell'E.P. (ma è poco utilizzata nella pratica clinica)

  16. L'ERG fotopico studia selettivamente la funzionalità dei coni

  17. Viene evocato dopo adattamento alla luce

  18. L'onda b culmina fra i 20 e i 50 msec

  19. L'ERG flicker studia il sistema dei coni mediante stimolazione a 30 Hz (dopo adattamento fotopico)

  20. Il tracciato che ne deriva è una sinusoide di cui si valutano l'ampiezza e la fase

  21. L'ERG scotopico studia la funzionalità del sistema dei bastoncelli

  22. Richiede un adattamento al buio (di 15 minuti)

  23. L'onda b culmina dopo 100 msec

  24. Potenziali oscillatori Sono delle onde sovrapposte alla branca ascendente dell'onda b Sono espressione della funzionalità degli strati profondi e risultano ipovoltati nella drepanocitosi

  25. Albinismo ERG scotopico ipervoltato (manca il filtro dell'epitelio pigmentato) ERG fotopico normovoltato ERG flicker normovoltato

  26. Cecità stazionarie Congenita M. di Oguchi Fundus albipunctatus

  27. Cecita' stazionaria congenita ERG fotopico normale ERG scotopico con pattern negativo (Onda a normovoltata, onda b ipovoltata) Tipo Schubert-Bornschein: normale onda a scotopica notevolmente ipovoltata onda b scotopica Tipo Riggs: normale onda a scotopica lievemente ipovoltata onda b scotopica

  28. M. di Oguchi Onda b fotopica normovoltata Onda b scotopica ipovoltata

  29. Fundus albipunctatus Onda b normovoltata

  30. Retinite pigmentosa Stadi iniziali, forme a penetranza ridotta > t. di culminazione onda b scotopica

  31. Onda b scotopica ipovoltata nell'86-90% dei carriers e nelle forme a settore

  32. Onda b scotopica indistinguibile dal rumore di fondo nelle forme ad elevata penetranza

  33. Onda b ipovoltata nelle malattie associate a distrofie corioretiniche (Refsum, Bardet Biedl, Bassen Kornzweig, Mucopolisaccaridosi)

  34. L'ERG focale stimola selettivamente l'area maculare

  35. Si utilizza un monitor televisivo

  36. Può avvalersi di una stimolazione pattern a 8 Hz che studia la funzionalità delle cellule multipolari (si valuta la seconda armonica: 2P)

  37. Oppure da modulazione di luminanza a 8Hz che studia la funzionalità maculare in toto (si valuta la seconda armonica: 2F)

  38. Oppure ancora di una stimolazione da modulazione di luminanza a 30 Hz che studia gli strati superficiali della macula (Si valuta la prima armonica: 1F)

  39. Su utilizzano elettrodi da fornice e pertanto non può essere eseguito sotto i 2 anni di età

  40. Viene valutata l'ampiezza della P 50 (cioè l'onda che culmina a 50 msec)

  41. La componente 2P è alterata nella m. di Best nella retinoschisi X-linked nella retinite pigmentosa

  42. La componente 2F nella m. di Stargardt m. di Best distrofia dei coni retinoschisi X-linked retinite pigmentosa

  43. La componente 1F è alterata nella M. di Stargardt nella distrofia dei coni nella retinite pigmentosa

  44. I PEV consentono di valutare la risposta delle vie ottiche

  45. La stimolazione può essere da stimolo non strutturato(flash) o strutturato (pattern)

  46. Viene registrato mediante un elettrodo registrante posto in Oz, un elettrodo di riferimento posto sul nasion e un elettrodo di massa posto 4-5 cm al di sopra del nasion lungo la linea mediana

  47. Lo stimolo luminoso induce la comparsa di un impulso che viene registrato a livello della corteccia visiva

  48. Le onde più frequentemente registrate sono la N75 (onda negativa che culmina a 75 msec) la P100 (onda positiva che culmina a 100 msec) e la N 125 (onda negativa che culmina a 125 msec)

  49. Clinicamente la P100 riveste maggiore importanza

  50. Entro i due anni di età lo stimolo da preferire è quello non strutturato (lampada posta a 40-50 cm dal bambino)

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