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Istituto San Giovanni di Dio FATEBENEFRATELLI. Pazzo . Chi ha il vizio di credere che tutti gli altri siano tali. Ambrose Bierce , Dizionario del diavolo , 1911. Storia & Descrizione.
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Istituto San Giovanni di Dio FATEBENEFRATELLI
Pazzo. Chi ha il vizio di credere che tutti gli altri siano tali.Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911
Storia & Descrizione • L’ Istituto S. Giovanni di Dio è stato realizzato dall’Ordine Religioso dei Fatebenefratelli, fondato in Spagna nel 1539, da San Giovanni di Dio (1495 - 1550).I Religiosi appartenenti a questo Ordine hanno come finalità specifica l’assistenza intesa nella sua più ampia estensione (ospedali, cliniche psichiatriche, case geriatriche, istituti per portatori di handicap, ricoveri per anziani, ecc.).Oggi sono più di 200 le strutture che i F.B.F. gestiscono in tutto il mondo : tra queste anche l’Istituto San Giovanni di Dio. L’Istituto S. Giovanni di Dio era l’unica struttura di psichiatria della Provincia Romana dei Fatebenefratelli. Tale Provincia si è dedicata alla cura dei disturbi mentali dall’ultimo dopoguerra, avendo attrezzato a tal scopo questo Istituto dal 1956. L’Istituto, inizialmente, ha svolto la sua attività esclusivamente verso i malati di cui all’art. 6 del R.D. del 16/8/1909 cioè dei malati psichici che non presentavano caratteri di pericolosità ai sensi della legge risalente al 1904.A seguito della legge 833/78, che riprende la normativa della precedente legge n.180, la Provincia Romana dei Fatebenefratelli si è posta il problema della collocazione del presidio di Genzano nel nuovo ordinamento, a tale scopo, negli anni succesivi al ’78, ha ufficialmente richiesto alla Regione ed all’USL competente di continuare le proprie attività come casa di cura per lungodegenti, creando i presupposti per le prestazioni di riabilitazione (I.d.R.), ove possibile, e di assistenza a lungo termine (R.S.A.) per coloro i quali non sono in grado di conseguire l’autosufficienza.Per le attività manuali ed espressive nonché terapeutico - educative è stato attivato un laboratorio gestito da educatori professionali, da educatori socio-culturali e da un settore di sport-terapia; sul piano terapeutico funziona un servizio di fisioterapia
Storia e descrizione L’Istituto San Giovanni di Dio offre queste attività: (Ricovero in Altzheimer)
Il sipario scende lentamentepensieri che si inciampanofinché si perde anche la parolanella notte buia della mente...La ragione è spenta. Autore: suzana Kuqi Alzheimer
Storia e descrizione-funzioni dei materiali e degli ambienti Altre attività • Si svolgono attività ludicoricreative, di lettura, di ascolto musica, di manualità ed espressione artistica e lavori artigianali. Esse sono: • Musicoterapia. Condotta dalla musicaterapeuta Maria Elena Vitale,è un’attività che aiuta gli “ospiti” a liberarsi con l’uso di vari strumenti,specialmente quelli a percussione • Onoterapia. Sfruttando delle particolarità dell’asino,come la pazienza ad esempio,per entrare in comunicazione con il paziente. • Arteterapia. Anche definito Laboratorio Creativo, attraverso la pittura e/o il lavoro della creta,si relazionano tra loro e mettono in moto la loro creatività. • Sport-terapia. Si gioca a bocce o a biliardino. I pazienti così, stimolano la loro mente con regole e strategie.
Day Hospital • Il day-hospital riabilitativo è un tipo di ricovero programmato a ciclo diurno con prestazioni Multiprofessionali e Plurispecialistiche. • Il Centro è accreditato per 20 posti per giovani/adulti con Ritardo Mentale (età compresa dai 14 ai 30 anni). • Il Day-Hospital usufruisce di: • Palestra per la Riabilitazione Neuromotoria e Psicomotoria; • Attrezzature per aree di socializzazione; • IdroKinesiterapia; • Palestra attività di Sport-terapia; • Attività Educative per il recupero dell'autonomia nelle attività della vita quotidiana ed il reinserimento sociale; • Attività di Musicoterapia; • Laboratorio Creativo; • Onoterapia; • Terapie Psicologiche individuali o in gruppo; • Sala Computer; • Sala Teatro e Videoproiezioni;
Day Hospital • Il Day-Hospital si avvale della collaborazione delle seguenti figure professionali: • Neuropsichiatra Infantile; • Psicologo; • Educatori Professionali; • Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva; • Infermieri; • Idrokinesiterapista; • Dietista; • Fisioterapisti; • Logopedista; • Animatore Socio-culturale; • Tecnico Sport-Terapia; • Musicoterapeuta;
Comportamenti e relazioni Il paziente Secondo me,gli “ospiti” del FateBeneFratelli, sono delle persone meravigliose,da cui si può imparare molto. Ma so anche che,se inizialmente pensavo fosse facile,ho capito che non lo era, che dovevo stabilire un tipo di relazione esatta,che non fosse “sbilanciata”. Per questo motivo bisogna rispettare 4 punti fondamentali:
Approfondimenti riguardo la mia esperienza • Avendo a mia malgrado, saltato una giornata di stage, sono comunque riuscita a conoscere le pi importanti attività ludiche creative che si trovano all’interno dell’Istituto. Sono stata nel laboratorio creativo, dove mi sono rimasti molto impressi Claudio e Alessandro, il primo vivacissimo,che non mi faceva mai smettere di ridere!Il secondo mi ha praticamente ingaggiato come insegnante di creta,ed era dolcissimo quando mi mostrava le sue “opere”.In seguito, ho provato l’esperienza della musicoterapia, che è stata personalmente, qualcosa di particolarmente emozionante.Non abbiamo eseguito l’esperienza insieme ai pazienti,ma la musicoterapeuta ha cercato di farci capire in cosa consiste l’attività.Inoltre,nell’ultima giornata ho conosciuto l’onoterapia, che però, non mi ha lasciato un granchè soddisfatta, anche se di sicuro il contatto con gli animali, può far solo che star bene gli “ospiti”.
