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Del luoco l’uno immenso, l’altro finito. 1- Methodus ad tradendam geographiam (1598) 2- L’ Atlas Chinensis di Martino Martini (1658) 3- I Favori celesti di Eusebio Chini (1699) 4- Nota bibliografica. Methodus ad tradendam geographiam (1598).
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Del luoco l’uno immenso, l’altro finito 1- Methodus ad tradendam geographiam (1598) 2- L’ Atlas Chinensis di Martino Martini (1658) 3- I Favori celesti di Eusebio Chini (1699) 4- Nota bibliografica
Methodus ad tradendam geographiam (1598) • Nel Collegio romano i gesuiti mettono a punto la loro ratio studiorum Antonio Possevino* segnala “necessità e splendore” della geografia”: • Dopo l’Astronomia segue il modo di insegnare la Cosmografia, la quale descrivendo il mondo composto di quattro elementi e del cielo , primieramente contempla i circoli , da quali si comprende la composizione della Sfera sopra celeste … la ragione dei climi…i circoli meridiani (Possevino.235) • Il luoco è composto di due nature , uno immenso, infinito distinto da ogni compagnia e occupazione corporale comprendente se stesso , pieno di se stesso, penetrante colle sue virtù ed efficacia, cioè il Signore IDDIO, il quale per questo tra gli altri nomi è detto in lingua Hebrea MAKON cioè LUOCO. L’altro luoco poi , il quale è il mondo; della cui creazione, poi figura (Possevino 236). • La geografia diventa “non solo interprete, ma eziandio ministra della Filosofia morale” • Dainville (1940) : 1- Ruolo di Possevino in una struttura educativa rigida • 2- il compito della geo. è, secondo tradizione, quello di porre il globo terrestre sotto i nostri occhi mediante carta e relazione(p.49) • 3- Tolomeo e Strabone, cartografia e cosmografia, sono i modelli. Il primo versato nelle discipline matematiche e nei metodi storici il secondo (in historicis quae geographiae praecipua lux) (p.53) • Gesuita (1533-1611), campione della Controriforma, tra le opere la relazione sulla Moscovia.
L’ Atlas Chinensis di Martino Martini (1658) • L’antiporta del Novus Atlas: un gigantesco portinaio esclama: “Clausa recludo”. Al di sopra di mura possenti, che dividono dentro e fuori, siede il papa’ investito dalla luce divina che riflette su giovanissimi angeli in parte sugli spalti e in parte ai piedi delle mura. Il gruppo di angeli-putti è impegnato alla costruzione del mappamondo e alla sua traduzione in planisfero. Una sfera armillare, un compasso, un bastone di Giacobbe indicano le funzioni della scienza. • Sloterdijk registra “l’offensiva permanente delle scoperte, delle conquiste, delle annessioni e delle attribuzioni di nomi con cui gli europei, nella loro avanzata per terra e per mare, si fanno una solida posizione nell’Esterno universale”(p.57)
I Favori celesti di Eusebio Chini (1699) • Eusebio Chini appena arrivato in Pimeria, 14 marzo 1687: “Dietro il consiglio del padre visitatore , subito quello stesso giorno ci addentrammo a ponente e dopo dieci leghe trovammo un luogo molto buono, Caborica, con abitanti affabili: ad esso per volontà del padre visitatore ponemmo il nome di S. Ignazio. Tornando per la via del nord incontrammo un altro buon posto…”(p.23) • Altro mezzo temporale che nostro Signore ci dà in aiuto a queste nuove conquiste, sono le grosse fattorie che già esistono di bestiame grosso e piccolo, branchi di cavalle e molte bestie da cavalcatura, cavalli e muli, bestie da trasporto(pp. 215, 229) • Le regole di Ignazio da Loyola: distinctius exactius, quo universalius eo divinius Relazioni ed epistole obbediscono a regole precise e …non sono mai private
Nota bibliografica • 1- Antonio Possevino, Apparato all’historia di tutte le nazioni et il modo di studiare la geografia, Venezia 1598 • 2- Martino Martini, Novus atlas chinensis, Amsterdamm 1658 • 3- Eusebio Chini, Favori celesti. Cronaca della Pimeria Alta (1699),Trento 1991 • 4- Francois de Daiville, La géographie des humanistes, Parigi 1940 • 5- Peter Sloterdijk, L’ultima sfera. Breve storia della globalizzazione, Roma 2005