Laboratorio Creativo • Attività di espressione e manipolazione mediante colore, creta, materiale riciclo ecc.. in piccolo gruppo e/o individuale per e con i ragazzi con ritardo medio grave e grave. • Utilizzare gli organi di senso per sperimentare il sentire al tatto e ascolto. • Intraprendere compiti singoli, focalizzare l'attenzione, interagire con gli altri. • Piacevolezza e serenità. Per me,questa è stata un’esperienza divertentissima e piacevole,dove mi sono resa conto che con l’utilizzo della creta, fuoriesce la loro grande attitudine per la manualità.E’ stato anche un modo per cominciare a conoscermi,aiutandoli,premiarli, cercare di farli sentire…Bravi!
"La creatività è un'astrazione che raggiunge forma significativa e concreta solo nel contesto di una relazione unica e particolare" (Clark Moustakas)
Onoterapia • L'onoterapia è un tipo di pet therapy. • Questo metodo di cura è attivo, non permette mai di restare passivi o di isolarsi, e si rivolge perlopiù a un'utenza che soffre di disturbi della personalità e in generale cardiopatici ed ipertesi, handicappati motori, bambini ed anziani, malati psichiatrici e tossicodipendenti, detenuti, sieropositivi, audiolesi, non vedenti, persone con problemi di ansia, stress, solitudine, accettazione e disarmonia emotiva. • L'onoterapia sfrutta alcune caratteristiche proprie dell'asino (taglia ridotta, pazienza, morbidezza al tatto, lentezza di movimento e tendenza ad andature monotone) per entrare in comunicazione con il paziente attraverso il sistema asino-utente-operatore. L'operatore svolge le importanti funzioni di facilitare la comunicazione e di addestratore dell'animale.I progetti di cura prevedono: la conoscenza dell'animale tramite il tatto, valorizzando la mano come strumento di comunicazione e affetto, esercizi in serie e giochi che favoriscono linguaggio, responsabilità e concentrazione. Direi che è bellissimo vedere i pazienti che si divertono e si prendono cura degli animali! Qualcosa che fariscoprire il contatto con la natura. Bello.
Ciò di cui ha bisogno l'uomo è la memoria dell'asino che mai scorda dove mangia. (Sòfocle)
Musicoterapia • Attività riabilitativa che predilige la comunione tra lo strumento musicale e la musicaper favorire la comunicazione e la socializzazione. Ha come obiettivi: • Favorire la relazione, la vicinanza e l'integrazione; • Esprimere emozioni, comunicare e condividere; • Migliorare, mantenere e recuperare uno stato di benessere; • Imparare ad ascoltare, improvvisare, inventare ed esercitare un insieme di suoni che compongono una musica; • Discutere del contenuto di un brano musicale attraverso gli stimoli verbali del musicoterapeuta; • Favorire vicinanza ed integrazione, attraverso l'acquisizione di comportamenti congrui al contesto esperenzia Sarò ripetitiva,ma questa esperienza ha lasciato grandi segni dentro me…un’esperienza commovente,intima! Abbiamo fatto delle improvvisazioni strumentali e vocali,che sono serviti da tramite per l’introspezione di ognuno.Alcune improvvisazioni erano da eseguire insieme e questo ha sviluppato un gran senso di collaborazione e reciprocità. La musica, diventa così, uno strumento di unione e integrazione.
Penso che non esista migliore Musica, a parte quella alla quale, le parole debba attribuirle tu.Esse ogni giorno cambieranno, cambieranno il suo colore, cambieranno il suo calore, cambieranno...e tu, cambierai dietro loro, il tuo ingenuo modo di guardare quel mondo, visto da lontano, con il tuo telescopio un po arrugginito... -- Francesco Coppola